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Autore: Asantesana    20/11/2012    1 recensioni
Una nuova piaga affligge Panem, eventi misteriosi accadono a Capitol City e gli unici che possono risolverli sono coloro che hanno vissuto in condizioni estreme, coloro che hanno dovuto lottare per sopravvivere... Solo queste persone saranno in grado di impedire che Panem venga nuovamente devastato e che giovani vite vengano spezzate.
Tre ragazzi uniti dal destino, combatteranno fianco a fianco, si proteggeranno, punteranno alla sopravvivenza.
Amicizia, amore, paura, ideali, affetti familiari... ora è tutto in gioco!
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"L'assemhblea può dirsi conclusa…" affermò la Paylor dopo due ore di dibattito "Tornate nei vostri appartamenti, domani ci ritroveremo qui, divisi come deciso!" sistemò le sue cartelle e usciì dalla stanza, lasciando i vincitori lì a ripensare a tutte le nozioni che avevano ricevuto in pochissimo tempo: il pericolo di nuovi Huger Games, altre giovani vita spezzate senza una ragione valida, la necessità di un intervento e la repentinità con cui avrebbero dovuto agire da ora in poi. I vincitori erano stati divisi in due squadre con compiti diversi, la prima squadra, cioè la ronda, aveva il compito di ispezionare la città, inoltre avrebbero dovuto piazzare delle telecamere in ogni strada, in modo da raccogliere dati per una seconda squadra, il centro , che avrebbe studiato e osservato il tutto a distanza cercando di scovare i responsabili di questa nuova minaccia che stava per affliggere Capitol City. Della ronda facevano parte Haymitch, Johanna, Enobaria, Cash e Katniss, del centro facevano parte la stessa Paylor, Beetee, Peeta ed Annie, la quale avendo capito di non  poter accompagnare Katniss nelle missioni urbane aveva scelto di sua spontanea volontà di stare vicino a Peeta, sperando che almeno così avrebbe potuto offrire il suo contributo, oltre i vincitori, una serie di operatori di Capitol e uomini fidati della Paylor assistevano l'una o l'altra squadra "Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile…" aveva osservato il capo di Capitol City nel cuore della riunione, ottenendo il consenso di tutti.

 

 

"Pronta a tornare a casa?" disse Peeta a sua moglie posandole una mano sulla spalla "Ho paura di quel posto…" ammise Katniss camminando e guardandosi i piedi "…Ci sono troppi ricordi, speravano avessero chiuso il centro d'addestramento dopo l'abolizione dei Giochi, ed invece…" continuò terminando la frase in un sospiro, Peeta fece spallucce "Non possiamo cambiare il nostro passato…" osservò "…L'abbiamo accettato, ora immaginiamo che quella sia una casa come tante" disse lanciando un sorrisetto rassicurante a Katniss, le parole di suo marito non l'avevano rassicurata, ma ricambiò ugualmente il suo sorriso sperando che il nervosismo non trapelasse, "Invece di disprezzare quella casa, dovreste sperare di trovarla ancora intatta…" osservò Haymitch che fino a quel momento aveva camminato alle spalle della coppia per concederle un po' di intimità, Peeta sorrise "Kayleen e Heat non sono quel tipo di ragazzi che organizzano party selvaggi quando noi non ci siamo…" affermò il biondo sicuro, "Magari non lo erano prima di venire qui nella capitale…" disse l'ex mentore "…questo posto cambia le persone!" osservò più acido, a Katniss venne il freddo addosso ripensando a come fosse cambiato suo marito, a com'era prima della seconda edizione della memoria e come fosse dopo, ma un pensiero ancora più atroce le attraversò la mente E se i miei figli si tramutassero in mostri…?, Peeta notò l'aria assente della bruna "Katniss?" disse cercando i suoi occhi grigi "È una fortuna che i nostri ragazzi non sappiano niente degli Hunger Games, immagina se si fossero trovati convolti in questa situazione….", il biondo l'abbracciò più forte, ma fu Haymitch ad intervenire "Sono ragazzi in gamba, non si sarebbero lasciati coinvolgere in ogni caso…",  Katniss lo guardò dubbiosa "Hai già smaltito la sbornia o sei così saggio per via dell'alcohol?"  l'ex mentore si sentì offeso dalla parole della bruna "Sono così sobrio che ora vado a chiudermi in un bar, perciò se miss Gentilezza vuole scusarmi…" detto questo accelerò il passo lasciando gli amanti del distretto 12 ai loro pensieri.

