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Autore: sheneedsthem    21/11/2012    20 recensioni
SOSPESA
Se c’è una cosa che amo di Londra, è la pioggia.
Quelle piccole gocce d’acqua che cadono imperterrite sull’asfalto, sembrerà strano, ma mi rilassano. Il loro rumore è musica per le mie orecchie. Ed amo l’odore che si cela dietro alla tempesta, della quale nessuno riesce a percepire la bellezza.
E’ fantastico starsene al riparo, magari con una cioccolata calda, e vedere la gente che corre da una parte all’altra cercando di coprirsi sotto i cornicioni dei negozi o dei palazzi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Harry.

Strizzai gli occhi prima di aprirli lentamente per cercare di ambientarmi alla luce del giorno che penetrava dalla finestra. Mi dimenticavo sempre di mettere una tenda ed il risveglio era meno piacevole del solito.
Mi girai dall’altro lato, osservando Sophie che dormiva beatamente. Aveva la testa appoggiata al cuscino e la bocca socchiusa, dipingendole in volto un’espressione buffa. I capelli erano arruffati e le coprivano metà faccia, così glieli scostai delicatamente indietro, per poi accarezzarla.
Non mi sembrava vero essere lì con lei, dopo tutto quello che era successo.
Ripercorrendo ogni passo della nostra storia, mi resi conto che aveva dell’incredibile.
Il giorno in cui la conobbi, non avrei mai pensato di rividerla di nuovo, di uscirci insieme, di diventare fidanzati e litigare centinaia di volte, senza però mai smettere di amarci.
Non avrei mai pensato che stare con lei mi avrebbe fatto dimenticare Elizabeth, né che sarei stato così bene con un’altra persona, né tanto meno che saremmo stati ancora insieme dopo tutti i litigi e le incomprensioni.
Accantonai i pensieri e mi alzai, dirigendomi in cucina per preparare la colazione. Non era mai stato il mio forte cucinare, così scaldai solo del latte e preparai qualche fetta biscottata con la marmellata. D’altronde erano le uniche cose commestibili rimaste in casa.
Misi il tutto su un vassoio e lo portai in camera, cercando di non rovesciarlo come mi era successo molteplici volte. Ero una frana e il mio senso dell’equilibrio faceva a dir poco schifo.
Appoggiai il vassoio, arrivato in camera sano e salvo, sul comodino e posai delicatamente una mano sul fianco di Sophie, accarezzandola e cercando di svegliarla il più dolcemente possibile.
Aprì gli occhi e, dopo aver focalizzato bene l’immagine di fronte a lei, sorrise. - Oh. – emise. - Buongiorno. -
- Buongiorno, tesoro. – risposi. – Ti ho preparato, - mi girai verso il comodino, - beh, questa sarebbe la tua colazione. -
- Grazie, non ce n’era bisogno. – disse, stiracchiandosi e strizzando gli occhi, per poi alzarsi e mettersi seduta sul letto.
Era incredibile come io potessi vederla meravigliosa anche alle nove di mattina, appena svegliata, con i capelli arruffati e gli occhi mezzi socchiusi. Era semplicemente… lei.
- Mi sembrava il minimo dopo ciò che è successo. -
- Non riparliamone ancora, ti prego. – sospirò. – Lasciamoci tutto alle spalle e vediamola come una lezione di vita. -
La guardai perplesso.
- Mi sono appena svegliata, cerco di fare discorsi intelligenti ma mi riescono male, capiscimi. -
- Capisco, capisco. – risposi serio, per poi scoppiare a ridere.
- Lo trovi divertente? – chiese. Io annuii. – Allora vediamo se trovi divertente anche questo. – rispose con fare minaccioso.
Mise una mano tra i miei capelli e mi fece cadere all’indietro sul letto, cominciando a prendermi a cuscinate, stile pigiama party di liceali. Poi si mise in ginocchio e cinse le gambe intorno al mio petto.
- Sembra brutto. – dissi. – Se volevi questo, bastava dirlo. - constatai, ridendo.
Scoppiò a ridere e si tirò indietro, allungando il braccio destro verso il comodino per prendere una fetta biscottata.
- Io vado a farmi una doccia. – annunciai, alzandomi dal letto. – E non fare briciole! – la raccomandai.
Lei annuì semplicemente, sorridendo e pulindosi la bocca.


