Note dell'autore: Eccomi con
il terzo e ultimo capitolo di "Il canto degli Ood", avverto che non
mi soddisfa neanche un po’, forse la parte iniziale e finale, quindi chiedo
perdono in anticipo, e vi prometto di impegnarmi un po’ di più nella prossima
storia.
PS Come già detto sulla pagina di Facebook,
chiedo scusa a tutte le ragazze che hanno recensito e non hanno avuto risposta,
ho iniziato a frequentare un corso professionale e mi tiene occupata molto, ma
spero di mantenere il mio solito ritmo anche per quanto riguarda gli
aggiornamenti.
Capitolo III
Epilogo
Il Dottore, Donna e Rose entrarono in un altro magazzino,
Rose deglutì riuscendo a sentire più chiaramente il canto che aveva udito
prima, si fece avanti, mentre Donna si guardava attorno.
"Perché l'hai fatto? Siamo chiusi qui dentro" si lamentò Donna vedendo il Dottore
bloccare la serratura con il cacciavite sonico.
"Shhh, ascolta Donna" disse Rose ferma davanti
a loro guardando il buio della stanza davanti a lei.
"Riesci a sentirla?" chiese il Dottore
avvicinandosi con una piccola luce portatile.
"Più chiaramente di prima" gli rispose senza
spostare lo sguardo, Donna si avvicinò.
"Ma di che state parlando
voi due?" chiese la rossa, che però fu completamente ignorata.
Il Dottore fece strada e le due
in silenzio lo seguirono, scesero le scale, il suono si fece ancora più forte e
Rose ebbe delle fitte alla testa, si appoggiò al muro un attimo e il Dottore si
avvicinò.
"Tutto bene?" chiese
preoccupato.
"Si, solo che sta
diventando molto forte" gli rispose riprendendo a camminare.
"Tranquilla, il Tardis eviterà di peggiorare la
situazione" la tranquillizzò afferrandola per mano.
"Cosa sta diventando più
forte?" chiese ancora Donna.
"Davvero non lo senti?" chiese Rose seguendo il
Dottore, si fermarono una volta scese delle scale, si guardarono attorno, il
Dottore puntò la luce davanti a loro.
"C'è qualcosa lì" disse Donna strizzando gli
occhi per mettere a fuoco, Rose fece qualche passo in avanti.
"Sono degli Ood" disse la biondina, il Dottore
si avvicinò e con una leva fece luce illuminando una piccola cella con cinque
Ood seduti a terra a semicerchio. Gli Ood illuminati alzarono lo sguardo verso
loro per poi allontanarsi dalle sbarre, portando al petto le mani che
nascondevano qualcosa.
"Hanno qualcosa in mano." Osservò Rose
avvicinandosi di qualche passo, fino a giungere davanti alle sbarre per guardare
meglio.
"Sembrano diversi dagli altri" disse Donna;
Rose riusciva a sentire ancora più intensamente il canto che l'aveva
accompagnata, era straziante le sembrava quasi di provare il loro dolore.
"Questi sono Ood ancora integri, prima del
trattamento, prima dell'adattamento alla schiavitù" disse avvicinandosi a Rose, che si era
piegata in ginocchio.
"Incontaminati" continuò piegandosi sulle
ginocchia, Donna seguì il suo esempio accanto a lui.
"Questo è il loro canto" disse il Dottore
notando Rose quasi incantata e con gli occhi lucidi, le strinse la mano.
"Io non riesco a sentire" ammise Donna
aggrappandosi alle sbarre, il Dottore si voltò verso di lei.
"Vorresti sentirla?" chiese
titubante, lasciando la mano di Rose.
"Si" rispose la rossa decisa, i due si
guardarono, il Dottore indeciso sul da farsi.
"Devi esserne convinta Donna" aggiunse Rose con
la voce un po’ tremante, senza staccare lo sguardo dagli Ood.
"E' il canto della prigionia" specificò il Dottore.
"Fammelo ascoltare" disse Donna convinta
"Guardami" la invitò appoggiando le mani sul
suo viso, sfiorando le tempie con le dita, chiuse gli occhi concentrandosi.
"Apri la mente e ascolta " disse lasciando che
la mente di Donna potesse toccare quella degli Ood.
"Ecco Donna" la rossa si voltò verso gli Ood
imprigionati.
"Fallo smettere" disse
dopo un po’ con le lacrime agli occhi e la voce tremante.
"Sicura?" chiese ancora il Dottore.
"Non lo sopporto" ammise scuotendo la testa e
continuando a piangere, il Dottore la accontentò, mise nuovamente le mani sul
suo viso e spezzò il collegamento.
"Mi dispiace" disse ancora
"Tranquilla" la assicurò il Dottore
"Ma …. Voi continuate a sentirla?" chiese
guardando anche Rose, il Dottore si voltò verso la biondina accanto a lui.
