Capitolo 1 - L'Apocalisse?! No... sono solo le gemelle Dickinson!
Una ragazza dall'aria sbarazzina, con grandi e brillanti occhi verdi e
lunghissimi capelli castani, spezzati qui e lì da graziose meches rosa shocking,
era appostata tra il binario 9 e 10 della stazione King's Cross a Londra.
Con in mano un cellulare, stava componendo un SMS.
"Ma dove si sarà cacciata quella scema?"-, pensò scrutando la folla in cerca
della sorella.
Il treno sarebbe partito pochi minuti dopo, e lei di certo non aveva intenzione
di perderlo! Era troppo entusiasta all'idea di andare lì, ad Hogwarts. Era
sempre stato il suo sogno, non che la scuola di prima la detestasse, ma Hogwarts
era Hogwarts, punto e basta.
Improvvisamente scorse una figurina identica a lei, con l'unica differenza che i
capelli arrivavano poco più su delle spalle, correre a perdifiato, andando a
sbatacchiare di qua e di là con il carrello.
- Ce ne hai messo di tempo... hai detto che dovevi solo fermarti all'edicola!!!
-, sbuffò la prima ragazza, contrariata.
- Senti, - disse l'altra con il fiatone, - NON ME NE PARLARE! Evitiamo il
discorso... non è proprio giornata, si vede che è il primo giorno di scuola!
Rachel, la gemella dai capelli lunghi, fece spallucce. Non capiva perchè si
facesse tanti problemi, sarebbe stato un anno divertente e pieno di nuove
conoscenze, perchè detestarlo tanto?
- Tanto lo so che volevi rimanere a Beauxbatons con quell'azzeccosa della tua
amica Fleur!-, bofonchiò la ragazza prendendo il carrello con i bagagli e
spingendolo nella parete tra il binario 9 e 10. Lo seguì, stando attenta a non
farsi vedere dai babbani, e dopo poco si ritrovò al binario 9 e 3/4. La sorella
la raggiunse dopo pochi secondi, spingendola via dall'entrata al binario,
facendola sbattere contro qualcuno.
Rachel cadde a terra.
Si rialzò, imbarazzatissima, inchinandosi centinaia di volte, ripetutamente,
alla persona che aveva urtato.
- OH! SONO MORTIFICATA! MI SPIACE!... NON VOLEVO... MIA SORELLA... QUELLA
SCEMA... MI SPIACE!!! -, disse senza riuscire a dare un senso alla frase.
Un biondino, dall'aria affascinante, così pensò Rachel quando ebbe il coraggio
d'alzare lo sguardo su di lui, la guardava dall'alto in basso. Aveva uno strano
sorriso dipinto sul volto, un sorriso piuttosto ironico, che in quel momento
sembrava molto una smorfia di disappunto. Accanto a lui c'era un'altra figura,
un altro ragazzo biondo, a cui però non badò molto, non essendo stato coinvolto
nello scontro.
- Ehm... mi perdona?
Si sentì tremendamente imbecille. "Mi perdona?". Che diamine di domanda era?!
Che figura...
Un risolino divertito scappò dalle labbra di San, la sua gemella. Rachel le
pestò il piede, continuando a sorridere nervosamente in direzione dei due
ragazzi.
San, dopo averle pestato il piede a suo volta, tentò, fallendo, di trattenere
delle risatine isteriche nel guardare la faccia della sorella, assai disperata.
Aveva due lacrimucce che le facevano DIN-DON dagli occhi e osservava con
disperazione i due misteriosi personaggi che non avevano ancora aperto bocca.
- Oh guarda Ares, non sapevo ci fossero dei pollai qui intorno, ma devono
esserci per forza, se no come spiegheremmo la presenza di due galline?! -,
bofonchiò con un'aria quasi snob il ragazzo coinvolto nello scontro.
Le orecchie di Rachel si arrossirono di botto. Come si permetteva?!
- BRUTTO SCREANZATO!!! -, ormai era partita. Le suppliche di San di fermarsi non
servirono a nulla. Continuò la sua ramanzina: -STUPIDO, BORIOSO, ARROGANTE,
VISCIDO, VERME SCHIFOSO. MA COME OSI? GALLINA A ME? SE IO SONO UNA GALLINA, TU
SEI UN POLLO! COCOCOOCOCOCO!!! -, urlò adirata puntandogli il dito sul petto,
facendolo indietreggiare di alcuni passi.
