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Autore: SmartieMiz    27/11/2012    1 recensioni
Jeff Sterling non ha amici, parla poco e odia se stesso, ma grazie a Nick Duval capirà che nessuno è inutile e nessuno è indispensabile.
Kurt Hummel decide di iscriversi ad un corso di boxe dopo l'ennesima bullata. Lì conoscerà Blaine Anderson, il ragazzo con il sorriso più bello del mondo.
Thad Harwood è uno studente modello dolce e gentile, ma la sua vita verrà stravolta dall'arrivo di Sebastian Smythe, ragazzo attraente che ha conosciuto in estate a Parigi.
Riusciranno i ragazzi a fronteggiare gli eventi che vogliono rovinare le loro vite?
Perché a volte amare è più difficile di lottare.
«Ah-ah Harwood, sei sempre molto divertente», disse Sebastian sprezzante, ma Thad immaginò stesse sorridendo, poi aggiunse serio: «Hai detto loro di noi?».
Noi. Cosa significava quel noi?
«Noi cosa?», chiese Thad perplesso.
«Cavolo, Harwood, noi in quel senso!», sbottò Sebastian, poi aggiunse serio: «Stiamo quasi insieme, no?».
Il cuore di Thad batté forte. Quanto era stato bello sentir dire da Sebastian quella frase.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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I'll teach you how to fight, I'll teach you how to love



CAPITOLO 2 - Requests of friendship



Era appena iniziato il quarto e ultimo anno di liceo per Kurt Hummel. Kurt, un ragazzo bello quanto insicuro, era il soggetto preferito da tutta la scuola assieme a Jeff Sterling. Si beccavano di tutto: prese in giro dalle cheerleader, insulti dai giocatori di football, granite da tutti, spinte e botte dai bulli.
Burt Hummel, il padre di Kurt, era un uomo molto protettivo nei confronti del figlio, ma il ragazzo non gli aveva mai detto niente di ciò che succedeva a scuola. Burt Hummel era a conoscenza solamente del fatto che il figlio venisse offeso a causa della sua sessualità, ma non sapeva niente dei pugni, dei calci, delle lacrime e del sapore del sangue che almeno due volte a settimana gli usciva dalla bocca o dal naso.
Dopo una bullata, Kurt aveva sempre cercato di camuffare le lacrime e il sangue in modo che nessuno potesse accorgersi che era stato aggredito. Ma dopo l’ennesima bullata, Kurt decise di iscriversi ad un corso di boxe.
«Un corso di boxe?», Burt Hummel era meravigliato quanto incredulo: «Ma fino a qualche settimana fa non volevi fare danza insieme a quel tuo compagno del Glee Club?».
«Sì, papà, ma ho cambiato idea», asserì Kurt Hummel fintamente entusiasta: «Mi piacerebbe tanto iscrivermi ad un corso di boxe».
Kurt voleva iniziare a praticare la boxe per difendersi dai bulli. Quel corso, se fatto bene, poteva essere un’importante lezione di difesa personale. Una lezione di vita.
Arrivò il primo pomeriggio di corso di boxe. Alle sei in punto Kurt Hummel entrò nell’oscuro maniero – ovvero un edificio bianco – intimorito e impacciato. Incontrò un uomo che sarebbe dovuto essere un coach.
«Ehi, sei nuovo?», gli domandò l’uomo. Doveva avere una trentina di anni.
«Sì», rispose Kurt timidamente.
«Bene, vai là. Io ti raggiungo tra poco», disse l’uomo autoritario e indicando una porticina in fondo al corridoio.
Kurt annuì e ringraziò l’uomo per le indicazioni. Il ragazzo aprì la porta e si ritrovò in una stanza. C’erano almeno una decina di ragazzi e Kurt si sentì osservato.
L’imbarazzo nel volto del ragazzo nuovo era palese. Due ragazzi gli si avvicinarono.
«Ciao, io sono Nick Duval», lo salutò un ragazzetto moro stringendogli la mano.
«Io sono Blaine Anderson», parlò un ragazzo, anch’egli moro, stringendo la mano di Kurt.
Nick aveva occhi e capelli castani e un naso pronunciato. Non era male come ragazzo. Blaine, invece, aveva ricci capelli scuri e bellissimi occhi color nocciola. I suoi occhi avevano sfumature verdi e oro e Kurt si incantò di quei due occhi mozzafiato.
«Ehm, piacere di conoscervi, ragazzi, io sono Kurt Hummel», si presentò il ragazzo cercando di guardare altro, ma gli occhi di Blaine erano così belli che lo attiravano come una calamita.
«È la tua prima volta qui?», gli domandò Blaine curioso: «Mi sembra di non averti mai visto».
«Ehm, sì, è la mia prima volta», rispose Kurt guardando gli altri ragazzi intimorito. C’erano ragazzi pieni di muscoli e fisicamente sembravano i bulli che lo perseguitavano a scuola. Nick e Blaine, invece, erano due ragazzi non molto alti – di certo il secondo non raggiungeva nemmeno un metro e settantacinque – e a vederli non facevano per niente paura. Sembravano allegri e gentili.
«Quei tipi ti fanno paura», notò Blaine leggendo gli occhi azzurri di Kurt con un sorriso: «Non ti preoccupare, non sono cattivi come pensi».
Come aveva fatto Blaine a leggergli la mente?
«Ah, infatti mi stavo preoccupando», rispose Kurt ricambiando il sorriso.
Blaine sorrise di nuovo e Kurt notò che quel ragazzo aveva il sorriso più bello del mondo. Nick si voltò prima verso Blaine e poi verso Kurt e fece un mezzo sorriso.
«Io e Nick abbiamo fatto tre anni di corso, ma ora andiamo qui quando abbiamo bisogno di sfogarci», gli spiegò Blaine: «Però oggi siamo andati qui così, per stare un po’ insieme. E tu? Ti sei iscritto per seguire il corso?».
Kurt annuì.
«Bene. Buona fortuna», lo salutò Blaine con un sorriso dandogli una pacca sulla spalla.
«Grazie», fece Kurt, poi aggiunse: «Ma è difficile imparare a boxare?».
«No, non è difficile», rispose Nick.
«Se te lo dice Nick ci devi credere veramente», scherzò Blaine. Il ragazzo si beccò una gomitata da parte di Nick e Kurt ridacchiò. Sembravano simpatici quei due.

