Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Adele_Herondale    26/11/2012    1 recensioni
Finnick non la vedeva come la vedevano gli altri. Lei lo intrappolò in una rete da cui lui non poté più liberarsi, lo legò in un nodo che non sarebbe stato sciolto. Non da loro, almeno. Ma come è iniziato tutto?
Vi avverto che questa fan fiction vede Annie come più grande di Finnick, quindi ora lui non ha ancora vinto gli hg, è... "Innocente". Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi concede questo ballo?:

 
Mags torna molte volte nei due giorni successivi, ma non ci siamo più detti una parola: entra, mi posa qualcosa da mangiare sul comodino, mi cambia le bende ed esce.
Non chiedo dove sia Annie. Penso che la notte mi sorvegli come un'ombra e che di giorno approfitti delle attenzioni di Mags per dormire un po’.
Non credo che riesca a comprendere cosa ci sia fra noi due, perché nemmeno io ci riesco, e non sono neanche smarrito quanto lei. Smarrito … o dovrei dire matto quanto lei? No. Non mi piace. Se la definissi matta sarei uguale a tutti gli altri: tutti quelli che la guardano male, che parlano alle sue spalle… loro non la conoscono. E allora io? IO la conosco davvero?
Il terzo giorno, mentre mi sostituisce le bende, dice:
-       Credo che ti possa alzare adesso. Per tua informazione, Annie sta dormendo nella stanza accanto.
Ripone tutti i medicinali dentro una scatola di legno, piega le bende vecchie e, mentre si avvia sulla soglia della porta, si ferma e dice:
-       So che sei troppo orgoglioso per usarlo, ragazzo, ma nell’armadio c’è un bastone per aiutarti a camminare.
-       Grazie Mags. Per tutto quanto.
Non risponde ma gli angoli delle sue labbra si sollevano in un sorriso. E’ da molto tempo che non sente qualcuno rivolgersi a lei così dolcemente.
 
Mi metto seduto.
 Quando le mie gambe toccano terra, provo una sensazione di libertà come un pesce che dall’acquario torna a nuotare nel mare. Ha ragione, sono troppo orgoglioso per prendere il bastone, ma non tollero il pensiero di Annie che mi aiuta a camminare.
 Devo essere la colonna che sostiene il suo cielo e non glielo fa crollare addosso.
Prendo in mano il legno ed esco zoppicando dalla stanza. Mi trovo in un lungo corridoio, luminoso e immacolato come la mia stanza, e infondo a questo, sulla mia destra, una porta è socchiusa sul buio.
Cammino fino alla soglia e la vedo. E’ tanto piccola che riesce a stare seduta comodamente sul davanzale della finestra. Nonostante le tende tirate impediscano alla luce di entrare, il suo volto è illuminato da un sottile raggio di sole. Non sta dormendo. Sorride. Sorride e sogna ad occhi aperti.
Mi avvicino. Quando le bacio la mano, sembra riemergere da un abisso di pensieri e fantasie. Ora quel sorriso è rivolto a me. Mi accorgo di quanto sia bella, vestita con una lunga camicia da notte bianca, i boccoli castani che le ricadono sulle spalle e gli occhi neri e profondi che brillano nella penombra.
-Annie,- dico- come fai ad avere dentro tutta quella musica?
Ci riflette e risponde: - Non saprei, Finn. Credo che la musica sia tutta intorno a me, non dentro.
-       Vorrei che fosse così anche per me.
-       Oh, ma è già così. Tu hai un mondo dentro, Finn. E’ come un fiume. E ora è il momento per lasciarlo libero.- mi prende la mano – Vuoi che t’insegni?
-       Come?
-       Seguimi e vedrai.
La seguo attraverso le stanze e varco la porta d’ingresso.
La casa è nascosta tra i pini marittimi e si affaccia su un’altissima scogliera. Le onde si schiantano contro le rocce, i gabbiani urlano in faccia al sole e da lontano si sentono le voci dei pescatori al porto. La vita ci scorre di fronte e noi siamo semplici spettatori.
 
-       Mi concedi questo ballo?
-       Ma certo.- rispondo sorridendo.
Canta una melodia senza parole ma dolce e straziante. Sento il mio cuore librarsi tra le nuvole grazie a quella voce.
Lei è la mia sirena.
Mentre l’armonia ci avvolge, danza intorno a me come la prima volta che l’ho vista. Devo avere proprio una faccia stupida, intontito da tanta bellezza.
-       Tienimi per mano e muoviti insieme a me.
-       D’accordo.
Ci teniamo stretti e ora anch’io sono avvolto dalla musica.
Tu hai un mondo dentro… è come un fiume.  E tu, Annie, sei il mare in cui sfocia.
Mi sembra che il modo si sia fermato a guardare, ad ascoltarla. Mi avvicino sempre di più e il nostro respiro si unisce in un bacio.
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Adele_Herondale