Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Someonelikeme    25/11/2012    5 recensioni
Il cancro dovrebbe essere solo un segno zodiacale non anche una malattia
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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L'odore del caffè...


"Oh, Mamma Jan. Dai non prendermi in giro..." Mi chiusi la porta di casa alle spalle. "Perché dovrei?" mi guardò  "Andiamo è impossibile che tu stia per andare a pranzo con Scooter" gesticolai  "Perché dovrebbe essere impossibile?" sospirò "Giada. Se vuoi venire mettiti qualcosa di decente addosso e muoviti, altrimenti ti preparo qualcosa io qui..."
"E' impossibile!" sussurrai tra me e me "Never say never, Right?" la guardai male e mi decisi ad andare con lei. Mi tolsi i pantaloni della tuta e mi infilai un leggings nero. Cercai la mia lunga maglietta bianca e me la infilai. 
"Jilett o non Jilett?" mi grattai la testa "Jilett!" me lo infilai e corsi di sotto.
Mi fermai in salone a cercare la borsa.
"Giada, esci scalza?" Mi guardai i piedi "Cavolo!" e mentre Mama Jan si sbellicava dalle risate. Corsi di sopra ad infilarmi gli stivaloni, non avevo tempo di legarmi i lacci e li infilai a casaccio dentro. Volai per le scale e mi fermai all'entrata
"Ora sono davvero pronta!"
In macchina, il tragitto fu abbastanza silenzioso da mettermi in imbarazzo e rendermi nervosa. Continuavo a torturarmi le dita e il mio cuore non riusciva a smettere di battere. 
"Siamo arrivati!" parcheggiò e scese velocemente dall'auto. Mi tolsi la cintura e molto lentamente la seguì fino al locale. C'erano un pò di paparazzi e mi misero ancora di più in ansia. Jan mi prese per mano e entrammo velocemente. Appena dentro un uomo in giacca e cravatta si avvicinò a noi. Jan gli disse qualcosa all'orecchio e lui annuendo ci incitò a seguirlo. Il tavolo era vuoto. Ci sedemmo e aspettammo.
"Giada. Smettila di ucciderti le dita..." risi.
Alzai lo sguardo. E un uomo mi sorrideva.
"Ciao Mama!" si abbracciarono. Ero pietrificata.  "Scooter, lei è mia nipote. Giada!" mi indicò. Cercai di alzarmi dalla sedia senza cadere atterra.
"
Molto piacere Giada, io sono Sco-" "So...so chi sei" gli sorrisi. Ricambiò
"Non sapevo avessi una nipote" la guardò "Mh, storia lunga. Ci sediamo?" spostò la sedia per sedersi
Annuimmo e prendemmo posto a tavola. Il cameriere arrivò subito e ordinammo il menù del giorno. Spaghetti alla bolognese con carne al sangue e contorni.
"Ti fermerai molto, Giada?" mi chiese Scooter "Mh, in realtà non lo so. Dipende tutto da Mama" le sorrisi "Be', se lei vuole restare per noi non c'è problema. C'è spazio sul tour bus" 
"Tour Bus?" chiesi confusa "Si, Justin sta per iniziare il tour e io avevo promesso che l'avrei aiutato come lo scorso tour" Il mio cuore perse un battito. "Ju..Justin Bieber?" balbettai
Scooter annuì. Mi sentivo male, il cuore batteva troppo forte, lo sentivo quasi scoppiare. Mi mancava il respiro, ma cercai di calmarmi.
Il pranzo arrivò e iniziai a mangiare cercando di non pensare al tour, a Justin e tutto il resto.
"Ti piace?" Mi disse Scooter addentando il suo cibo "Mh, mai chiedere ad un Italiana se le piace del cibo Italiano cucinato in America" i due risero in coro "Non scherzo, i miei spaghetti alla bolognese sono molto meglio di questi" dissi sicura "Giada, questo è un ristorante di lusso" mi rispose Jan "Lusso o no l'Italiano non fa per loro, dovrebbero inventare ricette Americane così almeno avrebbero un marchio di fabbrica" feci l'occhiolino
"Sei molto preparata come vedo..." disse Scott mangiando degli spaghetti "Più che altro cerco l'originalità. Non mi piacciono le cose copiate, ecco!"
Mangiai la mia pasta per fame. Jan si alzò per rispondere al telefono lasciano me e Scooter da soli.
"Allora... cosa te ne pare di Los Angeles?" appogiò i gomiti sul tavolo e incorciò le dita "Per un'Italiana come è un sogno. La trovo molto, molto più bella di come ho visto in foto o in Tv. Le persone sono fantastiche!" mi asciugai il labbro "Hai già fatto amicizia con qualcuno?" feci una smorfia "In realtà no! sono qui da solo un giorno e l'unica persona che ho conosciuto sei tu..." sorrisi.
