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Autore: ImperialPair    06/11/2012    1 recensioni
Aveva deciso anche di non approfittare del suo stato di salute per far aumentare la popolarità del suo gruppo, gli “Shinigami” di cui era il vocalist e fondatore. Non lo trovava giusto, avvantaggiare le vendite dei singoli e degli album a discapito degli altri gruppi, soprattutto per, Grimmjow Jeagerjaques, un cantante da sempre loro rivale. Probabilmente non gli avrebbe perdonato mai una cosa simile.
[GrimmjowXIchigo][RenjiXByakuya]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The music is in the heart

Audio Track 08

Domenica 14 novembre, parcheggio clinica Kurokawa ore 16:55

Rukia era un po' tesa in quel momento, stava per tornare all'interno della clinica e le mancava il coraggio per andare all'amico.

« Renji... non voglio tornate da Ichigo... non dopo quello ho detto... lui... non credo... »

« Sta tranquilla Rukia... non credo che Ichigo sia in grado di provare rancore, almeno non verso i suoi più cari amici come lo siamo noi. »

« Do...avrei scusarmi secondo te? » chiese leggermente insicura.

« Beh sì... ma lui ti perdonerà, sai com'è fatto.»

Rukia sospirò « Non sono brava in queste cose... cosa... dovrei dirgli esattamente? » chiese all'amico insicura.

« Quello che senti... »

Non credeva alle parole che l'amica aveva detto, sembrava palese che fosse innamorata di Ichigo, forse non riusciva a rendersene conto, oppure era lui ad aver frainteso la ragazza, ma in fondo si sentiva un po' sollevato, non in senso che non voleva che fra i due ci fosse qualcosa, semplicemente visto quello che stava succedendo era preoccupato che alla chitarrista potesse rimanere il cuore spezzato.

I due iniziarono ad attraversare la porta principale della clinica, quando il cellulare del batterista cominciò a squillare.

« Rukia... vai da sola?»

« Ok! » fece lei entrando

Si allontanò un po' dall'edificio, il tanto che bastasse per non creare interferenze con i macchinari, era pur sempre una clinica di cardiologia alla fine.

Era un Iphone3, gli era stato regalato lo scorso compleanno da Rukia e Byakuya per sostituire quello vecchio che ormai era diventato talmente vecchio da essere inutilizzabile, l cosa ce lo infastidiva di più era lo schermo distrutto e non riusciva più a vedere nulla, così i due fratelli gli regalare l'ultimo ritrovato della tecnologia.

Preferiva l'altro, era più semplice da usare, questo lo definiva “Akuma*” per lui era un vero demonio. Chi l'aveva inventato il touchscreen gli aveva rovinato l'esistenza, era impossibile per lui usarlo, sbagliava di continuo, voleva per esempio ascoltare musica, e per sbaglio andava su internet, voleva guardare dei video e per sbaglio finiva per cancellava, voleva inviare un SMS a Rukia, e invece lo inviava a Byakuya. Gli ci erano voluti mesi per imparare ad usarlo più decentemente, ma gli errori gli capitavano ancora spesso. Lo schermo di quel telefono era troppo delicato, e non riusciva ad abituarsi.

Però non si lamentava, o almeno cercava di non farlo davanti ai suoi amici, quel cellulare gli era stato regalato ugualmente dai Kuchiki, in parte quello era anche un regalo di Byakuya quindi per lui era un tesoro prezioso.

Prima di rispondere guardò sul display non c'era scritto nessun numero cioè era riservato.

Cosa volevano da lui? Era insolito che qualcuno lo chiamasse.

“Forse è uno scherzo telefonico di qualcuno.” pensò. “Provare a rispondere non guasta.”

« Renji ci sei? » disse la voce del batterista.

Byakuya?!!!” pensò il ragazzo “Che sia preoccupato per Rukia? Non mi chiarirebbe mai...”

