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Autore: Sere86    15/06/2007    4 recensioni
"Avendo lei purgato tutta la sua pena é mio dovere riconsegnarle le chavi del maniero. Ricorda che potrà essere sottomesso a ispezioni qual’ora il ministero ne senta il bisogno. Secondo il codice 744 della legge contro i crimini di guerra, le si può sospendere o addirittura togliere il diritto di praticare la magia al primo sospetto di uso illecito di questa. Detto ciò, buona...buona fortuna signor Malfoy." Malfoy esce di prigione e scopre che non tutte le cose sono come sembrano, molti segreti verranno alla luce. Tutte le famiglie non sono poi così perfette.
Genere: Romantico, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff

A/n: Terzo capitolo di transizione. Ditemi voi che ne pensate. Sono esattamente le 2.08 del mattino quindi non rileggo. Chiedo venia per gli errori di battitura e non!

ATTENZIONE! Per chi non l’avesse ancora fatto, consiglio di leggere prima le due One-shot “E se puoi... salva anche me” e “Sveglia che è tardi” per una miglior comprensione in quanto prequels.

 

Buona lettura a tutti!

 

 

 

CAPITOLO III

 

 

888888

 

E' una bella prigione , il mondo.

 

Shakespeare , Amleto

 

888888

 

Il signor Jenkins era una di quelle persone che sapeva guardarti nell’animo. Il suo lavoro era plasmare l’apparenza della gente secondo la moda, lo status o più semplicemente gli sfizi. Le apparenze non lo ingannavano più.

Nonostante esistessero semplici incantesimi di taglio tutta la comunità magica bene pagava profumatamente per i suoi servigi. Per questo Draco lo conosceva sin da piccolo, da quando accompagnava suo padre tutti i sabati mattina a radersi o pareggiare i capelli. Quante ore aveva passato a giocare da solo nel sottoscala in cerca dei colori più disparati di capelli, sperando che suo padre non se ne accorgesse, non puoi permetterti di giocare come uno squallido babbano, in mezzo alla polvere!

E il signor Jenkins trovava sempre una scusa per tirarlo fuori dai guai. Se avesse avuto uno zio, Draco lo avrebbe voluto come lui.

 

 

-         Quanto le devo?

 

-         Due galeoni e quindici falci. Allora vai da lei?

 

-         Tenga, ecco. Non lo so, devo sbrigare alcune cose prima.

 

-         Ti vedo preoccupato, Draco.

 

-         È che... vede lei... é al San Mungo ed io non sono di certo della famiglia.

 

-         Beh! Non si può dire che tu passi inosservato. Ancor meno dopo l’uscita della Gazzetta questa mattina. Anche se sei meno riconoscibile ora... Quella foto non ti donava proprio!

 

-         Già. E ho paura che non mi permettano di vederla.

 

-         Draco? Non eri tu quello che riusciva ad eludere la sorveglianza di tuo padre? E due infermiere, magari anche vecchie e cieche, ti fanno paura?

 

-         Se ne ricorda ancora? Di quanto mi nascondevo nel sottoscala?

 

-         Certo... Oh! Miseriaccia, non ho il resto; vado a cercartelo nel retro. Già che ci sei fammi sparire quei capelli, ho tagliato i capelli a quel caro ragazzo de Il Ghirigoro e ho dimenticato di far evanescere il tutto… Brutti scherzi la vecchiaia.

 

Draco seguì lo sguardo furbo del signor Jenkins perdersi dietro la tenda che divideva il salone dal retro, poi guardò per terra le ciocche di capelli. Piegò la testa e strinse le labbra, dando vita ad un simil sorriso che aveva più l’aria di un ghigno.

 

“Vecchia serpe!”

 

Si abbassò al voler sfiorare le ciocche corvine confuse tra capelli biondo platino. Sentendo passi in fondo al locale, prese rapidamente una ciocca e la mise nel taschino; con un movimento elegante mosse la bacchetta e fece evanescere il resto.

 

-         Ecco Draco, due falci di resto.

 

-         Grazie signor Jenkins. Arrivederla.

 

-         Arrivederci.

