Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: HeltenD_    17/11/2012    2 recensioni
La storia del Moulin Rouge rivisitata in chiave leggermente diversa dal punto di vista temporale e contestuale, con un cambio sostanziale di protagonisti(ma va!) e di alcune tematiche, anche se alla fine spero di centrare l'obiettivo che ha anche Christian nel film, ovvero descrivere un amore speciale, quello che io considero il più grande di sempre, quello tra Kurt e Blaine.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Moulin Rouge




There's a moment, when you say to yourself: Oh, there you are! I've been looking for you forever ..






Moulin Rouge.
Luglio 1970.

Questa storia iniziò nel 1969, agli albori dei Moti di Stonewall. L'America, e il mondo in generale erano stati scossi da una vera e propria rivoluzione guidata dalla comunità omosessuale che finalmente rivendicava i propri diritti. Quell'estate decisi di partecipare anche io a quei moti e così partii dall'Ohio fino a New York, la grande capitale e sede dello Stonewall Inn dove tutto era iniziato.
Sono onesto, nonostante fossi ancora scosso dalla morte di una persona così iconica come la Garland, e da frasi come 'se ti unisci a quei frocetti ti farai ammazzare!' pronunciate continuamente da mio padre, sentivo che quello era il posto giusto. Sentivo che lì avrei trovato l'amore vero, quell'amore unico, quel sentimento così speciale che ti lega ad una persona e ti rende schiavo delle emozioni; quell'amore che nella mia vita non avevo mai provato e, che come autore di commedie teatrali avevo bisogno di sperimentare sulla mia pelle per poterlo a mia volta trasmettere al pubblico.

Ma come iniziare? Vero, la città in quel periodo era stracolma di omosessuali accorsi da tutto il mondo, ma mi conoscevo, non ero certo il tipo da andare in giro e rimorchiare, o tantomeno farsi rimorchiare. Fu proprio in quel momento che il cielo mi diede un segno... o forse è meglio dire un vaso: esatto, per pochi centimetri non mi cadde un vaso sulla testa! Alzai lo sguardo in alto e un ragazzo biondo stava quasi svenendo per la paura di avermi ammazzato. Provai a sorridergli e portai una mano tra i capelli accarezzando la nuca.
Uh.. ehm.. s-scusa! Noi stavamo provando e.. sai.. è difficile recitare due parti contemporaneamente, ci servirebbe davvero un'altra persona che interpretasse il ruolo dello studente intelligente e galante..
Non passarono nemmeno dieci secondi, ed ecco che mi trovavo nella stanza dei miei coinquilini con una stupida giacca di pelle poggiata sulle spalle, mentre non potevo fare a meno di squadrare i miei interlocutori, ancora indecisi su alcune battute; oltre me in quella stanza c'erano quattro persone, una di queste era proprio il ragazzo biondo, che aveva detto di chiamarsi Sam, e probabilmente dei quattro era l'unico con la testa sulle spalle, beh, questo posso dirlo ora, ma a quell'epoca un ragazzo che prova due parti contemporaneamente non mi sembrava molto sveglio. Un secondo ragazzo si chiamava Artie, ed era costretto su una sedia a rotelle, non che la cosa gli impedisse di essere il più arzillo e con un'espressione tale da sembrare ubriaco già alle cinque del pomeriggio, poi c'era Mike, un ragazzo asiatico che non faceva altro che roteare attorno agli altri privo di interesse, anche se era curioso vedere come i Moti avessero portato lì in America una così diversa varietà di persone, a cui si univa infine un ragazzo con un'assurda capigliatura cotonata, Jacob, era lui il compositore dell'opera.
Artie e Jacob continuavano a discutere in modo animato sulle parole da usare, stavano litigando su come continuare il testo di una scena che raccontava del venerdì sera degli giovani -punto principale della loro storia- e fu in quel momento che mi venne in mente la rima perfetta, rima che però non riuscivo a pronunciare visto il caos provocato dai due, e quindi mi vidi costretto a musicarla a modo mio, per farmi sentire.


It's friday, friday
Gotta get down on friday
Everybody's lookin' forward to the weekend, weekend

A quel punto si girarono tutti verso di me con un'espressione molto sorpresa, e ripetendo le mie parole non poterono fare a meno di constatare quanto fossero di loro gusto e, felice di averli convinti continuai a cantare.

