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Autore: Juliet96    09/11/2012    1 recensioni
La luce pallida della luna filtrava da una piccola finestrella illuminando debolmente la stanza. Seduta accanto al letto una ragazza vegliava sul sonno del giovane sovrano d'Egitto, accarezzandogli di tanto in tanto la testa.
-Najla, cosa ci fai tu qui?-
Ma chi è Najla? Cos'avrà mai a che fare con il faraone?
La storia inizia in una calda notte stellata, nell'Egitto governato da Cleopatra VII...Seguite i suoi protagonisti in un viaggio che li porterà dall'ombra degli intrighi di palazzo alla luce e scoprirete le risposte...
Genere: Romantico, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità
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Prova d’amore

(Capitolo 6)

 

Viaggiarono per molte ore, seguendo il corso del fiume, senza fermarsi mai, con il solo scopo di mettere quanta più distanza possibile tra loro e il palazzo reale.
Il disco di Ra, prima si era alzato nel cielo e poi era andato scendendo sempre più verso l’orizzonte.
I due ragazzi continuavano ad avanzare ma intorno a loro non si vedeva anima viva.
Ormai stava calando nuovamente il buio e Tolomeo, nonostante continuasse a negare ostinatamente, appariva sempre più stanco. Proseguire in quel modo sarebbe stato impossibile e per questo Najla, ignorando le sue proteste, stava già pensando a come avrebbero potuto accamparsi, quando scorse in lontananza una piccola luce tremolante.
Avvicinandosi si resero conto che la luce proveniva da una piccola casetta. Chi mai avrebbe potuto vivere in quel posto nel bel mezzo del nulla?
Bussarono alla porticina e subito aprì loro un’anziana signora, avvolta in un lungo vestito bianco orlato di blu. Doveva essere stata una donna molto bella da giovane, a giudicare dalla luminosità dei suoi occhi e da alcune ciocche color nero corvino che ancora si intravedevano tra i capelli ormai quasi completamente bianchi.
-Chi siete?- domandò loro. –Siamo due giovani egiziani che cercano riparo per la notte- rispose Najla, guardando verso Tolomeo con aria vagamente preoccupata. –Entrate pure, dunque, vi ospiterò molto volentieri- li invitò la donna, con un grande sorriso. Lasciò che Tolomeo entrasse, poi, dopo che lui si fu spostato, fermò Najla, prendendola per la mano.
-Fanciulla cara, posso farti una domanda?- -Ma certo signora, mi dica pure- -Tu vuoi molto bene al quel ragazzino vero? Sei forse innamorata di lui?-. Najla arrossì. –Innamorata? Forse…Cioè, non lo so, sono molto affezionata a lui, questo sì- sorrise. –Lo immaginavo. C’è una cosa molto importante che devi sapere allora. Vedi, purtroppo su questa casa pende un incantesimo, per questo vivo da sola: qualunque ragazza passi la notte qui con la persona che ama, se la tocca o la sfiora appena rischia di ferirla come se avesse artigli al posto delle dita.- -Come possiamo fare?- -Non so come aiutarti figliola. Credimi, se potessi lo farei, ma non conosco rimedio e purtroppo la mia casa ha una sola stanza…Stai molto attenta-
Detto questo se ne andò, lasciando Najla sconvolta a rimuginare su come avrebbe potuto comportarsi per non fare del male a Tolomeo. Non avrebbe sopportato di vederlo soffrire ancora, tantomeno per colpa sua.
L’anziana donna mostrò loro dove sistemarsi e Tolomeo, stremato, si addormentò subito sul giaciglio che avrebbe dovuto condividere con la sua giovane compagna di viaggio.
Fu una notte terribile per Najla: persino nel sonno il ragazzino cercava la sua vicinanza e lei doveva spostarsi di continuo, terrorizzata all’idea di sfiorarlo, finchè esausta si addormentò sul pavimento.
Quando si risvegliò, alle prime luci dell’alba come era sua abitudine, trovò la signora già in piedi. Quella, vedendo il suo viso stanco, le fece segno di andare a sedersi con lei ad un tavolo nell’altro angolo della stanza e poi le disse sottovoce: -Sai, ti ammiro molto. Pur di proteggere colui che ami hai resistito tutta la notte alla tentazione di avvicinarti a lui, per quanto lui ti chiamasse e per questo meriti di sapere la verità. In realtà non c’è nessuna maledizione su questa casa, si tratta solo di una mia invenzione- confessò. –Ma perché lo avete fatto?- chiese Najla sbalordita. –Ti chiedo di perdonarmi. Desideravo solo mettere alla prova il tuo amore. Quando avete bussato alla mia porta ho visto quel sentimento nei tuoi occhi, come ti ho detto, ma l’ho visto anche nei suoi. Ho visto come si affidava a te completamente e ho capito quanto ti sia profondamente legato. Anch’io ho amato così una volta. Ero innamorata di un uomo, che però mi tradì per un’altra, abbandonandomi qui da sola con il figlio che avevo avuto da lui. Volevo solo assicurarmi che quel ragazzo non dovesse soffrire come ho fatto io, capire che tipo di persona fossi, fin dove saresti arrivata per lui. Ti prego, perdonami-
-Non preoccupatevi, capisco- disse lei. –Sei una ragazza dolce e giudiziosa- continuò la donna –Quel ragazzo è fortunato ad averti con sé-.
In quel momento, Tolomeo si alzò, e vedendole sedute insieme sorridenti chiese loro di cosa stessero discutendo.
-Nulla, davvero nulla- risposero le due, scambiandosi uno sguardo complice e commosso.

  
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