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Autore: Michy90    27/05/2007    1 recensioni
Come Sao Feng entrò in possesso delle Carte nautiche, la rotta ai Confini del Mondo? E chi è in realtà Mira, la spregiudicata ladra ed assassina che lui ha assoldato? E cosa c'entra con loro un gioiello chimato "La Stella D'Oriente"? Prima dell'avventura che lo porterà ai Confini del Mondo, tra colpi di spada e tempeste in mezzo ai mari più insidiosi, Sao Feng dovrà confrontarsi anche con una misteriosa leggenda, indissolubilmente legata al suo destino e a quello di Mira...
Storia in via di revisione
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sao Feng
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 (La Tigre e Drago)

~Capitolo 4~                                          

 

 

Sbarcarono a Tortuga la sera dopo, quando il buio era già sceso, con un po’ d’anticipo. La marea era stata bassa, ed avevano avuto un ottimo viaggio.

Mira scese dalla nave quando i marinai ancora stavano tirando su le vele, e sentì i passi di Feng, precipitosi, raggiungerla e fermarla prepotentemente.

-Dove stai andando?- le chiese con un sussurro furioso, gli occhi fiammeggianti.

-A rubare quella pergamena, così potrò tornare a casa, finalmente- ribatté Mira a denti stretti, liberandosi.

Feng la fermò -Devo venire con te- disse soltanto.

-No- rispose Mira decisa -Sono abituata ad agire da sola, non voglio intralci-

-Ti indicherò quale degli uomini di Mongkut ha la mappa e poi potrai fare tutto ciò che vuoi- disse Feng sorpassandola.

Mira pensò che il pirata aveva ragione, lei non sapeva chi avesse la mappa. Stupidamente, guidata dall’ impulso, e dal pensiero che aveva avuto la sera prima, aveva pensato di poter fare tutto da sola.

Non ebbe altra scelta che seguirlo.

Si inoltrarono nelle stradine che conducevano alla città, poco lontano dalla costa. Mira si sarebbe aspettata che si fossero introdotti fino ai bassifondi, dove, sarebbe stato logico, il ladro avrebbe potuto nascondersi bene. Invece si diressero verso la bolgia di un bordello, dal quale provenivano schiamazzi, urla, rumori di bottiglie rotte, risate sguaiate e musica.  

Si trovarono lungo la strada maestra, dove le risse regnavano sovrane, illuminate vagamente dalle luci soffuse delle case di piacere lì intorno. Mira voltò lo sguardo nei paraggi. Uomini e donne si univano per strada; si svolgevano duelli in ogni angolo; risa sguaiate e suoni di bottiglie rotte riecheggiavano nella notte.

-Lui è lì, a bere per la conquista fatta, immagino- disse Feng al di sopra del frastuono, indicando la locanda davanti a loro.

-Devo ucciderlo?- chiese Mira, anche se conosceva già la risposta: se fosse rimasto vivo, avrebbe inseguito Feng per i sette mari. Non che questo sarebbe stato un problema insormontabile, dato che i pirati di quella risma erano gente da quattro soldi.

-Si- rispose infatti Feng. -Dalle mie fonti so che ha preso una stanza qui...-

-Che fine hanno fatto gli altri?- chiese Mira voltandosi verso di lui.

-Si sono uccisi tra loro per il possesso della mappa, ingannandosi e tradendosi a vicenda, ed è rimasto solo lui… Capisci perché non te l’ho fatta rubare prima? Li avremmo avuti tutti alle calcagna…In questo modo avremo molti meno problemi- spiegò Feng guardandola.

-Quella mappa vale così tanto?- chiese Mira stupita dalla considerazione nella quale Feng aveva la carta.

-Più di quanto immagini- affermò il pirata, conducendola dentro il locale.

Illuminato da un lampadario a candele appeso precariamente sul soffitto, il locale era grandissimo e somigliava molto a quello in cui lavorava Mira, ma era molto più caotico.

-Per di qua- disse Feng, guidandola a destra. La ragazza lo seguì, percependo l’ imminente euforia un po’ perversa che provava quando, ogni volta, si preparava per commettere un furto o un omicidio.

