bentrovati a tutti! anche se
ho ricevuto solo un commento (grazie 1000!!!!!) mi accingo a postare il secondo
capitolo. non so cosa ne possa uscire per il semplice fatto che, come il
precedente, lo scrivo di getto. ringrazio chiunque mi manderà dei commenti.
ciao e a dopo e ricordatevi che i personaggi non sono miei!
capitolo 2
Harry e Lupin erano ancora al parco a parlare. Il ragazzo pensava...pensava a
tante cose...a quello che era successo a giungo, alle parole di conforto di
Lupin, al presunto potere che lui aveva e che Voldemort non conosce...pensava
anche ai momenti li a Privet Drive, da solo, fuori dal mondo che gli
apparteneva...lì, in quel luogo dove tutti lo odiavano ripiombava spesso nei meandri
dei suoi ricordi, anche quelli che non voleva fossero reali, quelli tristi e
dolorosi. Riviveva infinite volte, come un disco rotto, quella scena
straziante... Da solo risentiva ancora e ancora le voci dei suoi
genitori...già...i suoi genitori...a volte invidiava i suoi amici, loro avevano
una famiglia e avevano il loro amore...lui era sempre stato solo...a volte
invidiava anche remus e sirius, perchè loro avevano avuto il privilegio di
conoscere james e lily...privilegio che a lui era stato negato. in certi
momenti li voleva disperatamente lì con lui, per avere consigli e conforto che
solo i genitori possono dare. ongi tanto sognava addirittura che ci fosse il
modo per farli tornare indietro da lui; ma questi sogni puntualmente si
scontravano con la dura realtà che era fuori dal suo piccolo mondo che era la
sua stanza.
Lupin lo guardava mentre era assorto nei suoi pensieri. e forse adesso lo
vedeva per la prima volta. Adesso vedeva che Harry era un ragazzo che era
cresciuto troppo in fretta; aveva responsabilità che neanche maghi adulti
hanno; ha sempre dovuto cavarsela da solo...in ogni situazione...
-sai Harry- prese a parlare all'improvviso -un giorno non molto lontano ti
parlerò di james e lily e allora capirai quanto tu gli assomigli...hai la forza
di james, che affrontava tutto a viso aperto, la sua impulsività...eheh-
a quelle parole Harry arrossì lievemente...era vero, spesso e volentieri prima
faceva le cose e poi pensava
-e hai la grande saggezza di lily e il suo spirito d'osservazione
-perchè non me ne parli adesso?
-perchè adesso dovrei fare quello per cui sono venuto e cioè fare finta che tu
non sappia che sono qui e sorvegliarti- disse sorridendo- forza, adesso vai a
casa...
-devo proprio?
-si, perchè così io posso fare il mio "lavoro". Ciao Harry e tanti
auguri
-arrivederci remus e grazie per gli auguri
Harry si era dimenticato come ogni anno che a mezzanotte avrebbe compiuto
ufficialmente 16 anni.
Mentre tornava a casa, pensava ai suoi genitori...a come potevano essere, al
loro carattere, a tutto quello che la memoria gli poteva concedere. Si perchè
la notte, oltre a quell'orrendo incubo che gli avevano risvegliato i
dissennatori, gli portava anche frammenti di vita quotidiana che aveva vissuto
durante il suo primo anno di età insieme ai genitori.
Arrivato a casa, si avviò verso la cucina dove trovò la famglia Dursley al
completo: zia Petunia era ai fornelli a cucinare un'abbondante cena per il suo
Diddy, che aveva interrotto la sua dieta e che quindi era tornato ad essere più
largo che alto; zio vernon e Dudley erano intenti a guardare un quiz in
televisione. quindi nessuno notò che il ragazzo dagli occhi verdi era entrato.
Quando la zia si voltò e lo notò disse acida come sempre:
-apparecchia, svelto.
