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Autore: ClodiaSpirit_    01/12/2012    1 recensioni
Kurt è già da un mese a NY, aveva deciso di andarci lo stesso anche se, ormai il sogno della NYADA era andato in fumo.
Non vedeva l'ora di rivedere il suo ragazzo con cui, si era sentito tutti quei mesi tramite chiamate e skype.
Quel giorno Blaine si sarebbe diplomato e Kurt non si sarebbe perso assolutamente quel momento importante.
Non vedeva l'ora di stringerlo a sè, abbracciarlo e baciarlo.
Era agitato, emozionato, eccitato all'idea.
Quando si rivedono entrambi, hanno delle emozioni fortissime, indescrivibili.
Ci sarà una sorpresa che cambierà le loro vite, per sempre.
Ho deciso di mettere questa FF anche qui, per avere più lettori.
Spero vi piaccia e che continuerete a leggerla, capitoli dopo capitoli.
Spero che vi appassioni.
Grazie per chi, adesso sta leggendo questo capitolo.
Grazie davvero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti. Eh sì, so che avrei dovuto postarlo ben due settimane fa ma, a causa della scuola, della palestra e dei vari impegni, non sono riuscita a postarlo prima, anche perché, ho dovuto lavorarci un bel po’. E’ il più importante e ho cercato di renderlo perfetto in ogni minimo dettaglio e particolare.
Devo dire che mi piace, é la prima volta che succede. Spero piaccia anche a voi.
Buona lettura.

KlainestoryinNewYorkCity cap 17.

I giorni erano in fretta il che, stava a significare che tutto stesse andando bene. Blaine si era ambientato lì a New York, amava ogni giorno di più il suo lavoro, si sentiva sempre più soddisfatto di saper guarire e aiutare i suoi pazienti e nonostante gli orari fossero piuttosto limitati, riusciva sempre a concedere qualche sguardo al suo amore, ad avvicinarsi e ad avvolgerlo tra le sue braccia la sera, quando tornava tardi. Il più delle volte, Kurt, tornava a casa verso il tardo pomeriggio e gli bastava notare un foglietto appeso al frigo, un messaggio sul cellulare o addirittura guardare l’orologio per capire che, Blaine avrebbe fatto tardi anche quella sera. Posava le sue cose, si levava le scarpe e distendendosi sul letto, lo aspettava sperando di non addormentarsi ma, non funzionava mai perché i suoi occhi si chiudevano involontariamente e crollava del tutto, lasciandosi trasportare dai suoi sogni e dal suo sonno. Era passato un mese e tutto procedeva a gonfie vele e niente, niente avrebbe potuto cambiare le cose. Entrambi si erano svegliati e dandosi un tenerissimo bacio del buongiorno, si erano diretti verso la cucina per fare colazione. Kurt prese una ciotola e la riempì con del latte e dei corn flakes invece Blaine, prese un croissant contenuto in una graziosa carta e prendendo una tazza, preparò il caffè. Dopodichè, si sedettero a tavola e tra un boccone e l’altro, cominciarono a parlare.
‘’Quindi oggi hai la giornata libera?’’
‘’Ehm, no.’’
‘’Ah..praticamente oltre le domeniche, la mattina e certe volte neanche quella, non ci vediamo. Quando la sera ritorno tardi a casa, ti ritrovo addormentato… e bhe..non è che devi aspettarmi fino a quando non torno, non ti fa bene, Kurt..’’
Kurt gli prese la mano.
‘’Non mi hai neanche lasciato finire, non ho la giornata libera ma, ho chiesto a Ryan se poteva concedermi il pomeriggio libero per passarlo con te..’’
‘’Eh?’’
‘’Mi ha detto che va bene, Blaine.’’
Blaine strinse forte la sua mano e fece un gran sorriso. Ci sperava davvero tanto e poi, aveva qualcosa di davvero molto speciale in serbo per lui. Kurt ricambiò al sorriso e le sue guance si fecero subito rosse. Quanto poteva essere adorabile? Blaine si avvicinò e gli stampò un bacio sulle labbra. Rimase un po’ a guardarlo e entrambi si scambiarono sorrisi e sguardi.
‘’Sì, però, il tutto a una condizione.’’
‘’Quale?’’
‘’Devo trovarmi lì tra almeno cinque minuti. Ryan ha detto che devo essere lì verso le sette e mezza.’’
‘’Oh, bhè in questo caso..’’
Blaine si riavvicinò e gli diede un bacio che lo fece restare senza fiato.
‘’Che scemo che sei, ahahah.’’
‘’Scusami tanto se, mi faccio la scorta.’’
Dopo, abbozzando un sorriso soddisfatto, si allontanò e si sedette di nuovo riprendendo a mangiare la sua colazione. Kurt finì velocemente la sua, si vestì e prendendo la sua borsa a tracolla si avvicinò a Blaine e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
‘’Mi mancherai.’’
‘’Anche tu.’’
E dandogli un ultimo sguardo, uscì dalla porta e si affrettò per non fare tardi.

