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Autore: Castleofsand    22/11/2012    2 recensioni
Decisa, iniziai a staccare prima la benda dell’occhio sinistro, poi quella del destro. Gli occhi erano ancora chiusi. Ormai non li aprivo da un mese e quasi faticavo a ricordare come si facesse. Poi lo feci.
Buio.
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-“Perchè?”, mi chiese.
All’inizio non capii.
-“Perché non potrei?”, insistette.
Poi tutto si fece chiaro.
-“Anche io ho finito i cerotti..ne fui ricoperta il giorno che persi la vista. Ginocchio, spalla, braccio, viso. Ma nessuno riesce a guarire il mio cuore e la mia mente, Loui”.
-“Spiegami com’è accaduto per favore”, chiese con aria supplicante.
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Perderti e starti lontano è stato difficile- disse irrigidendosi un po’ – ma, quando ti ho ritrovata, allora non ho più tentato di prenderti.. perché non ce n’era bisogno; ora mi basta osservarti per essere felice, non voglio averti, possederti.. perché allora non brilleresti più. Prenderti sarebbe come perderti ed è l’ultima cosa che voglio”, disse sospirando.
Una piccola lacrima scese silenziosa lungo il mio volto mentre sorrisi.
Ti amo”, sussurrò cingendomi con le braccia.
-“Ti amo”, dissi alzando il capo per immergermi nei suoi occhi cristallini.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardò con aria furiosa. Non lo avevo mai visto così..avevo paura, il suo sguardo gelido mi terrorizzava, la sua mano mi stringeva il polso fino a conficcarmi le unghie nella pelle. Sanguinavo e mi sentivo morta e volevo davvero esserlo. Mi tirò poi uno schiaffo. Caddi. Il vestito era ormai sporco, i tacchi a spillo mi facevano male ai piedi, le calze erano rotte, i capelli mi coprivano gli occhi. Percepivo ancora le sue dita, rozze e violente sul mio volto che qualche mese prima riempiva di baci. Le labbra mi facevano male, gonfie e sanguinanti. Tremavo e non avevo più voce. Scostai i capelli dagli occhi con la mano meno dolorante quando vidi dei fari di una macchina raggiungermi. Non lo avevo neanche visto allontanarsi dopo avermi schiaffeggiata. Era in macchina e a tutta velocità puntava verso di me. Voleva uccidermi. Alzai gli occhi e rivolsi una preghiera a Dio.

 

Un mese dopo

 

-“Allora dottore? La prego, sia sincero sin da subito.. cosa possiamo fare?

Avevo sentito la mamma parlare con il gentile dottor Stewart, che dal giorno dell’ incidente si era occupato di me e ,non vorrei sbagliarmi, stava cercando di trattenere le lacrime.

-“ Non posso assicurarle nulla. Il trauma è stato davvero forte e sua figlia ha rischiato di morire signora. Dovremmo già ritenerci fortunati a sentire il suono della sua voce. Adesso andiamo nella sua stanza, vediamo la reazione che avrà quando le toglieremo le bende e poi decideremo sul da farsi.

Oh.. stanno venendo qui. Strinsi forte la mano di mia sorella. Avevo paura e lo aveva percepito. Mio fratello doveva essersi seduto sul letto perché posò una mano sulle mie gambe.

“-Ragazzi aiutate vostra sorella ad alzarvi.

“-Mamma posso farcela” provai a dire ma Joseph e Kaily mi avevano già afferrata per le braccia aiutandomi a sedere.

“-Sarò chiaro con te Roxanne” iniziò il dottore. “-Non voglio precluderti una guarigione ma neanche illuderti a riguardo. La situazione è alquanto complessa e delicata ma solo togliendoti le bende potremmo verificare il tono dei danni.

-“Si, ehm sono pronta dottor Stewart. Solo una cosa.” Barcollando, timidamente mi alzai -” Portatemi davanti uno specchio”.

-“Ma tesoro ne sei sicura?” sussultando mi chiese mamma.

-“Ti aiuto io” si offrì Joseph. 

Lo sapevo che quel momento sarebbe arrivato. Non riuscivo a capacitarmi che in quei pochi secondi la mia vita sarebbe cambiata radicalmente oppure sarebbe ritornata più o meno la stessa. L’intervento che subii, i lividi che mi pulsavano, il sangue che avevo perso, le lacrime che aveva versato la mia famiglia erano solo una parte degli effetti dell’incidente. Decisa, iniziai a staccare prima la benda dell’occhio sinistro, poi quella del destro. Gli occhi erano ancora chiusi. Ormai non li aprivo da un mese e quasi faticavo a ricordare come si facesse. Poi lo feci.

Buio.

Il buio più totale davanti a me. Non vedevo né lo specchio, né la mia immagine riflessa, mi girai e non potei apprezzare la bellezza dei boccoli rossi di mia sorella, non potei ammirare il sorriso di mio fratello e tanto meno il volto amorevole di mia madre. Il dottor Stewart non lo avevo mai visto fisicamente, ma dalla voce mi era apparso alquanto giovane e carismatico. Le gambe mi cedettero e non ricordo nient’altro se non un grido di disperazione uscito dalla mia bocca. 

 

*Il mio angolo scrittrice*

 

Salve a tutte ragazze :) Questa è la mia prima FF.. inizialmente avevo postato la storia con un altro contatto solo che ho avuto dei problemi allora ne ho dovuto creare un altro (questo) e postare la storia di nuovo.. Ho perso tutte le vecchie recensioni :(

Comunque se vi va recensite e fatemi sapere se la storia vi piace :D Ringrazio la mia cara amica Deborah per lo splendido banner :) Davvero sei un angelo asdfghjkl

Un bacio

Lavinia

*STAY STRONG*

  
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