Rachel non si fermò e continuò ad urlargli dietro, finché il ragazzo non fu
fermato da una valigia che lo fece inciampare e andare a gambe all'aria. Si
rialzò quasi subito, massaggiandosi il sedere dolorante.
- COME TI SEI PERMESSA BRUTTA RACCHIA?! SAI CON CHI STAI PARLANDO?! NON IMMAGINI
NEMMENO COME POSSO RIDURTI!
- OH! LASCIAMI INDOVINARE! ARROGANTE E BORIOSO, OCCHI DI GHIACCIO, CAPELLI
BIONDI, QUASI BIANCHI, IMPOMATATI, SPILLA DA PREFETTO SERPEVERDE... DRACO
MALFOY! E NON CHIAMARMI RACCHIA... E NON PROVARE NEMMENO A TOGLIERMI PUNTI, NON
SONO NEMMENO SMISTATA! CREDEVI NON TI RICONOSCESSI? NEL MONDO DELLA MAGIA TUTTI
CONOSCONO IL TUO MAGNIFICO PAPARINO, SBATTUTO DUE MESI FA AD AZKABAN! CREPA
MALFOY! -, detto questo alzò il dito medio della sua mano, e dopo una bella
linguaccia, riprese il carrello e se ne andò, stizzita.
San la guardò a bocca aperta, tanto che la sua mascella toccava praticamente a
terra. Raccolse le sue cose e corse urlando a squarciagola dietro la sorella.
- EHYYYYYYYYYYYYY! RACHEEEEEEL?! MA DOVE CAVOLO VAI SENZA DI ME?! TORNA
QUIIIIIIII!!!!
Il biondo prefetto serpeverde, con gli occhi sgranati dallo shock, si girò verso
il cugino, Ares Lestrange, figlio di Rodolphus Lestrange e Bellatrix Black, che
si sarebbe trasferito quell'anno da Durmstrang ad Hogwarts, dopo l'ennesimo
arresto, con conseguente condanna al bacio del dissennatore, per la madre.
- Ehm... beh... é un peperino però... -, disse Ares sorridendo angelicamente,
tentando di sbollire Draco che, sapeva, sarebbe scoppiato di lì a momenti.
- HAI VISTO COSA HANNO OSATO FARE?! PRIMA MI VENGONO ADDOSSO, POI QUELLA
M'INSULTA! E TU MI DICI CHE È UN PEPERINO?! -, urlò tutto d'un fiato
Malfoy, che
ormai era un vulcano in piena eruzione.
- L'hai chiamata... gallina... -, replicò il cugino tentando di rimanere
impassibile, soffocando delle risatine improvvise.
- PERCHÈ NON È UNA GALLINA?! LA DIFENDI PURE?! MA TU DA CHE PARTE STAI?!
- Dalla parte di due indifese quanto gnocche ragazze, no? E' logico...
-, disse
lui scuotendo la testa, incredulo. - Vuoi dirmi che non hai notato quanto
erano...
Draco gli mollò un calcio nei cosiddetti e se ne andò, ancora più irritato.
Il cugino lo seguì a passo di pinguino con gli occhi lacrimanti, o per meglio
dire, con le cascate del Niagara al posto degli occhi.
***
Poco dopo il fischio del treno annunciò la partenza. Le porte si chiusero e il
treno iniziò a muovere i primi passi verso Hogwarts.
Le due gemelle avevano girato ormai tutti i vagoni, ma di una cabina libera
nemmeno l'ombra. Ne trovarono però una semi-vuota, occupata solo da due ragazzi.
Una graziosa Grifondoro dai capelli rossi e gli occhi cerulei, e un ragazzo
moro, perennemente spettinato, con due profondi occhi smeraldo, e una cicatrice
in testa a forma di... saetta??
HARRY POTTER!
Rachel e San si catapultarono nello scompartimento, senza troppi complimenti. La
gemella con i capelli corti tese la mano al bambino sopravvissuto, che la guardò
stralunato.
- Ciao, ciao! Scusate l'intrusione! Sapete com'è, gli altri vagoni hanno le
cabine tutte occupate! Io sono San! Molto piacere di conoscervi! Lo specchio qui
di fianco a me invece è Rachel, mia sorella, ma questo non è importante, no no!
I due occupanti della cabina si guardarono l'un l'altro perplessi.
Rachel mollò uno scappellotto alla sorella, spingendola fuori dalla cabina. Le
due presero a litigare...