Sapeva che si preoccupava per Rukia, d'altronde era sempre sua sorella. Chiunque guardando il batterista avrebbe detto il contrario, ma lui era in grado di riconoscere i cambiamenti delle sue espressioni, forse anche Rukia e Ichigo ma gli altri che non lo conoscevano bene come loro, non avrebbero mai potuto capire cosa si celasse dietro a sua maschera di freddezza.

Era agitato, anche se immaginava il motivo della chiamata, era comunque in ansia. Ogni volta che l'altro lo chiamava, era raro che lo facesse, si sentiva sempre nella stessa maniera, troppo teso per l'emozione.

« Hai trovato Rukia? » chiese l'uomo.

La voce di Byakuya anche se era come sempre fredda e distaccata come sempre, il ragazzo riuscì a scorgerci un velo di preoccupazione. Allora non sie era sbagliato, l'aveva chiamato solo per sapere della sorella, non che gli desse fastidio, affatto, ma avrebbe voluto almeno una volta ricevere una chiamata normale chiacchierare con lui normalmente, ma questo era solo un sogno irrealizzabile.

« Sì. »

« Meno male » il tono era molto più sollevato « Non ho molto tempo... sto usando il telefono dell'ospedale, ora dove siete? »

« Io sono nel parcheggio della clinica, Rukia l'ho lasciata all'entrata, dovrebbe star ritornando da Ichigo.»

« Ah... eccola è appena arrivata... »

Dall'altra parte della cornetta non avvertiva più la sua voce, probabilmente stava per chiudere la chiamata.

« Renji ci sei ancora? » Chiese il batterista dopo un po'

« Cer... certo.»

« Possiamo parlare? Devo chiederti una cosa »

Per un breve istante istante, Renji credette di sognare. Era impossibile che Byakuya volesse dirgli qualcosa così improvvisamente. Rukia gli aveva detto qualcosa su quel che provava? No, era più che certo che l'amica non avrebbe parlato con qualcun altro di quel che avevano discusso poco prima, quindi forse Byakuya aveva intenzione di dirgli qualcosa?

Era agitato ed eccitato allo stesso momento, peggio di un bambino che era agitato per un qualsiasi nuovo evento.

« Renji? Ci sei ancora? »

« Sì ... ti aspetto vicino alla tua auto? »

« Perfetto. »

Fu il bassista a interrompere la chiamata riponendo il cellulare nella tasca del piumino nero.

Si guardò in torno cercando l'auto del batterista appena la vide si avvicinò alla Lexus.

Quella vettura non faceva altro che testimoniare la differenza di classe sociale che c'erano tra di loro, lui non se se la sarebbe mai potuto permettere. Renji si arrangiava come poteva mente l'altro viveva nel lusso circondato da cose costose che nemmeno vincendo qualche premio avrebbe potuto comprare.

A volte si chiedeva come mai Byakuya non avesse seguito le orme dei genitori, che erano stati due dei più grandi avvocati di tutto il Giappone. Non aveva mai osato chiedere il motivo per cui avesse lasciato il suo lavoro solo per suonare con il loro gruppo. Gli sembrava impossibile che uno come lui avesse scelto la musica ad una carriera che di sicuro con il suo nome gli avrebbe potato una vita benestante, invece quella che aveva scelto era una continua lotta e non era detto che avrebbe avuto successo con i loro album. Avevo dei fan affezionati e la loro notorietà cresceva di giorno in giorno, ma non era ancora detto che la loro fama sarebbe cresciuta in tutta la Naazione, il perché della scelta dell'uomo gli restava un mistero.

Con la coda dell'occhio scorse la figura del batterista, aveva appena voltato nella direzione on cui si trovava.

Il portamento dell'uomo così fiero e vigoroso ai suoi occhi lo facevano sembrare magnifico, come sempre. L'aria attorno a lui sembrava vibrare per la sua bellezza quasi divina. Quei lunghi capelli neri che gli scendevano sulle spalle, quelli occhi scuri così freddi e glaciali che sembravano quasi intimorire le persone ma allo stesso tempo affascinarle e toglierle il fiato, anche Renji era fra quelle.

