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Autore: burned alive    01/11/2012    3 recensioni
I suoi pensieri furono interrotti dal portone principale dell’edificio che si apriva, rivelando la figura di Niall James Horan.
Il cuore di Luana si rovesciò, piroettò, tremò e ballò la salsa con lo stomaco.
Arrossì furiosamente, nonostante la temperatura bassissima.
Diamine, era incredibile l’effetto che quel ragazzo aveva su di lei.
L’aveva incontrato la prima volta il primo giorno di scuola, nella segreteria: lei doveva ritirare gli orari e la piantina dell’edificio e lui, in quanto ‘direttore’ del giornalino della scuola, stava mostrando sorridente la copia del ‘Daily Student’ a Dolores, la segretaria.
Boom.
Il cuore di Luana era totalmente esploso nel petto, gli occhi si erano fatti subito lucidi ed era, ovviamente, arrossita non appena il finto biondo si era voltato verso la porta e l’aveva guardata, impacciata sulla soglia della porta, le mani in mano e il viso in fiamme.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Come volare'
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Per quella deficiente di Luana:

Auguri, stro-splendida ragazza! <3

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 How to fly;
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era un inverno molto freddo, quello.
Luana si strinse nel cappotto, tirandosi su il cappuccio.
Sfregò le mani, cercando un po’ di calore.
Niente.
Ci soffiò su, ma non ne volevano proprio sapere di riscaldarsi, perciò le infilò in tasca, sbuffando.
Una ciocca di capelli castani sfuggi dalla lunga coda, ma Luana non se ne curò.
Sospirò, mentre aspettava che Janelle la venisse a prendere da scuola.
Guardò l’orologio: le quattro e quarantasei minuti.
Rimise a posto il cellulare, rientrando nel cortile della scuola e sedendosi su un muretto ricoperto di neve.
Chiuse gli occhi, ripensando a quella giornata disastrosa: da quando si era trasferita dall’Italia nulla sembrava andare per il verso giusto.
Quelle oche del suo liceo continuavano a prenderla in giro per il suo accento italiano e per i suoi capelli.
Ma lei stava bene così. Il suo accento le piaceva, serviva a tenere sempre vivo in lei il ricordo dell’Italia, più delle foto, delle maglie e dei video.
Sorrise: era davvero strana.
‘Strana forte! Più strana della regina Elisabetta!’ Diceva sempre la sua migliore amica Alessia, rimasta in Italia.
Una lacrima non potè fare a meno di solcarle la guancia: Ale le mancava tantissimo, erano ‘gemelle nate diverse’, come dicevano a chiunque le conoscesse per la prima volta.
E adesso? Adesso che non erano più insieme?
‘È  tutto sbagliato!’ Pensò furiosa, mentre scagliava con rabbia una palla di neve contro un albero del cortile.
Alessia era distante chilometri e chilometri, Mattia l’aveva lasciata il giorno della partenza, sostenendo che le storie a distanza non facevano per lui, Marco e Francesca –‘i gemelli diversi’, suoi vicini di casa storici e migliori amici da prima che imparassero a parlare- si erano trasferiti una settimana prima di lei in Francia, a causa del trasferimento del padre.
Perchè Janelle non arriva? Perchè? Fa freddo...’
I suoi pensieri furono interrotti dal portone principale dell’edificio che si apriva, rivelando la figura di Niall James Horan.
Il cuore di Luana si rovesciò, piroettò, tremò e ballò la salsa con lo stomaco.
Arrossì furiosamente, nonostante la temperatura bassissima.
Diamine, era incredibile l’effetto che quel ragazzo aveva su di lei.
L’aveva incontrato la prima volta il primo giorno di scuola, nella segreteria: lei doveva ritirare gli orari e la piantina dell’edificio e lui, in quanto ‘direttore’ del giornalino della scuola, stava mostrando sorridente la copia del ‘Daily Student’ a Dolores, la segretaria.
Boom.