- AGROAR! COME SAREBBE QUESTO NON È IMPORTANTE!? CAPISCO CHE SEI UNA FAN DI POTTER, MA CACCHIO SONO TUA SORELLA!!!
Improvvisamente Rachel si sentì tirare i capelli e si girò.
- CHI ROMPE? -, sbraitò furente.
NO! Ancora loro! Quei due biondi... Malfoy e compare. CHE INCUBO!
- Toh, che coincidenza guarda chi si vede! Le due galline ambulanti!
Una strana luce brillava negli occhi di Draco, sembrava in cerca di vendetta, il
che alle due non piacque per nulla. Il ragazzo dagli occhi verdi, ovvero
Harry Potter, mise il naso fuori dalla cabina.
- Ah, sei tu Malfoy... e ti pareva che potessi mancare... senti, ti vuoi
eclissare? Non ho molta voglia di litigare al momento, quindi, tu e il tuo nuovo
scagnozzo, fareste meglio a sparire dalla mia vista!
- Ma che diavolo vuoi Potter?! Chi diavolo vuole litigare con te? Non sei
interessante come credi, sai? Il naso rificcalo nella
tua cabina e continua a
sbaciucchiarti la tua ragazza! - sbraitò Draco, notando Ginny dietro ad Harry -
Almeno faresti qualcosa di utile... per te stesso ovvio!
Ginny era già pronta, bacchetta in mano, per lanciargli una fattura orcovolante,
ma San e Rachel la precedettero, lanciando entrambe a Malfoy l'incantesimo per
l'ammutolimento, "SILENCIO!".
Ares scoppiò in una fragorosa risata.
- Questo é decisamente divertente!!! -, ruggì il biondo figlio di Bellatrix,
piegandosi in due dalle risate.
Contagiate, Rachel e San presero a ridere, seguite a ruota da Ginny ed Harry.
Malfoy era l'unico a non trovare la cosa divertente. Scoccò uno sguardo di
fulmini dardeggianti al cugino...
-Ok, ok... Finite Incantatem... -, farfugliò ancora in preda ad attacchi
di risatine.
Draco guardò gelido le due ragazze, ignorando Potter e consorte, avvicinandosi a
una distanza pericolosa.
- Se pensate che finisce qui la cosa, vi sbagliate di grosso! Ve la faccio
pagare cara questa!
- Ti bastano venti galeoni? -, chiese noncurante Rachel, sorridendogli
maliziosamente.
Del fumo iniziò ad uscire dalle orecchie di Draco, ora era davvero furioso.
Nessuno aveva mai osato prendersi gioco di lui fino a quel punto, stavano
davvero esagerando. Ares, accorgendosi della situazione, tentò di trascinarselo
via, prendendosi a sua volta un pugno sul naso. Draco fece sbattere la ragazza
contro la parete del vagone, guardandola minacciosamente negli occhi.
- Non scherzerei tanto se fossi in te, ragazzina.
Il ragazzo le era praticamente addosso, schiacciandola al muro. Dopo un momento
di sbandamento, tornò in sé, mollandogli uno schiaffo.
- Lasciami andare, fottuto bastardo... o dirò tutto a Silente!
-, disse tentando
di allontanarlo.
- Oh, che paura... dirà tutto a Silente... Ti ricordo che sono un prefetto, cara
piccola, la tua parola contro la mia non vale nulla!
San si avvicinò a Draco e, dopo avergli tirato i capelli, gli tirò ripetuti
pugni sulla schiena. Lui, in tutta risposta, stando bene attento a non far
scappare Rachel, le diede un forte spintone.
Harry, approfittando della distrazione di Malfoy, lanciò un Tarantallegra. Il
ragazzo mollò la presa di Rachel e, usando Ares come partner, iniziarono a
ballare un tango.
San e Rachel sgranarono gli occhi, divertite.
- Bel colpo, Potter... -, fu tutto ciò che riuscì a dire Rachel.
Improvvisamente arrivarono Hermione e Ron.
- Finite Incantatem... -, borbottò il rosso, di malavoglia. Quello spettacolo era
unico, ma era pur sempre un prefetto, e come tale doveva mantenere l'ordine.
- No? Già finito? E io che stavo per andare a compare qualcosa da sgranocchiare
nel guardare lo spettacolo... -, disse sarcastica Ginny.