"Si" ammise lei con la voce tremante e le
lacrime agli occhi.
"Rose, io …" iniziò il Dottore con dolcezza,
lei scosse la testa, asciugandosi una lacrima.
"No, va bene, posso sopportare" disse
sforzandosi di avere la voce calma, il Dottore fece scivolare la sua mano in
quella di lei.
Furono ammanettati tutti e tre in un ufficio, da un
soldato, mentre un medico e il dirigente erano davanti a loro, con un Ood a
loro fianco.
"Dovevate dirlo subito,
attivisti Ado vero?" chiese il dirigente sprezzante davanti a loro.
"Se intendete Amici degli Ood allora la risposta e
si" rispose il Dottore infuriato.
"Gli Ood non erano niente senza di noi, solo animali
che erravano tra i ghiacci" rispose saccente l'altro.
"Perché lei non può sentire il loro canto, non vuole
vedere che gli Ood sono esseri viventi come noi" rispose Rose aggressiva.
"Ci hanno dato il benvenuto, non si sono
ribellati" continuò l'uomo davanti a loro, con un sorriso sfacciato in
viso.
"Senti che idiota" lo insultò tranquillamente
Donna, facendogli togliere il sorrisino dal suo viso.
"Nascono tenendo in mano il loro cervello, non lo
capisce, sono persone pacifiche e devono esserlo perché si fidano di chiunque incroci il loro cammino" continuò la rossa,
facendo scappare un sorriso soddisfatto a Rose e ricevendo i complimenti del
Dottore.
"Il sistema funziona da duecento anni, si tratta
solo di una partita difettosa" disse l'altro incurante di ciò che aveva
appena detto Donna.
"L'infezione ormai sta per essere eliminata"
disse per poi ordinare con il suo comunicatore.
"Che diavolo pensa di fare?" chiese Rose, preoccupata.
"State per sterminarli?" chiese infuriato il
Dottore dopo aver sentito la risposta all'ordine.
"Uccidere il bestiame, così hanno
eliminato l'afta zootica in passato, funziona ancora" si giustificò
l'altro.
"Ma quelli non sono solo
del bestiame, sono essere coscienti" disse Rose furiosa. Poco dopo la loro
discussione fu interrotta da una serie di allarmi e colpi di pistola.
"Che succede?" chiese Donna al Dottore, mentre
gli altri abbandonarono la stanza.
"Non lo so, ma intendo scoprirlo" disse
iniziando ad agitarsi, nel tentativo di liberarsi, nonostante avessero le
pistole puntate, ancora contro.
"Usare il cacciavite sonico non sarebbe una cattiva
idea, sai" gli propose Rose sorridendo ai due tizi armati che avevano
davanti a loro.
"Si, è solo un po’
complicato arrivarci" ammise il Dottore cercando di liberarsi le mani
senza farsi scoprire. Halber e gli altri tornarono nella
stanza agitati e nervosi.
"Cambio di programma" disse Halber entrando
come una furia.
"Non abbiamo notizie di problemi esterni, la crisi è
limitata all'Ood Sfera" spiegò con più calma di tizio con il camice bianco
che seguiva Halber da per tutto.
"Allora abbiamo l'obbligo di fermarla, prima che si
propaghi" disse Halber.
"Che succede"? Chiese il Dottore
"Quello che volevate, Dottore, la polizia farà delle
indagini appena questo posto sarà sterilizzato e non voglio rimetterci la
testa" disse, per poi sorridergli.
"Vi lascerò alla mercé degli Ood" disse infine
per poi avviarsi via.
"Ma c'è qualcos'altro, vero? Qualcosa che non abbiamo visto?" chiese il Dottore facendoli
fermare.
"Che vuoi dire?" chiese Rose
"Una creatura non può avere due cervelli separati,
entrerebbero in conflitto" spiegò il Dottore, si voltò nuovamente verso Halber.
"Deve esserci qualcos'altro, un terzo
elemento." Continuò quasi con sfida
"Ha indovinato, molto arguto" gli rispose con
tranquillità l'altro.
"Ed è sicuramente collegato agli occhi rossi, non è
vero?" questo fece scattare Halber che si avvicinò al Dottore minaccioso.
"Si, ma non esisterà ancora
a lungo, godetevi i vostri Ood" disse infine uscendo dalla stanza, seguito
dagli altri.
"E ora di fuggire" disse Rose iniziando ad
agitarsi come gli altri due, tentando di liberarsi le mani dalle manette.
"Vuoi fare qualcosa, sei tu che conosci tutti i
trucchi" lo richiamò Donna.
"Non hai mai sentito parlare di Houdini?"
continuò la rossa.
"Si, ma era troppo
impegnato a fare il gradasso con lui, per ascoltare i suoi trucchi"
rispose Rose, il Dottore alzò gli occhi al cielo grugnendo infastidito.
