3°
capitolo
Garcia…
Sì, grazie. No, non mi serve nulla. Sì, ho
indossato un completo. No, non ho
l’intimo abbinato! Penelope!
Ecco
bene, ora ascolta. Voglio che fai una piccola ricerca per me. Niente di
complicato,
è una cosa personale però. Ho bisogno che cerchi
casi di dna-multiplo in una
stessa persona.
Non
so, cerca tra i gemelli monozigoti, gemelli eterozigoti, gemelli
siamesi e se
trovi qualcosa riguardo i cosiddetti gemelli evanescenti, in
più fai una
ricerca nei luoghi con forte concentrazione di agenti mutageni. Bene,
grazie,
sì sto tornando in ufficio. Mangio qualcosa e
poi… cosa? Perché? D’accordo vado
subito!
Odiava
guidare, era una delle poche
attività fisiche che aveva detestato da subito, evitava in
tutti modi di farlo,
ma quel giorno era stato costretto. Garcia gli aveva appena
comunicato che
Morgan aveva bisogno di qualcosa, non aveva specificato cosa, e non
aveva
accennato al perché non ci fossero le due sorelle e la madre
lì con lui.
Aveva deciso quindi di cambiare strada, si
sarebbe diretto prima a casa di Morgan e poi sarebbe tornato in
ufficio,
rinunciando così alla pausa pranzo.
Ehm,
grazie. Non dovevi disturbarti
L’uomo
offrì al proprio ospite da bere, e
Reid, a cuor leggero accettò una birra, dal sapore fruttato,
giusto per
sciogliere la tensione, non era esattamente in servizio, Hotch gli
aveva dato
il resto della giornata libera, ma doveva analizzare ancora tante prove
e
referti.
Non
voglio essere scortese, ma perché mi hai fatto chiamare?
Credevo che ci fossero
le tue “donne” proprio per le urgenze
Scusa,
non ho pensato che saresti potuto essere impegnato
Non
ho niente da fare, ma… allora, dimmi
Reid
aveva glissato completamente sulla
domanda dell’altro puntando dritto sul motivo
perché era lì. Guardando l’altro
dritto negli occhi. Morgan dopo un secondo di confusione si era deciso
a
reagire.
Voglio
un parere, anzi mi serve una persona obbiettiva, con le due doti
deduttive!
L’espressione
seria e composta sul volto del
collega lo convinsero a restare, eppure vestito con la maglietta
bianca, appena
troppo larga, smagliata dal tempo e dai tanti lavaggi, e il pantalone
della
tuta grigio antracite, più che un agente sembrava un
semplice uomo che si gode
una giornata di riposo.
Il
dottore bevve l’ultimo sorso della sua
birra mentre Morgan, appoggiato al piano della cucina lo guardava con
aria
preoccupata, e il più giovane aveva seriamente
difficoltà a dire qualcosa, non
riusciva a pensare e i pensieri che spuntavano nella sua testa erano
più simili
a voli di fantasia adolescenziali che pensieri logici di un agente come
lui!
Chiese,
senza chiedere, usando un tono più
da ordine, distogliendo così i pensieri dell’uomo
davanti a lui. Con gesti
lenti, quasi infiniti, Morgan porse la seconda bottiglie, mentre Reid
giocherellava con quella vuota.
Mi
servirebbe qualcuno che mi aiutasse con i cartoni e…
progettasse il trasloco, e
magari la nuova casa
Trovava
la situazione davvero irreale,
Derek Morgan, maestro delle restaurazioni, dal gusto impeccabile, che
non aveva
bisogno di consiglio alcuno, vaneggiava su progettare il trasloco e la
nuova
casa… con lui?!
Vai,
è meglio… piccolo ragazzino
spocchioso… e onnisciente!
Reid
non aspettò il padrone di casa per
uscire, conosceva la strada e non voleva che Morgan si stancasse
più del
dovuto, non che il suo corpo avesse dei problemi, quelli non ne aveva
mai
avuti, era così allenato che non aveva mai pensato, neanche
per un momento, che
quelle schifose sostanza avrebbero danneggiato gravemente alcuna parte
del suo
corpo.
"Perché
penso al corpo di Derek? Ehm… Morgan?"
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FLASHBACK
Non
c’è nulla in televisione!
Quel
documentario sui pinguini era interessante!
Tzè!
Non mi aspettavo nulla di diverso da te
Seduti,
spalla a spalla, sul letto del
paziente, Reid e Morgan osservano le immagini colorate scorrere nel
piccolo
televisore, il dottore si rimpinzava di noccioline ricoperte di glassa
croccante, l’agente speciale invece sgranocchiava una
salutare, e insapore,
carota.
Mia
madre mi rimetterà in forma, sai? Ah come cucina gli
sformati!
Il
mese scorso mi ha dato una ricetta, volevo preparare qualcosa di
speciale per
mia madre. Gli ho fatto un pacchetto con una crostata e del succo di
mirtillo,
naturalmente su suggerimento di tua madre
Uhm…
più o meno da quando siamo stati a Chicago per…
ehm l’indagine che ti
riguardava
Mia,
sorella? Scusa… ma perché?
Uhm,
non so. Tua madre il giorno dopo che eravamo tornati da
quell’indagine mi
chiamò per dirmi che voleva che io ti osservassi, per farla
stare più
tranquilla insomma, sai mi ha detto che io era il più
nominato fra i tuoi
collegi, ancora di più di Garcia, aveva sempre un aneddoto
su di me, così lei
ha pensato che fossimo amici, ho sbagliato a… darle corda?
Chiese
improvvisamente preoccupato, aveva
nascosto al suo… ora poteva dirlo, migliore amico, di
parlare spesso e
volentieri con la sua famiglia, per quasi sei anni, ma lo aveva fatto
per non
dargli fastidio.
Non
pensare che io ti stessi spiando o chissà che
Mi
tenevi d’occhio. Uhm… tipico di mia madre,
comunque è tutto ok. Io le ho sempre
parlato molto della squadre e molto anche di te. Non ha pensato male,
giusto?
Noi siamo amici
L’agente
tornò a voltarsi rimettendo
finalmente sul documentario che parlava dei pinguini imperatore.
FINE FLASHBACK
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Reid
rientrò in auto diretto finalmente
alla base dell’FBI, aveva programmato un duro allenamento il
giorno dopo,
avrebbe seguito un corso di auto difesa, due ore di nuoto,
un’ora di palestra
facendo pesi, pausa pranzo, corsa campestre, insieme al secondo gruppo
scelto
di reclute, e poi piccola pausa doccia. Avrebbe proseguito con un sano
allenamento del cervello, aveva in programma almeno trecento rebus, e
qualche
centinaio di cruciverba da risolvere, aveva bisogno di masticare parole
in quei
giorni, di concentrarsi sul suo cervello, e di non pensare al cuore e
alle
strane emozioni che lo scombussolavano da un po’.
Continua...
Ed
eccoci al terzo capitolo, ci state capendo qualcosa? I flashback vi
destabilizzano? Spero che in ogni caso vi stiate
appassionando.
Come sempre se avete domande, vi va di commentare o anche darmi il
vostro parere, magari consigli... beh io sono qui!