I due cugini corsero via a tutta birra, non prima di aver
lanciato qualche provocazione al gruppo di grifondoro e alle due sorelle.
- Che codardi... -, bofonchiò Harry.
- In ogni caso, bello scherzo! -, disse ancora ridacchiante Hermione, zittita
poco dopo dal borbottante Ron.
Rachel fece un piccolo inchino per ringraziare il rosso e il moro e si presentò
al piccolo gruppetto presentando, alquanto di malavoglia, anche sua sorella San.
Era ancora arrabbiata per com'era stata trattata in precedenza, quando avevano
incontrato Harry e la sua, a quanto pareva, ragazza.
Ginny si soffermò a guardare le due gemelle. Anche se avessero avuto lo stesso
taglio di capelli si sarebbero riconosciute immediatamente. Rachel aveva davvero
buon gusto nel vestire e appariva molto femminile. Portava una camicia con
maniche a tre quarti rosa confetto, accompagnata da
una graziosa gonna lunga poco sopra il ginocchio di colore bianco. Ai piedi
portava delle scarpe di vernice nera, chiuse da un piccolo laccetto intorno alle
caviglie. I capelli erano ben curati e pettinati, sembravano quasi finti dalla
loro perfezione, non un capello era fuori posto. Il viso aveva un effetto
naturale, ma portava un leggero trucco. Gli occhi erano contornati da una matita
nera ed evidenziati da un ombretto dello stesso colore della camicia. Sulle
guance aveva un leggero phard color pesca che ne
risaltava il colore, mentre le labbra erano cosparse di un rossetto di colore
leggero tutto brillantato. San era alquanto trasandata, sembrava un po' un
maschiaccio. Indossava dei Jeans piuttosto malridotti, troppo larghi per lei,
tenuti in vita da una cintura. Indossava una maglia senza maniche nera e portava
un pulloverino, munito di cappuccio, dello stesso
colore in vita. Al polso portava uno strano bracciale, che le pareva si
chiamassero borchie , accompagnato da altri bracciali più
semplici, mentre, ai piedi, portava delle scarpe da ginnastica. I capelli
erano lasciati sciolti, con un'aria assai ribelle. Non indossava quasi per
niente trucco, tranne che per la matita nera ben calcata sugli occhi e del
semplice lucidalabbra.
Entrambe, comunque, una in stile bambolina di porcellana, l'altra in stile punk,
erano decisamente ragazze su cui l'occhio cadeva facilmente. Sarebbero stati
tempi duri per le fidanzate di tutta Hogwarts.
Le due, infine, si accomodarono in cabina con Hermione, Ron, Harry e Ginny, e
raccontarono loro lo spiacevole incontro al binario 9 e 3/4 con Malfoy e cugino.
- Nostro padre ha detto che quello... il cugino di Malfoy, intendo... é il
figlio di Bellatrix Lestrange... calmati Harry... beh... non mi sembra se la sia
presa a male per quello scherzetto del tango... anzi rideva peggio di noi...
magari non é della stessa pasta del cugino... -, fece notare Ginny.
- Sì, sì... i sogni son desideri...-, canticchiò il fratello, ricevendo uno
schiaffone dietro il capo dalla sua ragazza, Hermione.
- Piantala Ron, in ogni caso, diverso o no, Malfoy rimane sempre Malfoy...
stupido, vigliacco e deficiente!
- Su questo non ci piove, ma di certo che lui abbia un altro alleato potrebbe
rivelarsi un bel problema... -, rimuginò Harry.
- Oh, in ogni caso la mia sorellina lo sottomette facilmente, vero Rachel? Non
c'è di che preoccuparsi, prefetto o no!
- Io odio i prefetti... senza offesa Hermione e Ron... ma secondo me non servono
a nulla!!! I capiscuola, quelli sì che servono... sono del settimo anno, sono
più autoritari e via dicendo... ma i prefetti sono inutili... e Malfoy é il
capo-inutile!!!-, disse lei sicura mentre scartava una cioccorana.
- In ogni caso i conti non cambiano, ci sono e basta e purtroppo... dettano
legge uh uh... che brutta cosa...
- Ma dai San! In fin dei conti non possono fare tutto i capiscuola, non trovi
Rachel? -, domandò Hermione ironicamente.
- Manco i prefetti facessero qualcosa... -, bofonchiò la ragazza guardando fuori
dal finestrino con aria assorta.
