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Autore: fers94    01/11/2012    2 recensioni
"Come si può coltivare un sentimento figlio di due mondi differenti che il destino condanna in qualsiasi circostanza? Come si può?" [Cornelia&Caleb]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb, Cornelia Hale
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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11. Ingiusta chiarezza

Vathek arriva poco dopo aprendo un portale con uno strano aggeggio che, mi spiega successivamente Caleb, gli è stato donato dall'Oracolo come premio per la sua fedeltà nei confronti della congrega di Kandrakar.
"Guardiana, come stai?" mi chiede abbracciandomi.
"Sto bene, grazie Vathek. Comunque non sono più una guardiana, chiamami pure Cornelia, d'altra parte sono la ragazza del tuo migliore amico, no?" gli sorrido io.
"Già dimenticavo... D'accordo allora, Cornelia. Devo chiedervi però di andare subito via da questa dimensione, se un umano mi vedesse non so cosa penserebbe..." soggiunge lui in merito alle sue sembianza non certo consuete per il mondo umano.
"Sì, Vathek. Ora andiamo, certo." risponde Caleb dando a Vathek un'amichevole pacca sulla spalla.
"Tu sei con noi?" chiedo istintivamente io, per sapere se Vathek comprenda la nostra scelta di andare contro la previsione dell'Oracolo.
"Io vi voglio bene e voglio appoggiarvi, anche se non so esattamente a cosa porterà tutto questo. Voglio però informarvi che alla congrega non saranno di quest'avviso, per loro la vostra decisione è considerata impensabile... Ma Caleb mi ha detto che siete convinti ed anche pronti ad affrontare tutto e tutti, in primis la congrega di Kandrakar ed il suo Oracolo, dunque dovete farlo. Ed io sono qui per permettervelo. Sono con voi, guardiana! Ehm, volevo dire... Cornelia!" risponde Vathek con grande serenità nello sguardo.
Io lo abbraccio e poi mi scambio un'occhiata con Caleb che vuol dire una cosa sola: è arrivato il momento. Vathek apre un varco nel vuoto, quello è il nostro portale per Kandrakar. Vathek entra per primo, quindi Caleb ed io ci prendiamo per mano e lo seguiamo a ruota. La prima tappa di un viaggio contro tutti i limiti è davanti a noi.

È un attimo e siamo lì. Lì dove è avvenuta quella scelta che mi ha reso una guardiana. Lì dove è in qualche modo cominciato tutto. Lì, Kandrakar. Ho ancora la mano stretta in quella di Caleb mentre sento il sapore diverso dell'aria, la sensazione di vuoto, d'infinito. Ho davanti a me quel luogo ai confini del cielo che non rivedevo da un lasso di tempo che a me sembra un'eternità. La verità è che una volta che metti piede a Kandrakar, ci sarai legata per tutta la tua vita.

