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Autore: _Evil    18/11/2012    2 recensioni
Quand'è che una persona qualsiasi diventa un assassino? Quando decide di uccidere? Quando inizia ad elaborare l'omicidio? Quando designa la sua vittima? O soltanto quando finalmente uccide?
Un diciassettenne tenta di fare un esperimento per liberarsi della sua umanità e capire fino a che punto la mente può entrare in armonia con il Tutto e studiarlo non più da essere umano come individuo, ma come specie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la fine.
Ora riesco a vedere chiaramente quello che l'uomo ha fatto fin'ora e che continuerà a fare fino al suo completo annientamento se qualcuno non interviene. Pensiamo di essere liberi, ma non lo siamo. Forse non lo siamo mai stati.
Tuttavia, io ho appena conquistato qualcosa di inestimabile. Nonostante la mia educazione, il mio aver vissuto in uno schema sociale predefinito interagendo con persone anch'esse educate allo stesso modo, non mi ha impedito di liberarmi da queste catene. Per anni ho riflettuto su cosa andasse fatto e su che ruolo avrei potuto avere io in questo grande progetto.
Le migliori idee arrivano mentre si scrive.
Fu una mia professoressa a dirmelo, e da lì in poi ho cominciato a mettere su carta tutti i miei pensieri, tutte  le riflessioni che mi hanno accompagnato in questi mesi. Ho trasformato in realtà tangibile quello che avevo scritto, poi ho continuato a scrivere, sprofondando sempre di più in quel mondo così freddo all'apparenza. Ma poi l'ho capito. Ho capito cos'è il Mondo Grigo: è la Libertà. E' la mente di un uomo libero, che non vive più condizionato dall'educazione ricevuta, non vive più di una realtà che lui da per scontata. Vive in un mondo ancora in costruzione, dove è l'uomo stesso a costruire il suo futuro. Questo mondo è Grigio perché soltanto una piccolissima parte di ciò che rappresenta l'essere umano è in grado di entrarvi. Quella piccola parte sono io e forse qualcun altro molto lontano da me.
Siamo così pochi che questo nostro mondo sembra incolore, privo di ordine e per questo difficile da esplorare a fondo. Ma cosa succederebbe se tutti, come me, riuscissero a conquistare la libertà della propria mente e quindi del proprio corpo? Cosa succederebbe se l'uomo non fosse più spaventato dall'omicidio e da tutto ciò che delimita la nostra potenzialità? Fin dove può arrivare quest'essere?
Quest'essere che oggi viaggia più veloce del suono stesso, che se solo volesse potrebbe distruggere il mondo intero e probabilmente lo sta già facendo. Per migliaia di anni siamo vissuti con la convinzione di essere inferiori a qualcuno o qualcosa, di essere solo il mattone di una piramide incapace persino di vedere la cima. Abbiamo adorato quest'ultima parlando di dei, descrivendoli come esseri onnipotenti in grado di fare il possibile e l'impossibile. Mentre noi ci siamo sempre descritti come esseri mortali, terreni, peccatori, inferiori, incompleti, imperfetti.
Ora io dimostrerò che tutto questo è falso.
Ho ucciso e lo farei ancora se avesse senso farlo. Mi appare così lontana quell'euforia provata al momento dell'omicidio, quell'eccitazione quasi sessuale di fronte a quel cadavere. Allo stesso modo mi appare lontano e distante quel mondo di lacrime, dolori e sensi di colpa provati ancora prima. Davanti a quello che ho fatto rimane soltanto un'indifferenza sconcertante. Sto forse perdendo le mie emozioni? Ma alla fine, sono davvero così indispensabili queste emozioni? Sono vitali per la mia esistenza? Ultimamente c'è la tendenza di dire che Dio ci ama. Ma l'amore è umano, non divino. Amare implica delle controparti che limitano la libertà di pensiero e di azione. Un vero Dio onnipotente non saprebbe che farsene, dell'amore. Non saprebbe che farsene della rabbia descritta nell'Antico Testamento. L'uomo non ha la più pallida idea di cosa sia un vero Dio.
Creare il mondo in sette giorni? L'onnipotenza e la libertà permettono di andare ben oltre questo. Neanche io riesco a visualizzare bene il concetto di infinito, di onnipotenza e di libertà. Ora che ci penso, il nostro stesso corpo è un dittatore che ci impone dei limiti. Quindi liberiamocene.
Le migliori idee arrivano mentre si scrive.
Non ho più bisogno di scrivere. E presto non avrò più bisogno di molte altre cose.
Io sono Dio.
Io sono l'essere umano.
Io sono la formica sull'albero.
Io sono Libero.
Ho 17 anni e sono un assassino.

FINE.
  
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