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Autore: geggia    14/05/2007    3 recensioni
...Non si era mai sentito in colpa, neanche quando uccideva le persone per conto del Suo Signore. Già, lui era la causa di tutto, fin da quando fu costretto ad unirsi ai Mangiamorte aveva saputo che era la cosa sbagliata ma non aveva avuto scelta, come poteva mettersi contro suo padre e contro il Signore Oscuro?...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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non è quello che voglio

NON E’ QUELLO CHE VOGLIO

 

Non poteva crederci, si erano lasciati circa un anno fa e adesso lui era lì, su quel maledetto palco, che cantava una canzone che parlava della loro storia e del suo cuore spezzato. Si sentiva in colpa, infondo era stata lei a lasciarlo l’anno prima … ma perché? A quel tempo gli era sembrato giusto così, lui era troppo diverso, era troppo fiero, troppo … sbagliato e pieno di sé; un bel giorno si sarebbe stancato di lei e l’avrebbe lasciata, lei lo sapeva, perché lui era fatto così. Ma allora perché si sentiva in colpa? Era sicura che lo stava facendo proprio per farla sentire colpevole, d'altronde, era troppo fiero per farsi lasciare da una ragazza e poi non fargliela pagare e lui sapeva che il senso di colpa era la cosa che lei odiava di più "Ma perché canta questa maledetta canzone! Vuole farmela pagare? Ma è passato un anno! Brutto stronzo!" e più pensava più si rendeva conto che il suo piano, sempre che fosse quello, stava riuscendo. E allora che doveva fare? Andare a parlargli e dirgli che si sentiva in colpa? No! Non gli avrebbe mai dato questa soddisfazione, sarebbe rimasta distaccata come aveva fatto fino adesso, anche se, prima era stato più facile perché frequentavano università diverse, ma adesso la cosa si faceva più difficile perché lui si era trasferito nella sua stessa facoltà, per fortuna stavano in corsi diversi! La canzone intanto si era fatta più travolgente e carica di rancore e lui, mentre la cantava, sembrava essere in preda a un dolore profondo "E’ un bravo attore" pensava lei "lo è sempre stato, per aver spezzato i cuori di tutte le ragazze con cui è stato prima di mettersi con me" Gliene aveva sempre parlato, le aveva elencate tutte e l’aveva tranquillizzata dicendo che con loro aveva sempre scherzato ma che con lei faceva sul serio e lei gli aveva creduto, ma lo aveva lasciato dopo quasi due anni che stavano insieme, lui l’aveva presa abbastanza bene, almeno così aveva creduto: le aveva detto che la capiva anche se non era d’accordo con lei e che, se fosse rimasta con lui, avrebbe cercato di essere un po’ meno fiero e le avrebbe dato tutto ciò di cui aveva bisogno. Ma lei lo aveva lasciato … era scappata … aveva avuto paura di quel ragazzo che fin dal primo giorno aveva odiato e che, per giunta, stava dalla parte del male. Ecco! Forse era per questo che lo aveva lasciato, la loro relazione era segreta, non si poteva sapere in giro che lei, una della più brave streghe della sua università, stava con la stessa persona che aveva ucciso il preside della sua vecchia scuola, come non si poteva sapere che lui stava con una "mezzosangue" , così la chiamavano quelli come lui, ma lui aveva sempre negato, diceva che ormai non gli importava niente del fatto che lei non fosse una sangue-puro. "Adesso basta! Me ne vado! Mi sono rotta di starti a sentire" e si avviò verso l’uscita. Aveva creduto che appena fosse uscita fuori avrebbe smesso di pensare, ma non era così. Pensò di tornare a casa e di mettersi a leggere un libro (il suo passatempo preferito) e di rilassarsi per dimenticare quell’orribile giornata.

"Hermione!" la ragazza si girò

"Finalmente! E’ tutto il giorno che ti cerco!"

"Ginny!" improvvisò un sorriso

"Ciao, scusa ma stavo andando a casa e …"

"Si, si, certo … ma ti volevo chiedere se questa sera ti andava di uscire con me, Ron e Harry, sai, Ron non lo ammetterebbe mai, ma sarebbe felice se tu venissi …"

"Grazie Ginny, la tua proposta mi attira molto, ma vedi, sono un po’ stanca e poi … domani ho un esame e devo svegliarmi presto"

"Già, gli esami, me ne ero completamente dimenticata" Hermione la guardò stupita allora Ginny aggiunse "No! Non è come pensi! So che devo dare molti esami! E’ solo che … da quando sto con Harry … lo sai come sono queste cose no?"

"Veramente, io metto lo studio sempre al primo posto" diceva così, ma in fondo la capiva bene.In effetti, adesso che ci pensava, anche quando stava con lui non studiava molto –ma che sto pensando- e scrollò la testa.

