05/11/2012
0 recensioniScoprii il polso e vedi quello che gli altri chiamavano 'orrore'.Io lo ritenevo solo un semplice 'sfogo'.Sapete,quando piangete così tanto da cacciare tutto quello che avevate dentro?Ecco.
Io ritenevo quelle linee rosse,esattamente come un pianto.
Mi dicevano 'fatti curare','sei pazza','come ti è venuto in mente?','depressa'.Davvero,non sapevo cosa rispondere a quelle affermazioni,forse perchè stavo iniziando a crederci anche io.
Chi sapeva,si comportava da estraneo,chi scopriva si allontanava.Quel polso era una specie di antipersone.
Mi rendeva 'allergica' all'essere umano.
Come mi sentivo?
Ogni volta era un colpo al cuore.Tutti i giorni era così,soprattutto in estate.
In estate avevo i miei problemi peggiori,era terribile.Costretta a tenere le braccia scoperte tutto il giorno e tutti i giorni.
Sai cosa vuol dire tenere le felpe,anche a quaranta gradi?
Mi dicevano 'ma non hai caldo?','dai,togliti questa felpa che se la tieni un'altro po,ti sciogli'.
No,non volevo che gli altri scoprissero una parte di me che c'era solo quando stavo male.Loro non c'erano quando trafiggevo i miei polsi.Non c'era nessuno.
C'ero solo io,quella lama,e il pensiero di farmi del male.E uno dei motivi era proprio lui.Il mio 'amato' Bart.
Quello che poco tempo prima amavo con tutta me stessa.
So cosa starete pensando.'Si è innamorata del suo migliore amico'.La sapete una cosa?Non è così.
Perchè quando hai un migliore amico,riesci a distinguere l'amore,dal voler bene.Inizi a capire cosa vuol dire amare davvero una persona,o semplicemente volerle un bene dell'anime.
Ecco.Bart era una di quelle persone che a primo impatto già ti sembrava di amarlo da tutta una vita.
Ma poi,ogni giorno c'era qualcosa da scoprire in lui,e ti sembrava che ti nascondesse sempre una parte di lui,che man mano veniva fuori.
Allison ormai era stanca di vedermi sempre ferma a fissare qualcosa,così alzai lo sguardo e non la vidi.
Pensai fosse andata via e la compresi,anche io mi ero stancata di me stessa.
Ripresi a camminare fino a casa.Sguardo cupo.Testa bassa.Guardavo gli stivaloni che sbattevano contro la neve.
è proprio come la mia vita,lotto contro le persone,come queste scarpe lottano contro la neve.Loro vincono,io no'.
Ero a casa finalmente.
Entrai in casa e c'era mia madre seduta al tavolo che 'cercava' di giocare con mio fratello.
Mio fratello maggiore era probabilmente di sopra.
-'ciao mamma'
-'ei'
-'aaaaamy'.
Mio fratello mi corse incontro abbracciandomi.
-'piccolino,ei,come stai?'
Gli accarezzai i capelli e lo misi giù.
Salii le scale e incontrai mio fratello sulle scale.
-'Ei,Amy'
-'Ei'
Sorridemmo.
Lui proseguì per la sua strada e io per la mia.
Io e mio fratello avevamo un bel rapporto,per qualsiasi cosa c'eravamo,l'uno per l'altro,ma se non c'era bisogno,ognuno per la sua strada.
Salii in camera mia,mi tolsi gli scarponi,la giacca,e mi lasciai cadere sul letto.
Volsi lo sguardo al soffitto,ero strana.Troppo strana.
Finii per addormentarmi,cullata dal pensiero di svegliarmi e rendermi conto che tutto quello era solo un sogno.
Un brutto sogno.