La sola vista dell'uomo lo lasciava sempre senza fiato, quasi con la bocca spalancata, era davvero l'uomo più bello che esistesse, con nessun'altra persona provava tutte quelle sensazioni, era lui e solo lui a fargli avvertire tutto quello solo osservandolo. Il cuore gli batteva velocemente come ogni volta e sembrava sempre volergli scappare via, ma subito tornavano anche le fitte di dolore, lui aveva occhi solo per sua defunta moglie.

« Renji? » la voce fredda dell'uomo lo chiamo.

“Quel tono... è ancora preoccupato...” pensò il ragazzo guardo l'uomo più grande avvicinarsi sempre di più fino a raggiungerlo..

Con un gesto quasi invisibile agli occhi di Renji, Byakuya prese le chiavi dell'auto aprendola e fece un cenno per farlo accomodare dentro.

Si sentiva enormemente a disagio, era la prima volta che si trovava all'interno della vettura con il batterista senza la sua amica.

Il silenzio opprimeva l'aria, il bassista non aveva il coraggio di intervenire per primo, il batterista invece non sapeva come iniziare il discorso che avrebbe voluto intraprendere.

« Bya... Byakuya-san... volevi parlarmi? » disse il ragazzo dopo un silenzio interminabile.

« Si... Rukia... Credo che sia innamorata di Ichigo... » disse Byakuya.

«Anche io pensavo che l'amasse... » forse era meglio dirgli quello che si erano detti, magari un confronto con il fratello dell'amica avrebbe potuto essere più utile « ...ma mi ha detto che lei lo considera come un amico... »

«L'ha detto lei? » chiese lei.

« Sì! Gliel'ho chiesto poco fa, ma alla fine mi ha detto che è solo un amico... »

« Capisco. » l'uomo sospirò.

Era la prima volta che vedeva l'uomo fare quel gesto.

« Non vorrei che lo capisse troppo tardi, sempre se lei n'è innamorata. Non vorrei essere pessimista ma se succederà qualcosa ad Ichigo,non vorrei che lei passasse quello che ho passato io. »

“...Quello che ho passato io?...” ripetette nella mente il bassista “...Non mi vorrà mica parlare di sua moglie?” si domandò il ragazzo.

« Renji... » fece una lunga pausa prima di riprendere il discorso « sai è difficile quando la persona che ami non potrà esserto più vicino, io ci sono passato e non vorrei che provasse le stesse cose che sento tutt'ora...»

“Lo sapevo!” L'aveva immaginato, ecco che stava parlando di sua moglie, era la prima volta che si confidava in quel modo, n'era felice in fondo anche se la sofferenza in lui non faceva altro che crescere. Non importava quante parole le avesse detto Rukia prima, lui sapeva che Byakuya avrebbe sempre avuto una sola donna nel suo cuore, era inutile insistere, non l'avrebbe mai amato.

« Mi... mi di spiace, dev'essere stato difficile... »

« Molto... senza Hisana è stato davvero insopportabile, sai era come se una parte di me fosse morta con lei. Non avevo nessuno al mio fianco dopo la sua morte, i miei genitori dovevano tornare a lavore e Rukia doveva andare a scuola, andava ancora alle elementari, quindi dopo il Shiju-kunichi* restai nella casa dei genitori adottivi di Hisana. Loro cercarono di essermi vicini, ma era inutile, mi sentivo vuoto. Aumenti il lavoro, ero convinto che seguendo le orme dei miei genitori avrei potuto essere felice, ma fu inutile, non era quello di cui avevo bisogno. Per poco non entrai in una brutta depressione, nessuno riusciva a darmi il supporto di cui avevo bisogno. Più di una volta avevo pensato anche al suicidio.»

« Sui...Suicido? » chiese il rosso sconvolto.

Renji era stato buono senza dire una parola fino al quel momento, non aveva mai immaginato di ascoltare qualcosa di simile dall'amato. La sofferenza che provava era più profonda di quello che immaginasse. Non aveva mai creduto che avesse anche potuto pensare di togliersi la vita, non lui che non amava mostrare in giro le proprie emozioni agli altri.

