Waiting
- BanGaze -
Alzò nuovamente lo sguardo verso l’orologio a muro della cucina: erano già le 19.27. Fece un ennesimo sospiro continuando a fissare infastidito le lancette scure. Aveva ben un’ora e ventisette minuti di ritardo, anzi ventotto !! Lasciò cadere mollemente le braccia lungo i fianchi e si ritrovò a stringere i pugni senza neppure accorgersene. Stupido Fuusuke !!
Rilesse ancora una volta quelle
maledette parole scritte nella calligrafia ordinata e pulita di Fuusuke
poi
spostò nuovamente lo sguardo su Kariya ancora fermo nella
stessa identica
posizione di poco prima. Si fissarono per un paio di secondi quasi con
aria di
sfida. Entrambi fingevano di detestarsi troppo orgogliosi e diffidenti
per
dimostrarsi affetto. Come aveva più volte sentenziato
Midorikawa il loro
problema più grande era che, per certi aspetti, si
somigliavano troppo. Così
finivano sempre a litigare o a fare “a botte” poco
importava se uno dei due
avesse ormai quasi venticinque anni. Tuttavia Haruya era anche una
delle
persone con cui Masaki aveva meno problemi a relazionarsi e quindi, nel
momento
in cui si presentavano degli imprevisti di lavoro, i suoi due tutori, o
come
preferiva dire Hiroto “genitori”, sapevano dove
lasciare Kariya fino al loro
ritorno.
Si decisero entrambi a portarsi un boccone di quella cena alla bocca solo dopo alcuni minuti e con grande sorpresa di entrambi poterono constatare che il sapore non era poi così orrendo specie se paragonato all’aspetto e all’odore. Continuarono a cenare tranquillamente finché il cellulare di Nagumo non emise un forte trillo, il ragazzo recuperò velocemente l’oggetto che aveva lasciato appositamente sul bancone proprio dietro di lui e, speranzoso, controllò l’elenco dei messaggi in entrata.
Ciao Haruya ! Io e
Mido-chan arriviamo fra
circa una
mezz’oretta. Scusa ancora per
il ritardo, ma purtroppo
è successo un altro
casino in azienda.
Prometto che ci
faremo perdonare. Dai un
bacio a Masaki.
Ci vediamo fra poco.
Hiroto.
Finì di leggere il messaggio fin troppo velocemente non prestando neppure particolare attenzione al suo contenuto. Era parecchio irritato e il suo umore peggiorò ulteriormente quando controllo l’ora sul display luminoso del piccolo apparecchio: erano quasi le 21.00. Stupido Suzuno. Per fortuna che doveva essere a casa per le 18.00 al massimo. Lasciò cadere in malo modo il cellulare sul tavolo lasciandosi sfuggire una mezza imprecazione. Che accidenti stava facendo quell’idiota ? Perché non si era ancora fatto sentire ? Stava bene ? Era successo qualcosa ? Era con qualcun altro .. A quest’ultimo pensiero scosse violentemente la testa. Fuusuke non era certo un tipo di quelli che tradiscono. Anche solo per il fatto che sarebbe stato troppo complicato per lui, troppi problemi e intralci a cui dover pensare e, Nagumo lo sapeva per esperienza, Suzuno Fuusuke odiava le complicazioni. Ma allora perché non si era ancora fatto sentire ?
Notando lo strano comportamento
del più grande Masaki decise d’interrompere quel
silenzio che stava via via
diventando sempre più pesante. – Era Hiroto vero?
– L’altro annuì sommessamente
mentre si alzava da tavola con un unico movimento fluido e iniziava a
radunare
le varie stoviglie per sparecchiare. – Avrà perso
il treno. – Aspettò qualche
secondo per testare l’effetto che le sue parole avevano avuto
poi si convinse
ad aggiungere qualcos’altro al suo discorso. - Vedrai che fra
poco arriva. –
A quel tentativo di farlo sentire meglio le labbra di Nagumo s’incresparono appena verso l’alto, passò accanto a Kariya e, dopo aver depositato piatti e bicchieri nel lavello, appoggiò con delicatezza una mano fra i capelli chiari del più piccolo scompigliandoglieli appena in una sorta di strana carezza. – Diciamo che per questa volta proverò a pensare che hai ragione .. – Mormorò stringendogli appena le dita attorno ai sottili capelli e tirando con poca forza verso l’alto. – E tu invece cosa mi racconti ? Come va con il tuo fidanzatino … uhm Kirino giusto ? – A quelle parole il viso di Masaki diventò completamente rosso e con un unico movimento portò entrambe le mani sulla pancia di Nagumo in modo da potergli assestare uno spintone. – NON è il mio fidanzatino !!! E’ solo un mio Senpai, idiota per di più !! – Rispose praticamente urlando il più piccolo. A quella reazione così plateale quanto scontata Haruya scoppio a ridere. – Ecco questa invece è la parte che hai preso da Midorikawa. –
Poco dopo le 21.30 Hiroto e Midorikawa passarono a riprendersi Kariya, ringraziarono scusandosi nuovamente sia per il ritardo che per il disturbo e dopo essersi congedati lasciarono Haruya ancora solo ad aspettare. Il rosso si guardò attorno cercando di evitare di tornare a fissare uno dei qualsiasi orologi presenti in giro per casa, cercò di tenersi occupato mettendo un po’ a posto alla meno peggio la cucina e il salotto, raccolse tutto il disordine fatto da Masaki poi, vinto dall’ansia, provò a comporre il numero di cellulare di Suzuno: cliente irraggiungibile. Quello stesso messaggio fu l’unica cosa che ricevette come risposta alle sue successive quindici chiamate.
