~Capitolo
4~
Sbarcarono a
Tortuga la sera dopo, quando il buio era già sceso, con un po’ d’anticipo. La
marea era stata bassa, ed avevano avuto un ottimo
viaggio.
Mira scese dalla
nave quando i marinai ancora stavano tirando su le vele, e sentì i passi di
Feng, precipitosi, raggiungerla e fermarla
prepotentemente.
-Dove stai
andando?- le chiese con un sussurro furioso, gli occhi
fiammeggianti.
-A rubare quella
pergamena, così potrò tornare a casa, finalmente- ribatté Mira a denti stretti,
liberandosi.
Feng la fermò
-Devo venire con te- disse soltanto.
-No- rispose Mira
decisa -Sono abituata ad agire da sola, non voglio
intralci-
-Ti indicherò
quale degli uomini di Mongkut ha la mappa e poi potrai fare tutto ciò che vuoi-
disse Feng sorpassandola.
Mira pensò che il
pirata aveva ragione, lei non sapeva chi avesse la mappa. Stupidamente, guidata
dall’ impulso, e dal pensiero che aveva avuto la sera prima, aveva pensato di
poter fare tutto da sola.
Non ebbe altra
scelta che seguirlo.
Si inoltrarono
nelle stradine che conducevano alla città, poco lontano dalla costa. Mira si
sarebbe aspettata che si fossero introdotti fino ai bassifondi, dove, sarebbe
stato logico, il ladro avrebbe potuto nascondersi bene. Invece si diressero
verso la bolgia di un bordello, dal quale provenivano schiamazzi, urla, rumori
di bottiglie rotte, risate sguaiate e musica.
Si trovarono
lungo la strada maestra, dove le risse regnavano sovrane, illuminate vagamente
dalle luci soffuse delle case di piacere lì intorno. Mira voltò lo sguardo nei
paraggi. Uomini e donne si univano per strada; si svolgevano duelli in ogni
angolo; risa sguaiate e suoni di bottiglie rotte riecheggiavano nella
notte.
-Lui è lì, a bere
per la conquista fatta, immagino- disse Feng al di sopra del frastuono,
indicando la locanda davanti a loro.
-Devo ucciderlo?-
chiese Mira, anche se conosceva già la risposta: se fosse rimasto vivo, avrebbe
inseguito Feng per i sette mari. Non che questo sarebbe stato un problema
insormontabile, dato che i pirati di quella risma erano gente da quattro
soldi.
-Si- rispose
infatti Feng. -Dalle mie fonti so che ha preso una stanza
qui...-
-Che fine hanno
fatto gli altri?- chiese Mira voltandosi verso di
lui.
-Si sono uccisi
tra loro per il possesso della mappa, ingannandosi e tradendosi a vicenda, ed è
rimasto solo lui… Capisci perché non te l’ho fatta rubare prima? Li avremmo
avuti tutti alle calcagna…In questo modo avremo molti meno problemi- spiegò Feng
guardandola.
-Quella mappa
vale così tanto?- chiese Mira stupita dalla considerazione nella quale Feng
aveva la carta.
-Più di quanto
immagini- affermò il pirata, conducendola dentro il
locale.
Illuminato da un
lampadario a candele appeso precariamente sul soffitto, il locale era
grandissimo e somigliava molto a quello in cui lavorava Mira, ma era molto più
caotico.
-Per di qua-
disse Feng, guidandola a destra. La ragazza lo seguì, percependo l’ imminente
euforia un po’ perversa che provava quando, ogni volta, si preparava per
commettere un furto o un omicidio.
Si fecero largo
tra i tavoli e, in un angolo in disparte del locale, Mira notò tre uomini che
bevevano avidamente dalle loro bottiglie, ridendo sguaiatamente e battendo i
pugni sul tavolo, mentre gridavano qualcosa che risultò inudibile alla ragazza,
dato il baccano del locale.
Si voltò verso
Feng -Quale dei tre?- chiese, il viso all’orecchio di lui a causa del
frastuono.
Il pirata indicò
un uomo dai capelli neri legati in una coda -Si chiama Chang- disse il pirata
avvicinandosi a lei, mentre il baccano di una rissa a circa un metro da loro
riempiva le loro orecchie.
