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Autore: Scath Panther    17/11/2012    1 recensioni
....La liberazione di Derek era stata complicata, ma alla fine era andato tutto bene, certo la morte per mano sua della S.I era stata una nota negativa, ma il loro collega, amico e confidente Derek Morgan era uscito quasi illeso da quel incubo...
Il continuo di My Obsession, ma tranquilli se non vi va di leggere il racconto precedente non cambia nulla, la storia è completamente autonoma, ci sono solo pochi riferimenti a quella passa.
Questa volta i nostri amati Derek e Reid saranno alle prese con un caso complicato, si beh come sempre, ma con due aspetti forse mai trattati prima l'omicida è sotto gli occhi da tutti eppure Reid ha dei dubbi. Ma non è tutto Derek sarà vittima di fantasmi inconsci difficili d'affrontare, ce la farà da solo o qualcuno lo dovrà aiutare?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le menti degli assassini, due profiler'
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3° capitolo


Garcia… Sì, grazie. No, non mi serve nulla. Sì, ho indossato un completo. No, non ho l’intimo abbinato! Penelope!
Ecco bene, ora ascolta. Voglio che fai una piccola ricerca per me. Niente di complicato, è una cosa personale però. Ho bisogno che cerchi casi di dna-multiplo in una stessa persona.

 Sì, te lo ripeto: dna-multiplo. Hai presente quando si fa un trapianto di un organo? Per giorni nel corpo del ricevente ci sono due dna, però una volta smaltito tutto il sangue “vecchio” il nuovo ne prende il posto, solo quando poi verrà fatta la sua autopsia e analizzato si riscontrerà di nuovo la presenza del secondo dna. Ecco io cerco casi che non prevedano trapianti.
Non so, cerca tra i gemelli monozigoti, gemelli eterozigoti, gemelli siamesi e se trovi qualcosa riguardo i cosiddetti gemelli evanescenti, in più fai una ricerca nei luoghi con forte concentrazione di agenti mutageni. Bene, grazie, sì sto tornando in ufficio. Mangio qualcosa e poi… cosa? Perché? D’accordo vado subito!  

Odiava guidare, era una delle poche attività fisiche che aveva detestato da subito, evitava in tutti modi di farlo, ma quel giorno era stato costretto.  Garcia gli aveva appena comunicato che Morgan aveva bisogno di qualcosa, non aveva specificato cosa, e non aveva accennato al perché non ci fossero le due sorelle e la madre lì con lui.
Aveva deciso quindi di cambiare strada, si sarebbe diretto prima a casa di Morgan e poi sarebbe tornato in ufficio, rinunciando così alla pausa pranzo. Fermata l'auto, e fatta un'inversione spericolata, con tremenda ansia addosso, cercò di non farsi prendere dal panico!

 
Ehm, grazie. Non dovevi disturbarti

Suonato il campanello era stato Morgan ad accoglierlo alla porta, cosa strana dato che gli era stato imposto il soggiorno obbligato a letto.

Ho spedito le mie tre splendide donne a fare spesa, sono solo sette ore che sono a casa e già vorrei scappare!

L’uomo offrì al proprio ospite da bere, e Reid, a cuor leggero accettò una birra, dal sapore fruttato, giusto per sciogliere la tensione, non era esattamente in servizio, Hotch gli aveva dato il resto della giornata libera, ma doveva analizzare ancora tante prove e referti.

Com’è andata?

Non voglio essere scortese, ma perché mi hai fatto chiamare? Credevo che ci fossero le tue “donne” proprio per le urgenze

Scusa, non ho pensato che saresti potuto essere impegnato

Non ho niente da fare, ma… allora, dimmi

Reid aveva glissato completamente sulla domanda dell’altro puntando dritto sul motivo perché era lì. Guardando l’altro dritto negli occhi. Morgan dopo un secondo di confusione si era deciso a reagire. Dopo quei due giorni in cui erano stati praticamente notte e giorno a contatto, qualcosa nel loro rapporto si era incrinato, o meglio era divenuto così strano da essere un elemento di disturbo, e l’uomo di colore lo mostrava senza volerlo in ogni minima azione.