 

Katniss e Peeta raggiunsero l'enorme palazzo a dodici piani che li aveva ospitati per la settimana prima degli Hunger Games, entrarono nell'ascensore e premettero il tasto che li avrebbe condotti al dodicesimo piano "C'è qualcosa si tristemente monotono in tutto questo…" osservò Katniss, non ancora abituata all'idea che avrebbero dovuto vivere in quel posto che le ricordava solo morte e paura, Peeta le prese la mano e la tirò a se, dandole un bacio sulla fronte che sembrò rassicurarla "Vedi il lato positivo…" continuò dopo il biondo "… le docce qui sono semplicemen-" la voce di Peeta si fermò nella sua gola, senza trovare via d'uscita, quando le porte dell'ascensore si aprirono e, dinanzi a lui, vide un ragazzo alto, con la pelle ambrata e  i capelli castani, il fatto che fosse di spalle non gli permise di vederlo in volto, ma la sua mente saltò a conclusioni fin troppo affrettate "…Finnik…" disse poi con un filo di voce, che solo Katniss riuscì ad udire, poi a grandi falcate percorse la stanza, rapidamente raggiunse il ragazzo poggiandogli una mano sulla spalla per girarlo, solo quando incontrò i suoi occhi capì che c'era qualcosa di diverso, "Ma che diavolo ti prende?" disse il ragazzo a Peeta che ora era immobile davanti a lui con il fiato sospeso, "Papà, lui è Chris, lo so che ci hai sempre detto che non dovevamo far salire estranei in casa ma…" intervenne Heat, sperando che suo padre non lo rimproverasse, "Non preoccuparti Heat…" disse poi Katniss che aveva raggiunto suo marito "Sei il figlio di Annie vero…?" chiese poi a Chris, l'ira che provava nei confronti di Peeta a causa del suo atteggiamento, si spense immediatamente quando, il ragazzo, sentì il nome di suo madre, così mise da parte il suo orgoglio e tese la mano prima al biondo e poi a sua moglie "Sono Chris Odair…" disse, i due ricambiarono la stretta di mano del giovane, per poi restare in silenzio in modo da dare alla loro mente il tempo di accettare l'idea dell'incredibile somiglianza tra Finnik e suo figlio, quel momento di silenzi imbarazzanti fu interrotto da Kayleen che era uscita dalla sua stanza dopo aver sentito le voci dei suoi genitori "Cos'è questo silenzio? State rimproverando Heat, vero?" disse poi felice per non essersi persa lo spettacolo "Kayleen, togliti quel sorrisetto dalla faccia, qui nessuno rimproverà nessuno…" disse Peeta riprendendo la figlia, la quale stupita aggiunse "Ma come? Ha portato uno sconosciuto a casa! Potrebbe anche essere un ladro o un assas-" "È il figlio di Finnik e Annie, questo basta per tenergli aperte le porte di casa mia ed ora scusati con lui per averlo giudicato così infretta!" continuò Peeta alzando la voce di qualche tono, Kayleen rossa di vergogna stava per porgere le sue scuse al castano quando, proprio quest'ultimo aprì bocca "Non importa, non mi servono scuse, d'altra parte è vero che sono uno sconosciuto, potrei essere chiunque…" osservò il ragazzo, la sua comprensione mise sempre più in imbarazzo la Mellark, sapeva di aver torto, di aver sbagliato dall'inizio con lui e di essere in difetto, "Ora torno a casa, mia madre avrà sicuramente bisogno di me, perciò se volete scusarmi…" disse poi dirigendosi vero l'ascensore, "Ti accompagno!" disse prontamente Kayleen, decisa a scusarsi in un modo o nell'altro, Chris sorrise "Come vuoi, ragazzina…".

