Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: SheWritess    28/11/2012    0 recensioni
Non vorrei anticipare nulla, perchè questa storia sarà tutta una sorpresa. E' molto diversa dalle altre che ho scritto, perchè utilizzerò molti più particolari. L'argomento centrale è uno: l'amore. Ma l'amore tra chi? Si tratta di un amore complicato, ricco di intrighi, un amore da nascondere, ma un amore sincero. "Le persone dicono che non dovremmo stare insieme, troppo giovani per sapere il significato di 'per sempre'" [cit...]
Chissà, se i protagonisti riusciranno a sfuggire alle incomprensioni, alle minacce, e alle persecuzioni, per poi trovare un posto in cui nascondersi, ed essere quello che sono, facendo fiorire il loro forte amore.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"West Kensington College"

Capitolo 1.



*Harry*

Quella fottuta sveglia rompeva il silenzio tombale che trionfava nella mia fredda stanza. 
Non volevo uscire il braccio da sotto le coperte, stavo così bene e al calduccio sotto a quel candido lenzuolo bianco, che mi ricopriva dal petto fino ai talloni, scoprendimi le dita dei piedi.
Ma non sopportavo quell'assillante squillare continuato che disturba la mia tranquillità, provocandomi atteggiamenti di nervosismo, quasi portandomi ad alzarmi e a rompere definitivamente quell'aggeggio infernale.
Tirai per le punte il lenzuolo, sentendomi colpevole per star per lasciare da solo il mio caldo letto, mi coprii il viso e cercai, vagando col mio braccio nel buio, quello stupido ogetto.
Lo afferrai e lo gettai a terra violentamente, senza curarmi del fatto che si sarebbe potuto distruggere facilmente.
Tirai giù le coperte, rassegnato, misi i piedi fuori delicatamente, appoggiandoli sul freddo pavimento,e mi diedi una spinta con le braccia che giacevano ancora sul letto, e mi alzai.
A passi lenti e stanchi, quasi annoiati, mi diressi in bagno, afferrai la maniglia della porta e la tirai verso di me (senza ricordarmi neanche che la porta andava tirata verso l'interno), e per un momento non capii un granchè, mi ritrovai disteso a terra, a fissare i punti di sporco presenti nel tetto, completamente nudo, quasi immobile.
Intanto squillava interrottamente il cellulare. Mi alzai sostenendomi alla maniglia e corsi a rispondere.
-Dove cazzo sei? Ti aspetto davanti al solito posto, fai in fretta o vado da sola!-urlava la squillante voce di El in tono di rimprovero.
-Non vorresti mica lasc...-non riuscii nemmeno a completare la frase che mi riattaccò.
Il suo solito carattere da impaziente e nevrotica non manca mai di sorprendermi!
Però infondo è quello che la rende una ragazza speciale; non è come le altre, lei è diversa.
Non pensa al trucco, allo shopping e ai ragazzi, ma pensa ad essere solo se stessa.
La conosco da ben otto anni, eravamo compagni di banco alle medie. Averla vicina all'inizio fu per me, "un trauma", non la sopportavo proprio.
La sua freddezza, la sua misteriosità, mi infastidiva un pò, rendendola così antipatica sotto ai miei occhi; ma poi fu proprio questo ad incuriosirmi e a spingermi di cercare di scoprirla, perchè Eleonor Jane, è fatta così: è una ragazza da scoprire, proprio come un'indagine di Sherlock Holmes, è intrigante, ti instiga curiosità e ti obbliga, quasi costringe, con quello sguardo così furbo, a conoscerla sempre di più.
Pare, con quell'attegiamento così indifferente, di essere una ragazza piena di sè, che non si importa della gente che la circonda, ma se riesci a conoscerla per bene, potrai certamente capire di che pasta è fatta. Infondo lei è dolce, e molto sensibile.
Riesce sempre a capirmi, anche con un solo semplice sguardo.
Quando io soffro, lei è sempre lì a capirmi, seguendo esattamente questo metodo: inizia facendo battute assurde, che giungeranno sempre poi ad una conclusione ricca di consigli utili.
La adoro, è sempre l'unica che è riuscita a sopportare me, le mie insicurezze e i miei problemi, aiutandomi con tutta se stessa.
Dal giorno in cui ci siamo conosciuti, non ci siamo mai mollati, ed eccoci infatti qui, in ansia per il primo giorno del West Kensington College.
Erano le otto e venticinque, ed ero leggermente in ritardo.
Infilai i miei boxer neri firmati Tommy Hilfiger, presi il primo paio di jeans che trovai infilando un braccio frettolosamente nell'armadio, mentre con l'altro indossavo la bianca maglietta di Armani, stropicciata. 
Diedi una veloce spazzolata alla mia folta chioma riccia, spruzzai velocemente il profumo sui polsi, afferrai la tracolla e corsi verso il TGY Fridays("il solito posto" che intendeva El), nella speranza di trovarla ancora.






