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Autore: Dian87    06/07/2004    0 recensioni
Dopo una delle solite liti con Kagome, Inu Yasha chiede alla sorella se ha fatto bene, un incontro/scontro con Naraku e la sorellina arriva nell'Impero Romano, riuscirà l'hanyou a tornare dai suoi fratelli?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

CAPITOLO 1- LOST

- Allora che si fa?- chiese Inu Yasha.

- Non chiederlo a me, Inu Yasha, sei tu che l'hai rispedita dall'altra parte, non io.- risposi.

Ero appesa a un albero per le gambe, con la testa in giù e le braccia incrociate dietro alla testa. I miei lunghi capelli argentati cadevano verso il basso. Non capivo perché si fosse allontanato dagli altri assieme a me dopo la sua ennesima lite verbale con Kagome.

- Inu Yasha, non capisco perché ti sei allontanato con me, sono solo tua sorella minore.- gli dissi, sperando di capire.

- Sorellina, sai cosa significa quello che ho fatto?-

- L'hai mandata a forza al sicuro, e, allora, che c'è di male?-

- Non abbiamo più un'amica.-

- Vado a riprenderla?-

- No!-

- Senti, Inu Yasha, anche se mi sforzo, non ti capisco proprio: ti senti in colpa proprio tu che l'hai mandata al sicuro?-

Mi sistemai il microcomputer che portavo sempre con me dalla nascita, da quando mio padre aveva attraversato il pozzo mangia-ossa per una parte dell'eredità. Infatti, mio fratello Inu Yasha aveva una delle due spade forgiate da un'unica zanna di nostro padre, la Tessaiga, mentre l'altra l'aveva l'altro mio fratello, Sesshomaru, la Tenseiga, mentre io, la più piccolina, per difendermi avevo la Tensaiga e per aiutare mio fratello Inu Yasha, al quale ero legata da molto più che un semplice vincolo di sangue, usavo quel microcomputer.

- Vieni un attimo giù, sorellina.-

Saltai giù, atterrando in piedi, e mi si avvicinò, abbracciandomi. Sentivo tutta la sua angoscia e il suo non saper cosa fare al momento giusto più che tranquillamente, mentre lui sentiva la mia comprensione verso di lui. Gli accarezzai i capelli, come i miei, e lo baciai dolcemente sulla guancia, dopo mi allontanai, invitandolo a seguirmi. Corremmo per un po' attraverso il bosco, fino a quando, da dietro un albero, uscì Sesshomaru, con il suo fedele Jaken, e mi bloccai di colpo. Inu Yasha non riuscì a frenare e mi sbatté addosso.

- Ciao, sorellina.- disse semplicemente.- Inu Yasha, non sono qui per combattere, anche se mi duole ammetterlo ho bisogno del vostro aiuto.-

Io e Inu Yasha ci guardammo stupiti negli occhi. Sesshomaru aveva bisogno del nostro aiuto e, osservandolo meglio, vedevo che c'era qualcosa di veramente grave e che dovevamo aiutarlo.

- Cosa succede?- chiesi, prima di Inu Yasha.

- Sapete chi è Rin, vero?-

- Sì, quella mocciosa che ti porti dietro.- rispose, ricevendo una gomitata in stomaco da parte mia.- Ehi, che ti è preso?-

- Ha bisogno di aiuto, Inu Yasha,- e, rivolgendomi a Sesshomaru.- cosa le è successo?-

- Naraku l'ha rapita.-

- Maledetto bastardo...- mormorai tra i denti e, alzando la voce.- Quanto tempo fa?-

- Poco.-

Selezionai sul microcomputer la vista ai raggi infrarossi e mi guardai intorno.

- Captata, di là!- esclamai, dirigendomi dalla parte indicata.

Inu Yasha mi mise sulla sua schiena, poiché io ero ancora troppo lenta rispetto a loro due, e arrivammo in una radura dov'era presente Naraku in persona che teneva la piccola Rin per un braccio, che si dimenò per liberarsi come vide Sesshomaru.

- Lasciala andare, Naraku.- gli ordinai.

- Perché dovrei, misera hanyou?-

Strinsi il pugno fino a farlo sanguinare e Inu Yasha mi mise la sua mano sulla mia, dicendomi così di smetterla. Estrasse la Tessaiga e ora fui io a tentare di fermarlo.

- Ricordati di quel piccolo particolare, Inu Yasha.-

La sua Tessaiga, infatti, sbatté violentemente a terra, trascinandolo con il suo peso.

- Non dirmi che non ti avevo avvertito, fratellino.- ribattei.

- Hanyou, non preoccuparti per lei, non ne hai motivo.- rise Naraku.

A quel punto non ci vidi più dall'odio e, quando tornai in me, vidi le mie mani sporche di sangue e diventai bianca come uno straccio, guardandomi intorno per vedere se c'era qualcuno dei miei fratelli o Jaken o la piccola Rin, ma non c'era nessuno, ero sola in un luogo che non riconoscevo poiché non c'ero mai stata.

- Inu Yasha! Sesshomaru! Jaken! Rin! C'è nessuno?- urlai, piena di paura.

Sentivo le forze venirmi a meno e così a un tratto dovetti appoggiarmi a un albero.

- C'è nessuno?- mormorai, afflosciandomi ai piedi di un albero.

Avevo molta paura, ora, sola, come, molto tempo prima, quand'ero stata rapita da Naraku e avevo avuto sì e no l'età della piccola Rin.

- Ehi! Chi è che ha chiamato?-

- Cosa?- mormorai, svenendo.

 

N.d. Aki: vale la solita formula 0 recensioni = 0 capitoli
  
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