« Però... non ci sono mai riuscito fino in fondo, pensavo “se lei mi vedesse, non mi perdonerebbe mai” lei era, beh era tutto per me e senza di lei non riuscivo a vivere. »

Il petto del bassista gli doleva, oltre alla sua sofferenza avvertiva anche quelle che traspiravano dalla bocca dell'altro e diventava sempre più insopportabile.

« Dopo la morte dei miei genitori, dovetti tornare a Karakura per ricevere l'eredità dai miei. Un giorno rovistando fra le cose in casa ritrovai la mia batteria, quando frequentavo le medie entrai in un complesso rock, forse ti sembrerà strano, ma a quei tempi volevo fare il musicista, ero un po' ribelle a qui tempi sai? » rise ai ricordi della sua adolescenza

“ Un po' ribelle?” non credeva alle sue orecchie, provò ad immaginarsi il batterista adolescente, ma la sola idea di Byakuya che si ribellava alla famiglia gli sembrava impossibile.

« Provai a suonarla di nuovo e mi sentii subito meglio, così quando Rukia me lo propose decisi di entrare nel vostro gruppo.»

Non riusciva a staccare gli occhi da dosso a Byakuya, non l'aveva mai visto con un espressione simile, gli occhi strazianti carichi di angoscia, erano disperati, di coloro che avevano perso definitamente la persona amata.

« Io ora grazie alla musica, mi sento meglio, la musica è stata la mia forza e salvezza, senza di lei ora non saprei dove fossi. » Anche la voce dell'uomo aveva cambiato tono, aveva un suono struggente, anche se rimase ancora molto fredda.

Aveva capito più o meno il discorso dell'uomo, era lo stesso che aveva fatto all'amica nel parco, quindi riusciva a comprendere finalmente come mai avesse scelto quella carriera. Avrebbe dovuto immaginarlo, era un po' come lui che si era fatto tutti quei tatuaggi solo per sentire qualcosa di più doloroso del suo amore non corrisposto.

Perché gli aveva parlato di tutto quello? Non sembrava il tipo da condividere il proprio dolore con gli altri.

« Non vorrei che anche Rukia... che anche lei non avesse nessuno al suo fianco. Renji... qualsiasi cosa succede potresti restare al suo fianco? »

“Eh?” fece mentalmente il ragazzo “Mi sta chiedendo di Mettermi con Rukia?” pensò

Tutto ma non quello, poteva chiedergli tutto ma non di fidanzarsi con lei. Quella richiesta lo fece entrare nello sconforto più totale.

«Mi dispiace, ma... io... io non posso mettermi con lei, anche se a chiedermelo sei tu.» La parte della ragione in lui non c'era più non riusciva più a pensare a cosa dire ne a cosa fare, il suo corpo incominciò a muoversi tanto da avvicinare il suo volto a quello del batterista.

I loro occhi erano l'uno di fronte.

« i miei sentimenti non contano vero? Per te conti solo tu e basta, a me non pensi? Ogni giorno... ogni giorno soffro... e tu... mi rifacci questo... non l'accetto, non potrò mai fare una cosa simile »

Renji era incosciente di quello che aveva detto e stava per fare, i suoi sentimenti avevano preso il sopravvento tanto da non riuscire più a rendersi conto a cosa lo stessero portando.

Solo quando le sue labbra toccarono quelle dell'uomo che lo guardava con occhi spalancati, quasi come se fosse rimasto shockato. Fu quello sguardo a farlo tornare in se.

“ Cos'ho fatto” pensò sconvolto quasi quanto, o forse di più, dello stesso Byakuya.

Non poteva credere di aver perso il controllo così facilmente, era sicuro di avere un forte autocontrollo e non pensava assolutamente che sarebbe bastato solo quella richiesta per spiazzare tutte le sue difese.

« Renji... »

Renji ebbe la sensazione di quello che stesse per dire, aveva, infatti, sognato quella scena infinite volte e ora era certo che l'avrebbe vissuta per davvero.