 

Le porte dell'ascensore si chiusero lasciando i due ragazzi soli per la prima volta, Chris premette il 4 senza emettere un fiato, voleva aspettare che fosse la ragazza a parlare, cosa che avvenne pochi secondi dopo "Perché lo hai fatto?" gli chiese Kayleen leggermente sospettosa "Insomma, non è che io mi sia comportata benissimo nei tuoi confronti, sono stata un po' acida ecco…" continuò dopo sperando di ricevere spiegazioni, ma il ragazzo restò in silenzio, così continuò dicendo "…Ti ho giudicato e non avrei dovuto, cioè nel senso, non senza conoscerti…" Chris era ancora immobile, "Hey, sto parlando con te, sto cercando di dirti che mi disp-", rapidamente il ragazzo del quarto distretto premette il tasto per bloccare l'ascensore e si voltò verso Kayleen costringendola al muro "Ho detto che non voglio scusa da te.." , "Bhè, dovrai accettarle, non voglio conti in sospeso con nessuno, meno che con te!" disse la bruna, "Stai continuando a giudicarmi, o è una mia impressione?" rispose Chris sfoderando un sorriso beffardo, Kayleen rimase immobile senza sapere come giustificarsi, era vero che lo stava ancora giudicando, quel ragazzo non le piaceva e non voleva che ci fossero conti in sospeso con lui, non avrebbe voluto corrergli dietro per chiedergli scusa, sapeva che era una cosa stupida, ma era una questione personale, lei non lasciava mai niente in sospeso! Visto il silenzio della ragazza, Chris continuò "Troveremo un altro modo per saldare i "conti", come li chiami tu…", la bruna era disorientata, non sapeva cosa pensare "Allora parla! Quest'attesa mi sta snervando!" il castano sorrise, stavolta era un sorriso sincero, la reazione di Kayleen l'aveva divertito e non aveva intenzione di smettere di giocare così facilmente "Ci devo pensare…" ammise poi, allontanandosi dalla bruna e facendo ripartire l'ascensore, "Sai una cosa?! Non ho più intenzione di chiederti scusa, sei una ragazzo snervante e odioso…" disse la Mellark sperando di ferirlo, "Imparerai ad amarmi!" rispose lui sicuro di se, la qualcosa mandò sempre più in bestia Kayleen, che gli avrebbe risposto per le rime se le porte dell'ascensore non si fossero aperte, Chris uscì, Kayleen premette infretta il pulsante che le avrebbe fatto raggiungere il suo appartamento e prima che le porte di chiudessero, il castano, ancora di spalle, alzò un braccio e disse "Ci vediamo domani a scuola, Kay!".

 

"Mamma!" disse Kayleen entrando nel suo appartamento "Perché devo andare a scuola?" chiese alla donna che stava seduta su di un soffice divano di velluto rosso "Per garantirti un futuro, che domande!" rispose Katniss tranquillamente, "Si ma perché devo farlo qui?" continuò la ragazza, per lei la scuola era un peso, una costrizione, all'insaputa dei suoi genitori, non la frequentava neppure nel suo distretto figuriamoci nella città, "La Paylor si è presa la libertà di iscrivervi ad una scuola qui vicino…" spiegò poi la bruna, in quel momento Heat uscì dal bagno "IscriverCI? Io ho degli splendidi voti una settimana di vacanza non nuocerà alla mia media…" osservò il ragazzo ancora semi bagnato a causa della doccia appena fatta, Katniss non rispose lasciando che la mente di Kayleen elaborasse da sole le notizie appena apprese "Ancora devi capirlo, stupido?" disse poi rivolgendosi al fratello "Tutto questo durerà molto più di una settimana!" spiegò percorrendo il salone e arrivando nella sua stanza, "KAYLEEN!" la richiamò all'ordine sua madre, ma la porta della ragazza era già chiusa nella speranza di lasciare fuori tutto quel mondo.

