- Senti, è successo che non ti voglio più vedere, bambina - rispose duro lasciandomi il polso, oramai tutto arrossato e con alcuni graffi causati dalle sue unghie che stringevano troppo forte il mio esile braccio e mentre copiose lacrime continuavano a scendere lo guardavo in cerca di una risposta, che non era quella che avrei voluto sentire, eppure era chiaro: si era stancato di me il mio migliore amico.

Lui mi osservava freddo, magari pensando fossi pazza a restare lì immobile e a non scappare a casa piangere sotto le coperte, eppure non riuscivo a muovermi: ero bloccata dai suoi grandi occhi verdi che poco tempo fa mi guardavano dolcemente, adesso mi guardavano come se fossi un estranea. Le braccia che prima avevano procurato lividi sul mio corpo, prima mi abbracciavano protettivamente, ora invece era cambiato.

-Cosa fai ancora lì? Vattene - urlò poi indicandomi la porta seguendomi con lo sguardo, dopo che mi ripresi e sussurrai un flebile si impaurita.

Usciì da quella casa chiudendo lentamente la porta cercando di trattenere la voglia di urlare, e mi recai verso il parco a pochi passi distante, e mi sedetti su una delle due altalene libere senza dondolarmi, cercando di pensare cosa avessi sbagliato. Che avesse scoperto che mi piaceva? Esclusi l'ipotesi pensando al fatto che non lo avevo raccontato a nessuno tranne al mio diario.

Quando avevo nove anni era iniziato a piacermi, ma alle medie persi quasi la speranza quando tutta la mia classe era innamorata di lui, però decisi di non mollare.

-Cos'hai? - mi fece sobbalzare una voce alle mie spalle facendomi mancare il respiro e urlare. Mi alzai bruscamente dall'altalena e vidi una chioma castana e liscia con occhi marroni che mi fissavano divertiti, Britney: la mia migliore amica dalle medie.

- Ah, sei tu Britney - ripresi a respirare regolarmente accomodandomi nuovamente.

- Si io, rispondi dai - si mise a sedere all'altalena alla mia destra, e in attesa di una risposta iniziò a dondolarsi freneticamente.

- N-non ho niente - 

- Non sai dire le bugie - mi rimproverò divertita, mentre veloce come la luce andava davanti e indietro, facendomi girare la testa.

- No, davvero non ho niente è, è che sono stanca vado a casa, ci si vede domani - mi alzai e la salutai recandomi nuovamente verso casa, mentre lei scese dall'altalena ancora in volo con un balzo e mi salutò con un cenno della mano.

Arrivai a casa e aprendo il portone ritrovandomi difronte mia zia infuriata.

- Charlotte Anderson Coleman - iniziò a dire velocemente mentre io roteai gli occhi aspettandomi l'ennesimo rimprovero da parte sua - Che fine avevi fatto? - continuò mettendo le braccia conserte poggiate sui fianchi.

- Ehi, zietta sono solo uscita per fare un giretto - risposi vaga, con un sorrisetto dolce sul viso, facendo spalluccie, ricevendo un occhiata disapprovatoria da parte sua.

- Devi avvertirmi quando esci, non puoi farmi preoccupare in questo modo - sbottò lei nuovamente menò furiosa, calmandosi un pò.

- Ok, la prossima volta lo faccio - affermai stufa, per calmarla: tanto sia io che lei sapevamo che non sarebbe successo visto le volte precedenti, infatti lei mi imitò roteando i suoi grandi occhi verdi.

- AH - urlò facendomi sobbalzare -Tesoro stasera verranno a cena due ospiti: Anne e Harry - Visto? aveva già dimenticato tutto chiamandomi tesoro,mi adorava, aspetta! - EH??- urlai a bocca aperta, perchè? 

- Si, è da un bel pò che non li vedo, e Anne è tornata da poco dal suo viaggio di lavoro, sarà un bel modo di festeggiare - annunciò felicemente.

- Preparati dai - disse spintonandomi con dolcezza al piano di sopra incitandomi ad andare a prepararmi. 

Indossai una grossa felpa blu larga, dei leggins neri aderenti, con delle converse bianche e lasciai i capelli sciolti. Scesi al piano di sotto per controllare se i nostri "ospiti" erano arrivati, quando suonò il campanello, ma che sfigata ! 

- Oh Charlotte, giusto in tempo - iniziò col dire Cristal, mia zia con voce stridula dalla cucina, quando arrivò nel salone per poi guardarmi sorpresa - Ma avevo detto di prepararti - mi rimproverò con lo sguardo alludendo a ciò che indossavo. 

Cosa avrei dovuto indossare : un vestito da cerimonia? 

- Zia, ma sono pronta - la guardai cercando di trattenere le mie frasi poco educate per poi beccarmi un altra ramanzina.

- Ahhh, va bene - disse per poi ritornare in cucina, ai fornelli dalla quale proveniva un pò di fumo - Va ad aprire - continuò strillando.

- No, no zia va ad aprire tu - la raggiunsi in cucina dove aveva non pochi problemini, e dopo essermi beccata alcuni sguardi satanici da parte sua, e dopo che le mie occhiate da cucciolo non funzionarono andai ad aprire.

- Ciao Charlotte - 





ANGOLO AUTRICE:
Saaaaaaaalve :33
Grazie mille per le due recensioni, non so che dire davvero GRAZIE<3
Scusate per il ritardo, eeeehm non ho nessuna scusa cc:
Spero vi piaccia il capitolo, eeee nulla alla prossima e grazie anche a chi l'ha messa tra le preferite, e tra le seguite.
Ciao ciao //Chiara