Rise di gusto.  "Magari dopo pranzo potrei mostrarti lo studio di registrazione, se ti va..."
mi si illuminarono gli occhi "Oh, ne sarei onorata"
"Scusatemi..." Jan sospirò sedendosi a tavola "Mi ha chiamata un mio cliente e vuole che vada allo studio ora"
"Non c'è problema Mama..." guardai Scooter "Stavo appunto parlando con Giada che le avrei fatto fare un giro per le sale"
"Scott non credo sia una buona idea..." si morse un labbro "Io credo proprio di si. Se abbiamo finito io andrei a pagare" si alzò e si avviò alla cassa
"Giada sei sicura di voler venire?" Mi fissò "Perchè? mica ci sono i mostri?" risi "Mostri no, ma cantanti si..." scosse la testa "Non è detto che debbano esserci Rihanna o Lady gaga" ironizzai "Tu dici..." la guardai male
"Allora donne, andiamo?" ci alzammo e uscimmo dal retro. Il tragitto fu breve. Mi torturai le labbra fino all'entrata dell'ascensore. Respiravo profondamente cercando di stare calma. Il corridoio era tappezzato da moquette rossa e le pareti di un marrone chiaro. C'erano quadri e vari premi appesi alle pareti. Entrammo in un ufficio, quello di Scooter.
"Cavolo!" dissi guardandomi in torno. C'erano parecchi premi e tante foto. La maggior parte erano foto con Justin. Non smettevo di sorridere.
"Io ho voglia di un caffè" guardai Scooter che si stiracchiava sulla poltrona "vado io!" Jan mi guarda "Sai come usare una macchinetta per il caffè?" alzò un sopracciglio "Certo, non sono mica scema! ho solo bisogno di monete..."
"Tieni, a me macchiato." Scott mi porse i soldi "Allora io lo voglio liscio con molto zucchero"
Annuì e mi dileguai. Mi avvicinai alla macchinetta del caffè in fondo al corridoio e la fissai
"Ok, come funziona questa cosa?!" infilai le monete e aspettai che il liquido scensse. Mi guardai in torno. C'erano tante porta, alcune chiuse, altre spalancate. Una era socchiusa e la luce era accesa. Lascia le tazze di caffè sul tavolino e mi avvicinai alla porta. 
"Si può?" dissi bussando alla porta. Nessuno rispose. Entrai. 
Era un enorme sala di registrazione con divani neri e luce rilassante. C'erano tantissimi strumenti. Vidi una chitarra Fender acustica. La cassa era marrone chiaro, era bellissima. Mi guardai in torno e la presi tra le mani. Strimpellai qualche accordo. Aveva un suono bellissimo.
"I've been roaming around, i was looking down at all I see painted faces, fill the places I can't reach"
La mia voce rimbombò nella stanza
"Chi diavolo c'è qui?" sentì una voce in corridoio. Sentì dei passi. Mi alzai di scatto cercando di posare la chitarra "Chi sei?" Una voce conosciuta. Troppo conosciuta.
Il mio cuore perse un battito.
"Ahm, scusami..." dissi nervosamente "...non volevo disturbarti" il mio respiro si fece pesante "Sei un paparazzo?" presi un respiro profondo e mi voltai, ad occhi chiusi e testa bassa.
"mh?" alzai gli occhi. "...No!" fu l'unica cosa che dissi perché due occhi nocciola mi fissavano insistentemente.  "Allora chi sei? una fan?" mi sorrise.
Stavo per urlargli 'NON SORRIDERMI, TI PREGO!'
"Sono-" "Giada!" Scooter entrò nella stanza « Io aspettavo ancora il caffè! »
gli sorrisi per nascondere, quasi, le lacrime.  "Si, scusa. E' che ho visto la luce accesa e ho trovato quella bellissima chitarra, non ho potuto resistere"
"Tu la conosci?" Disse il biondino a Scooter "Si, è la nipote di Mama Jan!"
Strabuzzò gli occhi. "Sono stata maleducata, scusami..." mi avvicinai e gli porsi una mano "..sono Giada!"
i suoi occhi erano lucidi.
"Ju...Justin!" Il contatto con la sua mano mi fece impazzire.
Non è uno stupido poster o una stupida foto. E' reale, reale sul serio!
 

Hei, i'm Ciasten Biber!

SORRY, SORRY, SORRY!
Mi dispiace per averci messo tanto, ma mi hanno staccato internet e oggi me l'hanno riattaccata.
Fortunatamente avevo finito il capitolo e quindi l'ho postato subito.
Babbo natale con le supra ha fatto la sua comparsa, ahhahahah!
Dai, nonostante non sia molto soddisfatta di questo capitolo spero vi piaccia.
Recensite.
Baci
Much love


Merì


   
 
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