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Autore: Arya Davis    28/11/2012    4 recensioni
"Non puoi allontanare l'amore,
non puoi allontanare l'attrazione.
Non puoi rinunciare a lui,
non puoi rinunciare a lei.
Il passato ti distrugge,
il passato ti uccide,
ma ci sarà sempre un posto nel tuo cuore."
Contiene spoiler sulla seconda stagione.
I fatti narrati partono da dopo la 2x07 e sono tutti frutto della mia immaginazione.
[Emma/Hook]
Cosa succederà quando Hook riuscirà a venire nel mondo reale e incontrare di nuovo Emma? Ma la storia non è tutta rose e fiori, grandi minacce arrivano a Storybrooke.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2
La minaccia di Storybrooke

 

Corsa fuori dalla centrale di polizia, Emma notò che i cittadini di Storybrooke stavano tutti correndo verso la torre dell'orologio. Si fece spazio tra la gente per vedere cosa stavo succedendo, ma mentre si dirigeva sul luogo, un urlo più nitido la spaventò a morte. Henry stava gridando. Era certa che fosse lui, lo avrebbe riconosciuto tra mille. La sua corsa si fece allora più veloce e finalmente raggiunse l'orologio, ma ciò che vide non era certo quello che si aspettava: Henry stava bene, ma le sue urla erano dovute a Regina. La madre adottiva era sospesa in aria legata da una corda di fumo che la rendeva immobile. Il viso del tutto impaurito. Emma non aveva mai visto Regina così spaventata. A terra, con il braccio alzato per mantenere la posizione della donna c'era lei, Cora.

Emma abbracciò subito Henry, facendolo stare indietro e lo affidò a Mary Margaret che arrivò poco dopo con David. Fece cenno a tutti di stare indietro e lentamente si avvicinò a Cora. Adesso capiva di cosa stava parlando Hook quando le aveva detto che non era lui quello di cui preoccuparsi. Maledetto bastardo che non aveva voluto dirle la verità. Con che faccia pretendeva fiducia se aiutava la malvagia donna a mettere in pericolo la città?

Cora! Lascia stare Regina e parla con me.”, le intimò.

Salve Emma. Scusami ma queste sono faccende familiari. Per il momento non vi riguardano.”, rispose con tono calmo la donna.

Emma, è tutto a posto.”, disse Regina con voce soffocata, “Proteggi Henry.”

Ma Emma non aveva intenzioni di ubbidire, non avrebbe lasciato Regina nelle mani di Cora. Continuò a camminare verso la donna, ma questa non ci pensò due volte a scaraventare la ragazza lontano con un solo gesto della mano.

Ho detto di andarvene.”, urlò e iniziò a scaraventare le persone per terra.

Emma si rialzò di scatto e si precipitò addosso alla strega che perse il contatto con Regina, la quale cadde a terra finalmente libera.

David seguì Emma e la trascinò via, impaurito che le potesse accadere qualcosa di brutto. Cora non si faceva certo scrupoli ad uccidere.

Infuriata più che mai bloccò di nuovo sua figlia che stava cercando di mettersi in salvo e creò dal nulla un immenso stormo di corvi neri che si rigettò sugli abitanti.

Tutti iniziarono a correre in preda al panico alla ricerca di un luogo sicuro dove ripararsi. Emma fece segno alla sua famiglia di scappare, ma David rimase.

Presto venite. Il Granny's è sicuro.”, si sentì la voce di Ruby.

Da oggi avrete una nuova Regina.”, sentenziò Cora.

Guardò Emma dritta negli occhi “E tu faresti meglio a scappare.”

Allungò il braccio sinistro pronta a stringere da lontano il collo di Emma, ma David la trascinò via.

Via Emma, via!”

Scapparono lungo la strada. I corvi continuava a volare, picchiare su vetri, porte e attaccare le teste di chiunque fosse a giro.

Raggiungi gli altri.”, urlò Emma a David, “Io arrivò subito.” e deviò verso la centrale.

Le ripicche di Hook avrebbero ucciso qualcuno prima o poi e lei non lo avrebbe permesso. Lottando con gli uccelli che l'assalivano, entrò di corsa nell'ufficio e con rabbia si diresse alla cella, afferrando prima le chiavi che aveva lasciato sul tavolo.

Come sei arrabbiata, tesoro.”, ironizzò Hook.

Lei non badò alla sua frase e, dopo aver aperto la cella, lo afferrò per il collo e lo sbatté al muro.

Ti conviene parlare e dirmi tutto quello che sai.”, gli urlò furiosa sul viso, “Lavori ancora per Cora?”

Hook cercò di prendere un attimo di fiato prima di parlare, adesso la sfacciataggine era scomparsa.

No, te lo giuro.”

Emma strinse più forte.

È la verità. Lei mi ha solo aiutato a venire qua.”

Perché dovrei crederti? Chi mi dice che non stai mentendo?”

