Serie TV > Veronica Mars
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Autore: Alias    18/06/2007    4 recensioni
Mi chiamo Martina e ho appena compiuto 16 anni... ho scritto questa fanfic tempo fa, quando in Italia era appena cominciata la seconda stagione di Veronica Mars. L'idea iniziale era di farla di un unico capitolo molto lungo, ossia il primo che posterò qui, ma poi mi sono fatta prendere la mano e ho continuato scrivendo altri capitoli. E' la prima Fanfic che scrivo, non sono molto brava, insomma, non credo che sia proprio un capolavoro, anzi! Mi è stato difficile trovare una collocazione temporale alla mia ff... Dovrebbe trovarsi circa in mezzo alle due stagioni, o meglio, anche in mezzo alla seconda stagione, ma con qualche modifica, e la situazione più o meno è questa: Logan e Veronica si sono lasciati, e tra loro è finita. Ogni volta che si vedono, ancora prima di salutarsi sfoggiano il loro corredo di battutine acide all’altro. Entrambi stanno cercando di andare avanti, e di non voltarsi più verso il passato. Tra Duncan e Veronica non è mai ricominciata, e, per quanto possa sembrare strano agli occhi di tutti, i due sono diventati ‘amici’. Duncan ha capito che l’amore per Veronica era solo un ricordo, e che il suo futuro sarebbe stato uno solo: Meg. Il Bus Crash non è mai avvenuto. Le frasi contenuta tra trattini (Esempio: - Sono Veronica- ) rappresentano i suoi voiceover, come quelli del telefilm.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaron Echolls, Altro Personaggio, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Veronica si siede

Veronica si siede. Ha ancora gli occhi chiusi. Ormai era passato un da quel giorno. Eppure, le sembrava che fosse ieri. Quei momenti sono rimasti impressi nella sua mente, chiari, nitidi.

Ricordo ancora quelle parole, le parole di Asha. “Innanzi tutto non mi chiamo Ashley, il mio vero nome è Anissa. E......”

E poi…Oh, e poi era successo l’inferno.

 

Inizio flashback

Veronica sale in macchina. E' un preoccupata ad aver lasciato Asha da sola, ma in quel momento, dopo aver saputo quello che aveva appena sentito non ragiona più tantissimo.

Si dirige dritta all'hotel, posteggia sul primo posto che le capita ed entra di corsa.

Bussa alla porta della suite.

Qualcuno dall'altra parte apre. Fa che sia Logan, fa che sia Log… E' Duncan.

Duncan: Veronica, che ci fai...

Veronica: Duncan, dov'è Logan?

Duncan: Non lo so, lui se n'è andato poco fa.

Veronica: Ho bisogno di sapere dove!

Da dentro la suite si leva una terza voce. Naturalmente era Meg.

Meg: Ha ricevuto una telefonata, sembrava molto scosso, non so chi fosse, ma poi ha detto in fretta e furia che doveva andare ed è partito di corsa. Perchè? Qualcosa non va?

Veronica: Ehm, no, no, non è niente... Duncan, se dovesse tornare chiamami immediatamente per favore.

Duncan: Ok, ma... Vuoi...

Veronica: Devo scappare.

Il ragazzo non fa nemmeno in tempo a rispondere che Veronica è già nell'ascensore.

Tira fuori il suo cellulare. Ha un messaggio nella segreteria. Ma come può essere? Come ho fatto a non sentire il cellulare… Forse non c’era campo… Beh, sentiamo…

Ascolta il messaggio di Logan.

Veronica, non ci crederai, ma ho appena ricevuto una telefonata da mia madre. Mi ha detto che mi aspettava nel baraccone abbandonato dietro la scuola, con la verità.

Ora sto andando lì. La voglio sapere, la verità. Voglio capire che sta succedendo.

Veronica, quando tutto questa sarà finito, ricordami di invitarti a cena.

Gela. Il cuore comincia a batterle all'impazzata. Corre verso la sua macchina e si dirige al baraccone.

 

Quando arriva la prima cosa che vede è l'hummer di Logan parcheggiato lì vicino. Lascia la sua macchina praticamente in mezzo alla strada e si avvicina alla porta. Guarda dentro, e si rende conto che la situazione non è delle migliori. Lynn è accasciata a terra in un angolo, Asha è per terra, ma si sta alzando piano piano, e, uno di fronte all'altra, Logan e Trina, entrambi con una pistola puntata sulla testa dell'altro.

Logan: Tu... Tu... Sei stata tu...

Nella sua voce si riconosce un misto di odio e dolore.

