Si trovavano in uno
spiazzo poco distante da casa Culle, lei, Renesmee in braccio ad Edward, Emmett,
Rosalie, Garrett e Bella.
Questi ultimi se ne
stavano a qualche metro di distanza, immobili l’uno di fronte all’altra in un
insolita posizione d’attacco.
Bella era rigida, le gambe
piegate e tese, lo sguardo duro fisso sulla figura del nomade, in piedi,
apparentemente tranquillo e padrone della situazione.
-Forza, attacca. Non mi
farai nulla micetta-
Kate storse il naso a quell’appellativo,
non le piacevano i nomignoli fantasiosi del vampiro, e le piacevano ancor meno
quando erano rivolti ad altre persone, seppur in modo del tutto scherzoso ed
innocente come in quel caso.
Ovviamente, non lo avrebbe
mai ammesso neanche sotto tortura.
Edward al suo fianco ridacchiò
divertito, facendole alzare gli occhi al cielo. Allungò velocemente un dito
prima che lui potesse captare le sue intenzioni nella sua mente, e gli sfiorò
il braccio, rilasciando un’impercettibile scossa che gli fece solamente
accapponare la pelle. Innocua, ma comunque fastidiosa.
Ghignò soddisfatta della
sua smorfia e si apprestò a fissare nuovamente l’attenzione sulle “lezioni di
lotta” di fronte a lei.
Vide l’esatto momento in
cui la ragazza scattò in avanti, veloce sì, ma non abbastanza. Garrett la
bloccò con facilità, non si era quasi del tutto mosso dalla sua posizione
iniziale. Lo vide sorridere mentre le lasciava le braccia.
-Hai buoni riflessi e
potenza, come tutti i neonati, ma non hai tecnica. Se devi attaccare un vampiro
non potrai mai pretendere di metterlo al tappeto con un semplice scontro
frontale, devi utilizzare trucchetti ed espedienti, distrarlo, confonderlo fin
quando non saprà più prevedere la tua
prossima mossa, a quel punto potrai sferrargli un vero colpo che riesca a
stenderlo. Detta così sembra una cosa lunga, in verità è questione di pochi
attimi. Analizzi l’avversario, capisci come si muove e sfrutti i suoi punti
forti ricavandone di deboli. Ti faccio un esempio. Rosalie vieni-
Kate vide la vampira
bionda fare un passo avanti con un sorriso strafottente sulle labbra.
-Pensi che mi faccia
mettere al tappeto da te Garrett?-
-Penso di si Rosalie-
rispose quello con un sorrisetto, facendo alzare gli occhi al cielo a Kate.
-D’accordo nomade, a noi
due-
Non finì neanche di
parlare che gli si avventò contro. Ci furono una serie di movimenti, rapidi e
precisi, e per un attimo Kate pensò di vedere già concluso il duello a favore
della vampira. Persino Emmett esultò con un fischio ed un commento poco pudico
che sortì qualche rimprovero da Esme, seduta in salotto assieme a Carlisle e
gli altri. Poi con un azione improvvisa Garrett fece una finta, sgusciando via
dalla sua presa e riapparendole alle spalle, afferrandola infine per il collo e
bloccandola. Aveva vinto.
Un mezzo sorriso di compiacimento
spiegò le labbra di Kate, sorriso che Garrett non si fece sfuggire, facendole
strafottente l’occhiolino prima di mollare la presa su Rosalie.
-Hai capito?- chiese poi a
Bella, mentre la bionda sbuffava scocciata ritornando al suo posto, dove Emmett
le circondò le spalle con un braccio dicendole divertito di non prendersela.
Per un attimo Kate pensò che glielo avrebbe staccato, quel braccio.
Bella tentennò.
-Non proprio-
Garrett sorrise.
-Rosalie è aggressiva,
attacca per istinto, preferisce scontri diretti ma potenti. La sua tattica
prende per sfinimento, non si ferma un secondo, non lascia neanche il tempo di
muoversi, ma nell’istante in cui ti afferra, credendo di aver vinto, abbassa la
guardia. L’unico modo è quindi preservare le energie durante lo scontro,
beccandosi qualche calcio in più, per avere poi la forza di liberarsi dalla sua
presa. Una volta che riesci a farlo la spiazzi e puoi avere il sopravvento-
Rimasero tutti stupiti da
quell’attenta analisi formulata nel giro di qualche secondo.
-Complimenti amico, ci sai
fare- commentò Emmett, beccandosi una gomitata infastidita da parte di sua
moglie.
Kate ghignò, trattenendo
lo stupore per metter su una perfetta faccia scettica che rispecchiava appieno
il suo tono.
-Oh per favore, è tutto
fumo e niente arrosto. Scommetto che in uno scontro vero, dove il peggio che
può succedere non è semplicemente essere immobilizzati, non te la cavi tanto
bene come ostenti ora-
Garrett strinse gli occhi,
sorridendo ed incassando la sfida implicita di quelle parole. Quella donna
l’avrebbe fatto impazzire.