Si fecero largo tra i tavoli e, in un angolo in disparte del locale, Mira notò tre uomini che bevevano avidamente dalle loro bottiglie, ridendo sguaiatamente e battendo i pugni sul tavolo, mentre gridavano qualcosa che risultò inudibile alla ragazza, dato il baccano del locale.

Si voltò verso Feng -Quale dei tre?- chiese, il viso all’orecchio di lui a causa del frastuono.

Il pirata indicò un uomo dai capelli neri legati in una coda -Si chiama Chang- disse il pirata avvicinandosi a lei, mentre il baccano di una rissa a circa un metro da loro riempiva le loro orecchie.

Mira tornò a rivolgere la sua attenzione all’uomo, che si alzò dalla sua sedia e se ne andò, salendo le scale che conducevano al primo piano.

La ragazza fece per seguirlo a ruota, ma sentì la mano di Feng carpirle il polso. Si voltò, e vide gli occhi neri dell’uomo davanti a lei fissarla con un lampo irrisorio negli occhi.

-Non metterci troppo - le raccomandò sarcastico.

Lei sorrise appena -Dovresti conoscermi ormai- disse sarcastica. Si liberò dalla presa di Feng mentre lui le rivolgeva uno sguardo enigmatico e un sorriso a mezza bocca.

Mira guardò attentamente verso le scale, in tempo per vedere il ladro chiudersi nell’ultima stanza a sinistra.

 

                                                 *                                          *

 

-Cosa diavolo significa questa mappa?- sussurrò Chang accigliato, guardando il foglio.

“Mongkut ci ha fregati tutti” pensò con rabbia battendo il pugno sul tavolo “Lui e le sue cazzate sui confini del mondo…E noi ci siamo pure ammazzati per questo inutile pezzo di pergamena!”

Rimase in silenzio, squadrando la mappa con occhi ridotti a fessure, quando sentì qualcuno bussare alla porta.

-Chi è? Non voglio scocciatori, sparite!- disse irritato.

-Rum- rispose un’ attraente voce femminile da fuori.

Al suono di quella voce, l’uomo si precipitò ad aprire la porta.

-Salve- Mira lo guardò sorridendo -È permesso?- chiese innocente.

-Solo se porti il rum, tesoro- rispose avvicinandosi alla ragazza. -Ne ho davvero bisogno…-

-Eccolo qui- rispose Mira mostrando una bottiglia e agitandola piano, in modo che il liquido che c’era dentro fluttuasse.

-Grazie…- sorrise quello stappando la bottiglia e diminuendone progressivamente il contenuto, mentre Mira lo guardava sorridente.

-Allora…cosa stavate facendo voi solo soletto qui…senza una donna?- chiese maliziosa, appoggiandosi alla sua spalla e accarezzandogli la guancia, mentre lo guardava con un sorriso intrigante.

-Beh…- fece quest’ultimo sorridendole furbo -Ora sei arrivata tu…Il problema è risolto, direi- disse accarezzandole i fianchi.

Quegli stessi fianchi che Feng aveva stretto tra le braccia la sera prima, pensava Mira. Fece per ritrarsi, ma si ricordò qual era il suo dovere: rubare quella mappa e tornare finalmente a casa. Così sorrise avvicinandosi a lui.

-Mmm…perché no?- sussurrò piano Mira guardandolo, mentre si avviava a ritroso verso il tavolo su cui era poggiata la mappa.

Ma quello superò Mira, afferrando la pergamena e intascandola.

La ragazza sorrise, avvicinandosi a lui.

-Che c’è, non vuoi farmela vedere?- chiese maliziosa, accarezzandogli il petto -Che cos’è?-sussurrò suadente.

-Mi dispiace, ma…- cominciò quello esitante, guardando le sue labbra invitanti.

-Perché non posso saperlo, me lo dici, uh?- mormorò, avvicinandosi alla sua bocca.

-Mi piacerebbe dirtelo tesoro, ma non posso-

-Se ti piacerebbe- disse piano Mira, le labbra a pochi millimetri da quelle del pirata -Perché non lo fai?-

Quello si sporse per baciarla, ma lei si ritrasse un po’, ridacchiando, e arretrò -Vieni- disse tirandolo a sé. Il pirata le obbedì e lei lo spinse sulla sedia del tavolo, sedendosi sopra lui, le mani sulle sue spalle.