Erano le otto di sera e mancavano due ore all’inizio della festa di inizio anno della Dalton.
Thad doveva parlare con Sebastian, anche se non se la sentiva ancora. Avrebbe avuto Sebastian a scuola per due anni e non poteva vivere tra quelle mura con quel ragazzo senza chiarire ciò che era successo tra loro.
Decise quindi di chiedere aiuto a Blaine o a Nick che forse potevano aiutarlo. Si incamminò verso la stanza 18 e bussò alla porta.
Qualcuno aprì alla porta e a Thad mancò il fiato. Non era Blaine, ma Sebastian.
Bene, pensò Thad furioso, dovevo aspettarmelo.
«Ehm, ciao Seb. Cercavo Blaine», ammise il ragazzo.
«Anderson è a spasso per la Dalton con Duval e Nixon», disse il ragazzo. Sebastian invitò Thad ad entrare in camera e lui, indeciso, decise alla fine di entrare. Il francese chiuse la porta: «Però puoi chiedere a me».
«Ehm, non è la stessa cosa», mormorò Thad.
«Fa’ come vuoi», sbottò Sebastian scocciato.
«Va bene. In realtà dovrei parlare con te», rivelò Thad.
«Mm, bene, vediamo che cosa mi devi dire di così interessante», fece Sebastian cinico camminando avanti e indietro per la stanza scocciato.
«Mi stai facendo venire il mal di testa, non è che puoi sederti e provare ad ascoltarmi?», gli chiese Thad con voce quasi supplichevole.
«Okay», fece Sebastian sedendosi sul suo letto, poi gli intimò: «Spara».
«Beh, che dire… Seb, noi due ci siamo incontrati a Parigi…», iniziò Thad imbarazzato.
«Oh, Parigi, la città dell’amore!», lo schernì Sebastian sarcastico. Si beccò un’occhiataccia da parte di Thad.
«… siamo diventati amici. Una mezza cosa, insomma», continuò Thad timidamente.
«Non siamo diventati amici. Io ti prendevo sempre in giro e tu sospiravi e arrossivi come una tredicenne alla sua prima cotta», lo prese in giro Sebastian.
Ed ecco che Thad arrossì di nuovo all’ennesima presa in giro di quel ragazzo. In effetti aveva ragione.
«Tu mi hai baciato, Sebastian. Quella sera a casa di Thibault, mi hai baciato più volte», disse Thad raccogliendo tutto il suo coraggio.
«Ero ubriaco», rispose Sebastian impassibile.
«Poi mi hai portato nella camera di Thibault», gli ricordò Thad: «e io sono andato via perché non me la sentivo di farlo. Tu eri ubriaco. Ed io ero etero…».
«Hai detto bene, eri etero», disse Sebastian sarcastico.
Thad era sempre stato etero, ma quando aveva incontrato Sebastian aveva avuto dei dubbi. Quel bacio era stata la prova definitiva della sua sessualità. Era gay, forse solo per Sebastian.
«… il problema è che quel bacio ha significato molto per me», continuò Thad timidamente: «So che eri ubriaco, ma per me quei baci sono stati qualcosa di indimenticabile».
«Questo è l’effetto che faccio alla gente», si pavoneggiò Sebastian con un sorriso malizioso.
«Dimmi la verità», gli disse ad un tratto Thad guardandolo negli occhi: «Tu provi qualcosa per me? Qualcosa che non sia attrazione fisica, intendo».
«Intendi qualcosa come sentimenti? Amore?», domandò Sebastian sostenendo il suo sguardo.
Thad annuì.
«No», rispose Sebastian: «Non provo niente per te».
«Bene, abbiamo chiarito. Volevo solamente una risposta», fece Thad cercando di essere calmo: «Allora io vado».
Thad mise la mano sulla maniglia della porta, ma qualcuno gli bloccò delicatamente il polso.
«Cosa vuoi, Sebastian?», domandò Thad confuso.
«Niente, è che sei così carino perché sei timido e impacciato», gli sussurrò Sebastian in corrispondenza dell’orecchio. Thad arrossì: quel contatto così vicino non gli faceva di certo bene!
Sebastian baciò avidamente il collo di Thad. Lui non riusciva a muoversi anche se voleva che la smettesse. Thad non poteva essere la sua ruota di scorta. Non avrebbe permesso di buttare così il suo corpo solo per avere Sebastian. Quel ragazzo non nutriva sentimenti per lui. Perché doveva permettergli di fare cose di cui si sarebbe pentito?
«Lasciami», fece Thad, ma Sebastian continuò a baciarlo: «Ho detto lasciami».
«Ma ti piace. Ammettilo», gli sussurrò il ragazzo.
«A te invece perché piace infastidirmi?», domandò Thad.
Sebastian non rispose. Continuò a baciargli il collo sempre con più foga.
Thad si liberò di Sebastian aprendo la porta. Uscì e camminò nervosamente per i corridoi.