- DOVE CAZZO TI SEI CACCIATO STRONZO !!! – Urlò rivolto contro il muro scaraventando il cellulare sul divano. L’oggetto rimbalzò mollemente sui cuscini morbidi per poi cadere per terra producendo un tonfo appena udibile.
Hitomiko aveva però insistito tanto affinché Fuusuke continuasse a studiare, aveva una mente brillante molto portata per la logica e i numeri, sicuramente con una laurea avrebbe potuto ottenere un ottimo posto di lavoro nella Kira Corporation. Tutto il contrario di lui: odiava lo studio, i numeri, la matematica e la logica. Ma dopo aver sentito il discorso che Hitomiko aveva fatto a Suzuno si mise subito d’impegno per cercare un lavoro in modo da poter contribuire a pagare almeno in parte la retta che Kira aveva già offerto di sobbarcarsi.
La mattina dopo quando Nagumo si svegliò per andare al lavoro Suzuno era già uscito. Sul tavolo della cucina trovò la colazione pronta, la sciarpa di Fuusuke e un biglietto. Sorrise dolcemente e, ancora spettinato e intontito, si sedette davanti a quel tavolo profumato di pan-cake caldi. Mentre mangiava prese il biglietto e lesse attentamente il suo contenuto.
Scusa
per ieri
sera. Ho fatto davvero tardi, ma ho dovuto
aspettare
per poter
parlare con un professore: se riesco a
convincerlo
ad
anticiparmi un esame avrei tutto il periodo
natalizio
libero.
Mi darà la risposta stamattina,
dopo
ti faccio
sapere.
Mi è morta la
batteria del cellulare quindi
ho
preso su il tuo
e intanto che c’ero ho anche preso la tua
orrenda
sciarpa
rossa, quella che mi hai regalato tu
è
troppo calda. A
stasera. Fai il bravo.
Fuu-chan !
Nuovamente tornò a sorridere appoggiando una mano sulla morbida sciarpa azzurro chiaro che era appoggiata al tavolo poi si sbrigò a finire la sua colazione e andò a prepararsi per andare al lavoro assicurandosi di conservare il biglietto che Suzuno gli aveva scritto.
- Sei sicuro di voler anticipare quest’esame? Se non sbaglio la prossima settimana ne hai altri due da dare.- Sentenziò un uomo piuttosto robusto sulla cinquantina squadrando quell’algido ragazzo che stringeva al petto un quaderno piuttosto spesso e un’agenda e che aveva il viso parzialmente coperto da una sciarpa rossa che quasi stonava con la sua figura. – Assolutamente.- A quella laconica risposta l’uomo non poté fare a meno che scuotere la testa ed acconsentire. Il più piccolo fece un veloce inchino ringraziando di nuovo in maniera concisa il professore e uscì dallo studio del docente. Non era neppure arrivato alla fine della prima rampa di scale quando sentì la voce grossa dell’uomo richiamarlo indietro. – Ti è caduta questa ragazzo.- Disse porgendogli una fotografia che ritraeva un bambino dai i capelli rossi con uno strano ciuffo sulla testa che ricordava in tutto e per tutto un tulipano, gli occhi color dell’ambra e un sorriso felice dipinto sul viso mentre teneva la mano di un altro bambino che era stato tagliato fuori dall’inquadratura. – Grazie.- Mormorò Suzuno per poi riprendersi l’oggetto e riporlo con cura dentro la propria agenda. – Deve essere una persona molto importante visto la cura che hai di quella foto. - Sentenziò l’uomo sorridendo. – E’ la mia motivazione. – Mormorò Fuusuke prima di congedarsi nuovamente dall’uomo e dirigersi verso la stazione affondando il viso in quel caldo indumento rosso e respirandone a fondo l’odore del suo proprietario che era ancora intrappolato in quel morbido tessuto.
Fine.
Note dell’Autrice: Innanzitutto volevo ringraziarvi per aver letto la mia storia. E’la mia prima fan fiction quindi sentitevi pur liberi di commentare in qualsiasi modo preferite, le critiche costruttive son ben accette ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di non avervi annoiato anche perché l’idea originale doveva essere molto più corta, poi in fase di scrittura ho decisamente dilatato le cose x3 Ho intenzione di scrivere una sorta di raccolta di “Slice of Life” su vari personaggi con tematiche e raiting diversi quindi ogni capitolo sarà fine a sé stesso. Se avete idee o consigli vi prego di non esitare a comunicarmeli !! Spero di sentirvi in tanti e chiedo scusa ai personaggi che ho utilizzato nella storia, in quanto è stato una sorta d’esperimento d’esordi e spero di non averli massacrati troppo !!
Un bacio a tutti <3
Nel ̴