Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Domino_Tabby_    10/11/2012    5 recensioni
Una semplice ragazza compare alla magione Phantomhive, salvata dal maggiordomo Sebastian.
Questo nuovo membro della servitù cambierà la vita ai personaggi?
Rieccomi (purtroppo) con una nuova fic...ora potete disperarvi.
"Non piansi, era inutile.Avevo sprecato le mie lacrime troppe volte.
Le preghiere non bastavano per sopravvivere."
***
"Nessuno mi può capire perché nessuno ha mai provato.
Io sono un rifiuto lasciato sul ciglio della strada, calpestato da tutti e ignorato.
Una cartina che aspetta il giorno in cui il vento la spazzerà via."
***
Spero di avervi incuriosito,
Adieu Chers Lecteurs!
-Tappy
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Socchiusi la porta, scrutandovi fuori.

Avevo ancora la catenina che chiudeva la serratura attaccata.

 

-Chi è?- sussurrai.

-Io.- riconobbi subito la voce del maggiordomo, perciò lo feci entrare.

 

Egli entrò a passo felpato, le mani lungo i fianchi.

Con un accenno di sorriso vide il libro sul letto.

 

Ero ancora rossa e piuttosto imbarazzata per quello che avevo letto, quindi rivolsi lo sguardo al pavimento.

 

-Charlotte, è tardi.-

Io continuai a guardare altrove.

 

-Stavo leggendo, mi scusi.-

A quelle parole sembrò come se un'idea gli fosse balenata in mente.

Con un sorriso sornione mi guardò negli occhi, abbassandosi leggermente alla mia altezza.

 

-E dimmi, ti è piaciuto il romanzo?-

Il mio cuore perse un battito.

Inghiottendo saliva e con una morsa allo stomaco trovai il modo di articolare una frase.

 

-L-loro...si sono ...baciati.- balbettai rispondendo.

Il moro inarcò le sopracciglia mentre agli angoli della sua bocca si formava un sorrisetto.

 

Che anche lui abbia letto il libro?”

 

-Ma perché sei tutta rossa? Non mi dire, non hai mai baciato nessuno?-

Il cuore quasi mi si fermò, poi cominciò a battere così forte che quasi temetti che anche lui potesse sentirlo.

 

Sebastian era così vicino che potevo sentire il suo respiro sul collo.

Un brivido mi percosse, mentre la morsa allo stomaco si faceva sempre più dolorosa.

 

Scossi la testa.

L'espressione del moro si fece più seria.

 

-Allora dammi la possibilità...di insegnarti.-

Prima che potessi fermarlo le sue labbra erano sulle mie.

 

Era una sensazione...così bella.

Fece scivolare le mani sui miei fianchi mentre premeva ancora il suo corpo sul mio, eliminando la distanza.

 

Aveva delle labbra così morbide e belle che non volevo mai più staccarmene.

 

Un po' stordita mi staccai da Sebastian.

Mi guardava con un espressione che non riuscii a definire.

 

Indietreggiai, però caddi sul letto. Il maggiordomo si mise a cavalcioni su di me.

Con sorpresa mormorai un leggero “oh” e lui ne approfittò per baciarmi una seconda volta, introducendo la sua lingua che esplorava la mia bocca.

 

Istintivamente gli strinsi la camicia convulsamente.

Ci staccavamo uno dall'altro solo per riprendere fiato.

 

-Hai capito adesso come si fa?- chiese con un po' d'affanno.

 

Io annuii mentre lo prendevo per il colletto per un nuovo bacio.

Egli mi cinse ancora di più i fianchi.

 

Non avevo idea di ciò che stavo facendo, tanto meno di quello a cui stavo andando contro.

 

-***-

 

Mi svegliai con un gemito dal sonno profondo.

Mi rigirai tra le coperte calde, coprendomi gli occhi.

Guardai l'orologio segnava le sei di mattina.

 

Mentre mi rigiravo il mio piede incontrò qualcosa di freddo.

Sobbalzai e mi voltai dall'altra parte.

 

Sebastian stava aprendo pian piano gli occhi.

Le sue labbra formarono un sorriso.

 

Quelle sue labbra che tu hai baciato.”

Toccai istintivamente le mie, ridisegnandole con il mignolo.

 

-Buongiorno, Charlotte.- bisbigliò stringendomi i fianchi nudi.

Io sobbalzai di scatto.

 

Ricordai il bacio, ricordai la sensazione magnifica, ricordai ciò che facemmo dopo...

 

A stento trattenni le lacrime.

Avevo deluso mia madre, avevo deluso me stessa.

 

Ricordai le parole di mia mamma quando ero piccola.

 

-Charlotte?-

-Si madre?-

-Non innamorarti mai.-

-Perché, madre?-

-Gli uomini sono solo dei barbari, ti faranno soffrire se te ne innamori.-

-Certo madre, non lo farò.-

 

E invece, mi ero innamorata di quell'uomo dai capelli neri come la pece e gli occhi rossi come il sangue.

 

-Charlotte?- sussurrò.

Gli presi le mani e le strinsi nelle mie, rivolgendogli un sorriso malinconico.

 

Mi strinsi a lui, appoggiandogli la testa sul petto.

 

Ma chissene frega.”

 

-***-

 

Il giorno dopo il moro stava camminando per i corridoi immensi della villa.

Di certo era bella, ma non come certe costruzioni che aveva visto lui nella sua lunga vita da demone, pensò.

 

Il bocchan l'aveva convocato nel suo ufficio, per chissà quale motivo.

Non aveva ricevuto nessuna lettera da Sua Maestà e non erano programmati balli e feste, nessun ospite doveva venire, la Funtom andava a meraviglia e allora...cosa poteva turbarlo così tanto?

 

Bussò tre volte alla porta ed entrò con un inchino.

-Mi ha chiamato padroncino?-

 

Il tredicenne aveva i tacchi appoggiati sulla scrivania e le braccia incrociate al petto.

Per la sua giovane età portava un aspetto molto maturo quel giorno.

 

-Sebastian, cosa hai intenzione di fare?-

Il maggiordomo corrugò la fronte.

-Cosa intende padroncino?-

 

Ciel si alzò di scatto in piedi e sbatté con forza le mani sulla scrivania.

-Non fare il coglione con me! Sai esattamente di ciò che parlo, cretino!-

 

Il Demone fu tentato di sbuffare e rivolgere gli occhi al cielo, ma si trattenne subito.

 

-La ragazza, Charlotte, cosa vuoi farne di lei?- chiese il Conte con una punta di impazienza nella voce. -La ami giusto? La vuoi trasformare in una come te?-

 

Quello che seguì fu un lungo silenzio.

-Se ella me lo permetterà lo farò. Il suo destino dipende da lei stessa.-

 

Detto questo il maggiordomo uscì dalla stanza, ritrovandosi dinuovo in corridoio.

 

Cosa sceglierai, Charlotte?”


SPAZIO AUTORE:
Buonsalve a voi! L'altro giorno mentre ero su proprio questo sito mi avete quasi fatto venire un infarto: due recensioni in un giorno!
Forse starete pensando che non è chissà cosa ma per me, vi assicuro che lo è.
Mi fate ogni giorno sempre più felice e non ho idea di come ringraziarvi (forse scrivendo i capitoli? ah ah).

Spero che anche questo capitolo di "Good Bye, Life" vi sia piaciuto.
Alla prossima,
-Tappy

  
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