«Mi devi credere, Thad! Blaine guardava quel ragazzo come se fosse l’ottava meraviglia del mondo», scherzò Nick e questa volta fu lui a beccarsi la gomitata di Blaine.
Thad annuì sorridente. In realtà la sua testa era altrove.
«Ma che dici, Nick! Non lo conosco nemmeno quel Kurt», sbottò Blaine.
«Provaci a parlare. Credo che sia un buon compagno per te», Nick gli fece l’occhiolino e Blaine rispose con un’occhiataccia.
«Spero per te che intendevi come amico», fece Blaine.
«Ma è ovvio! Mica uno si innamora del primo che incontra per strada», si intromise Thad.
Beh, con me è successo!, pensò la fastidiosa vocina nella testa di Thad.
«Beh, diciamo che è quello che capitato a Blai… ahi!», ed ecco che Blaine interruppe Nick con l’ennesima gomitata: «Okay, la smetto. Il colpo di fulmine non è il caso suo».
«Già», rispose Blaine, ma il ragazzo avrebbe dovuto ammettere a se stesso che non aveva smesso di pensare a Kurt da quando l’aveva incontrato a boxe.

Tornato a casa, Kurt si era immediatamente fatto uno shampoo e una doccia. Quando era uscito dall’edificio era sudato fradicio e decisamente irriconoscibile. Da una parte era felice di aver iniziato il corso di boxe perché ogni tanto poteva incontrare Blaine e Nick. Si erano dimostrati subito socievoli nei suoi confronti e Kurt aveva vivamente bisogno di qualche amico. Decise che la prossima volta avrebbe chiesto loro che scuola frequentassero e quale fosse il loro numero di cellulare, così avrebbe potuto ogni tanto messaggiare con loro. Non era una cosa cattiva avere il desiderio di stringere nuove conoscenze.
Kurt accedette al suo account di Facebook mentre finiva di asciugare i capelli con il phon.
0 messaggi, 0 notifiche… ma ben 3 richieste d’amicizia.
Wow!, pensò Kurt entusiasta. Le richieste d’amicizia, come le notifiche, erano così rare per lui che saltellava felice quando ne riceveva una.

