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Autore: rosa_bianca    28/10/2012    3 recensioni
"Suo padre voleva che si sposasse. Nulla di più normale. Se fosse stata cresciuta come una ragazza, ovviamente.
Ma lei era speciale. Lei. Oscar François de Jarjayes, il “figlio” del Generale, il futuro erede di tutti i suoi possedimenti. Un soldato abile, determinato e capace."
Il Generale decide che Oscar si sposerà con Girodelle...ma, attenzione, la storia non è quella dell'anime! come vedrete, prenderà pieghe diverse...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oscar si lasciò cadere sul letto,un peso morto. I ricci biondi erano disordinatamente sparsi sul copriletto,gli occhi azzurri fissavano vuoti il soffitto affrescato. Con un gesto brusco,si mise a sedere,gettando il fioretto sul pavimento,ed emise un urlo di rabbia agghiacciante.
-AAAAAAH!- fece eco nella stanza.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia, mettendo le mani a coprire il viso; quasi a voler nascondere le lacrime che le rigavano le guance ad una presenza invisibile nella camera.
Perché? Perché a me? Non ero diversa per lui? Non ero forse differente dalle mie cinque sorelle?,pensava infuriata.
Il solo pensiero che suo padre la vedesse come una ragazzina da maritare la inorridiva. Era forse stato solo un capriccio quello di farle passare la vita come un maschio? Solo un crudele,insano esperimento? Non poteva crederci. Non VOLEVA crederci.
Questa è la goccia che fa traboccare il vaso!
-Io non mi sposerò mai con Girodelle,che fino a poco fa era un mio sottoposto! Non lo farò!- esclamò decisa,le guance bagnate da gocce salate,scattando in piedi -No,questo non è il mio destino!-
Aprì bruscamente la porta e corse alle scuderie per fare una cavalcata con Cesar,nonostante fuori piovigginasse.
Ma si era scordata che anche André era in licenza,e proprio in quel momento,stava strigliando il suo cavallo.
-Oscar, che ti succede?- mormorò apprensivo, avvicinandosi a lei.
-Togliti, André- sussurrò Oscar fredda- TOGLITI!- ripeté urlando.
Andrè si spostò, amareggiato, e le prese un braccio, bloccandola. Bastò lo sguardo tanto deciso quanto sofferente di lei a fargli mollare la presa, seppur continuando a guardarla negli occhi.
Così la bionda montò a cavallo e trottò per le infinite proprietà dei Jarjayes, senza una meta.La rabbia le faceva bollire il sangue; tanto che si dovette fermare vicino ad un torrente per rinfrescarsi.
Aveva smesso di piovere ed Oscar si sdraiò su un prato a rimuginare.
Suo padre voleva che si sposasse. Nulla di più normale. Se fosse stata cresciuta come una ragazza, ovviamente.
Ma lei era speciale. Lei. Oscar François de Jarjayes, il “figlio” del Generale, il futuro erede di tutti i suoi possedimenti. Un soldato abile, determinato e capace. Dunque, cos’era?
Non era un maschio, dovendo sposarsi a breve con un uomo.
Non era una femmina, non avendo mai vestito o pensato come tale.
Lo scopo della sua vita non doveva essere sposarsi e fare figli. O, almeno, questo era ciò che le aveva fatto credere suo padre fino ad un’ora prima; quando l’aveva chiamata nel suo studio.
“-Oscar- aveva esordito –ho deciso che ti sposerai. Il Conte Victor Clément De Girodelle ha chiesto la tua mano, ed io ho accettato.”
Il mondo le era crollato addosso.
Il suo mondo, quello fatto di pistole,  lunghe cavalcate ed avvincenti duelli col fioretto.
Non era pronta ad affrontarne uno di soffocante cipria, strettissimi corsetti e dolorosi parti … no, non voleva ammetterlo, nemmeno a sé stessa,ma “Che ne sarà di André?” era la domanda che le annebbiava la mente, che sovrastava il pensiero di non potersi vestire più da uomo, di non poter più allenarsi con la spada.
André.
Cosa era per lei André?
Solo un servo? No, lo ammetteva.
Solo un compagno d’infanzia, solo un amico? Questo era ciò di cui voleva convincersi, ma sapeva che non era vero.
Era certa, dentro di sé, di amarlo.
E se lei fosse andata all’altare con Girodelle, cosa ne sarebbe stato di André? Nulla, un ricordo lontano. Colui che avrebbe descritto ai suoi figli, ai piccoli conti, come “un amico fidato, che ormai non vedo da anni.”.
No, questo no. Questo MAI.
Così galoppò veloce verso il Palazzo, intenzionata a parlare con suo padre, ora con una mente più lucida.
   
 
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