"Vabbé ora devo andare, Harry mi starà aspettando, gli avevo detto che ci saremmo visti davanti al cancello mezz’ora fa! Ciao ci vediamo" e si allontanò e, mentre correva disse "Se ci ripensi chiamami"

Hermione si voltò e si avviò velocemente verso casa.

 

 

Tutti applaudivano e esultavano e lui si meravigliò a scoprire che non era affatto felice, non sapeva perché ma non gli andava neanche di sorridere e scese dal palco mettendosi a sedere su una delle sedie poggiate lì a caso per i partecipanti allo spettacolo. Si asciugò la fronte e si aggiustò i capelli che gli finivano davanti agli occhi. Non capiva, eppure si era aspettato di essere allegro, aveva presentato quella canzone allo spettacolo proprio per farla pagare alla ragazza che lo aveva lasciato, per farla sentire in colpa perché sapeva che il senso di colpa era la cosa che lei odiava di più.

L’aveva vista andarsene poco prima della fine della canzone e aveva sorriso, finalmente l’aveva umiliata … ma la felicità si era subito trasformata in qualcosa che neanche lui era riuscito a spiegarsi "Ma che cavolo! Ho fatto cose peggiori! Perché mi devo sentire in colpa proprio adesso? E’ da deboli sentirsi in colpa, in fondo se l’è meritato!" pensava così ma la sua espressione diceva il contrario. Non si era mai sentito in colpa, neanche quando uccideva le persone per conto del Suo Signore. Già, lui era la causa di tutto, fin da quando fu costretto ad unirsi ai Mangiamorte aveva saputo che era la cosa sbagliata ma non aveva avuto scelta, come poteva mettersi contro suo padre e contro il Signore Oscuro? Naturalmente si era subito pentito della sua scelta, avrebbe preferito vivere una vita normale che essere un Mangiamorte e vivere nella riservatezza e non poter dire a nessuno chi era veramente, se l’avesse detto a qualcuno, di sicuro lo avrebbero fatto arrestare. Adesso che ci pensava, l’unica persona che sapeva chi era e che non lo aveva tradito era proprio la ragazza che fino a un anno prima era stata la sua ragazza, ma lo aveva lasciato e ancora non capiva il perché; eppure gli aveva dato tutto … forse alla fine anche lei lo aveva temuto e aveva scelto di stargli lontano "Ma allora perché ha convinto Potter della mia innocenza quella sera? Forse non era spaventata da me ma da qualcos’altro" Scrollò il capo e pensò che infondo era lì per farla soffrire come lei aveva fatto con lui, quindi non importava. Adesso che si era iscritto alla sua università avrebbe avuto tutto il tempo per portare a termine la sua vendetta.

"Un applauso al mio tesoro! Sei stato bravissimo …"

"Grazie, ma non voglio complimenti" –non per questa canzone- pensò.

"Ma dai, sei stato bravissimo. Adesso però dobbiamo tornare a casa perché ti devi riposare, domani hai un esame ricordi?" La ragazza aspettava una risposta ma si accorse che il ragazzo non la stava neanche ascoltando

"Draco? Tutto bene? E’ da un po’ che sei strano"

"Non ti preoccupare per me. Piuttosto, perché intanto non vai a casa e prepari qualcosa da mangiare eh? Non vorrai farmi morire di fame?" Lo disse cercando di abbozzare un sorriso che svanì appena la ragazza se ne andò tutta contenta.

Le voleva bene, questo si, ma non si era messo con lei per amore, piuttosto per compagnia; quale ragazzo non avrebbe accolto l’opportunità di stare con una ragazza carina e gentile anche se non provava niente per lei? Probabilmente nessuno. Si alzò dalla sedia e si avviò verso l’uscita accennando un saluto a tutti quelli che conosceva. Arrivato fuori fu investito da una ventata di aria gelida, rabbrividì. Prese la strada più lunga per arrivare a casa, per avere più tempo per pensare … ma a cosa? L’unico pensiero che gli fluttuava per la mente era quello per cui aveva partecipato al concerto e che lo stava facendo soffrire: lei. Insomma, com’era possibile che stesse tanto male per una Mezzosangue? Mezzosangue … questa parola gli ricordava i tempi di Hogwarts, lui era molto diverso a quel tempo, molto più attaccato alle cose materiali e attento alle persone che lo circondavano. Rise pensando al suo comportamento … era un ragazzino viziato e pensava che solo i più ricchi potevano comandare. Col tempo però, si era reso conto che al mondo esisteva qualcosa di più importante, come una persona di cui ci si possa fidare e si era sentito veramente solo. Da qui aveva iniziato a cambiare opinione sulle persone e aveva trovato nella ragazza che odiava di più, la compagnia giusta, quella cioè, che gli serviva per sentirsi più libero.

Pian piano era arrivato sotto casa e aveva deciso di fingersi felice e di non far trasparire il suo stato d’animo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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