Le guance di Hermione si tinsero di una leggera tonalità scarlatta. Chiese
scusa, dicendo che aveva impegni, ed uscì dalla cabina.
- Ma se l'é presa?-, chiese la ragazza mortificata. Di risposta si beccò uno
sguardo omicida dalla gemella, che uscì dallo scompartimento seguendo Hermione.
Ron sbuffò, Harry sospirò e Ginny si appoggiò stancamente con le testa sul suo
braccio. Rachel aveva colpito la ragazza nel suo punto debole. Era molto
orgogliosa di essere un prefetto e sapeva di svolgere un buon lavoro, ma
quell'affermazione l'aveva smontata del tutto.
***
San era appena uscita dallo scompartimento. Vide Hermione varcare la soglia per
passare nel vagone successivo. La seguì, quando però sbatté contro qualcuno.
Quella era decisamente la sua giornata NO .
- Scusami!-, disse lo sconosciuto aiutandola a rialzarsi, porgendole una mano.
- No scusam... eh?! No, non di nuovo! -, brontolò la ragazza, con un tono
piagnucolante. Voleva andar a parlare con Hermione, non incontrarlo ancora!
- Ahhh! Tu sei la gemella di quella pazza... -, fece il cugino di Malfoy, Ares
Lestrange, con un sorriso di scherno.
- Oh, tu sei il cugino di quel pollo che subisce sempre! -, ribatté a tono lei.
- Cerca di moderare i termini, bimba. Tu e quella scema di tua sorella avete già
dato troppo fastidio per stamattina!
- Bugiardo! Siete voi che avete dato fastidio, se non ci davate delle galline
non sarebbe successo nulla! -, grugnì infuriata la ragazza. Aveva gli occhi in
fiamme e sembrava volesse mangiarselo da un momento all'altro.
- Bah... perché non te ne torni da Potter & co.? Avete una certa affinità con
gli sfigati, o sbaglio?-, chiese lui, noncurante degli sguardi omicidi.
- Veramente quello che ha affinità con gli sfigati sei tu, essendo sfigato già
per di tuo! Harry non ha proprio nulla che possa dargli anche solo l'aria dello
sfigato! Non provare mai più ad offenderlo! -, disse lei praticamente
saltandogli addosso con l'intenzione di strangolarlo.
- Aiutooo! Toglietemi di dosso questa cagnaccia pazza!!!
Si beccò uno scappellotto dietro la testa.
San allungò il collo per vedere chi fosse. Era Hermione.
- Lasciala stare, brutto idiota... scommetto che sarai serpeverde, vero? Oh, non
preoccuparti, che appena ti becco a scuola tolgo almeno 10 punti alla tua
casa!-, disse furiosa la ragazza dai capelli color miele.
Ares la guardò furioso. Ma come si permetteva quella?! Solo perchè era un
prefetto non aveva il diritto di andare in giro a fare la
so-tutto-io-tolgo-punti-a-chi-voglio-perchè-mi-va. San lasciò andare il ragazzo,
non prima di avergli tirato un pizzicotto e sorrise ad Hermione.
Ares fece una smorfia di disgusto alle due...
- Mezzosangue...-, bofonchiò prima di andarsene furioso.
Di seguito, si beccò un oggetto indefinito (una scatola di legno di gelatine
tuttigusti+1) dietro la testa.
Se ne andò imprecando, mentre le due ragazze ridevano di gusto.
- Grazie mille Hermione, mi hai evitato il carcere a vita per aver ucciso un
povero idiota!
- Di nulla... mi stavi cercando, vero?!-, chiese la grifondoro, sorridendo
cordialmente.
- Beh... a dire il vero sì... ehm... mi dispiace per le cose che abbiamo detto
mia sorella ed io, non farci caso. Sono certa che tu svolgi un ottimo lavoro
ma... beh, nulla lascia stare-
Hermione le sorrise ancora una volta, tenendole la mano...
- Amiche?
- Che domande! -, disse l'altra tutta allegra stringendole a sua volta la mano.
Improvvisamente qualcuno inciampò, cadendo addosso a San...
- Puff... pant... anf... scusa... sorellina... ti... cercavo... No... -, si
rialzò,-... No... veramente cercavo Hermione... scusami!!!-, disse con le
lacrimucce agli occhi. San, intanto, era ancora sotto di lei, un po' malridotta.
No. Decisamente, quella era la sua giornata out!
FINE 1° CAPITOLO
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