“ No! Non dirle!” penso nel profondo del cuore “ Non dire che per te esiste solo Hisana... non farmi stare peggio di come mi senta già...”

« Scusa Byakuya-san io... » non sapeva cosa dire al momento

«Lo so Renji. » disse Byakuya « Credevi che non me fossi accorto? »

« Co.. cosa? » chiese imbarazzato.

« Si vede lontano un miglio. »

« Cosa? » richiese

Sospirò « Mi ami? Vero? » domandò retoricamente.

« Ehh? » fece il ragazzo “Lo sa?” « Co... come lo... sai? » chiese balbettando.

« Credevi che non si capisse? L'avrebbe capito persino un bambino. » disse sempre con quell'aria fredda « Mi hai sempre guardato, lo so, ti ho visto spesso mentre mi osservavi. Sembra quasi che per te esista solo io. »

Non sapeva cos'altro dire, era rimasto un po' sconvolto dal fatto che Byakuya sapesse tutto, davvero era sempre stato certo che non avesse mai saputo dell'amore che provava per lui e sapere che n'era a già a conoscenza l'aveva shoccato.

« So anche che la canzone che ho scritto era per me, l'ho capito leggendo il testo. »

“Sa anche questo?” si chiese il ragazzo.«Sì... l'ho scritta proprio... per te...» disse imbarazzato.

Doveva sentirsi sollevato, il batterista sapeva già quali fossero i suoi sentimenti, invece, avvertiva una pesantezza dentro, il cuore era avvolto da un alone scuro e opprimente, quasi come i suoi sensi di colpa.

« Mi dispiace » disse l'uomo « Mi dispiace davvero Renji.. sapevo tutto, ma nonostante questo ti ho parlato di mia moglie. »

Aveva sentito bene? Erano davvero quelle le parole che aveva appena udito? Si sul serio scusato con lui? Non sembrava il Byakuya che conosceva, forse c'erano cose su di lui che ancora non comprendeva.

«Però credo che tu abbia frainteso le mie parole, ti ho chiesto di restare vicino a Rukia come amico. Io non avevo nessuno quando è morta Hisana, da soli è difficile superarlo, se dovesse morire Ichigo, resta al suo fianco, lei ha bisogno di uno come te. »

« Ah... »

Non riuscì a dire nient'altro il ragazzo, non sapeva come comportarsi d'innanzi a quel grosso ed enorme equivoco che s'era creato quel pomeriggio.

Domenica 14 novembre, clinica Kurokawa ore 17:05

Da quanti minuti si trovava nella stanza di Ichigo non sapeva dirlo con certezza, entrambi si osservavano in volto senza trovare il coraggio si scusarsi.

Era difficile per loro due pronunciare quella piccola parola, avevano come il timore che non bastasse per farsi perdonare.

Rukia si avvicinò lentamente alla letto dove l'amico era coricato dopo assere stata diversi minuti vicino alla porta. Si adagiò sulla stessa sedia dove poche ora prima si era seduto il cantate. Riusciva avvertire l'acqua di colonia dell'uomo che si era impressa sopra, stranamente era la stessa che utilizzava l'amico, doveva essere comunque solo una coincidenza.

« Ichigo... »

« Rukia... »

«... Scusami! » dissero contemporaneamente.

I due amici si guardarono negli occhi, non si aspettavano di ricevere le scuse dell'altro, erano certi entrambi che nessuno dei due avrebbero avuto il coraggio di fare la prima mossa.

«Ho sbagliato, avrei dovuto parlarvene... »

«La mia reazione è stata esagerata... » disse guardando i libri che ora si trovavamo sul comodino, suo fratello doveva averli messi apposto «...non avrei dovuto lanciarteli addosso. »

« Non ti preoccupare. »

« Allora? Cosa ne pensi? »

« Shakespeare*... »

«Pensavo che ti potessero piacere »

« Certo, vanno benissimo... ehm... eh... gra.. grazie Rukia. »

« Figurati... »

Regalarli a Ichigo era stata una buona cosa, leggendoli non avrebbe forse sofferto troppo la solitudine e avrebbe passato molto più velocemente quelle terribili giornate.