Veronica capisce che era stato messo a conoscenza della verità.

Trina sfoggia un sorriso di pazzia. Non promette niente di buono.

Asha: Logan, No. Non farlo.

Logan non emette un fiato.

Asha: Pensa a Veronica. Ti prego. Pensa a lei anche solo per un istante. Vuoi perderla di nuovo?

Veronica non riesce a fare niente. E' come paralizzata davanti alla scena. E tutti sono così presi dalla follia del momento che nessuno l'aveva ancora notata.

Trina rimane con la pistola fissa su di lui. Logan deglutisce e abbassa la pistola. E poi è un attimo. Trina spara.

Di nuovo si alza una nube di polvere dal pavimento del baraccone abbandonato. Quando la polvere scende, non ci vuole un genio per capire cosa era successo.

Logan era mezzo in ginocchio, come se avesse perso l’equilibrio e Asha era per terra con un'enorme macchia rossa sulla pancia che andava sempre più espandendosi.

Si era scaraventata addosso a Logan, spingendolo più in là e salvandolo.

Ora la pistola di Trina era puntata su Asha, che si era tirata su un poco sedendosi con la schiena appoggiata al muro. Si teneva la mano sulla ferita, dalla quale continuava a uscire sangue.

Asha: Andiamo, spara! Finisci l'opera! Tanto non ho più niente da perdere!

Parla a voce alta, ma con un evidente sforzo.

Trina: Una stupida bamboccia, hai sempre rovinato tutto!!!

La pistola cambia traiettoria. Se la porta alla tempia. E preme il grilletto una seconda volta.

Il corpo di Trina cade pesantemente per terra, e la tensione del momento prima sembra svanire a poco a poco. Veronica era ancora paralizzata sulla porta. Logan era in piedi di fronte a quello che era appena successo.

Asha tossisce.

Logan le si avvicina, poco dopo Veronica fa lo stesso, inginocchiandosi davanti a lei.

Veronica: Asha...

Le accarezza la testa. Asha continua a respirare affannosamente e a fatica.

Asha: Vi chiedo scusa... Mi... Mi dispiace tanto...

Pronunciare ogni parola sembra essere uno sforzo disumano per lei, ormai.

Veronica: Ehi, scusa di cosa?

Logan: Non ti devi preoccupare di niente...

Asha: Logan, io... Ti devo dire un'altra cosa... Molto importante...

Veronica: Shhh... Non parlare ora... Avrai tempo...

Asha si morde le labbra carnose. Poi alza gli occhi. Sempre quegli occhi così profondi... Una lacrima le bagna la guancia di sofferenza. Ma non è sofferenza fisica. In quell'istante le passano davanti tantissimi momenti, i suoi genitori, il suo cagnolino, qualche risata con Lilly, e poi la sofferenza e la solitudine. Finchè non aveva trovato Veronica, con lei si che stava davvero bene. Si chiede se anche per Veronica è così, se è reciproco. Poi la guarda. E tutti i suoi pensieri svaniscono, veri o falsi che fossero, non le interessa, vuole sperare, illudersi, di essere contata minimamente qualcosa. Ogni respiro diventa sempre più faticoso, una salita, ripidissima, quasi impossibile. Ma non può, non deve lasciarsi andare ora. C’è un’ultima cosa che vuole che lei sappia.

Asha: Veronica... Grazie. Ti voglio bene.

E pronuncia quelle parole con l'ultimo fiato che aveva in corpo, poi sembra rilassarsi completamente, gli occhi le si chiudono lentamente, la testa rotola di lato e i capelli scivolano a coprirle per metà il viso.

Veronica la schiaffeggia un poco per farle rinvenire.

Veronica: Asha! Asha!!!

Ma non c'è niente da fare.

Logan sposta un poco Veronica, e prende la ragazza in braccio, sporcandosi tutta la camicia di sangue. Veronica lo guarda senza parlare. Sa che quello non è il momento, il luogo, ma vorrebbe tanto dirgli quanto lo ama.

Fine flashback.

 

 

E poi c'era stata la corsa in ospedale, lei non era andata con loro, era rimasta al baraccone e aveva chiamato un'ambulanza e la polizia.

