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Autore: Carrie_brennan    27/11/2012    1 recensioni
Kurt va in missione-spia alla Dalton...e sappiamo tutti come è andata, no? Ma se Kurt avesse vissuto un esperienza diversa nel suo passato, anche la sua visita nel regno degli usignoli potrebbe avere un finale diverso. Eccolo.
(28/11:Fatta qualche piccola modifica)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti!
Questa storia si colloca durante il quarto anno, Kurt non è andato alla Dalton nel terzo anno ma ora, e si parte da un what if che scoprirete in questo capitolo :) il secondo capitolo avrà uno stile leggermente diverso dal primo, perciò...vi consiglio di leggere entrambi per vedere se vi piace :D
1.INCROCI

"Avanti Hummel, vai a dare un'occhiata agli usignoli...che nome...bah!"
 
Puck esortò "amichevolmente" Kurt ad uscire dalla stanza, esasperato dalle proposte, per lui incomprensibili, dell'amico per la loro performance. Era stata una settimana difficile, e quella sottospecie di gara ragazzi contro ragazze aveva solo messo altra benzina sul fuoco per Kurt. Un'ennesima occasione per ricordargli quanto si sentisse fuori posto, quanto si sentisse diverso.

Accettò riluttante l'incarico, e ben consapevole di non dover mettere ulteriormente a rischio la sua incolumità in mezzo a quegli “zotici” dei suoi amici.

Spiare gli usignoli! che mossa intelligente! Raggiunse Westerville, ritrovandosi proiettato in una sorta di dimensione parallela, fatta di edifici lussuosi e tizi in completo. Rimase affascinato dall'eleganza e sontuosità degli arredi, e...


ma erano affreschi quelli sul soffitto?

Scrollò la testa nel tentativo di risvegliarsi da quel sogno ad occhi aperti e si mosse,incuriosito dal grande movimento festoso in cui si ritrovò, lungo una grande scalinatamarmorea, ricurva, che dava su un bel saloncentrale, arricchito da arazzi e tendaggi barocchi. Sforzandosi di ricordare il motivo della sua missione, sebbene non vi credesse nemmeno lui, si strinse maggiormente la tracolla al petto e allungò una mano verso la spalla del ragazzo che lo precedeva nella rumorosa discesa, cercando di attirare la sua attenzione.

Il ragazzo si voltò, rendendo più visibili i suoi ciuffi biondissimi e i lineamenti delicati.

"Scusami..cosa sta succedendo?"

L'altro gli sorrise, divertito

"Beh gli usignoli stanno improvvisando una performance nell'aula magna" rispose entusiasta

"Oh....è c'è tutta questa agitazione?" chiese allora Kurt, perplesso

"Scherzi?Gli usignoli sono delle rock star!"rispose euforico il biondino

"Comunque sono Jeff" continuò, porgendo la mano all'altro ragazzo

"Kurt" rispose lui stringendola e continuando a guardarsi attorno stupito

"Vieni, ti accompagno così puoi sentirli" e con un gesto della mano esortò Kurt a seguirlo. Il ragazzo biondo si fece largo tra la folla di studenti e riuscì a raggiungere l'aula magna, accertandosi di tanto in tanto che l'altro lo seguisse.

Giunto sulla soglia della stanza Kurt si bloccò, guardando meravigliato la sala piena di studenti. Si erano disposti in semicerchio per dare spazio ai membri del glee club, ma Jeff non si fermò tra loro, proseguì andando a raggiungere un gruppo di altri ragazzi, che sembravano parlare tra loro in maniera concitata. Poi, in un perfetta sincronia, ci fu un momento di silenzio, il gruppetto si voltò in modo coordinato e Kurt potè sentire, con sgomento, dei suoni provenire dalle loro labbra.

Stavano cantando la base musicale di teenage dream e Jeff era tra loro!

Kurt sorrise, consapevole che sarebbe stato uno show godibile e inaspettato, ma poi una voce irruppe, iniziando a cantare le parole della canzone. Kurt pur non riuscendo a vedere il solista, era ancora dietro i ragazzi a quanto pare, si sentì stranamente agitato.Quando poi si fece largo tra gli usignoli un ragazzo molto carino, dai capelli neri e gli occhi magnetici, Kurt sentì il respiro accellerare e un presagio di attacco di panico gli cominciò a pulsare nella mente.

Era Blaine Anderson.

Incapace anche solo di muoversi Kurt continuò a seguire con occhi inespressivi l'esibizione, e, proprio quando questa stava per terminare, Blaine incrociò il suo sguardo. Kurt potè cogliere la sua reazione sconcertata dallo spalancarsi degli occhi, quegli occhi,e da come la sua voce iniziò a tremare. Fortunatamente l'esibizione finì subito dopo, e Blaine si voltò alla ricerca di Kurt.

"Kurt!"lo chiamò ad alta voce, cercando di sovrastare gli applausi e le grida dei compagni.

L'altro però, recuperando un briciolo di energia, si voltò guadagnando velocemente l'uscita, e Blaine iniziò a seguirlo facendosi spazio nella confusione, continuando a chiamarlo, allarmato.

Giunto nel corridoio, il respiro affannato, vide che il ragazzo era ormai lontano.

Kurt!” continuò a chiamarlo

Wes proprio in quel momento si affacciò alla porta e colse la preoccupazione negli occhi di Blaine.

"Blaine!che succede?Chi è?" chiese seguendo il suo sguardo.

"E' Kurt!E' Kurt!"gridò Blaine in preda al panico

"Kurt...quel Kurt?"disse Wes sorpreso

"Si...Kurt..il Kurt che è stato massacrato di botte con me, il primo anno di liceo!"

E ormai Blaine piangeva a singhiozzi convulsi.

 

Kurt raggiunse velocemente il suo fuoristrada e si sedette, stremato, sul sedile.

Cercò freneticamente di inserire la chiave nel cruscotto ma si accorse di tremare. Imprecò sottovoce e poggió le mani sul volante, chiudendo istintivamente gli occhi.

"Non è successo niente...e non ti succederà niente per questo, Kurt.... non sverrai.... ne impazzirai..." continuò ripetersi come un mantra. La mano, però, ancora tremava.

Emise un sospiro frustrato e prese il telefono.

"Papà.." disse, riportando alla mente la promessa fatta a se stesso, che non si sarebbe più messo in pericolo, e non avrebbe più fatto soffrire suo padre.

"Scusami..puoi venire a prendermi?" continuò, guardando, senza reale attenzione, l'avvicendarsi delle autovetture sulla strada accanto.

Ascoltò la risposta breve del padre e dopo aver chiuso la chiamata poggiò la testa sulle mani incrociate sul volante.

Sconfitto.

  
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