-Bene bene, diffidente
Katie, vuoi provare?-
-Con piacere- si aprì in
un sorriso che sapeva già di vittoria, avvicinandosi con mani sfrigolanti di
tante piccole scosse elettriche.
-Cosa credi fare?- la
bloccò lui, osservando divertito quelle scariche che le si irradiavano
tutt’intorno.
-Abbrustolirti, mi pare
ovvio-
-Oh no, troppo facile
così…mi prendi per stupido donna? Non sarebbe neanche uno scontro. Su,
combattiamo come Dio comanda…o hai forse paura?- la canzonò, avvicinandosi di
un passo e abbassando il tono della voce, incurante di tutti gli spettatori che
osservavano la scena già divertiti.
Kate mostrò i denti,
bloccando le scariche e mettendosi in posizione di attacco.
-Ti piacerebbe, nomade-
Gli si avventò contro
prima ancora di sentire la risposta, ma invece di attaccarlo lo scartò,
arrivandogli alle spalle con l’intento di bloccarlo. Ovviamente Garrett non si
fece sorprendere, afferrandola per le braccia con un sorriso e facendola volare
in aria. Atterrò a qualche metro di distanza, accucciata, ringhiando appena
prima di scattare di nuovo. Questa volta fece un balzo a pochi metri da lui,
stupendolo leggermente visto che sgranò appena gli occhi per sua somma delizia,
prima di passargli sopra afferrandolo per le spalle così da farsi leva col
proprio corpo e scaraventarlo contro un albero. Prima che potesse rimettersi in
piedi fu di nuovo su di lui, la presa sul suo collo ed un sorriso compiaciuto
sul viso.
-Ho vinto-
Garrett ghignò,
guardandola dal basso verso l’alto per via delle posizioni, le guance
solleticate dai lunghi capelli di lei. Ammetteva che non gli dispiaceva, stare
a quel modo. Aveva sempre adorato le donne che prendono l’iniziativa.
-Tu credi?- soffiò sicuro
di sé, prima di sferrarle un calcio con le ginocchia, prontamente posizionate
sotto lo stomaco della donna, che la fece volare di parecchi metri distante da
lì. Poi scattò, afferrandola quand’era ancora in aria, e la sbatté con forza a
terra, certo che nulla di ciò le avrebbe fatto realmente male, causando così un
solco nel terreno.
Con le gambe le
immobilizzava il corpo, cosa che avrebbe dovuto fare lei prima, una mano era
premuta minacciosamente sul collo e l’altra le bloccava i polsi sopra la testa.
Aveva decisamente vinto.
-A quanto pare qui siamo
un po’ troppo sicure di se stesse, splendida Katie- cantilenò lui con un
sorrisetto, lasciandola libera di alzarsi.
Kate ringhiò frustrata, ma
alla fine sbuffò con un mezzo sorriso.
-Ci sono andata leggera-
-Non lo mettevo in dubbio-
acconsentì lui divertito, inclinando la testa di lato.
Risate soffocate
provenivano dal piccolo gruppo di spettatori poco distanti da loro.
-Vuoi la rivincita?- la
canzonò, divertendosi un mondo a vederla stringere gli occhi con rinnovato
fastidio.
La bionda irradiò potenti
scariche dalle mani.
-Se facciamo a modo mio…-
inarcò le sopracciglia, ben consapevole della risposta.
-Oh donna, per quanto
l’idea di essere sottomesso da una creatura affascinante come te non mi disdegni
più di tanto, direi che possiamo rimandare a tempi migliori questo elettrizzante scontro-
Se fosse stata umana
sarebbe arrossita fino alla punta dei capelli, ma grazie al cielo era una
composta vampira con uno spiccato senso di autocontrollo che non si scompose
più di tanto all’affermazione dai velati doppi sensi del nomade, il quale, maledetto, sorridendo malizioso le gettò un’ultima
occhiata prima di riprendere l’allenamento di Bella.
Kate alzò gli occhi al
cielo scuotendo la testa per eludere quel pudico imbarazzo per nulla da lei, e
pensò che prima della fine di tutta quella follia loro due avrebbero fatto letteralmente scintille.
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Angolino dell’autrice - - -
Eccomi qua
dopo meno di 24 ore a tormentarvi di nuovo, ma sapete non ho proprio resistito
alla tentazione di scrivere ancora qualcosina su di loro:) Inutile dire quanto
io li adori sempre più, più ne parlo e più me ne innamoro che ci posso fare XD
Questo qui è
molto più corto del precedente, primo perché l’altro all’inizio ero stata
tentata di dividerlo in due ma poi visto che non sapevo se l’avrei fatta o meno
a capitoli l’ho lasciato intero, e secondo perché questa è una scenetta molto
più piccola, uno spaccato di vita quotidiana senza pretese che non richiede
grandi dilungamenti:)
Con la
speranza che vi sia piaciuto e che lascerete un commento, anche una critica,
qualsiasi cosa volete che mi faccia sapere cosa ne pensate, vi saluto:)
Alla
prossima, un bacio
Deademia