Voglio un parere, anzi mi serve una persona obbiettiva, con le due doti deduttive!

L’espressione seria e composta sul volto del collega lo convinsero a restare, eppure vestito con la maglietta bianca, appena troppo larga, smagliata dal tempo e dai tanti lavaggi, e il pantalone della tuta grigio antracite, più che un agente sembrava un semplice uomo che si gode una giornata di riposo.

Ho venduto questa villetta e l’appartamento in centro, quello dove abbiamo parlato… l’ultima volta prima di partire per il caso… Terry

Non mi è sembrato molto delicato da parte dei Media chiamare il caso in questo modo! comunque ho capito… continua

Bene, voglio comprare un attico questa volta, voglio restaurarlo completamente. Mi chiedevo, se saresti venuto con me…

Reid inclinò il capo come sempre quando non capiva qualcosa e cercava disperatamente di capire perché non riusciva a capire.

Mi hai fatto venire, qui, per questo? Beh si. Certo ma…

Il dottore bevve l’ultimo sorso della sua birra mentre Morgan, appoggiato al piano della cucina lo guardava con aria preoccupata, e il più giovane aveva seriamente difficoltà a dire qualcosa, non riusciva a pensare e i pensieri che spuntavano nella sua testa erano più simili a voli di fantasia adolescenziali che pensieri logici di un agente come lui!

Dammene un’altra 

Chiese, senza chiedere, usando un tono più da ordine, distogliendo così i pensieri dell’uomo davanti a lui. Con gesti lenti, quasi infiniti, Morgan porse la seconda bottiglie, mentre Reid giocherellava con quella vuota.

Mi servirebbe qualcuno che mi aiutasse con i cartoni e… progettasse il trasloco, e magari la nuova casa

Trovava la situazione davvero irreale, Derek Morgan, maestro delle restaurazioni, dal gusto impeccabile, che non aveva bisogno di consiglio alcuno, vaneggiava su progettare il trasloco e la nuova casa… con lui?!

Morgan, Derek, vuoi che chieda a JJ o a Garcia di venire e

Maledizione, devo proprio spiegarti tutto? Provo così, ragazzino, Spencer, potresti passare qualche giorno qui?

Stava per ingoiare una lungo sorso di birra e invece si ritrovò a tossire e respirare il liquido ambrato, il tutto sotto lo sguardo di nuovo serio e composto dell’agente di colore.

Oh, ehm, si cioè. Non ci sono problemi, ma non credevo fosse un problema, la tua famiglia

Vorrei solo che passassi di qui la sera e la mattina, quando puoi ovvio, io…

Vedere Derek cercare le parole giuste, per lui, fu una specie di commedia alla francese, quelle così sconclusionate che non si riesca a capire mai qual è il momento giusto per ridere.

Oh, d’accordo, ragazzino vai a lavorare, avrai sicuramente qualche nuova statistica da imparare a memoria, o qualche ragazzino da lasciare a bocca aperta

L’uomo si voltò e uscì dalla cucina scomparendo nel salone, sembrava decisamente irritato, ma Reid non sapeva bene per cosa, così parlò come sempre, come aveva sempre fatto con lui, perché alla fine di tutto si conoscevano da troppo perché un singolo attimo di confusione fra loro potesse guastare quel rapporto così unico da non poter essere definito.

Io… ora vado, ma stasera ti porto uno dei miei dolci preferiti. Passo alle nove, mi raccomando non venire ad aprirmi o farò la spia a Hotch, devi rimanere a letto, ricordi? Fai il bravo ammalato, sai che il 70% degli agenti che hanno subito uno shock non riprendere facilmente il proprio equilibrio, insomma… potresti ritrovarti a chiamare dolcezza Prentiss e chiamare capo Garcia, e dare della dark a JJ. Capisci? Devi guarire

Aveva scoperto da poco la sua vena comica, ogni tanto si spingeva un po’ oltre per provare quanto facesse ridere e quanto invece lasciasse perplesso chi ascoltava. Morgan stava ridacchiando, nel suo solito modo, dunque era stato bravo.

Vai, è meglio… piccolo ragazzino spocchioso… e onnisciente!

