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Autore: Faith_H    04/12/2012    7 recensioni
Ero un mostro, non meritavo il suo amore.
L'avevo esposta ad un pericolo troppo grande per colpa della mia incoscienza.
Ero un mostro, ma nonostante ciò l'amavo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2.
I vampiri non esistono.


 

P.O.V. Charlotte. 


Accidenti a me, non avrei dovuto fare così tardi in biblioteca. 

Madre natura si era dimenticata di darmi la percezione dello scorrere del tempo. 

Avevo un sacco da studiare e di farlo a casa non mi andava perché i miei passavano tutto il tempo a litigare non sarei mai riuscita a concentrarmi. 

Piuttosto che vederli litigare ogni giorno, avrei preferito che si separassero, ma penso che fossero vicini al divorzio. 

Ero figlia unica, i miei avrebbero voluto un altro figlio, ma economicamente non se lo potevano permettere e quindi hanno rinunciato. 

Si sono sposati molto, anzi, troppo giovani, avevano solo diciotto vent'anni. 

Io gli volevo molto bene, erano i miei genitori, ma non riuscivo più a sopportare quella situazione, alcune volte venivo anche messa in mezzo ai loro litigi e mi sentivo in colpa. 

Camminavo velocemente per arrivare prima a casa. 

Stavo passando fuori dalla foresta, dovevo ammettere che quel posto mi faceva paura. Sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa là dentro. Al solo pensiero mi si accapponò la pelle. 

Si, insomma, avrebbero potuto pure aggredire o uccidere una persona, nessuno se ne sarebbe accorto, anche se se la vittima avrebbe urlato a squarciagola. 

Non mancava molto ad arrivare a casa, eppure sembrava così lontana. Avrei tanto voluto avere una macchina, così non avrei avuto paura di andare in giro da sola, ma i miei non se la potevano permettere. 

Sentii un vento leggere attraversarmi i capelli, cosa del tutto normale se non fosse che di vento non ce n'era. 

Accelerai il passo ulteriormente mentre i muscoli delle gambe tiravano. 

Non avevo mai creduto a essere soprannaturali come maghi, streghe, licantropi o vampiri, però la paura sembrava prendere la meglio sul mio conscio, facendomi fare strani penseri. 

"Smettila Charlie sii razionale, è solo del venticello" pensai cercando di calmarmi. 

Ma nel momento in cui mi stavo tranquillizzando, qualcosa mi si scagliò contro e caddi sull'asfalto bagnato. 

Il palmo della mano iniziò a bruciarmi. Ed ero anche sicura che mi stava uscendo pure sangue dal ginocchio perché faceva un male cane. 

Una figura maschile mi blocco i polsi con aria famelica. 

Cercai di dargli un colpo con la gamba e liberarmi dalla presa, ma fu inutile, era troppo forte. 

Cercai pure di urlare ma la voce non usciva, rimaneva bloccata nella gola. 

-Cosa vuoi?-. Chiesi con un filo di voce. 

-Voglio assaggiarti.-. Si leccò le labbra. 

Dal riflesso della luna riuscii solo a scorgere il colore biondo dei suoi capelli. 

-A-assaggiarmi?-. Ero terrorizzata, mi avrebbe molestata in mezzo alla strada e nessuno mi avrebbe potuto soccorrere. 

Quella strada era quasi inutilizzata per lavori in corso, ma io ci passavo ogni volta perché facevo prima a tornare a casa. 

-Succhiarti il sangue.-. Riuscii a intravedere anche i suoi occhi rossi. 

Alla sua risposta la paura scomparve e gli risi in faccia. 

-I vampiri non esistono, quindi e inutile che ti fingi tale, non mi fai paura. E poi questi occhi rossi? Potevi usare qualcosa di migliore.-. Continuai a ridere. 

-Io sono un vampiro.-. Sussurrò minaccioso. 

-Certo, e io sono Bella Swan. Quando arriva Edward a salvarmi?-. 

-Come osi stupida umana? Io discendo dalla potente famiglia Horan. Vampiri puri da undici generazioni.-. 

Questo era proprio matto. Cosa ci trovava la gente a fingere di essere creature che non esistevano? 

-Si, io sono Pdor, figlia di Kmer della tribù di Itar.-. Risi più forte. 

-Ti farò morire lentamente, stupida.-. Sorrise maligno e aprì la bocca facendo spuntare dei canini bianchissimi.

"Okay, prima quei canini non c'erano, come ha fatto? Oh merda, e se è davvero un vampiro?" pensai per poi deglutire rumorosamente. 

Lo vidi avvicinare la bocca al mio collo pronto a mordermi, ma prima che lo facesse qualcuno gli si fiondò sopra, mentre urlava un nome strano come "naial". 

-Ehi, stai bene?-. Un ragazzo mi si avvicinò visibilmente preoccupato. 

Lo riconobbi subito, era Louis Tomlinson, frequentavamo lo stesso corso di inglese e letteratura. 

-S-si Louis.-. Dissi confusa.

Mi aiutò ad alzarmi ma nel momento in cui presi equilibrio caddi a terra. 



Aprii gli occhi sperando che quello che era successo fosse soltanto un brutto e bizzarro sogno e di ritrovarmi nella mia confortevole camera.

Invece no, mi ritrovavo in una camera che non conoscevo affatto. 

Mi alzai con molta calma perché avevo ancora il capogiro. 

Mi appoggiai al muro e iniziai a camminai in punta di piedi e avvicinai l'orecchio alla porta perché avevo sentito delle voci. 

-Come diavolo vi è saltato in mente di portarla qui?-. 

-Era svenuta che dovevamo fare? Lasciarla davanti alla porta di casa? Oppure lasciarle raccontare tutto così la prenderebbero per pazza? Zayn non so come ragioni, mi stupisci.-. 

-Ragiono con il cervello a differenza vostra. Sa dove viviamo e così lo andrà a dire a tutti, lo so. Non siamo al sicuro con lei, dobbiamo ucciderla.-. 

Sentendo quell'ultima frase mi si gelò il sangue nelle vene.




Salve gente, chiedo scusa per il ritardo e per il capitolo che è corto, ma volevo lasciare suspense. (:
Concludo col ringraziare le due ragazze che hanno recensito il primo capitolo. 
A presto.
-Faith.

  
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