Veronica ricorda benissimo anche quello che è successo dopo. Si era fiondata in ospedale, dove avevano operato d'urgenza Asha. Non saprebbe dire quanto tempo avevano passato lei e Logan nella sala d'aspetto. Sperando, pregando. Prima di essere informati che Asha non poteva ricevere visite, ma che l'operazione era andata bene. Era così felice. Solo le dispiaceva non poter andare a trovarla. Solo Dio sa quanto le era riconoscente per aver salvato Logan; non riuscirebbe ad immaginare come potrebbero essere andate le cose se Asha, quando quel giorno Veronica l'aveva lasciata, non avesse notato l'hummer di Logan e non si fosse messa a rincorrerlo. Le era capitato di chiedersi come le era venuta di seguirlo, come aveva fatto ad arrivare così in fretta, come le era venuto in mente di buttarsi su di lui.

Ma non aveva mai realmente voluto rispondere a queste domande. Asha aveva salvato Logan, quasi dando la sua vita e ora stava bene, ed era quello l'importante.

 

Ma poi... Poi le sue condizioni erano inspiegabilmente precipitate. Il medico non riusciva a capacitarsene. Asha era entrata in coma.

 

Da quel momento i ricordi nella sua mente sbiadiscono, è tutto più vago, ricorda Logan che l'abbracciava, la disperazione, suo padre che era arrivato a vedere che cosa era successo, il tentativo di spiegare tutto in fretta e furia, presa dalla follia e dalla paura di non poterla più ringraziare per quello che aveva fatto. Già. Perchè Veronica non aveva nemmeno fatto in tempo a ringraziarla.

Non riuscirebbe a dire dopo quanto tempo aveva ricevuto quella telefonata. Forse qualche ora. Forse qualche giorno.

 

 

Inizio flashback

Veronica: Pronto?

Donna: Chiamo dall'ospedale di Neptune. Ashley Thorne si è svegliata.

L'infermiera non fa nemmeno in tempo a finire la frase che Veronica è già arrivata all'ospedale. Una volta lì viene accolta da una strana e piacevole sorpresa. C'è anche Logan. Le si avvicina, lui sorride impercettibilmente. Un uomo avvolto in un camice bianco si avvicina ai due.

Uomo: Potete entrare se volete, ma non garantisco niente. Ha avuto dei problemi, e non so se ci sono stati effetti coll...

Veronica: Ok, grazie.

Entrano piano nella sua stanza. E' distesa sul letto, e sta guardando il soffitto. Veronica supera Logan, e le va più vicino.

Veronica: Ciao, Asha...

Ma non può non notare l'espressione perplessa della ragazza. Asha si tira un su.

Veronica continua a guardarla, non capisce. Fino a che lei non si decide a parlare.

Asha: Asha? Chi è Asha? E voi chi siete?

In quell'istante a Veronica crolla il mondo addosso. Lei e Logan sono paralizzati. No, non può essere...

Veronica: Ashley, sono io, Veronica...

Asha: No, deve avermi scambiata per un'altra persona, mi spiace. Io non conosco nessuna Asha, tanto meno Ashley.

Veronica non sa cosa dire, come comportarsi. Guarda Logan. Ma lui sembra ancora più sorpreso di lei.

No, non vuole che vada così, non è possibile, lei doveva almeno dirle quanto le voleva bene, voleva dirle che dopo di Lilly non si era mai trovata così bene con una ragazza come con lei, voleva assolutamente ringraziarla.

Asha: Che cosa vuoi?

Veronica ha un tono che è un misto di disperazione e sconfitta. Fissa il pavimento, e mentre parla gira piano lo sguardo, ma senza mai rivolgerlo verso quella ragazza distesa sul letto vicino a lei.

Veronica: Niente. Volevo solo ringraziare Asha. E dirle che le voglio bene. E che stare con lei mi ha fatta sentire benissimo. Ma Asha non...

Non sa come continuare la frase. Ma fortunatamente viene interrotta.

Asha: Eccomi, miss Mars, sono al suo servizio.

Sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi. Veronica spalanca la bocca dalla gioia, mettendosi una mano davanti. Come aveva fatto a cascarci... Asha era davvero brava a recitare. Logan le abbraccia entrambe contemporaneamente.

Ed è questo che si trova davanti il medico che entra a vedere. Tre ragazzi che si abbracciano e ridono. Tre ragazzi felici.

Fine flashback

 

 

Ha ancora gli occhi chiusi. Scorre ancora i suoi ricordi, fino ad arrivare a questa sera. Ormai era passato un , Asha si era ripresa, ed era diventata la migliore sfidante di Logan alla play, visto che Dick era sempre più preso da Mac. Asha. Erano diventate inseparabili. Veronica a volte si dimenticava addirittura della differenza d'età. Ashley si era trovata subito benissimo anche con gli altri amici di Veronica, e perfino Logan a volte si apriva con lei.

