Sophie si sentì investire in pieno da un turbinio di
emozioni che la lasciò senza fiato.
Fu come scagliata in un lontano passato..il passato di una liceale
milanese la cui vita si divideva fra scuola e serate con gli amici, e
la passione, l’ossessione per un cantante che stava scalando
la vetta del successo.
Robbie Williams…era il suo punto di riferimento,
l’uomo dei suoi sogni, che con la sua musica e le sue canzoni
la comprendeva più di chiunque altro al mondo.
Cos’era successo da allora? Era arrivata
l’università, aveva passato il difficilissimo test
d’ingresso ed era divenuta una delle prime studenti del suo
Corso.
L’erasmus l’aveva sempre affascinata,
così dopo aver presentato domanda si era ritrovata un giorno
a preparare le valige per il magnifico paese che aveva dato i natali a
suo padre e al suo adorato Rob! Oxford era un sogno aldilà
dell’immaginabile…ma da quando era entrata a farne
parte, anke la sua vita era cambiata: ormai pensava solo alla laurea,
al suo futuro e ad una carriera brillante. Tutto il resto era passato
in secondo piano, il suo tempo era totalmente impiegato in esami,
meeting, convegni e interminabili ore di tirocinio in varie strutture
ospedaliere londinesi. La sua passione era sbiadita, nn aveva
neppure partecipato al tour del 2003 per mancanza di tempo.
E così ce l’aveva fatta, si era laureata
con pieni voti assoluti e lode, e nn solo..il rettore
dell’università le aveva spianato la strada
trovandole una magnifica sistemazione a L.A.! L’aveva
raccomandata al direttore sanitario, indicandola come sua pupilla.
La sua intera esistenza aveva preso una piega del tutto diversa, che
sembrava averla allontanata irrimediabilmente da quella
celebrità per lei così
importante…invece ora si ritrovava a fare i conti con il
passato, e con un nuovo imprevedibile futuro.
La mattina del colloquio decise di ricacciare indietro i propri
sentimenti, nell’angolo buio dove erano rimasti per 6 anni, e
affrontare il nuovo incarico con tutta la professionalità di
cui era capace. Quella donna, quella Josie Cliff..Eddie le aveva detto
che era una tipa tosta e piuttosto pungente. “bene,
avrà pane per i suoi denti” pensò
Sophie infilandosi un paio di jeans leggermente scoloriti, una T-shirt
bianca ed una giacca nera sciancrata che le sottolineava finemente la
vita. Calzò rapidamente delle classiche scarpe nere con un
basso tacchetto e si fiondò fuori
dall’appartamento.
Mrs Cliff era in effetti una donna che emanava un senso di
autorità misto a gelida cortesia. Sembrava decisamente
soddisfatta di quello che leggeva nel curriculum vitae, Sophie se ne
rese conto mentre osservava di sott’occhio lo sguardo della
donna che scorreva rapido tra i fogli.
Ad un certo punto parve averne abbastanza ed appoggiò
lentamente il piccolo plico sulla scrivania
-“Dott.ssa Drake…le sue referenze sono
straordinarie. Laureata ad Oxford con il massimo dei voti e lode,
assunta ancora in specialità come vice primario in pediatria
di una fra le cliniche più prestigiose
d’America, membro onorario del comitato per la
lotta alle malattie infantili nel terzo mondo…raccomandata
dal direttore sanitario in persona..insomma che dire. Averla con noi
durante il tour che ci attende è un onore a cui nn oso
ancora sperare. Perché ha preso questa decisione?”-
-“il Dott.Ross, il mio collega, nn l’ha informata
al riguardo?”-
Mrs Cliff si tenne sul vago “Mi ha accennato alla
necessità della supervisione di un progetto a Cape
Town..sbaglio?”-
-“Non sbaglia” confermò Sophie
“ di un ospedale pediatrico per l’esattezza.
Dovrò verificare che i lavori svolti siano secondo tutti i
criteri richiesti dalla commissione che ha preso in esame la proposta.
Il governo sudafricano si è accollato le spese di
costruzione, ma nn può permettersi di mantenerlo. Questo
toccherà al nostro ospedale, e al fondo di beneficenza che
verrà aperto in seguito. La commissione approverà
la proposta solo se la mia analisi apparirà
soddisfacente”-
L’assistente annuì e Sophie continuò
“ voglio essere del tutto sincera con Lei, Mrs Cliff.
L’unico motivo per cui sono disposta ad associarmi al vostro
gruppo risiede nella necessità di recarmi in Sudafrica
accompagnata da una certa protezione. Con questo nn intendo certo
sottovalutare l’incarico che mi offrite, ma voglio
sottolineare che per me si tratta di una fase transitoria, il mio
lavoro è un altro e lei sa bene quale”
così dicendo indicò significativamente con lo
sguardo il curriculum appoggiato alla scrivania.
La donna aveva un’espressione rilassata “Me ne
rendo conto. D’altra parte credo che dopo questo tour nn ci
si presenterà per lungo tempo una necessità di
questo tipo.
Devo essere tassativa su una cosa però: noi ci fermeremo in
Sudafrica solo per le date stabilite, non prorogheremo oltre
il nostro soggiorno per nessuna ragione. E ci occorre un medico per
tutto il tour” guardò Sophie con due occhi
implacabili “se desidera pensarci..”
Sophie nn si lasciò intimidire e la interruppe “Nn
ce né bisogno, Mrs Cliff. Il tempo a disposizione
è ampiamente sufficiente.”
Josie Cliff sorrise. Anche quando sorrideva nn perdeva il suo piglio
autoritario.
“venga con me, dott.ssa Drake. Le mostrerò il suo
studio provvisorio mentre le illustro i dettagli”.
Quella sera a casa, Sophie si sentiva turbata ed eccitata al tempo
stesso per due ragioni: la prima era legata allo strano rapporto che si
era creato con quella Josie. Sapeva di piacerle, era una donna che
mirava ad avere il meglio e lei era di certo superiore alle sue
aspettative. Questo le garantiva un certo ascendente ma allo stesso
tempo la certezza di averla fra i piedi di continuo, cosa
alquanto sgradevole.
La seconda ragione era legata alla posizione del suo “studio
provvisorio”: una stanza con le pareti in vetro e cartongesso
ricavata in un ampio locale dove il “principale”
(Robbie!) e i suoi collaboratori si incontravano per discutere i testi
delle canzoni e i dettagli del tour.
Anche se Josie l’aveva “rassicurata”
dicendole che Robbie nn si vi si recava quotidianamente, e che cque nn
l’avrebbe disturbata, il pensiero di essere a pochi passi da
lui la rendeva nervosa.
Pensò che si stava comportando da stupida adolescente e si
impose di considerarlo come uno qualsiasi di quei boriosi dirigenti che
aveva incontrato fino a quel momento. Tuttavia quella notte si
addormentò tardi e dormì male.