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Autore: Laleith    28/10/2012    2 recensioni
La Gentile Clientela è invitata ad avvicinarsi.
Potrebbe sembrare un posto normale, questo, ma vi sbagliate. Qui gli oggetti hanno una voce. Che aspettate?
...Eppure ti sembra di sentire il brusio della memoria, quella indelebile nelle impronte di chi
ha acceso quella lampada, di chi si è sdraiato su quel divano, di chi ha impugnato quella fotocamera.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La Pompa di Benzina.




Di tizi strani ne hai visti.
Come quello che un giorno ha provato a farti vendere un Panama talmente rovinato da non avere nemmeno la parte superiore. Scusa per metterlo in vendita? "Guarda che è quello indossato da Roosevelt all'apertura del Canale!" E tu, con la pazienza ricavata dagli oggetti che ti circondano, hai solo potuto suggerirgli di metterlo su Ebay e sperare che qualcuno ci cascasse. Oppure come quella signora che nel giro di venti minuti aveva avuto l'ardire di comprare tutte le quattordici tipologie di lampade e lumini che vi erano state portate in consegna. Probabilmente abitava in una grotta.
Ma oggi, stai seriamente pensando di appendere un cartello che rechi il giusto indirizzo per il Centro Igiene Mentale.
Un bambino si aggira da venti minuti nel negozietto e tu, nel tentativo di salvaguardare l'integrità dei vari articoli, lo sorvegli di nascosto. La madre è tutta intenta a patteggiare un prezzo per la sua borsa di vera pelle di pitone e sembra troppo impegnata per badare ai possibili danni del figlioletto.
Questo, tutto intento a toccare qualsiasi cosa gli capiti sotto mano, si ritrova ad osservare incuriosito una miniatura in vetro trasparente di quella che ignora essere una pompa di benzina degli anni sessanta. Dietro di lui, spunta all'improvviso una giovane coppia dall'aria svampita.
Osservi la ragazza che dà di gomito al ragazzo.
"No, amò. Hai capito che è quer coso?" esclama eccitata.
Il ragazzo, dagli occhi gonfi e lo sguardo un po' rimbambito, le risponde semplicemente: "Ma che è? Un narghirè?"


Finalmente qualcuno che capisce cosa diavolo sono!! Finora nessuno ci era arrivato. Menomale! Iniziavo a credere di essere io quello strano. Non che sia normale ritrovarsi a fischiare quando il vapore mi riempie troppo... Sapete, mi fa un po' il solletico. In ogni caso sono felice! Mi comprate? Vero? Dai, dai! Ho un sacco di storie da raccontarvi. La maggior parte sono avvenute nella mente del mio ex padrone, e lui sì che era strano! Con quei capelli lunghissimi e la fascetta in testa rischiava di farmi cadere ogni volta che mi passava vicino. Avevo il terrore! Però le risate! Credo mi abbia usato anche per sostanze non propriamente legali, ma insomma, chi ci fa più caso!  Probabilmente neanche lui aveva le idee chiare su cosa fossi, ora che ci penso... Possibile credesse che fossi un Bong. Boooh! Comunque mi comprate, vero? Io parlo un sacco, ma tengo taaanta compagni---Hey, ragazzino! Mettimi gi----No, attento. Non così! Oddio!


Crack.


Per restare in tema, pensi, mentre osservi contrariato i vetri rimasti del fu Narghilè/Bong.
Il ragazzino scappa dalla madre, uscita vincitrice dal dibattito con la tua datrice di lavoro che, con estrema soddisfazione, porge con impazienza il palmo verso l'alto: le sorti dello scontro sono appena cambiate.
I due ragazzi, intanto, osservano un po' dispiaciuti i resti della pompa di benzina che benzina non pompava. Poi il ragazzo, passando un braccio attorno alle spalle di lei, sbadigliando, afferma convinto "Meglio ahò! Chiacchierava peggio de te!"
Non riesci a sentire la risposta al vetriolo della ragazza, troppo intento ad ascoltare l'assenso di tutti gli articoli che circondavano il povero Narghilè incompreso.



Angolo autrice
Sorpresa! Sono ancora viva! Lo so, mi starete odiando, ma l'ansia per i test di ammissione prima, per i risultati poi, e l'eccitazione per l'inizio dell'università mi hanno distratta e la voglia di scrivere era decisamente fuggita in qualche località di montagna a prendere un po' di riposo. Con questa breve storiella un po' stupida spero di avervi regalato un sorriso, perchè non so come mai, ma a me il brutto tempo fa venire voglia di sorridere e vorrei che lo faceste anche voi.
Un bacio,
Laleith.


   
 
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