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Autore: Ram_e_Lau    30/10/2012    1 recensioni
2011. Dopo l'estenuante Cinese Democracy World Tour, Axl Rose cede ad una vacanza "forzata" con gli amici Del, Dizzy e Daren. Ma un incontro inaspettato e decisamente sorprendente, lo scaraventerà in una spirale di ricordi passati stravolgendo completamente la sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lo denuncio!” urlò  sbattendo le mani sulla scrivania del suo ufficio “E’ impazzito, completamente impazzito! E’ una bestia, ma quando cazzo mai ci ho fatto figli!” era proprio livida e incazzata con quell’uomo.
Axl seduto su una poltrona in pelle davanti a lei, la stava a  guardare in silenzio. Il suo temperamento focoso lo faceva impazzire. Amava la sua forza e il suo spirito, amava tutto di lei. E sapeva che doveva lasciarla sfogare, un po’ di urlate e si sarebbe calmata. Da quando erano tornati le cose erano andate bene tra loro, a parte tutto lo stress e il dolore per la sparizione di Lily. Quell’idiota del suo ex marito non si era fatto trovare, non aveva nemmeno risposto alla convocazione del tribunale. Stephanie era decisa a portarlo davanti a un giudice e prendersi i suoi figli definitivamente. E lui non poteva che sostenerla in quella battaglia. L’avvocato che Duff le aveva consigliato era davvero uno con le palle. Era sicuro che in un modo o nell’altro avrebbe risolto le cose per il meglio. Troppe erano le imputazioni contro Peter Brant. Rapimento di minore, atti violenti, e per di più il giudice non poteva che tener conto del parere dei tre figli che volevano a tutti i costi restare con la loro mamma. Ma poi quella telefonata… Peter l’aveva chiamata dicendole solamente che avrebbe rispedito Lily da lei con un aereo, perché era lagnosa e viziata, il genere di bambina che gli dava suoi nervi. Come se non fosse nemmeno sua figlia. Ciò dimostrava che non glie ne importava nulla di lei.
“Ma come si fa a mettere una bimba così piccola da sola su un aereo, me lo spieghi?! Dovrebbero farlo internare in un manicomio!” urlò di nuovo in preda ad una crisi isterica bella e buona “Ma non la passa liscia, lo porterò comunque in tribunale, non voglio che riveda mai più nessuno di loro! Non deve avere nessun diritto suoi miei figli!”

