Capitolo 2

 

Aveva le guance arrossate e i capelli attaccati alla fronte, proprio oggi doveva rompersi quel maledetto ascensore? 

 

Si era accostata alla porta e respirava a fatica, salire cinque piani a piedi non faceva davvero bene al giorno d'oggi, e per di più li aveva fatti anche di corsa, ora dove trovava la forza per picchiare quel cavernicolo?

 

Se solo immaginava la sua amica triste per quel idiota dalla zazzera verde gli saliva una rabbia che avrebbe sicuramente spaccato il mondo a metà.

 

Si era raddrizzata ed aveva bussato alla porta ma da essa non proveniva nessun rumore.

 Aveva accostato l'orecchio alla porta quando aveva perso l'equilibrio e si era ritrovata con la faccia sulle parti basse e le braccia che si tenevano stretta alla vita di colui che aveva lasciato la sua migliore amica.

 

-Sapevo di piacerti ma non pensavo cosi tanto.

 

Aveva alzato la testa e si era ritrovata il buzzurro a petto nudo solo con dei pantaloni di jeans e quel fottutissimo ghigno stampato in faccia

Si era rialzata e aveva il viso arrossato.

 

-I..io, scusami.

 

Si guardava le scarpe imbarazzata. Come poteva aver fatto quella figuraccia, sapeva che ora l'avrebbe presa in giro a vita.

 

-Non preoccuparti mocciosa.

 

Aveva lasciato la porta accostata in modo da far capire alla rossa che poteva entrare senza bisogno che lui dicesse niente.

 

Si era scostata i capelli dalla fronte ed era entrata e si era diretta subito verso la camera da letto di lui.

 

-Vedo che subito vai al sodo mocciosa.

 

Aveva preso un cuscino  che stava sul divano e glielo aveva lanciato a dosso.

 

-Non mi sognerei mai di venire a letto con te, ho un ragazzo che mi aspetta a casa.Sono solo venuta a prendere la roba di Robin.

 

Aveva evitato il cuscino che si era andato a posare sul pavimento dove il gatto si era seduto sopra e guadava attento la scena.

 

-Ah!! si i vestiti di "quella" stanno lì.

 

Aveva indicato un punto buio e lontano della stanza

 

-Quella ha un nome ed è Robin, e non dimenticarti che fino ad un 'ora fa era la tua ragazza.

 

Si era avvicinata e gli aveva puntato un dito al petto arrabbiata.

 

-Bellezza ora cerco di meglio, non mi interessano più i topi di biblioteca che non fanno altro che perdere tempo sui libri.

 

L'aveva alzata per il mento e si era avvicinato al suo viso.

 

Poteva sentire il suo alito fresco sulla labbra, i loro nasi si sfioravano. Non sapeva il perché ma aveva una voglia matta di assaggiare le sue labbra.

 

-Ora mi interessi tu.

 

Aveva accorciato le distanze e l'aveva baciata.

Nami non sapeva che fare, una parte di se le diceva di ricambiare mentre l'altra quella meno spericolata le diceva di mollargli un ceffone e di andare via di lì.

 

**

 

Si vestiva nervosa mentre le lacrime le continuavano a cadere copiose dagli occhi.

 

-Non dovevamo farlo è stato tutto un errore, ora che gli diremo a Nami.

 

Si era girata verso a cappello di paglia, guardava la sua schiena riversa verso il davanti con le mani nei capelli.

 

-Non gli diremo niente, non possiamo ferirla proprio ora.

 

Si era avvicinata a lui e l'aveva abbracciato da dietro lasciando dei baci sulle scapole.

 

-Anche se so che abbiamo sbagliato mi è piaciuto moltissimo.

 

L'aveva presa per la vita e l'aveva abbracciata poggiando la sua testa sul suo seno.

 

-Anche a me, ma non diciamolo a Nami manteniamo il segreto.

 

Aveva alzato il capo e l'aveva baciata.

 

-Robin da oggi questo sarà il nostro piccolo segreto.





Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ciao!! :DD
Mikan93