Adesso che era solo, poteva organizzare tutto al meglio.Prese il telefonino e selezionando ‘rubrica’ e il ‘nome’, avviò la videochiamata.
Il telefono squillò due volte prima che qualcuno rispondesse. Finalmente.
‘’Rachel, via libera!’’
‘’Giorno Blaine, okay perfetto. Programmi per questo pomeriggio?’’
‘’Passeggiata romantica a Central Park, una bellissima cenetta a lume di candela e bhè, quella cosa di cui abbiamo parlato ieri..’’
Dal telefono si sentì un urlo che quasi assordì Blaine. Non si capiva se Rachel stesse piangendo, sorridendo o urlando contemporaneamente. A quanto pare, tutte e tre le cose perché, si sentì la sua voce spezzata per la felicità dal pianto e sul suo viso apparì un grande sorriso.
‘’Oddio, è bellissimo! Stupendo! Assolutamente magnifico! Riesco ad immaginare la faccia di Kurt! Sono così felice per voi, davvero.’’
‘’Grazie.’’ disse Blaine rispondendo alla sua gioia.
‘’E hai già, insomma..?’’
‘’Sì, ieri appena uscito dal lavoro. Spero gli piaccia tutta questa sorpresa anche perché, è quello che desidero e credo che, lo desideri anche lui.’’
‘’Ma certo che gli piacerà, ovvio! Blaine, ma sei cretino? E’ quello che desidera anche lui, puoi starne certo.’’ Rachel disse abbozzando un sorriso ancora con le lacrime sul viso. Si asciugò il viso con le mani e poi continuò. ‘’A che ora finisce?’’
‘’Oddio, non gliel’ho chiesto..ora gli mando un messaggio!’’
Blaine cliccò sull’icona ‘messaggi’ e scrivendo molto velocemente, inviò il messaggio.
‘’Sai cosa la renderebbe ancora più bella?’’
‘’No, cosa?’’
‘’A Staten Island c’è una magnifica ruota panoramica e il paesaggio è magico.’’
‘’Oh sì, ne ho sentito parlare. Se non sbaglio è ricoperta da un grande prato verde e c’è anche un osservatorio..oddio è perfetto! Grazie Rach!’’
‘’E di cosa? Figurati.’’
‘’Sarà una giornata che non potrà dimenticare, ne sono sicuro.’’
Il suo telefonino vibrò, era Kurt.
Rachel ovviamente, era riuscita a sentirlo.
‘’Che ti ha detto, che ti ha detto?’’ disse eccitata.
‘’Finisce alle tre. Ovviamente tu non dovrai farne parola con lui, okay?’’
‘’Certo, questo segreto è in buone mani, tranquillo. Mi troverò lì alle cinque per preparare il tutto, non preoccuparti.’’ disse facendo un occhiolino.
‘’Perfetto. E grazie per l’aiuto, Rachel.’’
‘’Figurati. Adesso devo proprio andare, aggiornami al più presto. A presto Blaine.’’ disse salutandolo con la mano e facendogli un sorriso ancora più grande di prima.
‘’Naturalmente, a risentirci Rachel.’’ stesso fece lui e chiuse la videochiamata. Dopo che finì la sua colazione, lavò le ciotole, riposò i cereali e cominciò a preparare il suo completo che, come quella giornata, sarebbe dovuto essere assolutamente indimenticabile. Scelse una camicia bianca, una giacchetta, una cravatta elegante ma non troppo seria, un paio di pantaloni e dei mocassini neri. Prima di appoggiarli sul letto però, lo rifece con calma e lo sistemò per bene. Subito, corse di corsa in bagno e si diede una rinfrescata.