 

La pioggia sembrava essersi calmata. Niente più ruscelli fortuiti giù per Diagon Alley, né lampi. Draco rimase qualche secondo fermo sulla soglia, sentendo per la prima volta in anni il vento sul suo viso spoglio. Rilassò il volto, cosa rara per lui.

  

“Come ho potuto dimenticarmene? Il vento in faccia, una scopa: tutto ciò di cui avevo bisogno per sentirmi libero. Una volta”

 

La tempesta non sembrava voler cedere alla preghiere dell’uomo. Erano ormai giorni che si abbatteva su tetti, campi e speranze. Per quanto gli alberi fossero folti non riuscivano a smorzare la furia, anzi ne incrementavano l’effetto pauroso lasciandosi vibrare al vento .

 

E lui correva. Il vento in faccia ed il fiato corto, girava la testa ad ogni passo, controllando ogni ombra mossa dalla forte brezza. Il braccio bruciava, chiaro segno che il Lord oscuro stava annunciando la ritirata. Erano stati sorpresi in pieno attacco. Il suo primo attacco. E la verità era che non era più così eccitato come credeva. I babbani non avevano magia e potevano essere considerati inferiori a uno come lui, a quelli come lui; ma le loro grida avevano la stessa disperazione, lo stesso sgomento di fronte al dolore ed all’impotenza, la stessa rabbia che più volte aveva sentito nelle grida di sua madre. Dov’era la differenza?

 

Continuava a correre in mezzo a quel bosco sconosciuto, senza una meta precisa. Apparire gli era impossibile con quella tempesta. Guardava, avanti, poi indietro poi di nuovo avanti assicurandosi di non essere seguito.

 

-         Fermati tu!

 

“Non é possibile, non c’era nessuno!”

 

Inciampò su di una radice nel girarsi.

 

-         Fermati ho detto!

 

Riconobbe la figura tremante sfigurata dalla fitta pioggia. L’avrebbe potuta riconoscere ovunque.

 

-         Granger?

 

-         Malfoy?Merlino! Cosa credevate di fare in una periferia come questa? Dovevate immaginarlo che la mia famiglia sarebbe stata protetta dal ministero! Che stupidi!

 

-         Tu? Vivi qui?

 

-         Non vorrai dirmi che non lo sapevate! Vi siete buttati  in un attacco suicida! Malfoy, perché? Perché?!

 

-         Non... Non é possibile...

 

-         Malfoy... Draco.  Lo sai che sono costretta a portarti alle autorità. Non cercare la bacchetta, é ai miei piedi. Ti é caduta.

 

-         Non voglio finire ad Azkaban!

 

-         Lo so, ma non ho scelta.

 

-         Sì che ce l’hai, lasciami andare. Sai che io non voglio tutto ciò. Se mi consegnassi mi potrebbero anche condannare a morte. Hermione...

 

Hermione raccolse la bacchetta ai suoi piedi e si avvicinò lentamente a lui. Si accovacciò accanto sapendo di non aver nulla da temere da lui. Lo conosceva fin troppo bene, più di quanto chiunque potesse pensare. Lo osservò a lungo negli occhi, con tenerezza, disapprovazione. E anche qualcos’altro.

 

-         Sei triste.

 

-         Non chiedermi di non esserlo.

 

-         Non lo farò.

 

Allungò una mano e scostò una ciocca di capelli biondi, bagnati, fin dietro l’orecchio di lui.

 

-         Dimmi qualcosa.

 

-         Cosa?

 

-         Dammi un informazione. Qualsiasi cosa per aiutarmi a finire questa stupida guerra. E ti lascio andare.

 

-         Aiutare te o Potter?

 

-         Che differenza fa adesso?

 

Gli prese una mano fra le sue. In un gesto che sapeva di vissuto.

 

-         Non so cosa potrei dirti, non sono di certo sotto le grazie del Lord oscuro. Anzi a quanto pare mi vuole morto...

 

-         Draco.