 

Quando la sveglia suonò gli occhi di Heat erano aperti già da un po', la nottata era stata carica di incubi per lui, il nuovo ambiente, come tutto ciò di nuovo ed imprevedibile, lo spaventava, inoltre le parole di sua sorella gli rimbombavano nella mente E se davvero dovessimo restare sta per mesi? Ci hanno iscritto a scuola pensò sicuramente sarà un progetto a lungo termine…, bussarono alla porta e Heat sentì la voce di sua madre ammortizzata dal mogano che componeva la stessa porta "Svegliati, tesoro, non vorrai fare tardi il primo giorno?" Heat sbuffò Frase molto originale osservò in preda ad un attacco di cinismo, poi d'improvviso tornò in se, o meglio capì semplicemente che se anche lui avesse iniziato a disprezzare Capitol e a voler tornare disperatamente nel suo distretto, allora si sarebbe trasformato in sua sorella, e non aveva intenzione di dare ai suoi genitori altri pensieri, anche se fino a quel momento non erano stati completamente sinceri con lui. Arrivato a questa conclusione, scese dal letto, si vestì e raggiunse la sua famiglia in cucina dove sua madre e suo padre lo stavano aspettando per la colazione "E Kayleen?" chiese prima di sedersi, all'unisono Peeta e Katniss sospirarono "Farà tardi come al solito…." aggiunse poi sua madre "Faresti meglio ad avviarti a scuola se non vuoi far tardi anche tu, passa al quarto piano, magari Chris Odair può accompagnarti…" disse poi Peeta, ma Heat era ancora dubbioso se lui se ne fosse andato con Chris, Kayleen come sarebbe arrivata a scuola? Quasi come se Katniss avesse letto nella mente di suo figlio, intervenì "Kayleen si arrangerà… Farà bene a rigare dritto qui, quelli di Capitol sanno essere molto severi!" detto questo di alzò e si diresse in camera sua, anche lo stesso Heat si mise all'in piedi, ma lui si diresse in direzione opposta, verso la porta d'uscita, pronto al suo ennesimo primo giorno di scuola.

 

Per sua fortuna Chris non era ancora sceso di casa così, come Peeta aveva suggerito, Heat gli aveva chiesto se potevano fare la strada insieme, la nuova scuola non sarebbe stata tanto male se avesse avuto almeno un conoscente a parte sua sorella. Il centro d'addestramento distava pochi isolati da un grande edificio immerso in un parco, la scuola più che un solo edificio era un insieme di padiglioni, quattro per l'appunto, che si disponevano a cerchio nel cuore del quale si trovava l'edificio centrale dove si trovavano l'ufficio del preside, la sala professori, la palestra, la biblioteca e i vari laboratori di informatica e scienze, le classi si trovavano negli altri padiglioni, potevano contenere una ventina di studenti ciascuna, cioè spiegava il perché ce ne fossero così tante da riempire i restanti quattro padiglioni. Quella scuola non era certo la sola di Capitol City, ma era sicuramente la migliore, Chris già la frequentava da un po', invece l'iscrizione di Kayleen e Heat era stata gestita direttamente dalla Paylor la quale aveva anche deciso quale materia dovessero seguire i tre. La campanella suonò e Kayleen ancora non si fece viva "Che lezione hai ora?" chiese Heat all'amico "…Letteratura", "Io chimica…" disse il biondo, deluso nel capire che per la prima ora almeno sarebbe stato solo a meno che sua sorella non fosse resuscitata da chi sa dove "Ti accompagno nell' aula di chimica…" disse Chris sentendosi quasi responsabile di quel ragazzino più piccolo di lui di tre o forse quattro anni, "Posso raggiungerla da solo…!" disse Heat sicuro di se, il castano rise "Ok, ci vediamo a pranzo!" disse dandogli una pacca sulla spalla, Heat annuì e si voltò per raggiungere il terzo padiglione, sperando che fosse quello giusto.