Il cuore di Luana era totalmente esploso nel petto, gli occhi si erano fatti subito lucidi ed era, ovviamente, arrossita non appena il finto biondo si era voltato verso la porta e l’aveva guardata, impacciata sulla soglia della porta, le mani in mano e il viso in fiamme.
Del resto Luana era così: era goffa e imbranata, con la testa sempre sulle nuvole, nonostante i sedici anni e mezzo, e, soprattutto, arrossiva ogni due per due.
Da quel momento, Luana non era riuscita a pensare a nient’altro che a Niall James Horan.
Non era un ragazzo popolare, a quanto aveva capito, stava con i suoi amici e non aveva la ragazza, non faceva parte della squadra di pallanuoto della scuola ed era il ‘direttore’ del  giornalino della scuola.
Insomma, era un normalissimo diciassettenne, bellissimo –almeno agli occhi di Luana-, mangione e simpatico.
-Ehi, tutto bene?- Luana trasalì: l’aveva notata e stava parlando con lei, proprio con lei.
Evidentemente doveva averla notata, lì impalata nel cortile della scuola, che lo fissava con sguardo perso.
E ora si stava dirigendo nella sua direzione.
Luana arrossì nuovamente, mentrè il suo cuore batteva furiosamente.
Ormai Niall era di fronte a lei.
-Tutto bene?- Ripetè. Che stupida: non gli aveva risposto la prima volta, e ora avrebbe
-S-sì, grazie.- Sussurrò, tenendo lo sguardo fisso sulle nike consumatissime.
-Che ci fai qui? Fa freddo.- Chiese lui, probabilmente sorpreso di trovare alle cinque meno un quarto di pomeriggio una ragazza, tutta sola, nel gelido cortile della scuola.
-Sto aspettando che la ragazza di mio fratello venga a prendermi.- Spiegò, lanciando un’occhiata alla strada.
-E allora, posso sapere da quanto la stai aspettando?- Chiese sorridendo.
-Da tanto.-
-E allora, posso offrirti un economicissimo cappucino al bar qui vicino?- Domandò, sfoderando un sorriso che mandò in fumo il cervello di Luana.
O almeno, quello che ne era rimasto.
-È un metodo tutto inglese per rimorchiare le ragazze italiane, per caso?- Luana non sapeva dove avesse trovato il coraggio per rispondergli così sfacciatamente.
Horan sfoderò un’espressione da finto offeso che fece sorridere Luana come una folle.
-Io sono irlandese, cara la mia italiana.- Precisò, dolorosamente offeso.
-Come fai a sapere che sono italiana?-
-Si parla molto di te, a scuola. E poi Liam mi ha detto che sei tenerissima e che Charlene e le sue amiche –le cheerleader, hai presente?- ti avevano presa di mira, ma tu te ne fregavi. Be’, non è mica da tutti.- Concluse, facendo spallucce.
Inizialmente Luana non seppe cosa rispondere, sconvolta com’era da quella rivelazione: Niall Horan sapeva chi fosse. E non perchè la considerava la sfigata della situazione, no.
Roteò gli occhi, in attesa che qualcosa di intelligente da dire le balenasse in mente.
-Quelle... meglio evitarle. Preferisco non abbassarmi al loro livello.-Rispose, sinceramente.
-Be’, posso dirti una cosa, ragazza-di-cui-non-so-il-nome. Vorrei conoscerti meglio: sei un tipo sincero, come pochi se ne trovano, al giorno d’oggi.-
Fu una fortuna se Luana non andò in iperventilazione. Si limitò ad arrossire –come sempre- e a fissarlo, imbarazzata.
Niall ridacchiò.
-Liam aveva ragione.- Disse.- Sei davvero tenera. E anche carina. Allora, lo vuoi questo cappuccino?-

 
 
 
Uies u.u

Allooooora. uu
Inizialmente questa shot avrei dovuto pubblicare tra più di un mese, per il compleanno di quella figona di Luana, ma siccome la signora mi rompeva i ciccipuzzi, l’ho pubblicata stasera, anche se non la leggerà nessuno perchè starete tutte a vedere gli Oned a X-Factor, come sto facendo io. **
Che dire? Niente, è una cosa semplicissima, Luana è la Luana nella storia, Niall è lui e io sto dicendo cazzate. Uu
Bene, ora scappo.
Ciauuu <3<3
   
 
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