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Autore: geggia    16/05/2007    2 recensioni
...Non si era mai sentito in colpa, neanche quando uccideva le persone per conto del Suo Signore. Già, lui era la causa di tutto, fin da quando fu costretto ad unirsi ai Mangiamorte aveva saputo che era la cosa sbagliata ma non aveva avuto scelta, come poteva mettersi contro suo padre e contro il Signore Oscuro?...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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non è quello che voglio

Non è quello che voglio

 

 2- L’INIZIO DI TUTTO

Era una notte buia. Fuori il temporale stava distruggendo gran parte della vegetazione. Hermione stava con Ron e Harry alla Tana, pensavano a come sconfiggere l’ultimo gruppo rimasto di Mangiamorte.

“Fino ad ora ce la siamo cavata con i soliti incantesimi, ma ora la faccenda è più seria …” Harry sedeva di fronte agli altri due che lo ascoltavano attentamente

“Adesso dobbiamo sconfiggere i più devoti a Voldemort, e la cosa non sarà facile …”

“Ma dove li andiamo a cercare? Saranno cinque o sei e si sanno nascondere bene, ma tu lo sai meglio di me, vero Harry?”

“Si, ma non m’importa. Li cercherò fino alla morte se sarà necessario –si fece serio –due anni fa, quando Piton ha ucciso Silente, ho giurato che lo avrei vendicato uccidendo Voldemort e tutti i Mangiamorte, e così sarà!”

Hermione, che seguiva il discorso, si alzò e si avviò in cucina per preparare un po’ di tè. Sapeva bene quanto Harry avesse a cuore quella missione, ma era diventata troppo pericolosa: l’ultima volta era quasi morto combattendo contro Voldemort e, dopo una violenta battaglia, era riuscito ad indebolirlo tanto da costringerlo alla fuga, ma non ad ucciderlo. Da allora non lo avevano più visto. Mentre pensava, vide un bagliore provenire da fuori, scostò le tendine e, vedendo ciò che era nascosto dietro, lanciò un urlo. Ron e Harry corsero subito e, quando lo videro, rimasero col fiato sospeso: era Draco Malfoy , era tutto bagnato e ricoperto di sangue. Appena aprirono cautamente la porta, cadde a terra perdendo i sensi. Si risvegliò poco dopo, ritrovandosi in una camera da letto. Cercò di alzarsi ma non ci riuscì: gli girava terribilmente la testa

“Hai perso molto sangue ti conviene stare a letto più che puoi” Draco si girò verso la voce. L’aveva già sentita e sapeva di chi era, anche se la sua vista era sfocata

“Tu che mi dici cosa devo fare?!? Devo aver dormito per molto tempo!”

“Non fare lo spiritoso Malfoy. Se non fosse stato per me, tu ora saresti morto. Io ho convinto Harry e Ron ad aiutarti”

“In questo caso, grazie Mezzosangue” e accennò un inchino

“Detto da te è un complimento! Ora resta qui e non provare a scappare, Harry e Ron ti tengono d’occhio, basta un solo gesto e ti spediscono ad Azkaban”

“Non penserai che saranno quei due a fermarmi?” la ragazza lo guardò male“Non guardarmi così mezzosangue! Anche se volessi non potrei. Non riesco neanche ad alzarmi dal letto e poi, fuori piove … non sono mica scemo.”

“Davvero? Eppure avrei giurato che un Mangiamorte non avesse mai chiesto aiuto a dei cacciatori di Mangiamorte”. Il tono di Hermione era pieno di sarcasmo.“Non rivolgerti a me con questo tono mezzosangue! Anche se mi hai aiutato, non vuol dire che ti puoi permettere di trattarmi come ti pare! E poi … io non vi ho chiesto aiuto”

“Allora diciamo che –pensò un secondo- passavi da queste parti e sei stato attirato dal bianco candito della porta di casa …”

“Era meglio la teoria dell’aiuto” disse il ragazzo.