Suonai il campanello più volte, mentre continuavo a cercare invano le chiavi nella borsa. Ancora con la testa bassa, vidi la porta aprirsi con la coda dell’occhio.
- Lo sai che ore sono?! – esclamò Louis, sbadigliando.
- Sì, le cinque del pomeriggio. – risposi, sorridendo.
Alzò il polso facendo finta di controllare l’orologio che non aveva. - E’ comunque l’ora del pisolino, non mi puoi togliere anche questo privilegio. -
- E sentiamo, quali altri ti avrei tolto? – chiesi.
Ci riflettè su un attimo, senza avere la risposta, perché in effetti non l’avevo privato di nulla. – Non vorrei che tu iniziassi ora, ecco. -
- Certo. – assentii, ridendo. – Adesso fammi entrare o congelo. – dissi, facendomi spazio spostandolo con una mano.
- Allora, dove sei stato tutto il giorno? O dovrei dire anche notte? – ammiccò.
- Come se non lo sapessi. -
- Io? Stai dicendo che? Vorresti insinuare che io? – disse, non finendo le frasi. - Non so assolutamente niente. – affermò deciso. - O forse sì. Dai, parla. – continuò.
- Con Sophie. – risposi, sorridendo.
Spalancò la bocca, fingendo di essere sorpreso, come se nel bel mezzo di un film ci fosse stato un colpo di scena. In realtà, nemmeno io credevo di potergli rispondere di nuovo così al ‘dove sei stato?’. Insomma, non mi sarei mai aspettato di fare pace, per l’ennesima volta, con Sophie. Ed ora più che mai ero deciso a far funzionare la nostra storia, almeno per un po’ di tempo.
- Hai intenzione di continuare a sorridere come un ebete o ti decidi a raccontarmi tutto? – mi spronò.
- Non c’è molto da dire. Dopo che le hai detto che ero alla casa al lago, è venuta lì e… niente. Si sa come vanno a finire queste cose. -
- No, io non lo so.  Voglio i dettagli! – protestò, alzando la voce.
Sorrisi, dando un’occhiata veloce all’orologio appeso alla parete del salone. - Sfortunatamente per te, e per me, si è fatto tardi e devo andare a lavoro. Ero passato solo per dirti che oggi stacco prima, credo che il capo si sia drogato, visto che ha dato due ore libere a tutti. – dissi, ripensando alla sua faccia felice e compiaciuta mentre ce lo diceva. Chissà cosa avrebbe fatto quella sera, mi chiesi. - Comunque, per stasera prendi un po’ di pizza, o l’indiano. Non lo so, fai tu. Basta che quando torno trovo la cena pronta. – finii.
- Sissignore! Ogni suo desiderio è un ordine. Sarà fatto. – esclamò.
Mi girai dalla soglia della porta. – Hai finito? – chiesi, sorridendo.
- Scusa, mi ero fatto prendere la mano. Ci vediamo dopo. -
- A dopo! – conclusi, uscendo dalla porta.


