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Autore: PsiPower    20/11/2012    1 recensioni
Un storia ambientata in Grecia V secolo A.C. che narra di una fanciulla che vive nella città Afrodisia. In questa città si  venera la dea Afrodite, la più bella di tutte. Ma gli abitanti di questa città si comportano in modo strano alcune volte e la giovane ragazza curiosa si accinge a scoprire questi misteri.
Genere: Avventura, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Arrivata in cima inizio a guardarmi intorno: Il tempio dedicato alla Dea Afrodite è posto su una collinetta  andando da est-ovest è un tipoco stile Antis come si vedono in tutti i villaggi, l'ingresso est presenta una rampa non molto lunga 15 scalini, così mi ritrovo in un ampio spazio aperto circondato da colonne e la luce della luna mostrava chiaramente che tra il periblo alla mia sinistra e il peristasi alla mia destra è presente il giardino composte di mele e rose essi sono fiori e piante amate dalla Dea. Entro nell'edificio principale  con due colonne comunemente detto distilioe, attraverso il pronao qui essendo chiuso ci sono fiaccole che illuminano l'interno anche se scarsamente. Salgo i brevi scalini essendo sopraelevato rispetto al giardino. La particolarità del nostro tempio è riposta nella naos o comunemente detto cella essa è a forma circolare dove è situata la statua della Dea  è  un tempio in stile Tholos cosa inusuale come se l'Antis fosse stato costruito in un secondo momento per racchiudere il Tholos per proteggerlo.
Qui non era permesso entrare se non ai sacertoti o nei giorni di festa.
Alle spalle del tempio Tholos c'è un muro ma non si vede traccia ne si sente odore di fumo.

"Che mi fossi sbagliata? No è impossibile so che veniva dal tempio. Aspetta forse nell'
opistodomo che si trova nel retro sicuramente sara li."

Uscendo di corsa dalla cella passavi nel pronao e percorsi tutto il peribolo fino a giungere nell'opistodomo qui con mia grande sorpresa non trovai nulla solo un grande bracere al centro ma le ceneri al suo interno erano spente da tempo.
ma niente di niente, nessuna traccia di una qualunque sacrificio.
Anusando l'aria sentii un lieve odore provenire dalla porta quella che conduce nei locali delle sacerdotesse e sacerdoti  decisi di entrare e seguire l’ odore. Scesi i gradini mi ritrovai in un locale illuminato.

"E' adesso da che parte vado verso la destra e dove ci sono le stanze dei sacerdoti alla mia sinistra delle sacerdotesse quello centrale invece porta a gipsoteca vicino alle stanze delle offerte, non dovrei essere qui se mi vedessero sarei punita accidenti. Ma l'odore anche se lieve proviene sicuramente da qui. speriamo che nessuno sia venuto ad onorare la Dea."
(Nota: Era uso comune avere rapporti carnali con i sacerdoti e sacerdotesse per compiacere la dea tramite i loro corpi naturalmente dietro offerte generose, cosi facendo si diceva che la Dea si impossesasse dei corpi dei sacerdoti benedicendo il credente.)

Annusando ogni direzione l'odore di fumo si sentiva piu forte.

"Questa strada porto nella gipsoteca vicino alla stanza delle offerte.... ma come è possibile che prendano fuoco è un posto solato dove nessuno dovrebbe entrare? eppure non riesco a vedere nessun fumo...ne sento solo l'odore"

Testardamente seguo il mio istinto ed entro nella stanza delle offerte.
Questo e un posto dove non è consentito a nessuno entrare solo ai sacerdoti e sacerdotesse se qualcuno mi scoprisse qui potrebbe pensare che stia facendo adirare gli dei rubando qualcosa e potrei rischiare di essere sacrificata per placare la loro rabbia.
Ci fu  una breve lotta interiore e la curiosità vince sulla paura...

"E poi, chi vuoi che sia sveglio a quest’ora della notte?
...ho parlato troppo presto.  Dei passi che vengono verso di me."

la camera è piccola e per nulla illuminata, ma piena di oggetti che nell’ oscurità potrei sembrare una statua, così resto immobile.
Osservo con attenzione la persona che attraversa frettolosamente la stanza. Sembra preoccupata, come se qualcuno la stesse inseguendo. Si ferma difronte alla parete, vedo che traffica con qualcosa non riesco a riconoscere bene cosa sia è troppo buio e tutt’ a un tratto scompare il vuoto totale.
Strizzo gli occhi per vedere meglio: magari non erano molto abituati all’ oscurità e mi è solo parso di vederla sparire. Invece no.... non c’è proprio più.
Restai immobile per un pò con tutti i miei sensi all'erta.

"Ok penso che non ci sia più pericolo, ma come avrà fatto a scomparire" 

Esco dal mio nascondiglio ed esaminò la parete: su di essa è raffigurato un affresco della Dea Afrodite che riceve da Paride una mela con su scritto : “ALLA PIU’ BELLA”. 

"Ci sara sicuramente qualcosa una botola una porta nascosta un passaggio segreto... QUALUNQUE COSA!! Non può essere sparita nel nulla e impossibile."

Ma a causa dell'oscurita non si notano molti dettagli e se accendessi un lume o una torcia il rischio che qualcuno mi scoprisse sarebbe altissimo.

"Devo continuare a cercare: da qualche parte sarà pure andata! e l’ odore di fumo qui è fortissimo."

Dopo aver setacciato il pavimento.

"Nulla!! eppure ci deve essere qualcosa pensa Satiria pensa gli Dei ti hanno dato un cervello per questo. Allora ricapitoliano la donna aveva qualcosa in mano, ma cosa era mi sembrava abbastanza piccolo e si toccava il polso sinistro, pensa su. Che stupida ma si era il rummore di mettallo che toccava la roccia. Ci sara sicuramente un passagio nascosto un meccanismo, questa cosa non mi convince la Dea fa tutto alla luce del solo non ama nascondersi."

A un tratto un brivido mi percuote la schiena, sento un forte colpo sulla nuca per poco non perdo i sensi e in un secondo sono immobilizzata da qualcuno che mi tiene la bocca chiusa con una mano e con l’ altra mi punta un coltello alla gola stringendomi forte a se.
  
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