Solo allora Axl decise di intervenire, alzandosi e posandole le mani sulle braccia, sfregandogliele delicatamente “Calmati adesso, sbraitare contro il vento e insultarlo non risolverà nulla”
“Ah ma vuoi mettere quanto mi fa stare meglio?! Idiota! Deficiente! Pazzo! Coglione e stronzo!”
Axl rise, e le diede un bacio sulla fronte “Pensa solo che domani potrai riabbracciare Lily ok? Andremo insieme a prenderla… poi parlerai con l’avvocato, e vedremo cosa si può fare”
Stephanie sospirò e annuì. Poi si strinse a lui, chiudendo gli occhi “Mi sembra impossibile che proprio tu sia qua con me adesso a dirmi di calmarmi”
“Bè, facci l’abitudine, credo che resterò al tuo fianco ancora per molto, molto tempo…”
“Disturbo?”
“Dylan!” fece lei staccandosi dal rosso, andando a prendere le mani del figlio “Lily torna domani! Peter mi ha chiamato, l’ha manda qui con un aereo!”
“Sul serio?! E’ fantastico!”
“Si! Sono così felice, non vedo l’ora di riabbracciarla povera piccola… chissà che cazzo le ha fatto passare quella bestia di suo padre, se le ha torto anche solo un capello lo ammazzo!”
“Hey mamma datti una calmata!” ridacchiò Dylan, battendo una pacca sulla spalla di Axl, che gli sorrise “Comunque, sono venuto qui perché devo parlarvi”
“Vieni tesoro, siediti… dimmi”
“Ecco… non ti arrabbierai?”
“Dylan sono tua madre! Sai che puoi dirmi tutto”
Dirle tutto, si… era certo che si sarebbe arrabbiata. Avere Axl li però lo rendeva più tranquillo, in un certo senso sapeva che lui sarebbe stato dalla sua parte “Bè… volevo solo dirvi che… che ho chiesto a Mailin di sposarmi”
Passò qualche secondo di silenzio, come se Steph stesse immagazzinando la cosa. Poi esplose “COSA?!? Sei impazzito?! Ma come ti è saltato in mente Dylan, non se ne parla!”
Si aspettava quel genere di reazione, ma era irremovibile. Si era innamorato di quella ragazza sfortunata e tanto dolce, e poi adorava il piccolo Tommy. Se non l’avesse sposata sarebbe dovuta tornare al suo paese. Aveva pianto tutta la notte stretta a lui, non voleva lasciarlo “Guarda che non sono venuto a chiederti il permesso! Era solo per informarti!”
“Nemmeno la conosci santo cielo!”
“La conosco quanto basta! Ci amiamo, cos’altro devi sapere?! Adoro Tommy, e lui adora me!”
“Ma questo non basta! Smettila di fare il romanticone e scendi con i piedi per terra! Credi sia tutto così facile?!”
“Dovrà tornare al suo paese tra poche settimane! Non voglio che se ne vada, non voglio perderla! Scordatelo!”
Stephanie alzò gli occhi al cielo esasperata. Ci mancava solo quello “Dylan, sono tua madre, e voglio solo il tuo bene! So che la ami, sei sincero, lo vedo dai tuoi occhi! Ma non puoi, non…”
“Il fatto che le cose tra voi due siano andate male, non vuol dire che succeda anche a noi!”
“Cosa c’entriamo noi adesso?!”
“C’entrate eccome! Tu hai solo paura che la storia si ripeta! Ma io non scapperò, non la lascerò sola!”
Dylan era davvero testardo a volte, sapeva che non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea. Era un uomo, doveva metterselo in testa. Solo sapeva così poco di quella ragazza… chi le diceva che non voleva solo approfittarsi di suo figlio, per fare la bella vita e tirarsi fuori dalla brutta situazione in cui si trovava? “Dylan…” provò ancora.
“Steph… basta” intervenne Axl. Era stato zitto fino a quel momento. Non voleva intromettersi tra madre e figlio, ma ora doveva dire la sua “perché non gli dai fiducia? Dylan sa quello che fa, è un bravo ragazzo e ha la testa sulle spalle”
“Ah Axl, non ti ci mettere pure tu adesso! So che è un bravo ragazzo, è mio figlio! Ma lei, come faccio ad essere sicura che non lo voglia solo per fare una vita migliore?!”
“Ma come cazzo ti salta in mente?!” urlò Dylan fuori di se.
“Hey calmati tu…” lo acquietò il rosso, tornando poi a guardare la donna “perché non provi a parlarle? A conoscerla, e ad esserle amica? Io ci ho parlato un po’ mentre tornavamo, e non mi è sembrata tanto male… in ogni caso è una scelta che spetta a Dylan… e se sarà la scelta sbagliata bè… si rialzerà, ed imparerà dai suoi errori. Devi farlo crescere Steph…”
Dylan guardò il rosso mimando un muto ‘grazie’ con le labbra.
Stephanie si sedette passandosi una mano sul viso. Le parole di Axl l’avevano fatta riflettere. Farlo crescere si, doveva imparare a camminare da solo, e a imparare da eventuali sbagli. E poi se lui amava quella ragazza, era giusto darle una possibilità, non poteva partire così prevenuta “Ok… e va bene Dylan… ti seguirò in questa pazzie, ma sappi che una volta uscito da casa mia non ci potrai più rientrare eh! Darò in affitto la tua stanza al primo che capita!”
“Grazie mamma, ti voglio bene anche io!” sorrise il ragazzo avvicinandosi e abbracciandola stretta.
Axl sorrise compiaciuto… era davvero il piccolo bambino piscialletto che un tempo teneva sulle spalle, e portava dietro ai backstage dei suoi concerti? In quel mentre si rese realmente conto di quanto aveva perso in quegli anni… 

   
 
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