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Autore: Francesca Akira89    05/07/2004    11 recensioni
Stavolta Rika, Henry, Takato e Ryo avranno bisogno di un' energia più potente di quella scaturita dai digivice per battere i loro avversari...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Takato Matsuda | Coppie: Jianlinag Wong/Henry, Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome o Nick: Francy Akira’89

 

 

 

BRIGHT HEARTS

Il nuovo potere dei Digimon Tamers

 

Capitolo 1

 

Jeri correva ansimando lungo la strada; era stanchissima e sentiva un dolore per tutto il corpo, ma non poteva riposarsi… Doveva sbrigarsi… Doveva raggiungere gli altri …. Loro…. dovevano sapere.

Era l’unica che poteva avvisarli, lo sapeva.

Ma il guaio è che lo sapeva anche Lui.

In un attimo, una lunga striscia di luce infuocata le si avvolse intorno alle gambe prima che avesse il tempo di accorgersene.

Tentò di urlare, ma il nastro di fuoco salì a velocità sorprendente lungo il suo corpo fino ad avvolgerla completamente, tappandole la bocca.

Con un sordo mugolio, la figuretta esile della ragazza ormai avvolta in un bozzolo iridescente, venne trascinata verso l’ombra della strada e… scomparve.

 

   Shinjuku. Ore 12.30

 

-         Takato… scusa…

 

Un ragazzo dai capelli castano dorato alzò lo sguardo in su.

Un ragazzo cinese dai capelli corti e scuri e una ragazza dallo sguardo serio lo osservavano dall’alto con un’ espressione assolutamente sconvolta.

 

-         Sì, Henry… Rika? Cosa c’è?- domandò, raddrizzandosi gli occhiali da pilota che gli erano scivolati sul naso.

 

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo stupefatto.

 

-         Takato…- cominciò Henry, con molto tatto.

 

-         Che accidenti stai facendo?!- sbottò Rika, senza tanti preanboli.

 

Takato fece leva sulle sue due esili ginocchia e si raddrizzò fino a sedersi sulla sbarra:

 

-         Niente di particolare…- disse, un po’ affannato, strofinandosi una mano sulla fronte molto rossa- Cercavo di diventare più intelligente!

 

Rika guardò Henry e si portò il dito alla fronte con un mezzo giro, alzando contemporaneamente gli occhi al cielo.

Henry non potè fare a meno di sorridere.

 

-         Cercavi di diventare più intelligente attaccandoti a testa in giù alla sbarra per le flessioni?- chiese poi educatamente il moretto, rivolgendosi a Takato.

 

-         Ryo sostiene che funziona!- disse Takato, cominciando ad arrossire.

 

-         Ryo!… Oh, guarda, adesso sì che è tutto chiaro!- esclamò Rika, nascondendo la faccia tra le mani, col tono di chi è al l’ orlo dell’esasperazione.

 

Proprio in quel momento, un suono tra una pernacchia e un soffocamento giunse alle spalle dei tre amici. Rika e Henry si voltarono e videro un ragazzo alto e abbronzato, piegato in due in una crisi di risate trattenute.

 

-         Io non ci trovo proprio niente da ridere!- protestò Takato, arrabbiato, scendendo con un salto dalla sbarra.

 

-         Mmmpffff … Ah… Ah…! No… coff... Ah.. ah... scusatemi ragazzi... Coff… coff… comunque, Takato… eri bellissimo nell’imitazione di un pipistrello!. Ah,ah,ah!

 

-         Non dovresti prendere in giro i tuoi amici… soprattutto se siamo noi!- disse Henry, in tono di disapprovazione.

 

-         Io non ho preso in giro nessuno!…- esclamò Ryo, riprendendosi e prendendo un tono da dignità offesa- Facendo affluire più sangue al cervello si migliorano le facoltà intellettive; l’ho letto su Topolino!

 

Rika gli tirò contro la cartella, ma il ragazzo c’ era  abituato e l’afferrò al volo.

 

-         Non ti sarai arrabbiata, principessa! Era solo uno scherzo!- disse, porgendole la cartella con un inchino galante.

 

Rika l’ afferrò e cominciò a inseguire Ryo per tutta la strada che li separava dalle loro abitazioni.

Ogni tanto Ryo rallentava e lasciava che l’ amica gli sferrasse un colpo, che prontamente schivava, e poi si allontanava di nuovo di corsa.

 

-         Secondo te quei due la smetteranno mai?- chiese Takato a Henry, ancora piuttosto avvilito per la beffa ricevuta.

 

-         Mi sembra piuttosto improbabile!- rispose l’ amico.

 

Arrivati all’ incrocio, Rika lasciò finalmente perdere il suo inseguimento, anche perché da quel punto Ryo doveva prendere un’ altra strada:

 

-         A presto, ragazzi! Ci rivediamo domani su questi schermi!- esclamò il brunetto, saltellando via allegramente.

 

-         Addio!- gli strillò dietro Rika.

 

Andato via Ryo, i tre ragazzi ripresero la strada di casa in quasi perfetto silenzio, Rika in testa al gruppo.

 

-         E’ tutto a posto, Takato?- chiese Henry- Sei stranamente silenzioso…

 

Takato scosse un po’ la testa, come per snebbiarsela:

 

-         Mmm… Sì…- borbottò- Sono solo ancora un po’ stordito…

 

-         Così impari a dare retta a quella polpetta!- replicò Rika, con la sua solita gentilezza.

 

-         Avete sentito Jeri, ultimamente?- chiese Henry, per cambiare discorso.

 

Sia Rika che Takato scossero la testa:

 

-         No… è un po’ che non la sento, a dire il vero…

 

-         Sarà incasinata!…- fece Takato- Sai che è andata a una delle scuole medie più impegnative della città?

 

-         Sì, me l’ ha detto… Dicono che lì prendano solo i ragazzi con un quoziente intellettivo superiore alla media… Inoltre, non basta avere tutti i voti alti, per essere ammessi, bisogna anche avere la condotta in regola!…- disse Rika, pensierosa.

 

-         Un po’ la invidio…- borbottò Takato.

 

Henry lo guardò, incuriosito:

 

-         Ti hanno riportato qualche verifica corretta, oggi?- chiese.

 

-         No, perché?

 

-         Bè, allora come ti è venuta questa fissa di diventare più intelligente?

 

Takato arrossì leggermente:

 

-         Non so… Così… Non mi sembra di essere granchè.. e allora…

 

-         Ma dai, che sciocchezza!- disse Henry- Stai benissimo così come sei!

 

-         Lo pensi davvero?- chiese Takato, illuminandosi.

 

-         Certo!

 

-         Allora… Credete che sono già abbastanza intelligente, così?- domandò, guardandoli speranzoso.

 

Henry lo guardò, un po’ imbarazzato. Fissò lui, poi il cielo, poi Rika e infine i suoi piedi.

 

-         Magari prima…- disse Rika, acida- Prima che ti vedessimo appeso a testa in giù alla sbarra di ginnastica!

 

Takato diventò rosso fuoco e abbassò il capo, mortificato.

Non ebbe più il coraggio di dire una parola, e la passeggiata proseguì in assoluto silenzio.

  
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