Hermione era stupefatta. Lo conosceva da otto anni ormai e non l’aveva mai sopportato. Ma adesso, qualcosa in lui era cambiato … ma che cosa? Era il solito sbruffone, ma nel suo sguardo c’era qualcosa di più … la solitudine.

Hermione, alquanto perplessa, si girò e si avviò verso la cucina.

“Ehi mezzosangue!”

“Che vuoi ancora?”

“Portami qualcosa da mangiare! Ho fame!”

“Ok, stai calmo!” e se ne andò.

I giorni passavano e Draco non accennava ad andarsene o almeno a provarci.

Harry aveva ucciso tre degli ultimi Mangiamorte e ora ne rimanevano due: Malfoy e Greyback.

“Andiamolo a cercare, secondo me sta …” ma Ron non riuscì a finire la frase perché Harry lo interruppe.“Prima pensiamo a Malfoy … dobbiamo ucciderlo prima o poi”

“Ucciderlo? Ma come! Prima lo aiutiamo e poi lo uccidiamo? Non ha senso!”

“Hermione … tu … vuoi lasciarlo in vita?” Ron era stupefatto.

“Bé, non sembra tanto cattivo e poi … insomma! Secondo me non è cattivo”

“No, certo che no! Lo sai Ron, sembra che uccidere le persone sia diventato un hobby !”

“Ma Harry! Chi ti dice che ha ucciso qualcuno? Da quando è qui non ha fatto niente di male …”

“Senti Hermione, credo che tu non abbia afferrato il concetto: è un MAN –GIA –MOR –TE” Harry scandì bene le parole.

“Allora facciamo così” Ron fece un passo avanti, mettendosi tra i due “Intanto io e Harry andiamo a cercare Greyback e poi ne riparliamo”

Harry fece un cenno di assenso e si andò a preparare.

Ron e Hermione rimasero soli, il ragazzo la guardava e, abbassando gli occhi, disse : “Senti, io non sono affatto d’accordo, però ti ho dato la possibilità di far cambiare idea a Harry”

“Ron…-esitò- come devo fare?”

“Cerca un modo per far si che Harry sia in debito con lui”

“Ma come …”

“Ora devo andare, ci vediamo” e uscì.

Hermione rimase sola nella stanza. Aveva notato lo sguardo triste di Ron –grazie Ron –pensò lei sorridendo .Aveva capito che non lo faceva solo per Draco, ma anche per se stessa. Non sapeva ancora bene il perché, ma era così.

“Granger!” Draco la chiamò dall’altra stanza

“Che vuoi?”

“Ho fame”

“Ma insomma! Mi hai preso per la tua schiava?”

“Si”

“Allora muovi il sedere e prendi da solo ciò che ti serve”

“Ma Granger, Harmy, dai, ti prego … ho fame!”

Hermione sbuffò, andò in cucina, prese qualcosa dal frigorifero e entrò nella stanza che ormai ospitava Draco da due settimane.

“Tieni! Ma questa è l’ultima volta!”

“Dici sempre così, ma in realtà so che ti piace rendermi felice” e le fece l’occhiolino

“Se sei felice per così poco…”I due si guardarono per un attimo, che per Hermione durò tantissimo. In quello sguardo vedeva tutta la sofferenza e la solitudine che il ragazzo nascondeva.

“Draco … io” ma si fermò

“Che c’è?”

“Volevo chiederti una cosa, però credo non sia il caso”. Si girò per andarsene ma lui le prese il braccio e la bloccò.Hermione si girò stupita e vide che il ragazzo la stava guardando e quello sguardo le penetrava l’anima.“Che mi vuoi chiedere?” lei esitò

“Volevo … volevo chiederti se ti sentivi solo, tutto qui”

Draco le lasciò il braccio e si voltò rimanendo in silenzio.

“Mi dispiace” disse Hermione avvicinandosi “avevo solo pensato che …”

“Hai ragione”

“C-Cosa?”

“Hai ragione, sono solo”. Si sorprese vedendo che Hermione stava sorridendo.

“Questa cosa ti rende felice?”