Mira tornò a
rivolgere la sua attenzione all’uomo, che si alzò dalla sua sedia e se ne andò,
salendo le scale che conducevano al primo
piano.
La ragazza fece
per seguirlo a ruota, ma sentì la mano di Feng carpirle il polso. Si voltò, e
vide gli occhi neri dell’uomo davanti a lei fissarla con un lampo irrisorio
negli occhi.
-Non metterci
troppo - le raccomandò sarcastico.
Lei sorrise
appena -Dovresti conoscermi ormai- disse sarcastica. Si liberò dalla presa di
Feng mentre lui le rivolgeva uno sguardo enigmatico e un sorriso a mezza
bocca.
Mira guardò
attentamente verso le scale, in tempo per vedere il ladro chiudersi nell’ultima
stanza a sinistra.
*
*
-Cosa diavolo
significa questa mappa?- sussurrò Chang accigliato, guardando il foglio.
“Mongkut ci ha
fregati tutti” pensò con rabbia battendo il pugno sul tavolo “Lui e le sue
cazzate sui confini del mondo…E noi ci siamo pure ammazzati per questo inutile
pezzo di pergamena!”
Rimase in
silenzio, squadrando la mappa con occhi ridotti a fessure, quando sentì qualcuno
bussare alla porta.
-Chi è? Non
voglio scocciatori, sparite!- disse
irritato.
-Rum- rispose un’
attraente voce femminile da fuori.
Al suono di
quella voce, l’uomo si precipitò ad aprire la porta.
-Salve- Mira lo
guardò sorridendo -È permesso?- chiese
innocente.
-Solo se porti il
rum, tesoro- rispose avvicinandosi alla ragazza. -Ne ho davvero
bisogno…-
-Eccolo qui-
rispose Mira mostrando una bottiglia e agitandola piano, in modo che il liquido
che c’era dentro fluttuasse.
-Grazie…- sorrise
quello stappando la bottiglia e diminuendone progressivamente il contenuto,
mentre Mira lo guardava sorridente.
-Allora…cosa
stavate facendo voi solo soletto qui…senza una donna?- chiese maliziosa,
appoggiandosi alla sua spalla e accarezzandogli la guancia, mentre lo guardava
con un sorriso intrigante.
-Beh…- fece
quest’ultimo sorridendole furbo -Ora sei arrivata tu…Il problema è risolto,
direi- disse accarezzandole i fianchi.
Quegli stessi
fianchi che Feng aveva stretto tra le braccia la sera prima, pensava Mira. Fece
per ritrarsi, ma si ricordò qual era il suo dovere: rubare quella mappa e
tornare finalmente a casa. Così sorrise avvicinandosi a lui.
-Mmm…perché no?-
sussurrò piano Mira guardandolo, mentre si avviava a ritroso verso il tavolo su
cui era poggiata la mappa.
Ma quello superò
Mira, afferrando la pergamena e
intascandola.
La ragazza
sorrise, avvicinandosi a lui.
-Che c’è, non
vuoi farmela vedere?- chiese maliziosa, accarezzandogli il petto -Che
cos’è?-sussurrò suadente.
-Mi dispiace,
ma…- cominciò quello esitante, guardando le sue labbra
invitanti.
-Perché non posso
saperlo, me lo dici, uh?- mormorò, avvicinandosi alla sua bocca.
-Mi piacerebbe
dirtelo tesoro, ma non posso-
-Se ti
piacerebbe- disse piano Mira, le labbra a pochi millimetri da quelle del pirata
-Perché non lo fai?-
Quello si sporse
per baciarla, ma lei si ritrasse un po’, ridacchiando, e arretrò -Vieni- disse
tirandolo a sé. Il pirata le obbedì e lei lo spinse sulla sedia del tavolo,
sedendosi sopra lui, le mani sulle sue
spalle.
-Beh, vedi…è una
storia un po’ lunga…- cominciò quello convinto, prendendole i fianchi -Comincia
con un pirata di nome Mongkut, che…-
-A me non
interessano i dettagli- mormorò Mira avvicinandosi ancora di più a lui. -Solo la
mappa…-
-Allora va bene…-
la accontentò quello, cominciando a toccarla sulla schiena e sulle anche,
salendo progressivamente.