-Beh, vedi…è una storia un po’ lunga…- cominciò quello convinto, prendendole i fianchi -Comincia con un pirata di nome Mongkut, che…-

-A me non interessano i dettagli- mormorò Mira avvicinandosi ancora di più a lui. -Solo la mappa…-

-Allora va bene…- la accontentò quello, cominciando a toccarla sulla schiena e sulle anche, salendo progressivamente.

Mira soffocò l’impulso di scrollarselo di dosso e continuò la sua recita.

-Vedi…secondo il mio ex capitano questa mappa porta ai Cancelli Lontani…ai Confini del Mondo- disse quello convinto.

Mira si accigliò -E cosa sarebbero questi Cancelli Lontani?- chiese, accarezzandogli il volto, soffocando il pensiero che quel pirata potesse essere un tantino tocco.

-Sono delle porte…visibili solo al momento del tramonto, quando il sole tocca l’Oceano- rispose il pirata rapito.

-E dove portano questi Cancelli?- chiese di nuovo Mira.

-Non lo so- rispose quello rammaricato -Ma Feng lo sa- disse, con rinnovato vigore -Perciò ha fatto uccidere Mongkut…Io devo trovarlo e chiedergli come leggere la mappa…-

Si, anche Mira doveva farlo…Cosa diavolo doveva farci Feng con una cartina del genere? E cos’era quella strana faccenda sui Confini del Mondo? Feng le doveva qualche spiegazione, anche piuttosto esauriente…Dopotutto glielo doveva, sarebbe stata lei a procurargliela.

La ragazza tornò a sorridere, mentre quello si risvegliava dalla sua trance.

-Ma ora direi che possiamo divertirci, no?- disse tirandola a sé e accarezzandole le gambe.

-Si, direi di si…- rispose lei ridacchiando, ma alzandosi e arretrando verso il letto.

Chang fece per raggiungerla, ma appena si alzò cominciò a tossire, prima piano, poi ancora più forte, fino a che si ritrovò senza fiato, tenendosi il collo e poggiandosi al bordo del tavolo, in precario equilibrio.

Mira sorrideva mentre lo guardava annaspare, piegato in due e agonizzante.

-A..aiut..ami..- boccheggiò, tendendo un mano verso di lei.

-Temo di non poterlo fare, vedi…Quel veleno agisce troppo in fretta, mi è impossibile intervenire ora…- disse la ragazza serafica.

Il pirata cadde a terra, boccheggiando, e guardò la ragazza che, in piedi, sembrava incombere su di lui, mentre sentiva l’aria mancargli dai polmoni.

-Grazie per le informazioni su quella mappa, Chang- gli sorrise tranquilla -Se non ti dispiace, la prendo- si chinò, tastando le tasche dell’uomo, finché non la trovò.

-Ti ringrazio- gli fece -Ma non preoccuparti…penserò io a conservarla-

Quello la guardò con risentimento, prima che la vista cominciasse progressivamente ad oscurarglisi. Poi più nulla.

-Un vero colpo da maestro- disse una voce alla porta.

-Allora è vero che non ti fidi…- Mira si alzò lentamente, lasciando il cadavere ai suoi piedi, per fronteggiare Feng. Si diresse alla porta e la chiuse, dopo che il pirata fu entrato.

-Sei stata notevole, Mira- disse calmo, passeggiando per la stanza e osservando gli oggetti personali dell’ uomo disteso sul pavimento in mezzo a loro.

-Ora mi spii?- chiese la ragazza incrociando le braccia spazientita e fissandolo con astio.

-Stai lavorando per me, non dimenticarlo…- le ricordò Feng alzando gli occhi neri su quelli nocciola di lei.

-Giacché hai detto così…perché non parliamo di questa mappa?- chiese Mira agitando la pergamena che teneva tra due dita.

Feng sorrise -Sapevo che me l’avresti chiesto…- disse -Ma ti racconterò quest’appassionante storia domattina, quando ripartiremo-

-Non ce ne andiamo subito?- chiese la ragazza cercando di nascondere la sorpresa.

