Fanfic su artisti musicali > Big Bang
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Autore: lallinachan    30/10/2012    1 recensioni
Alex è una ragazza come tante e come nessuna. Sogna di trovare un lavoro nel magico mondo della musica e lotta per farcela. Cosa centra con i Bigbang? Ha una sorella minore Annie che stravede per loro e la trascinerà da concerto a evento con la speranza di poterci parlare.
-Perché sforzarsi tanto, a cosa serve?- Alex ricambiò lo sguardo confuso del ragazzo e sorrise.
-Forse a trovare un sollievo momentaneo al terrore del vivere!- un ghigno le si dipinse sul volto mentre constatava che tutto sommato, ogni tanto, sembrava persino una filosofa.
-Ah, sì.... come?!- l'aria confusa del ragazzo la fece ridere di gusto.
-Mi fa sentire felice, che altra ragione devo avere?- ecco perché si era affezionato, Alex faceva sempre di testa sua, nel bene e nel male.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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**Questa FF gironzola nella mia testa da ben... uhm.. non so, comunque da un bel po'...
ho letto un bel po' di FF in giro e non vorrei star rubando idee a nessuno anche se sto veramente facendo di tutto perché questo non accada...
Detto questo  posto il primissimo capitolo e spero che vi piaccia...**
-Allora? Hai studiato?- la professoressa osservò con fare seccato la ragazza che si nascondeva dietro alla cascata di capelli corvini, chiedendosi quanto tempo dovesse perdere per ottenere una risposta più che ovvia.
-Lo prenderò come un no... torna pure a posto- Alex sospirò trascinando la sedia al posto ed appoggiando la testa al banco con fare seccato.
-Un altro tre! Verrà bocciata quest'anno, ne sono sicura!- la ragazza alzò la testa dal banco solo per piantare lo sguardo in quello di chiunque avesse parlato.
-Alex! Continui a parlare?- lei sbuffò appoggiando la testa al banco ed attese la fine della giornata in silenzio, assorta dalla musica che si rincorreva nella sua mente in continuazione.
-Alex! Li stai scrivendo si o no i compiti?- sobbalzò sorpresa per poi fingere il singhiozzo per non farsi beccare, il solito trucco che usava dalle elementari.
-Certo...- la professoressa fece per avvicinarsi a controllare ma fu più veloce, chiudendo di scatto il diario e l'astuccio sull'esatto suono della campanella.
-A domani!- Alex annuì scattando verso la porta mentre finiva di fare la cartella.
-Alex! Non si corre per i corridoi! Ti si solleva tutta la gonna!- le urla del preside furono caldamente ignorate dalla ragazza che si limitò a tenersi la gonna con una mano mentre sfrecciava attraverso i corridoi.
Appena fuori si fermò di colpo davanti a sua sorella minore che la osservava in silenzio, sul viso la stessa espressione scettica che le riservavano i suoi genitori ad ogni cambio di colore di capelli, la stessa espressione che le veniva riservata da tredici anni ogni volta che chiedeva di poter seguire il suo sogno. Era sempre stata una bambina dalle idee chiare, fin da quando aveva cinque anni aveva smesso di sognare di essere una principessa o qualcosa di simile e si era innamorata della musica. A quattro anni era stata quasi obbligata a fare il corso di pianoforte e danza con sua sorella maggiore e ora era l'incubo dei suoi genitori con il suo modo di fare così diverso da come la volevano loro.
-Hai di nuovo corso per i corridoi, vero? Lo dirò alla mamma!- Alex sbuffò seccata e resse gli occhi color del ghiaccio di sua sorella che cercavano di perforarle l'anima.
-Carino da parte tua Annie... vai a casa da sola, io ho da fare...- Annie arricciò le labbra con aria seccata per sfoderare il suo miglior sguardo assassino.
-Ma... hai promesso di accompagnarmi!- la sorella maggiore fece spallucce e fece per voltarsi ma una mano le afferrò il polso.
-Che manine tozze che hai Annie! Lasciami, ho da fare ti ho detto!- Annie lasciò andare il polso della sorella come se fosse di lava e le lanciò un ultimo sguardo prima di voltarsi.
-Le mie mani sono fatte per studiare e più avanti per operare, le tue al massimo per suonare!- Alex si mise le cuffie senza nemmeno degnare la sorella di una risposta.