 

-         Oddio, non so! Ho sentito– ho sentito mio padre parlare con mia zia di una conferenza -o qualcosa del genere- annuale e dicevano che ne avrebbero approfittato, ma non so di cosa stessero parlando. Non saprei dirti altro. Il Lord oscuro ci dice le informazioni sempre poco prima degli attacchi.

 

-         Va bene. Vedrò di trovare qualcosa a proposito. Vai ora.

 

-         Mi lasci andare?

 

-         Non torno indietro su ciò che ho detto quindi vai prima che cambi idea!

 

-         Grazie

 

-         Non ringraziarmi. Non credo di essere fiera di quel che sto facendo. Aspetta però! Pro– promettimi che farai di tutto per tenerti alla larga dai problemi.

 

-         Hermione io non–

 

-         Promettimelo. Sul tuo onore!

 

-         Te lo prometto. Nel limite del possibile.

 

-         Più avanti c’é una radura e una collina di fronte. Ai piedi della collina, da qualche parte, c’é un vecchio tunnel che porta alle cantine di una villa. Li sarai al sicuro.

 

 

 

-         Signore? Signore mi sente? Non stia lì impalato in mezzo alla strada. Devo passare e se non se n’é accorto, piove! Su che ho una commessa da portare ai Tiri Vispi! Non mi faccia cadere gli scatoloni!

 

-         Oh. Sì certo. Scusi.

 

Entrò in un negozio e subito un uomo sulla sessantina gli venne incontro. 

 

“Signor Fortebraccio. Fottutamente inossidabile”

 

-         Allora che gusti vuole signore? Posso consigliarle qualcosa? Le specialità della casa sono il cioccolato e Tuttigusti+1, il gusto che cambia ad ogni leccata! Sennò i gusti dolci sono buon–

 

-         Limone.

 

-         E?

 

-         Solo limone.

 

-         Beh almeno non é una persona indecisa!

 

-         Non perdo tempo in sciocchezze.

 

-         Bene, ecco a lei. Cinque falci e venti zellini, grazie. E torni presto!

 

Draco gettò le monete sul banco vicino alla cassa ed uscì dal negozio.

 

“ Ed io che credevo Lory fosse imbattibile nel parlare a vanvera.”

 

Prese ad assaggiare il suo gelato sotto il tendone del negozio. Il suo primo gelato dopo sedici anni. Connubio di gusto e piacere. La prima cosa che si ritrovava a fare solo per il gusto di farla. Egoisticamente suo, il gelato al limone.

 

Sorrise. Per la seconda volta nella giornata.

 

“E' una bella prigione , il mondo”

 

“Dio inizio a prenderci gusto. Sto diventando patetico”

 

 

La libreria più famosa di Londra non aveva accusato il benché minimo cambiamento. I libri erano padroni del negozio - come di consueto- e, nonostante metà stock fosse stato venduto per Hogwarts, vi erano ancora innumerevoli pile alte fino al soffitto, che sembravano guardarti da lassù, intimidatorie.

 

-          Posso aiutarla?

 

Draco inarcò un sopracciglio.

 

“ Tolta la barba, tagliati i capelli e non mi riconosce più nessuno?”

 

-         Si, vorrei la nuova edizione della storia di Hogwarts e un libro che tratti sugli avvenimenti degli ultimi cinquant'anni nel mondo magico. Il migliore che avete se possibile.

 

-         Oh! Certo certo. Venga di qua, glieli prendo subito.

 

Un ragazzo moro che ricordava vagamente Paciok, prese a scovare tra diversi scaffali.

 

-         Ecco qui “Storia di Hogwarts. Edizione Piuma dorata” eeee... “Da Grindewald ai Chuddley Cannons. Enciclopedia periodica n. 3”. Qui dentro può trovare dal manico di scopa preferito della mascotte di Grindewals al numero di peli del monosopracciglio del vecchio Viktor Krum! Che a mio parere sono infiniti!

 

-         Quanto é?

 

-         Ha detto che vuole il meglio no?  Otto galeoni, tredici falci e ventun zellini.

 

-         Nove galeoni, tenga il resto.

 

-         Grazie, grazie signore!

 

“Infondo mi ripagherai il favore, fin troppo”. Ghignò.