 

Seduto vicino alla finestra, Chris, osservava il mondo esterno, la scuola lo annoiava a morte, ci andava solo per non far preoccupare sua madre, a volte però aveva bisogno di fuggire da quella che era la sua realtà, ovviamente era a conoscenza dei problemi di Annie e quando non sapeva che fare o dove andare si rifugiava proprio in quella scuola, raggiungeva la palestra e si stendeva al suolo guardando il soffitto, ciò non toglieva che la maggior parte delle volte la scuola era una pura e semplice scocciatura. Quel giorno guardando fuori dalla finestra i suoi occhi incontrarono qualcosa di diverso dalla solita pacchianità di Capitol City, una sorta di voce fuori da coro che correva per il cortile della scuola e si avvicinava alla sua classe, Chris rise tra se e se pensando a quando di sarebbe divertito nelle prossime ore, "Signor Odair, Seneca la diverte?" chiese il professor Johnson, un uomo sulla cinquantina con pesanti occhiali rosa sul naso, "No è che…" fece per dire Chris, quando la porta si spalancò "Scusi il ritardo Prof…" disse Kayleen con il fiato mozzato "La signorina Mellark, immagino…" disse il professore sedendosi alla cattedra "Pensavo fosse una leggenda metropolitana, invece lei è qui… Prego si sieda pure vicino a chi vuole…" continuò dopo annotando una serie di notizie su un suo blocchetto personale "Professor Johnson, Mellark potrebbe sedersi vicino a me…" osservò Chris "Sisi, dove ti pare…" disse il professore senza alzare lo sguardo dal bloc-notes, a quella richiesta seguì un borbottio generale che aumentò quando Kayleen si sedette vicino a Chris il quale le posò subito un braccio sulle spalle "Che diavolo stai facendo?" chiesa la bruna senza però spostarsi, "Devi sapere una cosa…" inizio Chris "… in questa scuola tutte le ragazze mi vogliono…" disse guardandosi intorno per controllare se almeno quelle della sua classe lo stessero fissando "Interessante… Peccato che non mi interessi affatto!", il castano rise "Se io voglio te, tutte ti odieranno… " sussurrò al suo orecchio, il volto di Kayleen si fece paonazzo "Tu non vuoi me e non mi importa della opinione altrui…" disse poi "Neanche a me, ma sarà divertente vederti sfogare la tua acidità su qualcuno che non sia io… E ora ascolta la lezione" concluse girandole il volto con due dita. Dopo una quarto d'ora i capelli di Kayleen erano pieni di palline di carta, l'ultima che la colpì era più grande delle altre, così la aprì leggendo un messaggio al suo interno, si voltò per capire chi glielo avesse scritto ed incontrò gli occhi di una rossa "Non è per te, idiota…" mimò con la bocca, così Kayleen passò il foglietto di carta al suo compagno di banco "TI ASPETTO IN PALESTRA, NON PORTARE LA TUA NUOVA AMICHETTA… M." Chris rise di gusto "Ho dimenticato di dirti una cosa…" la bruna di voltò incontrando gli occhi verdi del castano "Più odiano te… più vorranno me…" disse con aria soddisfatta, Kayleen non poté far altro che alzare gli occhi al cielo e tornare a seguire gli strani discorsi del prof. Johnson.

 






Note Autrice:
Oooook lo so che è passato più di un mese e la mia mente avrebbe potuto produrre qualcosa di più carino, ma questi sono i capitoli iniziare è difficile scrivere qualcosa di leggibile, l'avrò ribattutto trecento volte nella vana speranza di creare qualcosa di bello... Bhe vediamo il lato positivo credo che almeno i principali personaggi siano più chiari, che il loro carattere sia emerso di più ora, anche se , ripeto, è solo l'inizio. Spero che continuiate a leggere questa FF, alla prossima! :D <3

   
 
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