Reid non aspettò il padrone di casa per uscire, conosceva la strada e non voleva che Morgan si stancasse più del dovuto, non che il suo corpo avesse dei problemi, quelli non ne aveva mai avuti, era così allenato che non aveva mai pensato, neanche per un momento, che quelle schifose sostanza avrebbero danneggiato gravemente alcuna parte del suo corpo.

"Perché penso al corpo di Derek? Ehm… Morgan?"


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FLASHBACK

Non c’è nulla in televisione!

Quel documentario sui pinguini era interessante!

Tzè! Non mi aspettavo nulla di diverso da te 

Seduti, spalla a spalla, sul letto del paziente, Reid e Morgan osservano le immagini colorate scorrere nel piccolo televisore, il dottore si rimpinzava di noccioline ricoperte di glassa croccante, l’agente speciale invece sgranocchiava una salutare, e insapore, carota.

Mia madre mi rimetterà in forma, sai? Ah come cucina gli sformati!

Il mese scorso mi ha dato una ricetta, volevo preparare qualcosa di speciale per mia madre. Gli ho fatto un pacchetto con una crostata e del succo di mirtillo, naturalmente su suggerimento di tua madre

Morgan si voltò guardando in obliquo il ragazzo più giovane

E da quando senti mia madre?

Uhm… più o meno da quando siamo stati a Chicago per… ehm l’indagine che ti riguardava

Derek, incredulo, sbarrò gli occhi.

Ho sentito tua sorella, la più piccola, due giorni prima di partire per questo caso. Mi aveva anche detto che aveva una brutta sensazione

Mia, sorella? Scusa… ma perché?

Uhm, non so. Tua madre il giorno dopo che eravamo tornati da quell’indagine mi chiamò per dirmi che voleva che io ti osservassi, per farla stare più tranquilla insomma, sai mi ha detto che io era il più nominato fra i tuoi collegi, ancora di più di Garcia, aveva sempre un aneddoto su di me, così lei ha pensato che fossimo amici, ho sbagliato a… darle corda?

Chiese improvvisamente preoccupato, aveva nascosto al suo… ora poteva dirlo, migliore amico, di parlare spesso e volentieri con la sua famiglia, per quasi sei anni, ma lo aveva fatto per non dargli fastidio.

Non pensare che io ti stessi spiando o chissà che

Mi tenevi d’occhio. Uhm… tipico di mia madre, comunque è tutto ok. Io le ho sempre parlato molto della squadre e molto anche di te. Non ha pensato male, giusto? Noi siamo amici

L’agente tornò a voltarsi rimettendo finalmente sul documentario che parlava dei pinguini imperatore. Reid rimase ad osservarlo per alcuni secondi, ripensando a quelle parole, noi siamo amici, gli era sembrata una frase così falsa e ipocrita, eppure si sentiva felice di stargli accanto, ma allora perché non sentiva di essergli amico?

FINE FLASHBACK

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Reid rientrò in auto diretto finalmente alla base dell’FBI, aveva programmato un duro allenamento il giorno dopo, avrebbe seguito un corso di auto difesa, due ore di nuoto, un’ora di palestra facendo pesi, pausa pranzo, corsa campestre, insieme al secondo gruppo scelto di reclute, e poi piccola pausa doccia. Avrebbe proseguito con un sano allenamento del cervello, aveva in programma almeno trecento rebus, e qualche centinaio di cruciverba da risolvere, aveva bisogno di masticare parole in quei giorni, di concentrarsi sul suo cervello, e di non pensare al cuore e alle strane emozioni che lo scombussolavano da un po’.
Avrebbe ripreso ad analizzare il caso solo la sera, dato che avrebbe dovuto presiedere all’udienza due giorni dopo, aveva il tempo per dedicarsi alle sue attività preferite, compresa quella di passare del tempo con Morgan.


Continua...

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Ed eccoci al terzo capitolo, ci state capendo qualcosa? I flashback vi destabilizzano? Spero che in ogni caso vi stiate appassionando. 
Come sempre se avete domande, vi va di commentare o anche darmi il vostro parere, magari consigli... beh io sono qui!

   
 
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