Party it, party it yeah
Fun, fun, fun, fun
Lookin' forward to the weekend

Artie e Sam si guardarono con un forte sguardo di intesa, e il primo esordì con: Il ragazzo ha talento! Jacob, perché tu e Blaine non componete il musical insieme!?
Ma a Jacob l'idea non andò per niente giù, e così prese le sue cose e guardandoci tutti male, me soprattutto, uscì dalla stanza deciso a non tornarci mai più.
Eravamo tutti spaesati per il suo gesto, ma Mike fu il primo a riprendersi e mi guardò dubbioso scusa ma, sai almeno in cosa ti sei buttato?
E aveva ragione, il mio sogno era diventare uno scrittore di commedie, ma ero completamente senza esperienza e sentivo di non essere all'altezza del compito che mi stavano dando.
Tranquillo Mike! Ho un buon presentimento, con Blaine noi scriveremo il più grande musical su una storia d'amore omosessuale mai esistito! E quando andremo al Moulin Rouge vedrete che sicurament-
A sentire quelle parole mi si raggelò il sangue nelle vene: avevo sentito parlare del Moulin Rouge, che contrariamente al famosissimo locale di spogliarelli parigino, era un locale gay conosciuto in tutta la grande Mela per i suoi spettacoli di cabaret, e per l'età media dei suoi frequentatori che era molto più bassa rispetto a locali come lo Stonewall.
Fermi tutti! I-io dovrei scrivere il copione di uno spettacolo per il Moulin Rouge? Cioè dovrei davvero andare in un locale dove dei ragazzi mi si strusciano contro tutto il tempo?E come potrei scrivere una storia d'amore, io non so nulla dell'amore, non l'ho nemmeno mai provato sulla mia pelle!
Un sorriso compassionevole e quasi dolce si dipinse sul volto di Artie che spostando le ruote della sua sedia si avvicinò a me facendo cenno di zittirmi, cosa che da lì a poco feci.
Blaine, tu credi nell'amore? Quell'amore..
E la sua pausa sembrava studiata, come per spingermi a continuare la sua frase, cosa che effettivamente feci senza nemmeno rendermene conto.
..vero, quell'amore unico, quel sentimento così speciale che ti lega ad una persona e ti rende schiavo delle emozioni.
Sam e Mike sorrisero e posarono ognuno una mano sulle mie spalle.
L'unica cosa di cui hai bisogno ora è un po' di coraggio, e autostima...
Artie mi guardò con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
..e so anche come fare per farteli acquistare.


Blame it on the goose, got you feeling loose
Blame it on Patron, got you in the zone
Blame it on the a-a-a-a-a-alcohol

Fu quel pomeriggio che per la prima volta nella mia vita capii il vero significato della parola 'sbornia' e, fu proprio quella sera che convinto dai tre ragazzi indossai uno dei migliori abiti di Mike che aveva pressappoco la mia stessa misura, e mi feci convincere da loro ad andare al Moulin Rouge, senza una storia, senza un appuntamento e con ormai quel retrogusto alcolico svanito che aveva lasciato in me solo un senso di leggerezza e vaga felicità.

Ed eccoci al Moulin Rouge, eravamo dentro il locale, seduti ad un tavolo, e dovetti ammettere arrivati a quel punto che mi ero fatto un'idea completamente sbagliata di quel posto: la pista era vuota, non un'anima viva osava spezzare quell'aria mistica provocata dal silenzio, fino a quando la sala non iniziò lentamente a riempirsi di nebbia..
No, non era nebbia: era un fumogeno! E a giudicare dalle espressioni tranquille dei miei accompagnatori doveva essere una cosa abituale.
Una voce calda e possente spezzò quel silenzio.
Benvenuti al Moulin Rouge!
Ecco l'uomo che comandava in quell'enorme bordello, Noah Puckerman, seguito dai suoi ballerini che entravano sulla pista, mentre le luci si abbassavano e la musica iniziava a farsi assordante. Fu in quel momento che tornai alla mia idea iniziale, quella del bordello, ed effettivamente fu proprio un bordello quello che mi si parò davanti.
Sam si avvicinò ulteriormente a me mentre delle chitarre elettriche iniziavano a scandire il ritmo della musica.

Come out Virginia, don't let me wait
You Catholic girls start much too late
Oh but sooner or later it comes down to fate
I might as well be the one


Il proprietario del Moulin Rouge, che tutti comunemente chiamavano 'Puck' iniziò a cantare con la sua voce roca, sensuale e penetrante, e dovetti ammettere che se il suo lavoro era quello di animare gli spiriti, ci riusciva benissimo.

Only the good die young
That's what I said
Only the good die young
Only the good die young

You might have heard I run with a dangerous crowd
We ain't too pretty we ain't too proud
We might be laughing a bit too loud
Oh but that never hurt no one

Vedi quelle due lì? La bionda e la ragazza dalla pelle olivastra?
Annuii, non potevo non vederle, ero gay vero, ma sapevo riconoscere la bellezza, e quelle due erano davvero da togliere il fiato.
 Loro sono le regine: se vedi un ragazzo etero, è qui solo esclusivamente per loro e si, se te lo stessi chiedendo io rientro in questa categoria.
Sorrisi ma poi mi fece spostare lo sguardo su una terza ragazza.. no, non era una ragazza, lui era uno delle attrazioni principali che il Moulin Rouge offriva: Unique, seguito a ruota dal mangiafuoco, Finn e Tina, la bellezza orientale.