-Gli uomini vogliono divertirsi un po’…- sogghignò il pirata fissando Mira -E non posso dar loro torto…Non attracchiamo decentemente da un po’ di tempo, e appena siamo scesi ne hanno approfittato-

-Io devo tornare a Singapore…- disse Mira calma, guardando però leggermente irritata il suo interlocutore -Ho fatto quello che dovevo, ora voglio andarmene di qui-

-Devo rimanere ancora qui, ho delle cose da fare- Feng notò il vago fastidio della ragazza.

-Non puoi avermi ai tuoi comodi fin quando non deciderai che sarà così! Devo ricordarti che non sei l’unico a chiedere i miei servizi?- disse Mira risentita.

Ritrovarsi da sola con lui la turbava più di quanto riuscisse a nascondere: voleva e non voleva stare con lui, voleva e non voleva un altro bacio, inebriante come quello della sera prima...

-Dimentichi che posso ricattarti...Non ti ho ancora pagata per quell’omicidio...- sussurrò Feng all’orecchio della ragazza -Né per questo- disse, indicando l’uomo a terra.

-Mi stai minacciando, capitano?- disse fredda Mira guardandolo negli occhi -O forse vuoi che ti ricambi con la stessa moneta?- si allontanò da lui e gli mostrò di nuovo la mappa -Dimentichi che posso ricattarti…- lo schernì, ripetendo la medesima frase detta da lui pochi istanti prima.

Feng sorrise sarcastico -Non conosci quella mappa né il modo in cui utilizzarla- la riprese -Non sapresti cosa farne…-

-Questi sarebbero problemi miei- gli rispose aspra Mira -Ma sono sicura che tu non sei il solo a volere questo pezzo di pergamena- la ragazza lo guardava intensamente, tesa a cogliere qualunque reazione significativa da parte del pirata. Che però non venne -Per questa mappa è morta un’intera ciurma e il suo capitano…E sono pronta a scommettere che prima di loro sono morte altra persone- congetturò Mira.

-Oh, si…- disse Feng per nulla meravigliato dalle intuizioni della ragazza -Certamente, ci sono stati moltissimi morti per questa pergamena, e moltissimi la desiderano tuttora, tanto da uccidere di nuovo. Ma ci sono forze più grandi che decidono il destino di coloro che la possiedono…- Feng ricambiò lo sguardo di Mira.

-Che intendi dire?- chiese lei accigliata, cominciando a perdere un po’ della sua sicurezza, ma rimanendo comunque all’erta, nel caso in cui avesse percepito che le parole di Feng fossero una manovra per incuriosirla e distrarla, convincendola così a restituirgli la mappa.

-Lo saprai presto- sorrise Feng beffardo -Ora liberati di questo cadavere- disse, e fece per andarsene.

-Aspetta…- lo fermò Mira. Feng si voltò, con uno strano sorriso consapevole sulle labbra, quasi come se sapesse quello che Mira stava per dirgli -Delle persone sono arrivate a morire per questa, e come minimo avresti già ucciso anche me…questa non è la mappa che cerchi, vero?-

-Perspicace…- sorrise Feng beffardo, ma con una nota d’ammirazione nella voce.

-No, è solo che conosco l’animo umano a sufficienza per capirne le mille sfaccettature…- rispose Mira con le braccia conserte, gli occhi scintillanti.                                                                                                        

-Hai ragione, quell’uomo si sbagliava quando ti ha detto che è questa la mappa che porta ai Confini del Mondo- disse Feng dopo una breve pausa in cui aveva fissato coscientemente Mira -Il suo capitano non voleva che i marinai scoprissero la verità, perciò ha celato il posto in cui la vera mappa si nasconde…- si avvicinò a Mira, che ancora teneva stretta nel palmo la pergamena e ghermì gentilmente la mano della ragazza tra le sue, prendendo la mappa e tenendola alta tra due dita -…Qui- completò, rivolgendo lo sguardo alla pergamena.

Mira lo lasciò fare e lo guardò, desiderosa di saperne di più -E dove si trova la vera mappa? Cosa sono i Confini del Mondo?- chiese.

-Potresti vederlo con i tuoi occhi, se volessi- disse Feng alzando un sopracciglio -Partiamo di qui domattina-                               

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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