Domenica 14 novembre, presso casa Jaegerjaques ore 17:20

Grimmjow aveva appena fermato la sua macchina nel parcheggio poco distante da casa sua.

Mentre tornava a casa sua avvertiva uno strano sguardo addosso, lo stesso che provava ogni volta che i giornalisti di riviste locali gli stavano alle calcagna. Odiava da morire quel genere d'uomo a caccia solo di scanali vari, ma comunque sapeva che questa volta volevano intervistarlo solo per le condizioni della salute di Ichigo, d'altronde era lui che l'avevo quasi salvato da morte certa.

Accelerò il passo, non voleva parlare con i paparazzi per diversi motivi. Uno, lui non aveva nessun diritto di dire cose della vita privata di Ichigo. Due, non sapeva poi molto sulle reali condizioni del ragazzo. Tre non avrebbe mai svelato nulla anche se avesse conosciuto Ichigo come le tasche dei suoi Jeans.

Come aveva sospettato, c'erano nascosti alcuni di loro dietro a degli alberi, riusciva a vederli con la coda degli occhi. Iniziò a guardare i tipi con uno sguardo infuriato, tanto da far accorgere a quei tizi che che con con lui era meglio non avere a che fare.

Tutti andarono via, tranne una donna che impavidamente si avvicinò il tanto che bastasse assieme al cameraman che era rimasto impaurito da quello sguardo.

« Jaegerjaques-san!! » gridò la giornalista sperando di attirare l'attenzione del cantante « Si fermi!!! »

« Matsumoto-senpai!* Non gridi in quel modo! » sapeva che era inutile, quando la sua collega si fissava su qualcosa niente e nessuno poteva farle cambiare idea. Aveva deciso di intervistare tutte le persona che conoscevano Ichigo per accettarsi delle sue saluti e scoprire qualcosa di più sulla sua vita privata, visto che non si sapeva praticamente nulla.

Il cantate si ritrovò davanti questa donna, i suoi occhi finirono involontariamente sull'enorme petto della donna. La camicia sbottonata o metteva ancora più in risalto.

“Ma cos'ha in testa questa?” pensò il ragazzo che non aveva mai visto dei soni così enormi, non era interessato comunque alla cosa alla fine, a lui le ragazza non erano mai interessate più di tanto.

Una reporter, comunque, non si sarebbe mai vestita in quel modo appariscente, doveva essere una di quelle donne che per fare carriera era pronta a tutto o almeno così la pensava lui. In genere tutte quelle che aveva visto, indossavano abiti sobri che non mettevano in risalto il proprio corpo, forse il programma dove lavorava cercava di attirare spettatori solo per la presenza della donna.

Grimmjow aveva accelerato ancora il passo, davvero non aveva intenzione di dire nulla ma quella giornalista non gli lascio il tempo per tornare nella sua abitazione, correndo riuscì a raggiungerlo.

« Jaegerjaques-san, come faceva a sapere che Ichigo era malato di cuore? » domandò la donna

“I paparazzi non hanno niente di meglio da fare che cercare scoop sulla vita privata?” Questa era una delle poche cose della notorietà che detestava.

« Cosa l'ha spinto a tenerlo nascosto? Forse è stato lui a chiederglielo? Vorrebbe dire che noi tutti sbagliamo a vedervi come rivali? Siete amici? Se si da quando? Vorrebbe dire qualcosa in proposito? »

Mentre la giornalista continuava a fare domande su domande senza ricevere nessuna risposta, il cantante rientrò nella sua abitazione a forza.

La donna si posizionò davanti alla casa, guardando la telecamera posizionata poco distante da lei.

