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Autore: marwari_    29/11/2012    1 recensioni
«Ricordi quando lei ancora non faceva nemmeno parte dei nostri più idilliaci sogni?» Gabrielle si era avvicinata con gli occhi colmi di lacrime, aveva deciso di non piangere, era giusto così. Ma non per Xena, lei fissava il vuoto di fronte a sé
«Non ho voglia di soffrire con questi pensieri..» disse chiudendo gli occhi cosicché anche le ultime gocce d'amina fossero scivolate sulla sua pelle
«Non voglio farti del male, voglio solo onorare la sua memoria..»
«Onorare? Non c'è onore nell'aver ucciso una ragazzina..»
«Xena, hai fatto la cosa giusta: non soffrirà mai più e.. quella non era una semplice ragazzina..»
«Hai ragione: quel frugoletto era la mia bambina.»
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ares, Gabrielle, Xena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FengariBrunhilde
Disclaimer
: Questi personaggi appartengono tutti alla Universal Picture; con questa fan fiction non voglio infrangere nessun copyright, né ho nessuno scopo di lucro.

Emmax5:Hey sorellina! Come stai? Eheheh hai visto, non mi sono dimenticata della gang xD Fengari sotto allenamento, Xena che fa... Xena! Si ritorna ai bei, e cari vecchi tempi... senza l'assenza di draghi e creature strane da sconfiggere! Come se la caveranno? Chi lo sa! Per ora... alle armi, soldati, c'è un drago che oscura i cieli del Nord!!

NdA: Scusate per l'attesa! Troppi impegni e... ANISA per la maturità ahahaha, quel che mi dispiace, soprattutto, è non avere molto tempo per immergermi in mondi "fantastici", almeno, non di scrivere su di essi. Rari momenti.. ma stupendi. Buona lettura.






Ladone
- Stai tranquilla Fenny, è tutto finito.-
- Non ho avuto assolutamente paura.- disse la ragazza, confusa dalle sue stesse parole. Xena la guardò stranita
- Che vuoi dire?-
- Ho avuto paura perché non ho provato alcun timore. Se non fosse stato per te, probabilmente.. anzi no, sicuramente sarei morta.- esclamò lasciandosi spolverare - Ero lì a guardare quel mostro che sputava fuoco e non ho avuto paura. Potevo rimetterci la pelle!- la donna si guardò attorno, vide la polvere delle macerie diffondersi in giro e Beowulf, dall'altro lato, che spronava tutti a rientrare
- Ora andiamo dentro, ci penseremo più tardi.-