Anche la signora Echolls si era ripresa. I suoi rapporti con Logan erano notevolmente migliorati, e lui non poteva più dirsi un "piccolo e povero orfanello".

Insomma, era veramente tutto finito. E lei gli aveva ricordato di un certo messaggio in segreteria, e di un certo invito a cena.

Avevano passato una serata meravigliosa, al ristorante, abbinando il romantico al divertente, come facevano sempre. Una volta fuori lui l'aveva portata in braccio per mezza Neptune, ridendo e urlando ogni tanto. Poi l'aveva portata nella sua suite. Erano rimasti un a chiacchierare sul divano, con lo champagne, davanti a una tv lasciata accesa, ma dimenticata.

E ora le aveva appena annunciato che aveva una sorpresa per lei. Le aveva fatto chiudere gli occhi, l'aveva guidata fino in camera e l' aveva fatta sedere sul letto. E lei si era lasciata guidare, perchè si fidava di lui. E adesso era seduta sul letto, sempre con gli occhi chiusi.

Logan: Puoi aprili ora.

Veronica apre molto lentamente gli occhi. E' molto curiosa. Non ha idea di cosa possa essere il regalo di Logan. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che lui era imprevedibile, e che sarebbe sempre stato capace di stupirla. E poi, lo vede.

Spalanca la bocca in quell'espressione di stupore che solo lei sa fare così bene. Chiude gli occhi per un istante, poi li riapre, e lo stupore si tramuta in un bellissimo sorriso.

Scuote la testa e si morde le labbra. Non sa cosa dire. Ma non c'è bisogno di parlare. Perchè quel suo sorriso divertito parla da solo.

Non ci posso credere… Grazie, Logan.

Non era certo un anello di diamanti, o qualsiasi altra smanceria costosa. Ma in quel momento le sembra il regalo più bello che potesse farle.

Sopra al mobile davanti a lei c'è un pupazzetto.

E' un maialino rosa che tiene fra le zampe un cuoricino rosso con scritto "Ti amo da grugnire".

 

Logan è ancora in piedi, e dopo aver ricambiato il sorriso, si avvicina al letto. Girandosi, inciampa sulla moquette e piomba vicino a Veronica che era seduta sul letto. Scoppia a ridere.

Logan: Che c’è di così divertente?

Veronica continua a ridere, e lo aiuta a tirarsi su.

Veronica: Fatto male?

Lo sta ancora deridendo, ma meno di prima. Lo bacia sulla guancia. Si guardano negli occhi, e lei si perde in quel suo sguardo magico e così profondo…

Ha ancora una mano sulla sua spalla. Si avvicina e gliela passa dietro la testa. Si baciano. Si scambiano un bacio lungo e piacevole, e quando si staccano Logan continua sul suo collo.

Veronica si lascia andare all’indietro, pur restando abbracciata a lui. E continuano così, a baciarsi, e improvvisamente tutti i ricordi che fino a un momento prima avevano tartassato la mente di Veronica passano in secondo piano, non è più così importante, quasi come se non fosse successo niente.

La mano calda e sicura di Logan le accarezza un fianco, facendola rabbrividire. Le scappa una piccola risata a fior di labbra. Anche lui sorride, prima di rituffarsi nella sua morbida bocca, e continuare lentamente con la mano. In alto, sempre più in alto, sotto la maglietta di lei, fino ad arrivare a quell’ostacolo onnipresente. Il gancetto del reggiseno. Gli passa sopra le dita, studiandolo. E, poi, magicamente, la schiena di lei è libera, svincolata da quell’elastico. Continuano a scambiarsi baci, a volte piccoli e leggeri, a volte più lunghi e pensanti. La mano di Logan improvvisamente prende la direzione opposta, verso il basso, e va giù, sempre più giù.

Veronica: Rallenta…

Un sussurro fra le loro labbra, troppo vicine per poter pronunciare qualcos’altro.

Ma a quelle parole Logan si alza di botto, come una scossa. Veronica si solleva un poco, appoggiandosi sui gomiti.

Logan: Hai ragione. Scusami. Che stupido…

Perché quella era la verità. E lui la rispettava. Sapeva che cosa aveva passato Veronica, alla festa di Shelly. Che stupido. Proprio lui che avrebbe dovuto proteggerla, aveva contribuito a far accadere quello che era successo. Ma ora. Ora lui l’avrebbe protetta sempre. Glielo aveva promesso. E lei si fidava di lui.

Rispettava la sua scelta di aspettare. E lui avrebbe aspettato. Aspettato che lei fosse pronta. Aspettato prima di averla completamente sua. Ma la voce della ragazza interrompe i suoi pensieri.