Uscì dalla doccia, si avvolse nel suo accappatoio e prese l’asciuga-capelli. Lo tenne un po’ in mano prima di decidere se cospargere come sempre, i suoi capelli di gel o di lasciarli così, al naturale. Si ricordò di quanto Kurt lo amasse per l’essere se stesso, lo amasse anche con i suoi difetti e soprattutto, si ricordò di quanto gli piacessero i suoi capelli ricci. Diede uno sguardo alla boccetta di gel e poi infilò la spinetta del phono nella presa. In quel momento, sentì squillare il cellulare che era proprio in cucina. Uscì dal bagno e dopo qualche minuto, lo trovò e rispose.
‘’Ehi, amore. Che c’è?’’
‘’Blaine, ehi, ritorno un’ora prima perché qui abbiamo quasi finito.’’
‘’Okay, va bene. Non vedo l’ora che torni e ti prometto, che il resto della giornata sarà fantastico.’’
‘’Anche tu mi manc.. Blaine, cosa stai architettando?’’
‘’Uh, niente, niente.’’
‘’Ecco, adesso sono curioso!’’
‘’E tu cerca di non esserlo.’’ rise.
‘’Ci proverò, a dopo.’’
‘’A dopo.’’
Ritornò in bagno ad asciugarsi e ad acconciarsi. Si vestì, infilò qualcosa nella giacca, si diede un ultimo sguardo allo specchio e controllò l’orologio sul suo polso: 10.00
Bene, aveva ancora quattro ore piene per potersi esercitare. Cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza formulando ogni tipo di frase possibile e immaginabile che avrebbe potuto dire in quel momento. Un po’ di prove non avrebbero fatto male.
‘’Kurt, come sai è da un mese che ormai viviamo insieme e.. no, non va bene. E’ da tanto ormai che stiamo insieme e credo che sia giunto il momento di.. no, no no!
Non ci siamo Blaine, così non ci siamo proprio. Concentrati! Kurt, amore mio..’’ continuò ad esercitarsi e a riprovare. Qualche ora dopo, il suo telefonino squillò, si affacciò per capire di chi si trattasse:

Burt.

Lui era stato il primo a sapere. Blaine lo aveva chiamato e avevano discusso un po’ sulla questione. Ovviamente, Burt non poteva che condividere quello che lui stava per fare da lì a poco.
Sapeva che, avrebbe reso suo figlio felice e la felicità di suo figlio, era la cosa più importante per lui.
‘’Ehi, Blaine..come sta andando?’’
‘’Non lo so..sono agitato e.. e se mi dicesse di no? Se dovesse andare male?’’
‘’Non dire stupidaggini, mio figlio ti ama, Blaine. Voi due vi amate. Ed essere ansiosi è più che normale. Devi fare soltanto una cosa.’’
‘’Cosa?’’
‘’Fai un respiro profondo e calmati un po’, su.’’
Blaine lo fece e cercò di non agitarsi tanto. Si sgranchì le dita e il collo.
‘’La ringrazio, davvero.. mi è servito.’’
‘’Non ce di che, Blaine. Adesso, vai e fatti forza. A risentirci.’’ disse Burt con tono amichevole.
‘’A risentirci.’’

Diede un’altro sguardo all’orologio, sperando che, il tempo si fosse velocizzato e che, quella giornata finalmente, potesse avere inizio.

12.00

‘’Ancora due ore, due ore.. calmo, calmo.’’ si ripeteva stando seduto sul letto e con le mani che gli tremavano.