Lo scompiglio era il vero sovrano di quel momento. Nell'aria c'era polvere e suoni di macerie che crollavano dal torrione abbattuto, uomini che correvano ovunque dandosi da fare, Beowulf attorniato da servitori, generali, chiunque chiedeva direzioni e lui, inutilmente, cercava di calmarli.
Lo spiazzo esterno fu riempito solo dai soldati più esperti, alcuni si armavano, altri soccorrevano i compagni e altri ancora cercavano di calmare gli equini che scalpitavano terrorizzati. Fino a quando sarebbero rimasti lì a farsi colpire?
Alla lunga sala del trono era stato tolta tutta la sua inviolabilità, in pochi secondi, dall'andirivieni di gente che cercava di contribuire all'ordine generale.
Fengari rispose con delle smorfie alle continue domande che le venivano porte da sua madre, Gabrielle, Brunhilde e Grinhilde. Sto bene, si ripeteva nella sua testa, anche se le mille volte che l'aveva detto a voce non erano state sufficienti; e anche sua madre rispondeva con sorrisi strozzati quando si congratulavano con lei per il coraggio dimostrato, "istinto materno" diceva lei, e Fengari non ci aveva creduto, non del tutto, ma non le sembrava il momento di sollevare altre questioni.
Appena Beowulf si fu liberato dalle mille e uno domande fu assediato da Xena. Lui sollevò gli occhi al cielo tentando di sfuggirle, ma fallì miseramente per colpa dei soldati che, in fila, gli sbarravano ogni via di fuga
- Pretendo spiegazioni!- gli urlò contro, con aria minacciosa
- Se ti avessi detto di Ladone non saresti mai venuta!- si giustificò distrattamente, fingendo di supervisionare i lavori
- Esatto, non l'avrei mai fatto!- sbuffò - E da quando i draghi hanno nomi?- seguì lo sguardo di Beowulf posarsi sugli occhi strabuzzati delle due ragazze, mentre Gabrielle e Grinhilde scuotevano le teste seccate
- Il nome non è importante.. quel drago è una minaccia.- si sporse verso l'uscita, constatando che le macerie erano state sistemate e solo polvere volava nell'aria. Stavano già portando dentro i feriti
- Beh questo lo vedo.- commentò atona la donna, mettendo le mani ai fianchi.
Beowulf si guardò attorno, aspettò che i soldati feriti passassero per la sala del trono, strinse loro la mano, pose un lenzuolo sul volto dei pochi che non erano sopravvissuti; quando la stanza fu sgombra e tutto sembrava tornato tranquillo, il re si ridette un tono, come se nulla fosse accaduto
- Vorrei parlare con voi in privato.- fece un cenno con due dita alle guardie, le reclute più fresche, che presiedevano le porte delle ali del castello - Scortate le nostre giovani ospiti nelle loro stanze. Non ebbero né la forza né il tempo di replicare che due giovani alti, biondi e aitanti fecero loro strada.. non vollero replicare.
Sembravano tutti come abituati ad attacchi del genere, anche se molto probabilmente un torrione del castello non era mai stato abbattuto. Ecco il motivo di tante reclute "in tempo ti pace", il duro allenamento dei cadetti, tutti i soldati di guardia sulle mura, le piccole schiere che trottavano su e giù tutto il giorno nel cortile del palazzo, i corridoi mai deserti e si svelava anche il perché di tutte quelle guardie poste ad ogni tornante della montagna, a quanto le aveva raccontato Gabrielle.
Quel luogo era una prigione, ma era solo una questione difensiva, anche se in effetti non era stato evidentemente sufficiente. E come biasimarli? Combattere contro un bestione come quello lascia poche speranze di vittoria, più che tenere l'ambiente super sorvegliato, non potevano nulla contro le fiamme distruttive e la forza superiore ad ogni loro possibilità.
Non avevano speranze e allora che ci facevano lì?
Perché era richiesta la presenza di sua madre?
Fengari buttò l'occhio in giro e notò Brunhilde osservar distrattamente gli arazzi dei corridoi. O magari era richiesta a presenza di sua madre.
In effetti non aveva molte informazioni sul suo conto.
Insomma, erano cresciute insieme e le loro madri erano amiche, una situazione quasi ovvia, però il passato di Grinhilde era piuttosto vago; beh, a pensarci bene lo era anche quello di Xena e Gabrielle...
Fengari scosse la testa. Troppi pensieri. Troppe domande. Non ora.
Quando svoltarono nel corridoio tappezzato di rosso, quello in cui si trovavano le loro stanza, le loro guardie si arrestarono di colpo e per poco non finirono sulle loro schiene
- È l'allarme!- esclamò uno, mentre l'altro si voltava di corsa. Fengari e Brunhilde tesero l'orecchio per udire il suono di alcune campane che venivano suonate con foga
- Il re ci ammazza se non le scortiamo nelle stanze!- si accigliò l'altro, guardandosi attorno preoccupato
- Abbiamo dei doveri, guarda, sono arrivate, le stanze sono alla fine del corridoio!- guardò le due con aria preoccupata - Per cortesia, non metteteci nei guai..- implorò trepidante, già pronto a ripercorrere i suoi stessi passi
- Ci chiudiamo a chiave e non usciamo finché qualcuno non ce lo dice. Promesso.- si affrettò a dire Fengari, prendendo per il polso l'amica e dirigendosi dalla parte opposta a quella dei due soldati.
Li osservò finché non furono scomparsi oltre l'angolo e trascinò Brunhilde vicino alla terrazza a tre archi che dava sulle montagne
- Vieni via di lì!- le gridò la bionda, quando mosse i primi passi all'esterno
- Voglio vedere il drago..- sussurrò risoluta
- Quanto sei testona, un giorno o l'altro ci rimetti il collo!- Fengari rise appena, divertita
- E se tu non ti decidi a lasciare da parte un po' del tuo buon senso, non avrai mai l'occasione di farlo!- le gridò, sporgendosi a mezzo busto dalla balaustra
- Rischiare di morire?! Non ci tengo a farlo!- sbatté un piede per terra - Ma perché non mi ascolti mai, torna qui, immediatamente!!-
- Sì, esatto!- replicò mentre guardava i soldati accigliarsi, piccolissimi - Se non provi mai a sfidare la morte, non ti godi la vita.. non capisci cos'è.. non capisci quanto è preziosa.- appoggiò i gomiti al marmo e sopra le mani il volto. Era uno spettacolo mozzafiato.
Il sole che rischiarava mezzo cielo, così tenuamente, che la sua luce si confondeva con tutto il paesaggio di pini, abeti e picchi frastagliati delle montagne. Vide una figura nera, affusolata, volare nella valle, in lontananza
- Guarda Ilty!- indicò eccitata - È il drago!- la bionda si decise a raggiungerla, dato che la distanza che divideva il castello e minaccia alata era piuttosto discreta
- Obiettivamente è un bell'animale.- mormorò osservando la linea sinuosa che lasciava tra le nuvole. Poi il fuoco. Una lingua rossa, fatale, che si riversò al suolo.
Le urla del villaggio si sentirono fin là, lievi, sommesse, disperate, mentre la colonna di fumo nero si innalzava verso il cielo. Il drago spalancò le ali, si girò verso il castello e ruggì, potente.
Con un battito d'ali sfuggì loro di vista
- Dobbiamo fare qualcosa.- sentenziò Fengari. Brunhilde la segui ancora sconvolta, fin dentro il castello, vicino ad una torcia
- Sì, tipo cosa?- domandò stringendosi nelle spalle
- Tipo uccidere il drago!- rispose serenamente. La ragazza bionda le si fiondò contro, sbattendola sull'altro muro
- Smettila!- aveva le lacrime agli occhi, la bruna la guardò stranita - Cosa vuoi dimostrare? Che sei una guerriera? Che tua madre non può controllare la tua vita? Cosa?-.
Quando fu liberata Fengari non rispose a parole. Sì, voglio dimostrare che sono una guerriera, che sono invincibile perché mi sento invincibile, che mia madre non può prendermi e portarmi via da una guerra per farmi ritrovare in una landa solitaria dove un drago brucia la gente indifesa e ruggisce al re.
- Vuoi farti ammazzare?-
- No!- esclamò subito - Ma noi possiamo essere il punto chiave!- l'amica cercò di interromperla, ma Fengari le riversò addosso un fiume di parole, fiume che non incontrò dighe - Ricordi che ci ha sempre detto Tahilla? Tutto accade per una ragione. Noi siamo qui, e abbiamo visto qualcosa che probabilmente nessun'altro ha notato.-
- Allora ascoltavi anche, qualche volta.- disse ironica, distogliendo lo sguardo
- Mi stava solo rimproverando, come al solito, ma non è questo il punto.- le prese la mano - Ildy, ragiona: il drago ha raso al suolo quel povero villaggio e poi..?-
- Ha ruggito.- rispose aggrottando le sopracciglia
- Esatto. Verso il castello.- sorrise - Mi sembra chiaro, no? Vuole qualcosa o qualcuno, una vendetta, un torto..-
- O magari vuole solo bruciare il regno, Fenny, è un drago, non progetta né la cattura di qualcuno o qualcosa, né la vendetta... è una bestia feroce, tutto qui.-
- Magari hai ragione.. magari no.- Fengari mise le mani ai fianchi - E poi siamo qui, qualcosa dovremo pur fare, non ti pare?-
- Certo, ma andare a farci fare arrosto non mi sembra un'idea allettante.-
Fengari sbuffò. Non sentì ragioni. Guardò ben bene prima di svoltare ogni angolo e prima di scendere ogni scala. Dovevano ispezionare il castello e dovevano trovare indizi.