- Era fallo! -
Sorrisi, con la faccia perplessa, sentendo urlare quelle parole dal pianerottolo di casa. Infilai la chiave nella serratura e forzai un po’ per riuscire ad aprire la porta.
Non appena entrai, vidi Louis sul divano con le mani nei capelli, Liam a terra che si mangiava le unghie con una faccia tesissima, nemmeno fosse la notte prima dell'esame orale di maturità, e Zayn sbraitare mentre s’ingozzava di pizza.
- Questo era decisamente rigore! Arbitro cornuto! – urlò Louis.
- Già, decisamente scorretto. - assentì Zayn, mentre mangiava l’ennesimo pezzo di pizza.
Sorrisi di fronte a quella scena e mi girai per chiudere la porta, cercando di fare meno rumore possibile: mai interrompere o far casino durante una partita.
- Comunque buonasera. – proferii a bassa voce, mentre posavo il giacchetto sull'attaccapanni.
Mi sedetti per terra a gambe incrociate e presi un pezzo di pizza. - Allora, come va? – chiesi.
- La difesa fa schifo, abbiamo subito tre goal. L’unico che vedi nostro è autogoal. Poi mettiamoci l’arbitro stronzo, fai tu. - sbuffò Louis.
- Partita di merda quindi. - constatai, trovando l'assenso degli altri.
- Abbiamo ancora quaranta minuti da giocare, forse riusciamo a pareggiare. - riflettè Liam ad alta voce, ritrovandosi tre paia di occhiataccie addosso. - Mi sa di no. - continuò.
- Harry, come sta la tua amica col nome francese? Emily, Lophie... - chiese Zayn.
- Sophie? – richiesi, sorridendo.
- Sì, proprio lei. E’ molto carina. - ammiccò, guardando Louis e poi Liam.
- Come la conosci? - chiesi, perplesso.
A meno che non soffrissi di amnesia improvvisa, non mi ricordavo di averli presentati. 
- L’ho incontrata alla festa di Stan, l’amico di Louis. -
- Ah ho capito, comunque non è una mia amica. - dissi. – E’ la mia fidanzata. - finii.
- Oh, scusami amico, non lo sapevo. -
- No adesso te ne vai immediatamente da casa mia! - urlai, cercando di essere il più serio e credibile possibile. 
Zayn sbarrò gli occhi, guardandomi perplesso e in imbarazzo. 
- Lascialo stare, non sa fare le battute. - intervenì Louis.
Zayn lasciò un sospiro di sollievo e gli sorrisi, continuando a mangiare la pizza, quando il citofono suonò. Chi poteva essere a quell’ora? Durante la partita poi?
Sbuffai e mi alzai per andare ad aprire, pensando di trovare Sophie e poi poterle raccontare cos’era appena successo con Zayn, ma vidi l’ultima persona che mai mi sarei aspettato di trovare: Niall.
- Che ci fai qui? E come sapevi dove abitavo? -
- L'ho chiesto a Sophie per poter venire di persona a scusarmi. - diede un’occhiata dentro casa. - Posso entrare? - chiese. 
- Se proprio devi... - affermai, aprendo di più la porta e mettendomi di lato.
- Scusami, davvero. Non avevo il diritto di fare ciò che ho fatto. Lei mi ha fatto letteralmente perdere la testa e non ho capito più niente. Però è tua, e d’ora in poi saremo solo amici. Te lo giuro. - 
- Grazie, lo apprezzo molto. - 
Sorrise e lanciò un’occhiata al salone, dove Louis, Liam e Zayn stavano ancora fremendo davanti alla tv per la partita.
Niall si avvicinò a loro, più preoccupato a guardare la tv che a dove mettesse i piedi, infatti schiacciò una lattina di birra, fortunatamente vuota.
- E’ Chelsea - Manchester? - chiese.
I tre ragazzi annuirono contemporaneamente.
- Vi dispiace se resto a guardarla qui con voi? Il mio coinquilino ha dato una mini-festa e ci hanno rotto il televisore. -
- Per me va bene. - rispose Louis, non staccando gli occhi dalla tv. Ugualmente fecero Zayn e Liam.
Io annuii, per poi chiudere la porta e tornare da loro.





myspace:
I'm aliiiiive.
sto un po' di merda, ma sono viva. (non v'interessa, quindi andiamo avanti.)
in questo capitolo diciamo che si ristabilisce l'equilibrio della storia, facendo tutti i chiarimenti. (?) prima harry e sophie, poi sophie e niall - anche se non c'è esplicitamente -, ed harry e niall.
metà del capitolo l'ho scritta praticamente stanotte alle due perché non riuscivo a dormire a causa dell'influenza, e come al solito non ho dato del mio meglio. cc
spero comunque che qualcuno mi lasci il proprio parere e... niente. questa volta ho poche cose da dire. AHAHAHAHAH
ah, l'altra volta mi sono dimenticata di "pubblicizzare" la mia stessa one shot lol l'ho postata circa un mese fa, ed è principalmente su zayn, ma anche liam e louis: I found you in the darkest hour. :)
sciao beli. <3


vi lascio con questa gif narry ksdjfg (mi diverto a mettere gif alla fine d'ogni capitolo, sì. AHAHAHAHAHAH)


  
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