Nick Duval
Thad Harwood
Blaine Anderson

Kurt non aveva idea di chi fosse Thad Harwood. Nella sua foto del profilo c’era un moretto sorridente abbracciato ad un ragazzo identico a Nick Duval. Oh, un momento, ma quello era Nick Duval!
Thad aveva come amici in comune sia Nick che Blaine, e risultava che tutti e tre frequentassero la Dalton Academy. Bene, la Dalton non era molto vicina da casa sua, ci volevano due ore in macchina per arrivarci. Kurt accettò la richiesta di Nick, di Thad e di… oh, Blaine aveva una bellissima immagine del profilo! Nella foto c’era lui abbracciato a Nick e ad un moretto – sì, ormai aveva capito che lui, Nick e Thad erano un bel trio – ed era incredibilmente carino con quei ricci castani e quegli occhi nocciola.
Kurt accettò entusiasta la richiesta di Blaine. E in quel momento si accorse che proprio Blaine era in linea. Avrebbe voluto tanto contattarlo, oppure inviargli un messag…

Blaine: ciaoawwdsjoskjpdsasod

Bene, il demone che possedeva Blaine Anderson l’aveva appena contattato.

Blaine: ciao Kurt! scusa ma quel cretino di Nick ha pigiato dei tasti a caso… allora, tutto bene?

Kurt ridacchiò. Nick doveva essere piuttosto simpatico.

Kurt: Ciao Blaine! Tutto bene. Te?
Blaine: sisi, tutto bn. allora? che cosa ne pensi della boxe e del corso? :)
Kurt: Mm, penso sia un corso interessante, ma ho ancora molto da imparare. ;)
Blaine: bene, mi fa piacere... che fai? ^_^
Kurt: Niente di che, sto finendo di asciugare i capelli con il phon. Tu?
Blaine: bah, io niente. sto a scuola e ti sto chattando dal pc di Thad, un mio amico XD
Kurt: Ah, bene, salutamelo. E salutami anche questo Thad XD
Blaine: fatto ;) mi dai il tuo numero di cellulare così possiamo mandarci qualche messaggio per tenerci in contatto.

Il cuore di Kurt batté forte. Blaine voleva il suo numero di cellulare. Fantastico! Kurt glielo diede e Blaine gli diede il proprio.

Blaine: grazie! ovviamente ora il tuo numero è anche proprietà di Nick e Thad (quei due vivono in simbiosi) ;)
Kurt: Hahah ok! XD
Blaine: bene… domani è venerdì. Hai da fare?

Cosa? No, Kurt non poteva crederci. Dove voleva arrivare Blaine?

Kurt: No, credo che starò a casa.
Blaine: mm, bene… domani pomeriggio io, Nick e Thad andiamo a prenderci un caffè al Lima Bean. ci chiedevamo se ti facesse piacere venire con noi! :D

Kurt: Certooo! Sarebbe megastrasuperstupendo! NON VEDO L’ORAAAAAA!!!!!!!!!!!!

Kurt cancellò immediatamente le cavolate che la sua povera mente aveva partorito. Il ragazzo non poteva ancora crederci che era stato invitato da Blaine, Nick e Thad per un caffè. Per un semplice caffè.

Kurt: Certo che mi farebbe piacere ;) A che ora?
Blaine: mm… che ne dici delle cinque? ;)
Kurt: Sì, perfetto. Allora ci vediamo =)
Blaine: ok :D
Kurt: Ciao! :)
Blaine: Ciao!! :D :D

La conversazione terminò. E anche qualcos’altro terminò: il battito del cuore di Kurt.

«Oh, Nick, Thad, siete due geni, ma perché dubito sempre di voi!», fece Blaine entusiasta.
In pratica Kurt non aveva chattato con Blaine, ma aveva chattato con la mente di Thad che formulava cosa scrivere, il braccio di Blaine che digitava i tasti e le faccine che sceglieva Nick. L’unica frase che Blaine era riuscito a formulare senza l’aiuto di Nick e di Thad era “grazie! ovviamente ora il tuo numero è anche proprietà di Nick e Thad (quei due vivono in simbiosi) ;)” ed era stata proprio la battuta che aveva fatto ridere Kurt. Bene.
«Sembri una tredicenne alla sua prima cotta», gli disse Nick sorridente. Era contento di vedere Blaine veramente felice per una volta.
«Ma andiamo! È solo un ragazzo carino», disse Blaine impassibile.
«Più che carino», fece Thad che stava sbirciando le foto di Kurt.
Blaine vide la foto che Thad aveva premuto: Kurt guardava chissà che cosa con i suoi grandi e bellissimi occhi azzurri e con dei grandi e doppi occhiali neri. Era un ragazzo stupendo, sembrava un angelo.

«MA CHE HAI FATTO? NICK, SEI IMPAZZITO!», sbraitò Blaine.

 

Angolo Autrice

Kurt e Blaine finalmente si conoscono, ma in circostanze diverse ;)
Thad e Sebastian hanno chiarito... o forse no?
Nel prossimo capitolo ci sarà anche Jeff :3 ♥
Ringrazio tutti coloro che leggono! Ringrazio _doodle che ha recensito lo scorso capitolo :)
Al prossimo capitolo! :D
 
   
 
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