- Bene, ora sei contenta?- esclamò con voce strozzata Brunhilde, mentre incitava l'amica a sbrigarsi. L'altra era accovacciata a terra in attesa che il servito fosse passato oltre.
Non avevano trovato niente di interessante a parte una porta chiusa a chiave. Doveva essere una stanza importante o doveva custodire qualcosa di prezioso se non era permesso l'accesso ad essa; alla fine, si erano convinte che qualunque cosa stesse cercando, si trovava lì dentro.
Avevano ispezionato in lungo e in largo tutto il castello, stanze che già avevano visto ed osservato, oggetti di nessun interesse, magari preziosi, ma non utili al fine della loro ricerca.
Svoltarono l'ennesimo corridoio, salirono le rampe di scale per dirigersi alle stanze e concedersi un meritato riposo dopo uno sfiancante servizio.
Si guardarono attorno. Non era il loro piano. Avevano salito una rampa di scale in più: il broccato ocra alle pareti ne era il testimone.
- Sssth!- Brunhilde fece retro font quando vide la bruna origliare cautamente ad una porta piccola, non incisa
- Che c'è?- chiese sottovoce
- C'è il re.. e tua madre.. e la mia.. anche Gab!- comunicò sempre più sconvolta
- Sssth, cretina! Se ci scoprono ci fanno a fette, altro che drago!- si accucciarono entrambe, senza far rumore

- Lo vedi che succede? Dobbiamo fermarlo!-

- Ma un drago non può bruciare tutto da un giorno all'altro!-

- Sì, dev'esserci una ragione!-

- È un drago, una bestia, ecco la ragione!-

- Noi potremmo tenere puliti i cieli e cercare di marginare il problema.. ma non assicuro nulla.-

- Ti ringrazio.-

- Il popolo del Nord è il mio popolo, il re degli Asi mi ha chiamato per il popolo e io farò di tutto per proteggerlo!-

- Benissimo. La sua tana è stata individuata nella montagna, dopo la foresta delle tenebre oscure.. dovremo andare in spedizione, a piedi.-

- Verremo noi.-

Fengari non perse l'occasione di spalancare la porta
- Verremo anche noi!- gridò

   
 
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