“Bé, vedere un Malfoy rinnegato non è una cosa da tutti i giorni”

“Allora ridi pure”. Lo sguardo si perse nel vuoto.

“Non posso crederci! Sono settimane che ti servo come un sguattera e tu che fai? Ti lamenti perché sei solo! E io che dovrei fare? Buttarmi dalla finestra?”

“Siamo al piano terra”

“Lo so … era un esempio” disse sospirando “Comunque, dovrei essere io a lamentarmi! Non fai mai quello che ti dico! Parlare con te è come parlare al muro”accennò un sorriso.

“Rimango sempre un Malfoy, a me non si comanda di fare niente” e questa volta fu lui ad accennare un sorriso.

 

Hermione si svegliò di soprassalto. Impossibile! Lo aveva sognato ancora … ormai ci aveva fatto l’abitudine, ma era comunque strano per lei.

Si alzò e andò in cucina a preparasi un caffé.

Erano passati circa tre anni da quando era accaduto ciò che aveva sognato, ma ricordava bene quello che successe dopo: lui si era confidato con lei e le aveva spiegato che stava scappando dai Mangiamorte e che non voleva più esserlo.

Erano diventati molto amici e avevano cercato un modo per far cambiare idea a Harry. Draco aveva trovato subito una soluzione:sapeva dove si nascondeva Greyback e lo avrebbe portato da Harry in qualche modo e così fece.

Hermione si sedette e guardò l'orologio, le cinque e un quarto ... era ancora presto. Si lavò, si vestì e si rimise a letto.Chiuse gli occhi.

Le immagini di lui le riaffollarono la mente. Quella stanza, il suo sorriso, ma soprattutto i suoi occhi:fin dalla prima volta l'avevano colpita. Aveva uno sguardo che le perforava l'anima. Si sentì rabbrividire ripensando a quando si erano messi insieme ...

"Draco ... ti avevo giudicato male ... grazie a te sono riuscito a mandare Greyback ad Azkaban"

"Non ringraziarmi Potter! Non l'ho fatto per te, ma per me stesso"

"Comunque sia, ormai non c'è più bisogno di mandarti ad Azkaban, visto che non stai più al servizio di Voldemort, quindi sei libero"

"Ehi Potter! Non è che ti sei un pò montato la testa? Guarda che se avessi voluto me ne sarei andato senza il tuo permesso"

“Bé, allora vai! Noi non ti tratteniamo"

"Non così in fretta...chi ti dice che me ne voglio andare?Io invece rimango".

Ron si girò nella direzione di Hermione, poi le disse a bassa voce "Per caso gli hai messo tu in testa di restare qui?"

"Ron!Ma come puoi pensare che ..."

"Certo, certo -la guardava torvo- allora è meglio che lo porti lontano da Harry prima che si ammazzino!" La ragazza prese Draco per un braccio e lo portò nella camera dove stava da tre mesi, mentre Ron portava Harry nella sua stanza.

"Non ti conviene far arrabbiare Harry, potrebbe decidere di ucciderti"

"Muoio di paura! Lascialo venire e vedi cosa gli faccio"

"Non cambi mai eh?"

"Ma se cambiassi non ti piacerei più, non è così?" la ragazza lo guardò perplessa "Ho visto come mi guardi Mezzoangue, lo so che ti piaccio, anche uno stupido se ne sarebbe accorto"

"In effetti ... tu sei uno stupido,quindi te ne sei accorto"

"Attenta Granger, potrei arrabbiarmi con te e odiarti per tutta la vita"

"Allora fallo"disse la ragazza molto disinvolta.

"Come vuoi..."il ragazzo le si avvicinò, le prese un braccio e disse:"Ti odio"e la baciò.

Hermione ancora più perplessa di prima disse:"E' illogico ... Prima dici che mi odi e poi mi baci … vedo che sei un pò confuso"

"E scommetto che non volevi che ti baciassi, è vero?" la ragazza non disse nulla e lui la baciò ancora. Finalmente lei gli rispose "Si, volevo che mi baciassi" e continuò a baciarlo

"Perchè?" lui la strinse a se guardandola negli occhi e cercando la risposta

"Perchè mi piaci, soddisfatto?"