Mira soffocò
l’impulso di scrollarselo di dosso e continuò la sua
recita.
-Vedi…secondo il
mio ex capitano questa mappa porta ai Cancelli Lontani…ai Confini del Mondo-
disse quello convinto.
Mira si accigliò
-E cosa sarebbero questi Cancelli Lontani?- chiese, accarezzandogli il volto,
soffocando il pensiero che quel pirata potesse essere un tantino tocco.
-Sono delle
porte…visibili solo al momento del tramonto, quando il sole tocca l’Oceano-
rispose il pirata rapito.
-E dove portano
questi Cancelli?- chiese di nuovo Mira.
-Non lo so-
rispose quello rammaricato -Ma Feng lo sa- disse, con rinnovato vigore -Perciò
ha fatto uccidere Mongkut…Io devo trovarlo e chiedergli come leggere la
mappa…-
Si, anche Mira
doveva farlo…Cosa diavolo doveva farci Feng con una cartina del genere? E
cos’era quella strana faccenda sui Confini del Mondo? Feng le doveva qualche
spiegazione, anche piuttosto esauriente…Dopotutto glielo doveva, sarebbe stata
lei a procurargliela.
La ragazza tornò
a sorridere, mentre quello si risvegliava dalla sua
trance.
-Ma ora direi che
possiamo divertirci, no?- disse tirandola a sé e accarezzandole le gambe.
-Si, direi di
si…- rispose lei ridacchiando, ma alzandosi e arretrando verso il
letto.
Chang fece per
raggiungerla, ma appena si alzò cominciò a tossire, prima piano, poi ancora più
forte, fino a che si ritrovò senza fiato, tenendosi il collo e poggiandosi al
bordo del tavolo, in precario equilibrio.
Mira sorrideva
mentre lo guardava annaspare, piegato in due e
agonizzante.
-A..aiut..ami..-
boccheggiò, tendendo un mano verso di lei.
-Temo di non
poterlo fare, vedi…Quel veleno agisce troppo in fretta, mi è impossibile
intervenire ora…- disse la ragazza serafica.
Il pirata cadde a
terra, boccheggiando, e guardò la ragazza che, in piedi, sembrava incombere su
di lui, mentre sentiva l’aria mancargli dai
polmoni.
-Grazie per le
informazioni su quella mappa, Chang- gli sorrise tranquilla -Se non ti dispiace,
la prendo- si chinò, tastando le tasche dell’uomo, finché non la
trovò.
-Ti ringrazio-
gli fece -Ma non preoccuparti…penserò io a
conservarla-
Quello la guardò
con risentimento, prima che la vista cominciasse progressivamente ad
oscurarglisi. Poi più nulla.
-Un vero colpo da
maestro- disse una voce alla porta.
-Allora è vero
che non ti fidi…- Mira si alzò lentamente, lasciando il cadavere ai suoi piedi,
per fronteggiare Feng. Si diresse alla porta e la chiuse, dopo che il pirata fu
entrato.
-Sei stata
notevole, Mira- disse calmo, passeggiando per la stanza e osservando gli oggetti
personali dell’ uomo disteso sul pavimento in mezzo a
loro.
-Ora mi spii?-
chiese la ragazza incrociando le braccia spazientita e fissandolo con
astio.
-Stai lavorando
per me, non dimenticarlo…- le ricordò Feng alzando gli occhi neri su quelli
nocciola di lei.
-Giacché hai
detto così…perché non parliamo di questa mappa?- chiese Mira agitando la
pergamena che teneva tra due dita.
Feng sorrise
-Sapevo che me l’avresti chiesto…- disse -Ma ti racconterò quest’appassionante
storia domattina, quando ripartiremo-
-Non ce ne
andiamo subito?- chiese la ragazza cercando di nascondere la
sorpresa.