Well your mother told you all that I could give you was a reputation
Oh she never cared for me
But did she ever say a prayer for me?
Whoa whoaa oh

Come out come out come out Virgina don't let me wait,
You Catholic girls start much too late
Sooner or later it comes down to fate
I might as well be the one,
You know that only the good die young

I'm telling you baby
You know that only the good die young
Only the good die young
Only the good
Only the good die young

Man mano che lo spettacolo andò avanti, Puck mostrò sempre di più il suo talento da intrattenitore, e, accerchiato dai suoi talentuosi ballerini continuò a mandare in subbuglio gli ormoni di coloro che ci circondavano, fino a quando non fu Artie, del quale non avevo nemmeno notato l'assenza, a chiamarci tutti e avvicinarci.
Sono riuscito ad aggirare Puckerman, avremo quell'appuntamento!
Vero, perché in tutto ciò non ho ancora spiegato qual'era il piano di Artie e Sam: convincere il più talentuoso ballerino di Puckerman, la stella di tutto il Moulin Rouge, a pressare il proprietario per mettere in scena il loro spettacolo, e ovviamente il lavoro sporco toccava a me, essendo di bell'aspetto, ed essendo anche il compositore dei pochi versi che eravamo riusciti a racimolare mentre cercavamo di far passare la sbornia.

Proprio mentre la canzone di Puckerman stava finendo, si udì un boato, e dei brillantini iniziarono a cadere dal centro della pista, che velocemente si andava svuotando, lasciando alcune ragazze vestite con aderenti calzamaglie nere ad ammiccare al pubblico. Sam mi toccò la gamba e ammiccò mentre spostava lo sguardo verso la pista.
Eccolo: il diamante di punta del Moulin Rouge!

Now put your hands up
Up in the club, we just broke up
I’m doing my own little thing

Un'espressione da angelo che nascondeva la passione del più focoso dei diavoli, un corpo sinuoso, coperto da un pantalone in pelle, degli stivali neri e lucidi, una maglietta aderente nera che lasciava scoperti i suoi bicipiti, e una collana brillante che sembrava una corona di spine comparata alla bellezza di quel corpo, alla bellezza di quel ragazzo che sembrava essere sceso dal paradiso -cosa in parte vera visto che era entrato calandosi giù da una specie di altalena; iniziò a muoversi, e i miei occhi non riuscirono nemmeno a catturare la bellezza e la profondità dei suoi movimenti, in quel momento non seppi decidere se era lui una divinità o ero quello che aveva preso un abbaglio colossale.

You decided to dip but now you wanna trip
Cuz another brother noticed me
I’m up on him, he up on me
Dont pay him any attention
Cuz i cried my tears, gave three good years
Ya can’t be mad at me

Un orgasmo paragonato al piacere che provai quella sera era una stupidaggine, quel ragazzo riuscì a farmi patire le pene dell'inferno, e contemporaneamente guardando quei suoi profondi occhi azzurri mi sentivo sollevato, come se finalmente avessi trovato il paradiso terrestre che noi tutti cerchiamo, la pace dei sensi, la luce alla fine del tunnel..
Tutto in quel corpo così piccolo e aggraziato, quel corpo che nonostante nascondesse le peggiori depravazioni di questo mondo, appariva così candido, puro, delicato e fragile.
Il mio credo era l'amore, era un sentimento vero, unico e speciale, ma fino a quel momento non mi era passata mai per la testa l'esistenza dell'amore a prima vista, fino a quel momento appunto, perché il mio cuore sbatteva forte contro la gabbia toracica, e la cosa che più mi doleva era il sapere che quel corpo apparteneva ad una persona completamente diversa da me, una persona che non avrebbe mai avuto collegamenti con il mio mondo.







***

Allora, cosa dire, sono tornato dopo mesi e mesi di assenza totale, onestamente stavo aspettando la giusta occasione, e quando poche sere fa ho visto per la prima volta il Moulin Rouge è stato un colpo di fulmine, il mio 'I've been looking for you forever' e allora ho iniziato a pensare a questa FF, e finalmente l'ho iniziata;
Ho deciso inanzitutto di cambiare epoca e ambientazione in modo da poter dare un'interpretazione sostanzialmente diversa, e se avessi lasciato ambientazione e contesto uguali non avrebbe avuto lo stesso effetto.
All'inizio, quando nomino i 'Moti di Stonewall mi riferisco ai movimenti rivoluzionari che iniziarono la notte del  27 giugno 1969 quando la polizia irruppe nel bar chiamato "Stonewall Inn". "Stonewall" è generalmente considerato da un punto di vista simbolico il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. #WikipediaDocet (e per ulteriori chiarimenti vi rimando qui)
E nulla, non so proprio cos'altro aggiungere, fondamentalmente perché voglio pubblicare e non stare più qui a delirare su questo capitolo che ho riletto già tre volte.
Percui, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, e se volete, lasciare un commento; alla prossima!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: HeltenD_