Vathek è davanti a me e Caleb, quasi come a volerci proteggere. Si scosta però praticamente d'immediato, presentandoci così a tutti i membri della congrega. Sono tutti lì a fissarci, a fissare me e Caleb mano nella mano con lo sguardo sprezzante di chi ha appena visto uno scandalo bello e buono.
"I signori chiedono la vostra attenzione." esordisce Vathek, per darci una mano ad entrare in un difficile discorso.
"Accordata." sopraggiunge l'Oracolo, senza fare una piega.
Caleb mi rivolge uno sguardo e poi, dopo aver sospirato, sempre tenendomi per mano, comincia a parlare.
"Sappiamo bene quello che lei ha previsto per il nostro amore, ma vorremmo provare comunque a portarlo avanti."
"È qualcosa di insensato. A meno che voi non crediate che le mie previsioni non siano attendibili." risponde l'Oracolo.
"Non vogliamo offenderla, e non crediamo che le sue previsioni siano false e prive di fondamento, ma... Ma non ci sentiamo di lasciare andare tutto via così senza fare qualcosa per salvarlo. Noi ci amiamo e teniamo al nostro rapporto." continua Caleb fiero e temerario.
"Il vostro amore non può esistere. Si tratta di un'illusione, Caleb." insiste l'Oracolo.
"Mi permetta, Oracolo... Se lei riesce a prevedere il futuro, come mai non ha previsto che io e Cornelia un giorno ci saremo rincontrati per riprovare con la nostra storia?" chiede dunque Caleb.
"Attenzione, Caleb. Io non prevedo il futuro. Io riesco a sapere quello che succederebbe se ci fosse una determinata condizione. E se tu andassi a vivere sulla terra, o se Cornelia andasse a vivere su Meridian, le cose tra voi non andrebbero. È così." risponde.
"Io ho intenzione di stabilirmi ad Heatherfield. Ed è quello che farò. Cornelia ed io siamo venuti fin qui per sapere a cosa andiamo incontro se proviamo ad infrangere un destino che già conosciamo alla perfezione. Lei forse può spiegarcelo..." riprende Caleb.
"È come giocare col fuoco. E tutti sanno che non si gioca col fuoco. Provare ad infrangere il destino è folle. Farete di tutto per impedire che accada quello che tutto intorno a voi fara sì che accada. E la cosa certa è che accadrà. Nulla si può imporre contro questa condizione. Andrete incontro ad un dolore psicologico certo. E probabilmente a rischi ancora più seri. Se non vi fermerete di fronte a nulla perché vorrete portare avanti quello che per il destino è sbagliato, lo stesso destino troverà un modo per fermarvi. Un modo drastico che non vi concederà più tentativi alcuni per riconciliarvi e ipoteticamente riprovare nuovamente. La morte, ad esempio. Rischiate grosso. In parole povere, più forzerete per far resistere il vostro amore, più rischierete. È tutto quello che dovete sapere, poi la scelta resta a voi. Io non vi sto vietando nulla, io vi sto solo dicendo come stanno le cose, senza ombre o misteri. E dovete fare molta attenzione, Caleb. Contro il destino nulla può, neppure l'amore. È tutto già scritto, che ci piaccia o no."
Caleb, a quelle parole glaciali che mi trafiggono come una spada senza pietà, mi stringe forte la mano e mi regala uno sguardo che riesce a trasmettermi rassicurazione, malgrado tutto.
"Rischiamo entrambi rischi così seri?" dice poi, mostrando -almeno in apparenza- che quelle parole non l'abbiano intimorito più di tanto, com'è invece successo a me.
"Sei stato tu colui che è rientrato nella vita della persona amata. Che lei ti abbia poi aperto la porta è altro discorso. Il destino se la prenderebbe sicuramente con te, Caleb. Cornelia è al sicuro, sei tu che sei sotto rischi sconfinati se prosegui sulla strada dell'amore. Ad ogni modo, non posso prevedere come davvero il destino voglia punirvi. Io so solo che aveva progetti molto diversi per voi due, diversi da come volete che vada voi." conclude l'Oracolo, freddo e distaccato.
"C'è altro che dobbiamo sapere?" riprende Caleb.
"Null'altro. Solo un consiglio personale, se permettete." risponde il saggio.
Caleb annuisce, dunque l'Oracolo continua.
"Lasciate andare le cose come devono andare. È troppo pericoloso. Ma se proprio non vorrete dare ascolto a questo consiglio, allora vi chiedo attenzione. Tanta attenzione. E vi auguro fortuna, anche se di fronte al destino la fortuna conta molto ma molto poco. Ora non ho davvero nient'altro da dirvi. Potete andare."
Vathek si volta ed appoggia una mano sulla spalla di Caleb in segno di conforto, quindi sorride a me. Io ricambio, ma purtroppo stavolta non posso dire che non ho paura, perché non è vero. Non più. Il destino potrebbe sottrarmi Caleb con la morte. La sua morte. Morirebbe per me, per noi. Ed io non voglio che muoia, non posso permetterlo. Lo amo, non posso lasciare che perda la sua vita per amare me. Questa vita ci vuole separati. E se non ci separeremo da noi, ci penserà la morte. Ed ecco che ricomincia l'incubo. Caleb ed io siamo come perseguitati da un'indegna maledizione. E non è giusto. Soffocare un amore non è mai giusto. Mai, qualsiasi esso sia. 

   
 
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