Harry si voltò e disse:- con calma e per piacere-
a quelle parole vernon e dursley si voltarono. il cugino per godersi un'altra
strapazzata inferta al cugino e lo zio per dire due paroline al ragazzo
-brutto moccioso, come ti permetti di parlarci così!!!!!!dovresti esserci grati
per quello che abbiamo fatto per te in questi 15 anni!ingrato!- abbiaiò
paonazzo in volto
-e cosa avreste fatto?odiarmi?- rispose ironizzando harry
-noi ti abbiamo accolto, ti abbiamo vestito e nutrito e adesso ti permetti di
rivolgerti a noi con questo tono?!?!?-disse lo zio sempre più rosso
-voi non mi avete accolto, mi avete vestito con vestiti che non entravano più
nel vostro viziatissimo figlio e mi avete nutrito praticamente con gli avanzi.
quindi non venirmi a fare la predica, non ne hai le facoltà- non era più disposto
a subire le angherie degli zii
vernon a quelle parole si alzò di scatto e battendo le mani sul tavolo urlò,
con il volto talmente rosso che sembrava che a momenti dovesse scoppiare:
-ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUESTA CUCINA!!!!NON VOGLIO PIU' VEDERTI QUI
DENTRO!SALI IMMEDIATAMENTE IN CAMERA TU...-ma fu interrotto da dei sonori
"crak" che provennero dal salotto. tutti e quattro si voltarono verso
il rumore. Sulla faccia di Harry si dipinse il primo vero sorriso da un pò di
tempo a questa parte mentre sul visto dei tre dursley si dipinse uno sguardo di
puro terrore
-buonasera signori- disse gentilmente Lupin
-che piacere rivedervi- aggiunse il signor Weasley
-c-che cosa f-fate qui?- balbettò zio vernon in un sussurro
-a quanto pare avete già dimenticato quello che vi abbiamo detto a giungo
vero?- ringhiò malocchio moody -vi avevamo avvertito di non maltrattare harry
perchè lo avremmo scoperto. adesso ne pagherete le conseguenze- poi si rivolse
agli altri del gruppo- allora ragazzi, cosa facciamo?io una proposta ce
l'avrei...
-io direi di dire al vicinato che noi siamo degli amici di questa simpatica
famiglia- disse sorridendo Lupin. Tutti annuirono vigorosamente con facce
alquanto divertite.
I dursley a quelle parole sbiancarono come lenzuoli. Se fosse successo
veramente cosa avrebbero pensato i vicini!?!?!?
Harry prese la parola:
-grazie ragazzi, ma non è necessario. penso che abbiano capito la lezione.
vero?- chiese rivolgendosi ai parenti con un sorriso sornione. loro si
limitarono ad annuire con un cenno del capo, ancora terrorizzati dalla minaccia
-ringraziate il ragazzo se non facciamo niente...per ora...ma questo è l'ultimo
avvertimento. provateci un'altra volta e nemmeno lui vi potrà salvare. chiaro?-
disse moody sparendo. Il signor weasley si avvicinò a Harry e disse:
-ci vediamo harry. presto ti verremo a prendere e passerai il resto delle
vacanze dove sai- gli diede una pacca sulle spalle e sparì anche lui. Infine
parlò Lupin:
-arrivederci harry!ci vediamo presto- disse sorridendo, sorriso che fu ampiamente
ricambiato, e sparì.
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Harry era in camera sua, erano le 23:59, tra un minuto avrebbe avuto
ufficialmente 16 anni...pensava a come sarebbe stato questo sesto anno a
Hogwarts...ai suoi amici...ai suoi genitori...
la sveglia trillò segnalando al ragazzo le 24. subito sentì dei picchiettini
arrivare dalla finestra. Harry andò ad aprire e trovò Edvige con una lettera e
un grosso pacco, Leo che non la smetteva più di svolazzare per la stanza e
altri due gufi che non aveva mai visto. Pensò fossero di Hogwarts...
continua...
allora che ve ne pare????commentate!!!!!ciao!