"Si" e la baciò ancora. Le sue labbra calde riuscirono a scaldargli il cuore e a trasformare quello sguardo di ghiaccio in uno sguardo pieno di amore che aumentava di giorno in giorno. Ma quando Voldemort tornò a uccidere, il loro rapporto si fece più difficile: Draco aiutava Harry e Ron a catturare il malvagio che andava in cerca di nuovi seguaci.

Più volte erano riusciti a ferirlo, ma non ad ucciderlo. Hermione si era fatta più sospettosa nei confronti di Draco e sospettava che lui fosse ancora dalla parte del Signore oscuro, lo diceva sempre e lui la guardava ogni volta tristemente dicendo che non era vero, ma lei alzava sempre la voce e finivano per litigare.

"Sei sempre il solito! Lo so che mi nascondi la verità!Tu stai ancora dalla sua parte, non mentirmi".

"Non lo sto facendo, sei tu che lo pensi"diceva lui con tono calmo

"Bugiardo!Smettila!" e se ne andava via sbattendo la porta.

Lui rimaneva solo, ma non era triste, sapeva che sarebbe tornata.

Si lasciarono proprio durante una di queste discussioni. Lui era andato a cercare il nascondiglio di Voldemort ma aveva incontrato un Mangiamorte che gli aveva riferito un messaggio dal Signore Oscuro nel quale diceva che, se fosse tornato entro quella mezzanotte, lo avrebbe perdonato per il tradimento. Sfortunatamente Hermione lo aveva seguito e aveva sentito tutto ciò che si erano detti e, notando l'esitazione del ragazzo nel rispondere, aveva capito che lui apparteneva a quel mondo e che neanche lei sarebbe riuscita a cambiarlo.

Lo aveva lasciato proprio quel giorno e lui aveva deciso di tornare ad essere un Mangiamorte per sfogare la sua rabbia e per vendicarsi con lei. La rabbia di un uomo é la cosa più pericolosa, ma quella di un uomo tradito è ancora peggio. E' così che si sentiva: tradito dall'unica persona che era riuscita a farlo innamorare, a fargli provare emozioni che mai avrebbe provato con nessun altro.

Hermione si preparò ad uscire. Aveva deciso che sarebbe arrivata in anticipo per ripassare scienze della magia, prima dell’esame.

Uscì di casa, il vento le spettinò i capelli, si sentiva stranamente felice e non sapeva il perché. Si avviò verso l’università e, proprio mentre stava per entrare, vide Ron davanti al cancello.

“Ciao” disse il ragazzo facendole un grande sorriso

“Ciao Ron, come stai?”

“Così…E tu? Pronta per l’esame?”

“Certo! Che domande” Ron sorrise

“Sei sempre la solita Hermione, non cambi mai eh?”

“Certo che no. Ma Ron perché sei qui?”

“Volevo augurarti buona fortuna” il ragazzo si fece rosso in viso

“Bè sei gentile. Me ne servirà tanta”

“Vedrai che lo superi. Sei sempre andata bene in tutto”

“Grazie. Ora vado, devo ripassare…ciao” il ragazzo se ne andò e lei si ritrovò di nuovo sola. Ci stava facendo l’abitudine: negli ultimi giorni si ritrovava spesso sola … da quando lui si era trasferito in quella università, passava molto tempo a pensare … e lo stava facendo anche adesso. Scrollò la testa ed entrò nell’università

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Ed ecco il secondo capitolo...

Spero che vi sia piaciuto...

Ritengo che sia giunto il momento di ringraziare due persone che hanno reso possibile la realizzazione e la pubblicazione di questa ff:

Amazzone91 senza di te non sarei mai riuscita a inventare questa storia, infiniti grazie

Nebula91 grazie a te ho scoperto questo sito e il mondo delle ff, tantissimi grazie

e naturalmente grazie a tutti quelli che leggono...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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