 

-         Giusto per sapere a chi rivolgermi la prossima volta, come si chiama?

 

-         Robert Blotts, signore!

 

“Robert Blotts, non troppo patetico come nome.”

 

-         Ho sentito che hanno aperto un "Tiri Vispi Weasley"?

 

-         Ma sono anni che c’é signore.

 

-         Sì ma sa, era molto tempo che non tornavo a Londra. Va! Sto girando troppo sull’argomento ed ho poco tempo. Vede, volevo chiederle - girò un suo anello verso il basso come a far credere ad una fede - a lei che é più giovane; io e mia moglie abbiamo voglia di fare, ehm qualcosa di nuovo... non so se mi spiego.

 

Draco si avvicino al ragazzo come per confidargli qualcosa. Un sorrisino compiaciuto sul viso.

 

-         Sa se esiste qualcosa per, ecco, cambiare aspetto per qualche tempo?

 

-         Oh! Beh si. Ci sono le mini polisucco. Durano una mezz’oretta, ma i proprietari stanno avendo problemi al ministero con quel prodotto. Non so se sia ancora in vendita...

 

“Bravo pian piano ci arrivi ragazzo...”

 

-         Se lo vuole guadagnare qualche galeone?

 

-         Certo che si!

 

-         Tenga, cinquanta galeoni. Se ce ne sono – e credo di averne visto qualche scatola in arrivo- me ne compri una ventina, il resto e tutto suo! Badi a non fare stupidaggini o ne pagherà le conseguenze!

 

-         Per Dio! Vado e torno subito! Se arriva qualche cliente le dica di aspettare, faccio presto!

 

Passarono circa dieci minuti quando il ragazzo tornò nella libreria con una borsa piuttosto pesante.

 

-         A quanto pare é ancora in vendita ma mi hanno detto che lo sarà ancora per poco. Ne ho prese ventidue. Durano mezz’ora, la trasformazione é un po’ più veloce della polisucco normale. Basta aggiungere un pezzetto della persona in cui si vuole trasformare e la pozione é fatta. Ultima cosa, per non essere illegali, le pozioni non sono mai definitive; cioé non completano mai definitivamente la trasformazione. C’é sempre qualcosa del proprio corpo che rimane invariato. Ma non so quanto cambi al principio... Ho il resto di sei galeoni

 

-         Li tenga se li é meritati!

 

-         Arrivederla e ancora grazie!

 

-         Grazie, mia moglie sarà felicissima!

 

“Idiota, ma servizievole.”

 

La pioggia smise finalmente di bagnare la strada e Draco tornò pazientemente sui suoi passi le spalle più leggere e lo sguardo fiero. Curioso, in cerca di tutti i minimi particolari che erano mutati, nella centralissima Diagon Alley.

 

“Si é proprio una bella prigione.”

 

“È ora.”

 

Crack

 

 

A/n:Ecco a voi il terzo capitolo. Un capitolo di transizione che credo non potesse essere saltato. Spero lo abbiate apprezzato perché, in vero, io non ne sono convinta. Per niente. Ma non potrò mai migliorare senza le vostre bellissime recensioni!!! Quindi RECENSITE!

Thanks!

 

Ringrazio particolarmente:

 

merryluna: Ma che sei  la recensionista più veloce del west? Mi dispiace deluderti, ma Hermione sarà per la prossima volta... So che questo capitolo è decisamente diverso dagli altri e che molti saranno delusi. Però questa è l’ispirazione di oggi, che mi fa le beffe, e non avendo molto tempo libero ne ho approfittato. Un bacione. Alla Prox

 

gemellina: wow! Grazie, sono felice anch'io... di essermi imbattuta in “Chi l’avrebbe mai detto?”! Sappi che  l’adoro! L’umorismo di quella fic mi fa morire dalle risate!!! Ma come fai a scrivere così??? Le tue recensioni sono pura gioia! Grazie.

 

_Elentari_: Contenta di non averti deluso... ora vediamo di questo capitolo cosa ne pensi... a me non piace... magari lo modificherò in futuro... Grazie della recensione! Spero di continuare a farti sognare!

 

 

  
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