Non ho intenzione di stare ai suoi piani. Io voglio solo la mia vendetta. Guardami, hai detto che sai riconoscere un bugiardo. Io non ti sto mentendo.”

La guardava con occhi supplichevoli, gli stessi che le aveva mostrato quando lei lo aveva incatenato nella dimora del gigante.

Lasciò la presa e gli permise di respirare. Stava dicendo la verità.

Si allontanò da lui e abbassò la testa. Non era sicura di quello che stava per fare, ma non poteva indugiare ancora.

Forza. Dobbiamo andarcene di qui. Staremo a casa mia.”

Hook la guardò sorpreso. Cosa le aveva fatto cambiare idea così rapidamente?

Non fare una delle tue solite battute stupide.”, lo ammonì Emma alzando un dito.

Non dirò niente.”, le rispose alzando le mani, o meglio una sola, in segno di arresa.

Prima di raggiungere Emma che era già alla porta, aprì il cassetto della scrivania e prese l'uncino che incastrò nel polso sinistro.

Cora ha creato un'infinità di corvi. Attaccano chiunque metta la testa fuori di casa. Dobbiamo essere veloci, quindi stammi vicino.”

Lo farò con immenso piacere.”, rispose Hook sorridendole in modo audace.

Emma di risposta lo fulminò con lo sguardo.

Aperta la porta, entrambi corsero per strada e gli uccelli neri non ci misero un secondo a scagliarsi contro di loro in picchiata. I loro becchi picchiavano su testa, viso braccia, mordendo e staccando la pelle.

La casa di Emma non era lontana, ma con quelle bestie sembravano non raggiungerla mai.

Durante la corsa Hook, d'istinto, si mise a protezione di Emma, abbassandole la testa e tenendola contro il suo petto. Con il braccio sinistro cercava di allontanare i corvi, aiutandosi anche con l'uncino per ferirne qualcuno.

Finalmente arrivarono nell'appartamento di Emma che adesso condivideva con tutta la sua famiglia e con un balzo entrarono dentro chiudendo la porta addosso agli uccelli che continuarono per un po' a picchiettare alla porta come se la volessero sfondare, fino a quando sentirono cessare ogni rumore.

Gli altri sono al Granny's.”, parlò Emma respirando affannosamente, “Staranno bene.”, disse più a se stessa che a Hook.

Lui camminò verso di lei, raggiungendo una distanza troppo ravvicinata per i suoi gusti. Le sfiorò il volto con la mano e vi avvicinò il suo.

Hei! Cosa stai facendo?”, indietreggiò lei.

Hook la riprese per un braccio e la tirò di nuovo a sé, “So che ti piacerebbe, ma non ti bacerò.”, sghignazzò lui, “Ho solo bisogno di qualcosa per curarti i tagli provocati dai corvi.”

Emma si toccò il viso, non si era resa conto delle ferite che le bruciavano leggermente, fino a quando non gliel'aveva detto lui. Stavano appena sanguinando, ma erano comunque fastidiose.

Vado a prendere l'occorrente.”, rispose un po' imbarazzata. “Ma posso fare da sola.”, continuò non appena tornata con disinfettante e cotone.

No, faccio io.”, disse Hook togliendole la roba dalle mani.

Non sai nemmeno come va usato.”

Vengo da un altro mondo, ma non sono stupido.”

Versò l'acqua ossigenata sul cotone e iniziò a tamponarle i piccoli tagli.

È la seconda volta che curi le mie ferite. Sei davvero un gentiluomo.”

Non capisco perché sei tanto stupita. Non sono cattivo, sono sempre gentile con le donzelle in pericolo, anche se queste non mi trattano nel migliore dei modi.”

Ancora non aveva mandato giù il fatto di essere stato imprigionato più volte da Emma e lei rimase in silenzio. Non poteva dargli torto.

Hook stava disinfettando ogni singolo graffio con cura, la sua espressione adesso era seria, niente più faccia da schiaffi che di solito mostrava.

Emma lo guardò, si perse in quegli occhi azzurri adesso così dolci e amorevoli.

Cosa c'è?”, gli chiese lui cogliendola sul fatto.

Lei abbassò subito lo sguardo. Sarebbe sprofondata in una buca se avesse potuto. Perché le provocava tutto questo? La lasciava senza parole, la faceva arrossire e la imbarazzava.

Hook accennò un piccolo sorriso. Glielo aveva detto, non era stupido e la faccia di lei gli era bastata per capire varie cose.

Dovresti riposarti.”, ruppe il silenzio il pirata.

Sì, giusto.”, si allontanò di nuovo. Preferiva stargli il più lontano possibile. Non lo capiva, ma la vicinanza a quell'uomo le suscitava strane sensazioni. “Tu puoi dormire nella stanza di Mary Margaret.”, ancora non riusciva a chiamarla mamma.

Ah, ci sono due stanze? Che peccato”, le mostrò il suo sorriso smagliante. Poi le si avvicinò col corpo, “Buona notte, tesoro.”

  
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