-Gli uomini
vogliono divertirsi un po’…- sogghignò il pirata fissando Mira -E non posso dar
loro torto…Non attracchiamo decentemente da un po’ di tempo, e appena siamo
scesi ne hanno approfittato-
-Io devo tornare
a Singapore…- disse Mira calma, guardando però leggermente irritata il suo
interlocutore -Ho fatto quello che dovevo, ora voglio andarmene di qui-
-Devo rimanere
ancora qui, ho delle cose da fare- Feng notò il vago fastidio della
ragazza.
-Non puoi avermi
ai tuoi comodi fin quando non deciderai che sarà così! Devo ricordarti che non
sei l’unico a chiedere i miei servizi?- disse Mira
risentita.
Ritrovarsi da
sola con lui la turbava più di quanto riuscisse a nascondere: voleva e non
voleva stare con lui, voleva e non voleva un altro bacio, inebriante come quello
della sera prima...
-Dimentichi che
posso ricattarti...Non ti ho ancora pagata per quell’omicidio...- sussurrò Feng
all’orecchio della ragazza -Né per questo- disse, indicando l’uomo a
terra.
-Mi stai
minacciando, capitano?- disse fredda Mira guardandolo negli occhi -O forse vuoi
che ti ricambi con la stessa moneta?- si allontanò da lui e gli mostrò di nuovo
la mappa -Dimentichi che posso
ricattarti…- lo schernì, ripetendo la medesima frase detta da lui pochi
istanti prima.
Feng sorrise
sarcastico -Non conosci quella mappa né il modo in cui utilizzarla- la riprese
-Non sapresti cosa farne…-
-Questi sarebbero
problemi miei- gli rispose aspra Mira -Ma sono sicura che tu non sei il solo a
volere questo pezzo di pergamena- la ragazza lo guardava intensamente, tesa a
cogliere qualunque reazione significativa da parte del pirata. Che però non
venne -Per questa mappa è morta un’intera ciurma e il suo capitano…E sono pronta
a scommettere che prima di loro sono morte altra persone- congetturò
Mira.
-Oh, si…- disse
Feng per nulla meravigliato dalle intuizioni della ragazza -Certamente, ci sono
stati moltissimi morti per questa pergamena, e moltissimi la desiderano tuttora,
tanto da uccidere di nuovo. Ma ci sono forze più grandi che decidono il destino
di coloro che la possiedono…- Feng ricambiò lo sguardo di Mira.
-Che intendi
dire?- chiese lei accigliata, cominciando a perdere un po’ della sua sicurezza,
ma rimanendo comunque all’erta, nel caso in cui avesse percepito che le parole
di Feng fossero una manovra per incuriosirla e distrarla, convincendola così a
restituirgli la mappa.
-Lo saprai
presto- sorrise Feng beffardo -Ora liberati di questo cadavere- disse, e fece
per andarsene.
-Aspetta…- lo
fermò Mira. Feng si voltò, con uno strano sorriso consapevole sulle labbra,
quasi come se sapesse quello che Mira stava per dirgli -Delle persone sono
arrivate a morire per questa, e come minimo avresti già ucciso anche me…questa
non è la mappa che cerchi, vero?-
-Perspicace…-
sorrise Feng beffardo, ma con una nota d’ammirazione nella voce.
-No, è solo che
conosco l’animo umano a sufficienza per capirne le mille sfaccettature…- rispose
Mira con le braccia conserte, gli occhi scintillanti.
-Hai ragione,
quell’uomo si sbagliava quando ti ha detto che è questa la mappa che porta ai
Confini del Mondo- disse Feng dopo una breve pausa in cui aveva fissato
coscientemente Mira -Il suo capitano non voleva che i marinai scoprissero la
verità, perciò ha celato il posto in cui la vera mappa si nasconde…- si avvicinò
a Mira, che ancora teneva stretta nel palmo la pergamena e ghermì gentilmente la
mano della ragazza tra le sue, prendendo la mappa e tenendola alta tra due dita
-…Qui- completò, rivolgendo lo sguardo alla
pergamena.
Mira lo lasciò
fare e lo guardò, desiderosa di saperne di più -E dove si trova la vera mappa?
Cosa sono i Confini del Mondo?- chiese.
-Potresti vederlo
con i tuoi occhi, se volessi- disse Feng alzando un sopracciglio -Partiamo di
qui domattina-
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