13.59

Un minuto, uno soltanto. Un minuto e tutto avrebbe avuto inizio. Le sue emozioni erano un miscuglio: agitato, emozionato, nervoso. La sua mente era affollatissima, piena di pensieri, domande.
Una cosa lo interruppe. Il campanello suonò una sola volta. Si alzò e corse alla porta, aprì.
‘’Ciao amore.. e quellI? ’’ indicò verso i suoi capelli.
‘’Bentornato, Kurt. Questi?’’ gli rispose, passandosi la mano tra quei riccioli splendidi.
‘’Bhè, è una giornata particolare.’’
‘’Uhm, ancora non capisco. Mi dispiace.’’
Blaine si fece più avanti e chiuse la porta alle sue spalle poi, si rivolse verso Kurt.
‘’Ti porto fuori.’’
Kurt lo guardò più attentamente e notò il suo abbigliamento. Il suo ragazzo si era agghindato per lui e aveva persino rinunciato al suo amato gel. Oddio, come poteva non averlo capito prima?
‘’Oh, Blaine..’’ fece un sorriso poi continuò.
‘’Sei.. sei bellissimo..davvero.’’
‘’Mai quanto te.’’
‘’D-dove andiamo?’’
‘’Ora vedrai.’’
Si presero per mano e si diressero verso le strade di New York.

Central Park era magnifica, come sempre. Era piena di bambini che giocavano a palla o con qualche scoiattolo che, ogni tanto si faceva ritrovare lì, in quel magnifico prato con quegli immensi alberi verdi e rigogliosi. Uomini seduti sulle panchine a leggere un libro, uomini intenti a giocare e ad accarezzare il proprio cane. Coppiette di ogni genere si tenevano per mano e passeggiavano innamorate.
Kurt e Blaine passeggiavano stretti l’uno all’altro. Parlavano e si scambiavano sguardi totalmente pieni di amore.
‘’Oh, quasi dimenticavo..’’ Kurt rovistò nella sua borsa a tracollo e ne uscì una macchina fotografica. Era sempre attrezzato in caso di giornate come queste. Si girò e cominciò a cercare qualcuno che potesse scattare una foto a loro due.
‘’Kurt, che stai facend-‘’ non finì neanche la frase.
‘’Mi scusi, potrebbe scattarci una foto?’’ si rivolse a un signore dall’aria tranquilla seduto su una panchina.
Il signore sorrise e alzandosi rispose.
‘’Ma certo.’’
‘’Grazie..’’
Kurt si avvicinò a Blaine e lo strinse a sé. Blaine fece lo stesso. Rivolsero il loro sguardo alla camera della macchina e il signore scattò la foto. Prima che il signore potesse dire ‘fatto’, Blaine avvicinò le sue mani al viso di Kurt e lo baciò dolcemente. Il signore inquadrò per bene le loro facce, prima avvicinando lo zoom e poi facendo una foto per intero. Kurt si ritrovò le guance arrossite, sia lui che Blaine si stavano sorridendo e si stavano scambiando sguardi sempre più innamorati. Il signore ne approfittò e fece ancora un’ultima foto. Kurt si allontanò un attimo e andò a ringraziarlo.
‘’G-grazie.’’ aveva ancora le guance rosse e il suo tono era piuttosto imbarazzato.
‘’Di niente, è stato un piacere.’’ disse facendo un gran sorriso e ritornò a sedersi sulla sua panchina.
Continuarono il loro pomeriggio tra risate, passeggiate, sguardi, baci. Stava andando tutto meravigliosamente. Presero il gelato e sporchi di questo sulla bocca e sul naso, si baciarono e risero. Tutto ero perfetto, assolutamente. E proprio quando pensi non possa andare meglio di così, c’è sempre qualcosa che ti soprende ancora di più.
‘’Blaine, è tutto così fantastico.. ‘’
‘’E ancora non hai visto niente. Vieni con me.’’ Lo afferrò per mano e cominciarono a correre. Erano a pochi passi da Staten Island. Blaine correva e Kurt lo seguiva.
‘’Dove mi stai portando?’’ urlò.
Ma, Blaine non gli rispose perché ormai mancava veramente troppo poco. Erano arrivati. Kurt era senza parole, stupefatto da tutto quello che i suoi occhi stavano guardando. La ruota panoramica era gigantesca e affianco ad essa si affacciava un paesaggio pazzesco. Un prato rigoglioso e verde riempito di fiori di ogni genere e ai lati di questo, degli irrigatori. Il tutto immerso in un cielo azzurro e sereno. Era il paradiso. Blaine lo teneva ancora per mano e girandosi verso di lui, gli fece senno di seguirlo. Si ritrovarono davanti alla ruota panoramica. Si avvicinò al signore adetto ai biglietti e gli fece un occhiolino facendolo avvicinare.
‘’Salve, sono il signor Anderson.’’
‘’Oh, certo. Ora ricordo. Prego, entrate.’’
Il bigliettaio avanzò e aprì il cancelletto con delle chiavi che teneva in mano e li fece entrare. Prima di andarsene, diede un’occhiata ad entrambi e gli augurò un buon divertimento. Si sederono su una delle panchine girevoli della ruota e ammirarono entrambi il panorama incantevole. Si vedeva tutta Manhattan, la vista era spettacolare. Kurt diede ancora un’altro sguardo e lo immortalò con la sua macchina fotografica. Poi, rivolse uno sguardo al suo ragazzo, si avvinghiò teneramente a lui e sempre premendo il tasto principale, immortalò anche quel bellissimo momento.

