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Autore: parveth    28/10/2012    1 recensioni
Una ragazza in procinto di sposarsi, la casa della sua infanzia e una camicia da notte misteriosa...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kathleen Mentre Brian guardava quello spettacolo orripilato Kelly si avvicino' e ne sollevo' un lembo: "questo e' il suo dolore povera zia, quanto deve aver sofferto" disse asciugandosi le lacrime.  "E' per questo che e' ancora qui, dobbiamo aiutarla"  il ragazzo l'osservava perplesso "e come pensi di fare?"   "non lo so" rispose lasciandosi cadere sul letto, "c'e' un' altra cosa: chi era quella bambina?"   "parli di quella della tua visione?"  chiese Brian sedendosele accanto,  "si, non riesco a capire cosa c'entri" rispose lei cominciando a camminare avanti e indietro lungo la stanza.  "Certo che ci siamo presi una bella gatta da pelare prima del matrimonio" commento' Brian,  "sempre meglio che star dietro ai preparativi della cerimonia"  ribatte' Kelly ed entrambi scoppiarono a ridere.  "No, sono io che devo risolvere questa cosa: si tratta della mia famiglia"  rispose la ragazza abbracciandolo,  "se pensi che ti lasci sola in questo momento scordatelo" disse lui ricambiandola. In quel momento percepirono un venticello freddo  "c'e' qualche finestra aperta?" chiese Brian,   "no, non viene da fuori: questa e' la zia che cerca di dirci qualcosa" rispose Kelly cercando di capire da dove venisse e quando ci riusci' comprese che l'avrebbe condotta in cantina e prosegui' giu' per le scale avanzando man mano che percepiva la brezza leggera che denotava la presenza di sua zia, Brian non l'aveva seguita ed era completamente sola percio' decise di provare a parlarci: "zia, sei qui? fatti vedere per favore, io voglio aiutarti, voglio capire... se c'e' qualcosa che posso fare dimmelo o fammelo capire e io tentero'". In quella svolto' a sinistra e si trovo' davanti allo spirito perlaceo della zia che la guardava con lo sguardo piu sconfitto che avesse mai visto, Kelly fece per dire qualcosa ma Emily si mise di profilo e quello che la nipote vide la lascio' letteralmente di sale: il ventre comincio' a gonfiarsi fino a diventare teso sotto il suo vestito, dopodiche' il fantasma spari'.  Il viso della ragazza fu attraversato da grosse lacrime: sua zia non solo era stata stuprata ma era anche rimasta incinta! Sconvolta, tento' qualche passo nel sotterraneo ma dovette aver sbagliato strada poiche' dopo pochi minuti si ritrovo' nello stesso punto da dove era partita,  "ma allora quella bambina che ho visto..." mormoro' tra se'  "e' Kathleen mia figlia"  rispose una voce malinconica alle sue spalle: Emily era ricomparsa e stavolta non era piu' di colore grigio luminescente, bensi' sembrava una persona normale, anche piu' grande dei suoi quattordici anni, effettivamente somigliava molto alla nipote: stessi capelli lunghi rossi, stesso taglio d'occhi, aveva un abito blu lungo al ginocchio e scarpe nere, sedette in una nicchia nella parete e con un cenno invito' Kelly a fare altrettanto.  "Tu sei la mia pronipote vero?"  le chiese  "si" esclamo' l'altra in un soffio  "e ti chiami Kelly?"   "esatto"  "mi dispiace conoscerti in queste circostanze cara: immagino che avrai visto cosa mi e' successo"  disse guardando oltre lei, Kelly annui'  "ma ci sono ancora dei punti che ti sono oscuri vero? lascia che t'illumini" , la ragazza rabbrividi': era in mezze maniche e li' sotto faceva piuttosto freddo.  "la clinica dove mi portarono dopo la violenza non era un manicomio anche se certamente  i miei genitori mi credettero impazzita, bensi' un posto dove si praticavano aborti o venivano dati in adozione i figli illegittimi: siccome io ero gia al quarto mese i medici optarono per la seconda ipotesi, io ero molto indecisa: ti chiederai perche' visto quello che mi avevano fatto ma io pensai che il mio bambino non aveva colpa di tutto cio' e cosi decisi di tenerlo con me anche se mi avevano assicurato che c'era gia'  una famiglia affettuosa pronta ad accoglierlo. Comunque partorii e quando vidi che era una femmina decisi di chiamarla Kathleen che significa "pura" proprio per dimostrare che lei era innocente."   "potevi anche non farmi nascere mamma, cosi non ti avrei ricordato quello che ti aveva fatto quella persona"  l'interruppe una vocina, Kelly si volto' e rivide la bambina bionda di qualche giorno prima: Emily l'accolse tra le braccia "no amore, non dirlo neppure: mai e poi mai avrei rinunciato a te, piuttosto saluta la signorina: e' tua nipote sai"  la piccola sorrise e la saluto' con la mano rimanendo in braccio alla mamma,  "dove andaste dopo essere fuggite?"  chiese la ragazza,  "c'erano delle abitazioni nei pressi della clinica, spiegai che mio marito era morto in guerra e che avevo bisogno di un lavoro, mi accolsero e lavorai per quella famiglia cinque anni senza raccontare mai la mia storia finche' un giorno io e Kath uscimmo a fare la spesa e un'auto ci travolse, io riconobbi subito il conducente: era mio cugino Ralph, probabilmente erano stati avvertiti dalla clinica della nostra fuga e lui ci aveva trovate per caso, temendo che l'avrei denunciato, poteva passare dei guai anche se era passato del tempo perche' io ero minorenne all'epoca dei fatti, ha preferito farmi tacere per sempre. Probabilmente fu il mio rancore nei suoi confronti a permetterci di rimanere qui, ma grazie a te ora possiamo andare avanti".   "E come? io non ho fatto niente" obietto' Kelly,  "Invece si: cercandomi e ascoltandomi hai fatto in modo che noi possiamo andarcene da qui" sorrise Emily.  D'un tratto una voce risuono' nel sotteraneo  "Kelly, dove sei??"   "e' Brian"  disse,  "sono qui!"  rispose a voce alta, poco dopo lui le raggiunse trafelato, la ragazza fece per presentarlo ma la zia la fermo': "no, solo tu puoi vederci dato il legame di sangue che ci unisce, e' il tuo futuro marito?"   "si zia lui e' Brian" disse Kelly affrettandosi a riassumergli la conversazione intrattenuta fino a quel momento,  confuso, il ragazzo balbetto':  "ehm, salve signorina Shaw, mi spiace per quello che ha passato, spero che ora potra'...riposare in pace ovunque sia diretta, e le prometto che avro' cura di sua nipote",  "la zia dice che e' felice che ci sposiamo, che siamo una bella coppia e che tu le sembri un bravo ragazzo" rispose  Kelly per conto di Emily e in quel preciso istante i due spettri svanirono.
Due giorni dopo ci fu il loro matrimonio e prima di unirsi agli invitati per il rinfresco i due neosposi uscirono in giardino, fu in quel momento che Emily e Kathleen riapparvero: "coraggio tesoro, va' a farle gli auguri" raccomando' la madre alla figlia,  la piccola si avvicino' e bacio' la sposa sulla guancia,  "ah, la camicia da notte ora potrai usarla: non trasmettera' piu' il mio dolore"  disse Emily e dopo un ultimo saluto scomparve per sempre con la figlia mentre i neosposi si baciavano felici.
  
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