« Salve a tutti! Sono Matsumoto Rangiku, mi trovo davanti alla casa di Jaegerjaques Grimmjow, il cantante che ha salvato la vita al vocalist degli Shinigami. L'unico a conoscenza dei problemi di salute di Kurosaki Ichigo. Non sappiamo cosa sappia esattamente, non ha voluto lasciare nessuna dichiarazione. Ora andremo dalla famiglia di Kurosaki, sperando di conoscere qualcosa in più! Continuata a seguire Karakura-News! Vi aspetto al prossimo servizio.»

La donna chiuse la linea, mente il giovane cameraman dai capelli bianchi s'avvicinò alla donna.

« Matsumoto-senpai! La deve smettere d'essere così diretta. » disse il ragazzo osservando la formosa donna.

« Su Toshiro-kun » disse la donna scompigliando i capelli del ragazzo « Questo è il lavoro di una giornalista! »

« Hitsugaya! » disse arrabbiato « Sono Hitsugaya per lei! »

« Hahaha, dai lavoriamo da due anni assieme! Lasciato chiamare per nome! »

Sbuffò il ragazzo, non gli piaceva quando le persone lo trattavano come un bambino, non capiva come farsi iniziare a rispettare dalle persone, forse era la sua bassa statura che non mostrava la sua età effettiva.

« No! Hitsugaya! » disse infine « Mi dica, senpai, comunque cosa vuole scoprire? Non mi pare che quel ragazzo sappia poi molto. »

« Qui gatta ci cova! Hitsugaya guarda sì vede lontano un miglio che Jaegerjaques-san sappia qualcosa ed io Matsumoto Rangiku giuro che scoprirò tutto quello che c'è da sapere su questa cosa.! Costi quel che costi! »

 

*demone

*ho fatto una ricerca dei funerali in Giappone, non sono in grado di spiegare tutto in poche parole, è complessa la cosa e non ricordo neanche il nome del sito dove ho trovato la cosa >.< ma sono passati mesi, forse anni da quando ho scritto originalmente il capitolo.

*nel primo volume di Bleach c'è scritto che Ichigo rispetta Shakespeare quindi ho pensato che i suoi libri gli sarebbero potuti piacere come regalo da parte di Rukia

*con senpai ci riferisce ad uno studente che frequenta un corso superiore, o da chi a lavoro è da più tempo di te.

 

NOTE

Ho avuto problemi al PC che si è spento senza che salvassi il capitolo e l'ho ripristinato automaticamente, quindi è probabile che gli errori che ho corretto non siano stati modificati e non mi va di rileggere tutto per l'ennesima volta.

Il capitolo l'ho modificato parecchio, ma guardando in generale ci sono tutte le cose che ho aggiustato, innanzi tutto la parte di Byakuya e Renji all'inizio era molto diversa, ma ho pensato di scriverla così perché non mi piaceva quella di prima, comunque mi sono bloccata un po' con loro, visto che trovo difficile utilizzare Byakuya come personaggio, non riesco a farlo agire come vorrei, già per questo ho avuto difficoltà enormi comunque spero di far evolver il rapporto fra i due, cercherò di non farlo velocemente, ma con naturalezza (anche se mi risulterà difficile visto che tendo sempre a forzare le cose)

Per Rangiku ed Hitsugaya, all'inizio non avevo pensato di utilizzare questi due personaggi, ma mentre rileggevo nella parte della giornalista ci ho visto proprio lei e nel cameraman modificandolo poi ho deciso di utilizzare proprio Hitsugaya. Penso comunque che saranno personaggi importanti nella storia, infatti pensavo di utilizzarli ancora.

 

Tengo a precisare che l'audio track 09 sarà l'ultima che pubblicherò al momento, lo farò fra un po', mi occorre tempo per sistemare tutte le modifiche che ho fatto ai vari capitoli prima di pubblicarli, non so quanto ci metterò, ma visto che ho intenzione di scrivere il secondo capitolo di un'altra mia storia ci vorrà un po' di tempo presumo (non so quanto)

 

Mi piacerebbe ricevere dei vostri pareri su questo capitolo e scusate è davvero lungo.

 

   
 
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