*El*

Quel disonesto di Harry! E' sempre il solito dormiglione!
Imposta la sveglia alle otto, e si alza da quel fottuto letto alle otto e un quarto.
Ma quante volte ancora dovrò ripeterglielo di non andare a letto alle due?
Dovrebbe andare ad un ricovero per "drogati di messaggi notturni", glielo porterei, giuro.
Comunque non avrei potuto aspettarlo anche questa volta, non sopratutto per il primo giorno di scuola.
Avevo già atteso per più di mezz'ora, e non vedendo la sua presenza, pigliai la mia borsa blu della Gola, e sospirando, mi avviai al College.
Mi dispiaceva un pò lasciarlo andare da solo, solitamente facevamo sempre la strada insieme, ma stavolta io, non mi sarei mai permessa di arrivare in ritardo il primo giorno di scuola.
Arrivai perfettamente alle otto e trenta, e mi guardai attorno: non c'era nessuno.
Mi precipitai dentro, osservai i corridoi deserti ed ebbi paura. Sapevo di essere arrivata in ritardo, e correvo per i corridoi con un'aria disorientata, alla ricerca della classe, e all'improvviso mi ritrovai a terra, sbalottita.
-Hey, va tutto bene?-chiese con un tono preoccupato una voce calda.
Aprii gli occhi e vidi... vidi il paradiso.
Un ragazzo, proprio su di me, con dei fighissimi capelli castani scompigliati, che lo rendevano sexy, degli occhi color azzurro cristallino che scintillavano come gioielli, e quelle labbra così rosee che quando si aprivano accendevano un sorriso mozzafiato, quasi angelico.
Incarcai le sopracciglia e spalancai gli occhi come per dire: Che è successo?
Rimase così divertito dalla mia espressione che si diede in una dolce risata, riempiendo il silenzio che primeggiava nei corridoi.
Mi tese la mano in segno di aiuto, la afferrai avvertendo dei brividi allo stomaco, e mi rialzai, sistemandomi la gonna scozzese rossa e blu, e la camicietta bianca.
Portò le mani sul mio viso, delicatamente,  scostò i capelli che mi coprivano il viso, mi osservò e mi disse:
-Non ho mai visto una ragazza così bella, e imbranata in questo modo.- disse con un tono divertito.
Portai i capelli dietro l'orecchio e abbassai lo sguardo, imbarazzata.
Lui prese delicatamente il mio viso, portandolo verso il suo.
-Piacere, sono Louis.-disse sorridendo.
Lo osservai.
Il mio sguardo partiva dal suo viso perfetto, e scendeva ad osservare la sua maglietta a righe blu e bianca,  i suoi pantaloni di un rosso sgargiante quasi arancione, e i suoi mocassini grigi.
Smisi di osservarlo, abbassai di nuovo lo sguardo e dissi freddamente:
-Sono in ritardo, devo andare.
E gli rivolsi le spalle.
Lui portò la sua mano sulla mia spalla e disse:
-Hey, almeno permettimi di accompagnarti! -si offrì con un tono amichevole.
-Faccio da sola.-risposi marcando l'ultima parola, per fargli capire cosa intendevo.
-Sai almeno dove andare?- disse lui divertito.
Negai, lui rise, e mettendo sulle spalle la mia borsa, mi diresse in classe.
Entrai senza neanche ringraziarlo e salutarlo, con lo sguardo completamente abbassato verso terra, non avevo il coraggio di osservare il prof negli occhi, imbarazzata com'ero.
-Sei...? 
-Calder... Eleanor Jane Calder.-dissi prendendo un profondo respiro.
Mi accomodai al primo banco, accanto ad Harry che mi guardava con un'aria stranita.
-Sei in ritardo, signorina Calder.-mi rimproverò il prof.
Non risposi, e rivolsi lo sguardo verso Harry.
-Che è successo? Sono arrivato prima di te, mi devo preoccupare?-chiese sorpreso e preoccupato, Harry.
-Ti spiego dopo.-risposi sussurrando.
Qualcuno bussò alla porta.
-Avanti.-rispondeva il prof.



 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SheWritess