Annie rimase allibita a fissare la sorella che se ne andava come se non le avesse appena parlato. Era così odiosa quando faceva così, quasi più odiosa di quando non si decideva ad esprimere nemmeno un'emozione mentre i suoi genitori le strillava contro, quasi più odiosa di quando non le diceva nemmeno brava par i suoi voti. Alex era odiosa, ecco la definizione appropriata per sua sorella. Odiosa nel suo essere una delle più alte della famiglia con il suo metro e settantatré, odiosa nell'avere il fisico più atletico, formato da quattordici anni di danza, odiosa nell'avere gli occhi più azzurri della famiglia, completamente diversi sa quelli tendenti al verde del resto della famiglia e soprattutto era odiosa nell'essere la continua causa di litigi che portavano suo padre a stare il più lontano possibile da casa. Anche Alex sapeva benissimo di essere odiosa e se ne fregava, divertendosi a far innervosire chiunque le fosse accanto con il suo fare scostante e quasi sempre privo di emozioni. La ragazza alzò lo sguardo dal suo ipod giusto in tempo per non scontrarsi contro un gruppo di ragazzine che stavano ammirando un cartellone.
-Ehi! Mi hai quasi travolta!- Alex osservò la ragazzina dai boccoli castani per qualche istante.
-Hai detto bene: quasi!- la ragazzina fece per rispondere ma l'altra fu abilmente placcata da una cascata di capelli, rossi come una ciliegia.
-Aya, cosa ci fai qui, pensavo fossi già alla sala prove!- la ragazza sorrise e si sporse dall'alto del suo metro e cinquanta per raggiungere la guancia di Alex e darle un bacio.
-Ti volevo fare una sorpresa e... bella divisa, non hai freddo?- Alex sospirò stringendosi appena nella giacca.
-Giusto un pochino... hai pranzato? Finirai per dimagrire ancora... già sei minuta di tuo!- Aya sospirò mettendosi in punta di piedi e gonfiando il petto per apparire più grossa.
-Io non sono per niente minuta! E poi con questi capelli la gente mi vede e non mi travolge! Oltretutto vorrei sottolineare che sei tu quella troppo alta- Alex evitò di sottolineare che anche lei era decisamente troppo bassa, persino per la Corea fatta di donnine tutto sommato minute.
-Come vuoi, adesso andiamo, sono ben due giorni che non vado in sala prove...- l'amica sorrise divertita saltellandole al fianco ed inondando l'aria di euforia mentre l'altra la osservava con aria scettica.
-Cosa mi sono persa? Sembri un elfo!- Aya sorrise mettendole in mano un pacchettino pieno di fiocchetti e fronzoli vari.
-Vivi in Corea da un anno! Ho questo regalo da quando avevo cinque anni quindi non ti sorprendere se è un po' infantile... solo che è la prima volta da anni che rimani per così tanto tempo!- Alex sorrise aprendo il pacchettino e trovandoci dentro uno di quei giochini che andavano tanto di moda quando erano piccole.
-Grazie! A cinque anni non aspettavo altro! Magari adesso lo tengo in un cassetto, eh!- l'amica sorrise saltellandole al fianco, ancora euforica.
-Lo sai vero che oggi dobbiamo lavorare?- sboom! Alex sbatté un paio di volte le ciglia per poi voltarsi con aria sorpresa verso la rossa.
-Ecco perché non sei in sala prove! Abbiamo il turno!- Aya annuì sorridente ed aprì la porta del bar in cui lavoravano.
-Oggi truccatevi, c'è un intervista con non si sa chi e il capo vuole che tutte siano tirate a lucido!- Alex sospirò andando negli spogliatoi e mettendo giù lo zaino.
-Un'altra intervista? Con chi è oggi?- la rossa sospirò mordicchiandosi un labbro.
-Uhm... se ti dico che ho visto tua sorella entrare con un gruppo di amiche?- il mascara cadde dalle mani di Alex per la sorpresa.
-Oh, no! Oh, no!-  l'altra ghignò infilando la canottiera bianca nei corti pantaloncini a vita alta della divisa da lavoro.
-E invece sì... proprio loro. Hai più mascara sull'occhio destro!- la mora sbuffò finendo di truccarsi gli occhi e passandosi il rossetto rosso fuoco sulle labbra.
-Cambiati, se sono già tutte pronte vuol dire che arriveranno tra pochissimo... hai visto la mia ballerina destra?- Alex osservò Aya vagare per lo spogliatoio come un nano da giardino impazzito.
-Hai controllato sotto il divanetto?- la ragazza controllò alla svelta sotto il divano e dopo prese a saltellare esultante, alzando la scarpa come se fosse un trofeo.
-Perfetto, io ho finito... ma scusa, non sarebbe il caso di mettere la canottiera dentro i pantaloncini?- Alex si guardò per qualche istante, indecisa su cosa fare
-Uhm... forse hai ragione... ecco, adesso usciamo- Aya sgambettò attraverso il locale per poi andare al suo posto dietro il bancone mentre la mora si preparava a servire i tavoli e si avvicinava al tavolo di sua sorella con aria minacciosa.
-Tu, piccola lattante, se sento- -OH MIO DIO SONO LORO!- il discorso di Alex si rivelò inutile, ormai loro erano entrati e il pandemonio si stava scatenando.

**rileggendo ho notato che il capitolo non era proprio scritto benissimo... ho cercato di salvare il salvabile**
  
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