Veronica: Ehi… Io ho detto “rallenta”, non “fermati”.

Al termine di quelle parole, Veronica sorride. Non è più il sorriso beffardo e ironico di prima, è un sorriso più dolce, più bello.

Logan si gira a guardarla. Non è molto sicuro. E’ certo solo che in quel momento, lui ha più paura di lei. Perché tutta la sua sicurezza si è sciolta, al pensiero di poter spezzare quell’incantesimo, al solo pensiero che lei si possa rompere, così fragile e delicata, al solo pensiero di poterle fare del male…

Lei si avvicina. E’ in quel momento che la mano di Logan comincia a spogliarla. Fa tutto lentamente, per paura che da un momento all’altro lei possa svanire, svegliandosi da quello che sembra solo un sogno. Non ha fretta. Cerca in tutti i modi di non metterla in imbarazzo, continua a guardarla negli occhi, e lei si lascia fare. Piano piano anche Veronica prende l’iniziativa. Le sue piccole mani incerte ed esitanti lo aiutano a togliersi prima la maglietta, poi i jeans.

In fin dei conti, per lei era come se fosse la prima volta. E per la prima volta lei, Veronica Mars, non si sentiva forte e sicura come sempre.

Logan la guarda negli occhi di nuovo, prima di baciarla l’ennesima volta.

Nel silenzio dei loro respiri e dei loro sguardi si trovano, per la prima volta, entrambi completamente nudi, uno vicino all’altra.

Se solo poco tempo fa, per una qualsiasi assurda ragione, avesse provato ad immaginare di passare alla seconda fase proprio con lui, l’avrebbe pensata totalmente diversa.

Ma si sa, l’amore si può immaginare, pensare, idealizzare, sognare. Ma quando te lo trovi davanti, c’è solo una cosa che puoi fare: viverlo.

Logan scivola delicatamente sopra di lei, e la sovrasta dolcemente.

Le sorride, le passa una mano fra i capelli. E poi succede. E' dentro di lei. La bacia. E lei si lascia cullare da quella piacevole e bellissima sensazione, chiude gli occhi, sospirando, aggrappandosi a lui, abbracciandolo più forte. Le loro mani si uniscono, giocano, si intrecciano, lei torna ad abbracciarlo buttando la testa all'indietro, e lasciandosi trasportare dal piacere di quella passione che li avvolge, respirando il suo profumo, mentre lui continua a regalarle piccoli baci sul collo. Non c'è dubbio. Quella è per entrambi la più bella sensazione mai provata.

Poi improvvisamente riapre gli occhi, e ancora una volta viene rapita dal suo sguardo. Sorride. Lui la guarda. E' bellissima.

I loro sorrisi si uniscono in bacio. E poi, parole emesse con un filo di voce, mormorate, contemporaneamente...

Logan: Veronica...

Veronica: Logan...

E ancora, appena sussurrate, due parole, quasi all'unisono. "Ti amo".

 

 

Più lontano. Asha ha in mano delle scartoffie, e le fissa. Sorride. No. Aveva tempo. Non c’era alcuna fretta di dirglielo. Avrebbe potuto anche farne a meno. Anche perché non voleva rovinare tutto. Il suo rapporto con Logan e Veronica era perfetto. Non c'era l'obbligo che lui sapesse.

Mette sopra la scrivania le varie carte e si alza. Almeno, nonostante il caos che ne era derivato, era riuscita a far sapere la verità. E, in fondo, anche lei aveva scoperto la sua parte di verità. Ma quella non era obbligata a farla sapere.

Nell’angolo della sua scrivania, sopra le altre carte, c’è una certificato di nascita. Femmina, anno di nascita 1991, Neptune.

In alto, due parole risaltano più delle altre. Anissa Echolls.

 

 

Distesi sul letto, coperti solamente dal tepore del lenzuolo che li aveva appena visti amarsi. Sono ancora abbracciati. Lei ha la testa appoggiata al suo petto. Lui continua ad accarezzarla dolcemente.

Veronica: Sai, credo proprio che la nostra storia non diventerà mai... "normale".

Logan: E chi la vuole una storia normale?

Veronica: Oh, andiamo, pensi davvero che in una relazione debba sempre essere tutto così difficile?

Logan: Nessuno scriverebbe canzoni se tutto filasse sempre liscio.

Alza impercettibilmente le spalle. Lei lo stringe più forte.

Logan: E poi... A me piace così com'è.

La guarda. E sorride.

Perché, com’è?

Logan: Epica.

 

 

 

  
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