"Chissà perché non mi sorprende" si lamentò la
rossa.
"Ohi, queste sono manette molto buone, è difficile
liberarsi" si difese lui.
"Bene, allora le potremmo regalare a Jack, sono
sicura che apprezzerà" disse sarcastica Rose, all'improvviso una porta
davanti a loro si aprì e degli Ood dagli occhi rossi entrarono avvicinandosi a
loro minacciosi.
"Perché le situazioni svolgono sempre al peggio per
noi" chiese ironicamente Rose.
"Ahm… Dottore-Donna- Rose amici" "Il
cerchio deve spezzarsi" dissero i tre all'unisono con urgenza mentre gli
Ood continuarono ad avvicinarsi, per poi fermarsi a pochi centimetri da loro,
abbassare il traduttore piegare la testa, quando la rialzarono i loro occhi erano tornati normali
"Dottore-Donna-Rose
amici" disse uno dei tre, i tre poterono sospirare.
"Si, siamo noi oh si"
disse entusiasta il Dottore, seguito dai gridolini di gioia delle sue compagne.
Stava preparando il te, si era riscaldata con una bella
doccia calda, e adesso prima di andare a dormire aveva proprio voglia di una
tazza di te caldo con un po’ di quel miele che aveva comprato in
quell'asteroide in cui il Dottore l'aveva portata un po’ di tempo fa. Con la
spalla teneva il telefono all'orecchio mentre la madre parlava del più e del
meno, con un cucchiaino assaggiò il miele dolce dal barattolo.
"Si, mamma è tutto a posto,
sto per andare a letto" disse
mentre preparava la sua tazza con lo zucchero e la bustina da the.
"Nulla le solite cose, tu come stai?" chiese
cambiando discorso sarebbe stato complicato per lei spiegarle com'era andata l'ennesima
avventura con il Dottore. Mentre sua madre le raccontava, un po’ com'erano
andate le cose a lei, nella cucina entrò il Dottore con le mani in tasca e
guardandosi in giro, Rose gli sorrise e preparò una
tazza di tè anche per lui.
"Ok, mamma, ci sentiamo presto, te lo prometto"
disse mentre il bollitore fischiettava
"Sì, tranquilla, ti voglio bene anch'io" la
salutò infine chiudendo la chiamata, mise il cellulare in tasca e versò l'acqua
nelle tazze portandole al tavolo dove il Dottore si era accomodato.
"Tutto a posto?" chiese mentre la biondina si
metteva accanto a lui.
"Sì, era mamma" disse e il Dottore fece una
smorfia infastidita, Rose sorrise.
"Donna?" chiese il Dottore guardandosi attorno.
"Si sta riscaldando con un bagno caldo, credo che ne
avesse bisogno" rispose, soffiò piano sulla tazza e la porto alle labbra
assaporando il calore della bevanda, in testa una domanda continuava a
rincorrere i suoi pensieri.
"Come ti senti?" chiese il Dottore guardandola
con attenzione, senza nascondere la sua preoccupazione.
"Bene" gli disse tranquillizzandolo
sorridendogli dolcemente.
"Ho solo un po’ di ronzio ma nessun dolore
insopportabile" continuò lei con tranquillità, il Dottore le sorrise
soddisfatto della risposta.
"Ottimo, la nostra vecchia amica sta impendendo che
il collegamento tra noi sia troppo dannoso per la tua mente" spiegò in un
solo fiato per poi prendere un sorso dalla sua tazza di te, Rose appoggiò la
testa sulla sua spalla che le diede un dolce bacio sulla testa.
Rimasero in silenzio per un po’, godendo compagnia
dell'altro in assoluta tranquillità e sorseggiando il loro te.
"Dottore, posso farti una domanda?" chiese con
calma alzando la testa dalla sua comoda postazione.
"Certo" gli rispose sorridendo
"Che cosa voleva dire Ood Sigma prima?" chiese
a brucia pelo prima che potesse pentirsene, il sorriso
del Dottore si spense un po’ e volse lo sguardo altrove.
"Non lo so" le disse. Sapeva che stava
mentendo, lo conosceva ormai bene, e sapeva quando le mentiva come adesso,
qualcosa in quelle parole lo aveva colpito, ma sapeva che non serviva a nulla
insistere, lui non le avrebbe detto la verità, e anche se a questo non riusciva
ad abituarsi, lo lasciò fare.
Fine
Note dell'autore: Forse un po’
troppo frettoloso sul finale, ma credetemi ho avuto diverse difficoltà nel
realizzare questo capitolo finale, fin'ora questo è
stato l'episodio più difficile da riscrivere con Rose.
Cmq spero che nonostante gli errori e altro continuate a seguirmi, alla prossima.
KQ