Il giro durò un bel po’ e quando scesero, si ritrovarono a camminare per quell’immenso parco. Ovviamente, anche lì Kurt scattò qualche foto per ricordo. Camminarono a lungo e dolcemente, mano nella mano. Blaine alzò gli occhi e guardando per bene, notò che erano giunti all’osservatorio. Senza pensarci due volte, tirò Kurt a sé. Le loro bocche si stavano incontrando. Fu un momento indescrivibile e fu davvero diverso da tutti gli altri. Non solo perché, entrambi si stavano stringendo come mai prima l’uno all’altro, assaporando a pieno quell’istante ma, anche perché dopo che le loro labbra si staccarono, si sentirono tanti applausi provenire dall’alto. Kurt alzò lo sguardo e si trovò tantissimi occhi di persone puntati su di lui. Tutte, nessuna esclusa, stavano applaudendo e facendo qualche sorriso commosso. Un piccolo sorriso spuntò anche sul suo viso e il suo sguardo andò a lui. Avvolse le sue braccia intorno al suo collo. Entrambi ridevano e si guardavano.

Durante il ritorno, sempre camminando vicini, Kurt aveva tirato fuori la sua macchina e stava riguardando per la centesima volta tutte le foto che aveva fatto quel pomeriggio. Una lacrima gli rigò il viso. Blaine lo guardò e avvicinandosi, gli stampò un piccolo bacio sulla guancia. Kurt appoggiò la sua testa alla sua spalla e Blaine gli cinse il fianco facendolo sentire protetto.

Arrivati a casa, salirono le scale e prima di aprire la porta:
‘’Chiudi gli occhi.’’
‘’P-perché?’’
‘’Tu chiudili.’’
Kurt obbedì e chiuse gli occhi. Blaine prese le chiavi e aprì piano la porta.
‘’Adesso puoi aprirli.’’ disse con un tono abbastanza caldo e soddisfatto.
Le sorprese non erano ancora finite. Appena aprì i suoi occhi, rimase di stucco. Il tavolo era apparecchiato con due candele che diffondevano una luce accogliente ed elegante in tutta quanta la stanza e una rosa si trovava al centro dentro un vasetto allungato e snello di vetro. Gli orli della tovaglia erano dorati e il resto bianco. Si avvicinò per guardare meglio e vide che, su questa c’erano due porta candele ai lati abbinati. I bicchieri erano in vetro, le posate luccicanti con dei tovaglioli accanto perfettamente piegati e sistemati. Si portò una mano alla bocca e non potè fare a meno di piangere. Blaine gli si avvicinò e spostando la sedia, lo fece accomodare.
‘’Hai fatto tutto da solo?’’
‘’Ehm, diciamo che qualcuno mi ha dato una mano.’’
Tirò fuori dal forno una teglia di pasta e un’altra, con del polpettone dentro. Poi, li mise a tavola e si sedette anche lui.
‘’E’ tutto meraviglioso. Questo pomeriggio è stato davvero meraviglioso.’’
‘’Stare con te, è meraviglioso, Kurt.’’ disse così e i suoi occhi, diventarono subito lucidi.
Si presero per qualche istante le mani e poi, cominciarono a mangiare.

