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Autore: LadySherry    02/11/2012    2 recensioni
Era disarmante il modo in cui i suoi occhi sapevano imbarazzarla al punto da non riuscire più a pensare a niente, tranne a quanto fosse meraviglioso stare con lui.
Tom era capace di rendere un “vai a farti fottere” detto col sorriso una vera e propria dichiarazione d'amore. Non importava il contenuto dei suoi discorsi, il tono di voce era così suadente da far cadere chiunque in trappola.
Gli mise una mano sul fianco e si alzò in punta di piedi per lasciargli un piccolo bacio a fior di labbra.
«Buongiorno » disse poi, sorridendo.
«Ciao, piccola» sussurrò Tom.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eleven.

 

It's forever, this time I know and there's no doubt in my mind
Forever, until my life is through, girl I'll be lovin' you forever”

(Forever – Kiss)

 

 

Leila entrò in casa sbattendo la porta. Un'altra giornata “no”, di quelle dove faresti meglio a chiuderti in camera e non uscire fino all'alba successiva.

«Ehi, che succede?» chiese la madre, affacciandosi in salotto.

La ragazza sbuffò, appendendo la giacca e la sciarpa all'appendiabiti accanto alla porta.

«Niente, oggi a scuola erano tutti su di giri per via di quella conferenza che terrà il campione di basket domani pomeriggio e hanno annunciato che obbligatoriamente tutti gli studenti dovranno essere presenti.»

«Magari sarà interessante!» tentò di convincerla la madre, mentre preparava sul tavolo il piatto di pasta per Leila.

Lei sbuffò nuovamente, poco convinta. «Per domani avevo altri impegni» disse.

«Ti trovi di nuovo con quell'Andreas, l'amico di Tom?».

«Esatto, deve aiutarmi in fisica, ma dovrò dargli buca di nuovo».

La madre sospirò, più o meno dispiaciuta. «Vedi di esserci a cena, io e tuo padre dobbiamo parlarti. Ora vado al lavoro, mi raccomando, non rompere niente dalla disperazione, okay?» scherzò, accarezzandole la testa.

Leila ridacchiò, divertita. «Ci proverò!».

 

 

 

«Clara, smettila, sarà solo una pizza, e ci sarà anche Bill!» sbuffò, portando un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

Guardo il vestito blu quasi con disperazione, cercando di trovare alla svelta un motivo valido che convincesse l'amica a non obbligarla a indossarlo.

«Non penso che Bill vi girerà attorno per tutta la serata» borbottò l'amica, incrociando le braccia.

«Quasi».

«Appunto!» esultò, soddisfatta. «Forza, provatelo! Lascerai Tom così di stucco che non vorrà più partire!».

Leila scosse la testa.

Decise che l'avrebbe provato per togliere uno sfizio alla pazza che aveva di fronte, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di indossarlo davvero. Primo, perchè non voleva che Tom pensasse male di lei. Secondo, nonostante sapeva che lui avrebbe apprezzato – come tutti gli uomini, non si sentiva a proprio agio.

Non era mai stato il tipo da indossare vestiti vistosi o troppo scollati e Tom, dopotutto, l'amava anche così. Ma vedeva ogni giorno le ragazze delle feste che gli giravano attorno e si chiedeva come ancora potesse voler stare con una come lei.

«Leila? Ce l'hai fatta o sei caduta e hai sbattuto la testa?» urlò l'amica, da dietro la porta del bagno.

Sbatte più volte le ciglia, come per risvegliarsi da un sogno a occhi aperti. «Sì, arrivo!».

Quando uscì, Cara spalanco al bocca, stupita.

«Ti sta davvero, davvero bene! Devi metterlo per forza!» strillò, sbattendo le mani.

«No, Clara. Non mi sento a mio agio qui dentro. Tom apprezzerà i miei jeans e la mia felpa» disse, sorridendo.

L'amica sbuffò, incrociando le braccia al petto. Ciò che vedeva lei, avrebbe voluto farlo vedere anche a Leila. Ovvero che la loro storia era seriamente appesa a un filo. Non che un vestitino avrebbe potuto salvarli, ma di certo avrebbe aiutato Tom a mantenere la calma durante la lontananza.

Certo, nel caso in cui fosse finita male era disposta a raccogliere uno a uno i pezzi del cuore di Leila e farle tornare il sorriso con una buona dose d'amicizia e gelato alla vaniglia, ma odiava trovarsi in certe situazioni.

«Fai come vuoi. Magari lo metterai in un'altra occasione!» mormorò, facendole l'occhiolino.

Leila sorrise, divertita.

Senza Clara non ce l'avrebbe mai fatta. Sapeva di essere una ragazza fortunata. Aveva Tom, aveva Clara, il suo migliore amico. Aveva tutto, più o meno.

«Vado a casa, ci vediamo domani per fare colazione?» chiese, recuperando la borsa e la giacca.

«Certo! Alle sette e mezza da me!».

Si salutarono e Leila si avviò a casa.

 

 

Aprì la porta e trovò sua madre davanti alla porta con le scatole della pizza in mano.

«Le hanno appena portate!» sorrise, avviandosi poi in cucina.

Suo padre era già seduto a tavola in “tenuta comoda”, con un sorriso spaventoso tanto quanto quello della madre all'ingresso.

«Come mai già a casa?» chiese, sedendosi acanto al padre.

«Oggi ho finito prima. Cara, vieni a sederti che le diamo la notizia!» borbottò, facendo cenno alla donna di avvicinarsi.

Leila li guardò, curiosa ma allo stesso tempo spaventata.

Cosa avevano di così importante da dirle? Un fratellino o sorellina in arrivo? No, non l'avrebbe presa bene e sua madre non avrebbe sorriso così tanto. Una vacanza regalata, magari da trascorrere con Tom in tour? Ecco, quella poteva essere un'ottima idea.

«Vedi, tesoro, a papà hanno offerto un lavoro migliore» mormorò la madre, sorridendo.

«Ma è magnifico! Quindi avrai un aumento?» domandò, curiosa e sollevata di non dover dividere casa con un neonato.

«Più o meno».

«Cosa intendi con “più o meno”?».

La donna guardò l'uomo affianco a lei e tentò un sorriso di incoraggiamento.

«Per la fine del mese ci trasferiremo... a Los Angeles».

 

 

 

Note: Chiedo assolutamente perdono per l'enormissimo ritardo! Purtroppo il capitolo, nonostante il tempo, non è venuto come speravo... Spero renda comunque l'idea. Direi che siamo quasi alla fine di questa prima parte :) Fatemi sapere cosa ne pensate!

Xo xo,

Ladys

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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