Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: hello_crazy    01/11/2012    1 recensioni
-L’amore è una grande cazzata.-disse Marco al suo migliore amico.
-Jessica tu che pensi dell’amore?-chiese Giorgia alla sua amica.
-Non lo so… è crudele, questo è certo.-disse la ragazza alzando gli occhi dal libro di fisica.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La campana suonò e tutti entrarono, visto che i professori non erano ancora arrivati Jess uscì nel corridoio e iniziò a passeggiare senza una meta. C’era anche Marco che però non attirò la sua attenzione, neanche lo notò. Diverso fu per il ragazzo che da quando era uscita dall’aula non le toglieva gli occhi di dosso, Marco notò che un altro ragazzo stava fissando la ragazza che momentaneamente aveva attirato la sua attenzione.
-Che guardi?-gli disse in tono minaccioso.
-Che ti importa?-Jess si fermò e si appoggiò al muro, non si era ancora accorta che si stava per scatenare una lite per causa sua.
-Mi importa.-gridò Marco, Jess lo sentì così si mise sull’attenti per capire di cosa stesse parlando.
-Se guardo una ragazza non devo dare conto a te! Non è mica proprietà privata!
-Questa lo è! Vai da un’altra parte a fissare la gente!-gridò Marco.
-Io penso che…-intervenne Jess.-voi due stiate parlando delle ragazze come se fossero pacchi postali, vergognatevi entrambi.-si girò e fece per andarsene.
-Non hai capito.-disse il ragazzo che la fissava.
-Come scusa?-chiese Jessica.
-Non hai capito, parlavamo di te.-detto questo Marco andò su tutte le furie, aveva svelato il suo segreto, non avrebbe dovuto farlo.
-E’ la stessa cosa,-disse Jessica con freddezza.- fate pietà, proprietà privata e cose del genere, non viviamo mica nel 1800! Sveglia! Le ragazze non dipendono più dai ragazzi!-detto questo rientrò in classe lasciandoli di stucco.
Per tutta la durata delle lezioni pensò a cosa potesse significare il fatto che loro stessero parlando di lei, aveva fatto finta che non le interessasse niente ma la curiosità la bruciava dentro. Uscì per comprare da mangiare con Fabiana e di nuovo nel corridoio c’era Marco, di nuovo non notò che la stava fissando mentre Fabiana si.
-Jessica vieni in bagno? Ti devo parlare.
-Certo…-arrivarono in bagno.-dimmi!
-Marco ti fissa quando sei nel corridoio. Ogni volta che passi.
-E io cosa dovrei fare?
-Volevo solo che stessi attenta di quelli come lui non è bene fidarsi, vedi come sono finita io!
-Non ti preoccupare  Fab! Io non sono quel genere di ragazza che piace ai ragazzi di conseguenza non c’è pericolo!
-Ti sottovaluti! Quello farà di tutto per “renderti sua”.
-Non sono un oggetto!
-Si ma lui dice così, io lo conosco!
-E io non voglio conoscerlo!
Uscirono dal bagno e non parlarono più di questo, Fabiana capì che Jessica non voleva parlarne, che per lei era difficile, così non le disse mai più nessun consiglio riguardo il suo “rapporto” con Marco.
Finì la giornata e Jessica si recò alla fermata del bus che l’avrebbe accompagnata a casa.
-Ehy vuoi un passaggio?-le chiese Marco passando con la sua moto.
-No grazie! Il pullman sta arrivando.
-Dai! Ti risparmio un viaggio in pullman!
-No davvero grazie! Non ti disturbare!
-Va bene! Ciao…
-Jessica.
-Jessica.
Se ne andò e Jessica rimase ad aspettare il bus per un bel po’ di tempo rimpianse il fatto di non aver accettato il passaggio da Marco, ma lo trovava antipatico e presuntuoso e non gli avrebbe mai dato l’opportunità di vincere, anche perché trovava fastidioso il fatto che lui la fissasse mentre camminava.
-Dai tieni il casco.-Marco tornò e le porse il casco, questa volta Jessica accettò senza dire niente.
Si mise il casco e salì sulla moto.
-Tieniti forte!
-Se intendi abbracciarmi a te puoi anche scordartelo!
-Io ti ho avvisata!
-Mi terrai sulla coscienza se mi uccidi!
Partirono subito dopo che lei disse dove abitava. Arrivarono a destinazione.
-Grazie Marco.-disse restituendoli il casco.
-Prego.
-Come mai non sei andato a casa?
-Mia madre torna alle 16 mi sono dimenticato di prendere le chiavi.
-Vieni, ti offro un pranzo! Mia madre non c’è.-disse Jess facendo segno di entrare.
-No! Non ti preoccupare.
-Dai entra.
Lo convinse, lei non sapeva bene cosa stesse facendo e quali emozioni scatenasse in lui questo invito ma di certo non lo poteva lasciare digiuno fuori casa.
Pranzarono in silenzio, erano imbarazzati, infatti subito dopo il pasto Marco se ne andò senza dire una parola.
-Hai capito?-chiese Fabiana dall’altra parte del telefono.
-No, scusa… ripeti.-disse Jess.
-Sei da sola?
-Si mia madre lavora tutta la giornata.
-Ok aspettami sto arrivando!
Chiusero la chiamata e nel giro di cinque minuti Fabiana era a casa dell’amica, era arrivata al momento giusto, Jessica era troppo pensierosa riguardo Marco e lei sapeva che non era buono fidarsi di una ragazzo del genere.
-Racconta! Cosa è successo? E non dire niente, so che c’è qualcosa sotto.
Jessica le raccontò tutto: la lite nel corridoio, il passaggio in moto e il pranzo in silenzio e di come tutte queste cose l’avessero turbata.
-Io non mi voglio innamorare di lui, lo so che tipo è! A proposito, cosa mi dovevi dire al telefono?
-Sono tornata insieme a Fabio.
-Come scusa???
-Hai capito bene, ho deciso di tornare con lui.
-Ma se ti ha tradita una volta può farlo di nuovo quando vuole!
-Lo so, però lo amo!
-Certo lo ami…
-Non si può decidere chi amare Jess…
-Lo so, ed è una cosa che odio.
Cenarono insieme e poi Fabiana se ne andò.
Jessica andò a dormire:
-E se mi innamoro di Marco? Finirei sicuramente per soffrire.-disse tra sé  e sé.-Ma non puoi decidere di chi innamorarti.
 
 
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: hello_crazy