Dopo aver finito di mangiare, Blaine si diresse verso la stanza da letto e ordinò a Kurt di sedersi. Kurt si sedette cautamente sul letto e cominciò a guardarlo e a chiedersi cosa stesse succedendo.
Accadde lì, esattamente lì. Blaine puntò i suoi occhi su di lui e cominciò a parlare.
‘’Ah, okay.. uh..prima di tutto devo calmarmi.’’
‘’S-stai bene, Blaine?’’ stava iniziando a preoccuparsi.
‘’Sì, sì sto bene.’’ si calmò e assunse un tono di voco meno agitato di prima.
‘’Questi tre anni insieme sono stati bellissimi, i più belli. Tu hai dato un senso alla mia vita,Kurt. Quando sto con te, tutto il resto del mondo scompare e ci sei solo tu. Tutto diventa insignificante e superfluo perché, l’unica cosa di cui mi importa sei tu. La mia vita non aveva importanza fino a quando non sei arrivato, fino a quando non ti ho conosciuto, fino a quando non ho iniziato a provare l’amore vero. E tu mi hai fatto capire cos’è l’amore vero, che cosa significa ‘amare’ ed essere tanto legati a una persona. Ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te.’’
Si mise in ginocchio davanti a lui e prima di fargli la fatidica proposta, gli disse:
‘’So che, non sarà bellissima quanto una proposta etero ma.. *rise* ho intenzione di fartela lo stesso, perché voglio averti sempre accanto a me.’’
Tirò fuori dalla sua giacca una piccola scatolina e mettendola bene in mostra, la aprì. Qualcosa di luccicante e bellissimo, vi era dentro. Era un anello con le loro iniziali sopra‘K & B’.
‘’Kurt Elizabeth Hummel, mi vuoi sposare?’’
Kurt gli saltò addosso, stringendolo e forte e piangendo e sorridendo per la gioia. Non aveva ancora realizzato che stesse succedendo davvero. Si staccò da quell’abbraccio e disse:
‘’SI, SI, SI, SI, SI! Assolutamente SI!’’ disse con tutta la gioia del mondo, preso dalle mille emozioni che stava provando. Le lacrime scendevano veloci e un ampio sorriso felice illuminava il suo viso. Gli occhi di Blaine si erano già fatti lucidi. Estrasse l’anello dalla scatolina e glielo infilò al dito.
‘’Ti amo da morire.’’
‘’Ti amo anch’io.’’
Dissero entrambi guardandosi negli occhi.

Quella sera fecero l’amore nel senso più profondo del termine, scandito da emozioni ancora più forti e da un amore ancora più potente e passionale.

Bene, è finito. Che ve ne pare? Diciamo che, la maggior parte delle cose sono state tirate fuori dalla mia mente o meglio, da quello che ricordavo del mio sogno. Sì, ho sognato la proposta di matrimonio dei Klaine e non solo. Ho tante altre cose in serbo per voi, non preoccupatevi. Non pensate che siano bellissimi? Non pensate che, il loro amore cresca e diventi sempre più forte, giorno dopo giorno? Non pensate che siano fatti l'uno per l'altra?
Kurt Elizabeth Hummel Anderson & Blaine Devon Anderson Hummel, non suonano benissimo? Sento già la marcia nuziale **
Spero vi sia piaciuto e ricordatevi di lasciare una recensione qua sotto, di salvarlo nei preferiti o nei seguiti se, vi ha particolarmen colpito.
Al prossimo capitolo.
Baci Clà.

 
 
   
 
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