Nelson. Piccola scimmietta pelosa. Amica mia. E’ finita. Les jeux sont faits. No. Non
rendere tutto più difficile. Mi piange il cuore, ma Nappo ha deciso. Va! Adieu. UHUH (vedi, mi hai dato l’opportunità
di imparare il tuo smunto vocabolario, questo mi ha arricchito taaanto)! Ma
quello che hai fatto è imperdonabile. Eh, sì che dal tuo nome, Nelson, avrei
dovuto presagire qualcosa... Anche se a ben pensarci ti ho battezzata io così,
una mattina di Maggio. Pas mal. E’ stato bello finché è durato. Ricordo ancora
il giorno in cui ti trovai. Mi guardasti con quei tuoi occhi cisposi e
quel tuo caratteristico ciuffo di peli pulciosi sparati sulla fronte. Ti trovai
nella mia camerETTA in mezzo al macello che avevi compiuto. Devo “ringraziare”
Monsieur Purgon che in uno dei suoi caratteristici attacchi d’ Alzheimer aveva
lasciato spalancata la finestra (notarsi, per andare poi a comprare una scorta
immane di Vicks Vaporub che siamo ancora dietro a smaltirla, tanto che ormai io
lo uso come collante per i miei Post-it e lui per la dentiera, funge! Ve lo
consiglio vivamente). Ebbene, capii subito ch’eri un’artista. Avevi sagacemente
aperto le bocce del mio inchiostro per intingerci le mani e lasciare impronte
in ogni dove. AH! Quando gli ART-ATTACK colgono bisogna solo che assecondarli.
Ebbi anche fortuna, sai Nelson? Che quel giovanotto cieco quanto una talpa,
Jean Mucciaccià, credo si chiamasse, cogliesse l’occasione di esporre i tuoi
quadri... Già. Ma come hai potuto far fuori, a sangue freddo, Francesco II?
Eh?! L’avevo trovato un giorno su una foglia del mio bonsai. Lì. Nero. Solo
come me. E sembrava mi capisse quando muoveva affettuosamente le sue zampette.
Bè, devo ammettere che per essere un insetto non era nemmeno tanto loquace, ma
c’era un’intesa fra noi. [EGO: CHIEDO VENIA AGLI EVENTUALI-MALCAPITATI LETTORI,
MA PER OGGI MI CHIAMO FUORI DA QUALUNQUE COSA IL QUI PRESENTE NAPPO PARLI...
RENDETEVI CONTO. MO PARLA CON GLI INSETTI. MA CHISSA’, PAR EXAMPLE, QUANTE
FORMICHE FA FUORI LUI OGNI DUE PASSI CON QUEL CHE PESA...] non capisco nemmeno perché
quando, in lacrime, mi recai da Monsieur Purgon , narrandogli l’avvenuto, si
mise a ridere, tanto che rischiò il soffocamento dagli spasmi. Ricordo la scena:
PurgoOon! Corri! Nelson ha schiacciato Francesco. Era tutto il pomeriggio che
mi divertivo a stuzzicarlo, sai, i nostri soliti, innocenti passatempi. - Lo mettevo
in cima alla scalinata d’entrata e poi scalino dopo scalino lo ribaltavo, così
che freneticamente iniziasse a muovere le puffose zampette nel tentativo di
rigirarsi, ma niente. E così giù, giù per 5, 6, 15 gradini! Oh, ovunque tu sia
ora, non ringraziarmi per queste ore passate nella serenità Francesco. Ho fatto
quel che potevo. Questa volta però infondo
alla scalinata c’era Nelson che... PAFF! Ti schiacciò... Scusate, vi lascio,
Purgon ha un’attacco di ridarella vado a somministrargli un impacco di
camomilla... SE NON CI FOSSI IO!
Nappò
P.S. di Ego: Solo 3 parole -> Associazione a Delinquere!