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Autore: weasleywalrus93    06/12/2012    3 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies.
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with kaleidoscope eyes.
{Lucy in the sky with diamonds}

 
Liverpool, 12 Novembre 1958.
 

Giornata tranquilla. La sbronza della sera prima si fece sentire tutto il giorno. E anche il rimorso di ciò che avevo fatto da sbronza ma che non avevo il coraggio di fare quando possedevo la mia lucidità mentale.
 
Non ci allontanammo da Mendips. Un po' per il temporale che venne giù tutto il giorno, un po' per i postumi della sera precedente. Al primo cenno di tregua da parte del temporale, la trascinai fuori all'aria aperta.
 
Quell'albero era enorme. Mi piaceva osservare le foglie mosse dal vento. Avevo trovato una vecchia macchina fotografica, ma non gli dissi nulla. La tenevo nascosta sotto la felpa.
 
Era già il quinto o il sesto disegno che stracciavo. Non avevo ispirazione.
 
-John...-
 
-Mmm?-
 
-Pensi che il mondo vivrà mai in pace?-
 
-Dovrà farlo se non vorrà autodistruggersi...-
 
-Non si dovrebbe dare una chance al mondo?-
 
-Sarebbe più giusto dire che deve essere il mondo a dare una chance alla pace-
 
Non sapevo più cosa rispondere. Continuai a fissare le nuvole minacciose attraverso i rami ingarbugliati e quasi spogli dell'albero.
 
Eureka! Si era accesa la lampadina.
 
-Judy...-
 
-Si?-
 
-Potresti... girarti verso di me?-
 
Mi prese alla sprovvista. Mi voltai appena.
 
-Perché?-
 
-Resta ferma così...-
 
La matita cominciò a muoversi veloce sul foglio. Lo schizzo venne fuori da solo.
 
-Cosa stai facendo?-
 
-Lo vedrai... Se resti buona dove sei-
 
Non riuscii a resistere alla curiosità e mi avvicinai a lui. Restai a bocca aperta.
 
-Sarei... Sono io?-
 
Aveva il fiato corto e le pupille dilatate. Si voltava prima a guardare me, poi il mio schizzo, poi tornava a me.
 
-Si-
 
Mi poggiai sulla sua spalla. Gli occhi cominciarono a pizzicare.
 
-Tutto bene?-
 
-Si. E' solo che... Nessuno aveva mai fatto una cosa così bella per me-
 
Si nascose dietro la mia spalla. Aveva gli occhi lucidi. A pugno chiuso le colpii leggermente la spalla. Accennò un sorriso.
 
-Hai degli occhi davvero belli-
 
-Hai sempre detto che sono due palline da tennis-
 
-Due palline da tennis davvero belle... Oserei dire... Caleidoscopiche-
 
-Caleidoscopiche?-
 
-Si. La mia ragazza con gli occhi caleidoscopici.-
 
Persi un battito. Avevo sempre desiderato qualcuno che me lo dicesse. Qualcuno oltre mio padre. Quelle rare volte che mi chiamava così.
 
Poggiò la sua fronte contro la mia. Era sempre più vicina. Stavolta non era dovuto all'alcool o ad altro.
 
Una goccia. Due. Tre. In pochi secondi avevo i capelli bagnati. Cominciavano a bagnarsi anche i vestiti. Mi afferrò il polso e mi trascinò dentro.
 
Eravamo rientrati appena in tempo. Nonostante il tragitto da dove ci trovavamo noi e la casa fosse piuttosto breve, rientrammo in casa bagnati come due pulcini.
 
-Non ne posso più di questa cazzo di pioggia.-
 
-Mica puoi cambiare il tempo-
 
Mi sedetti sul divanetto annesso alla finestra nella veranda, ad osservare le gocce che cadevano a poco a poco. Poggiò l'album sul tavolo e si sedette di fronte a me.
 
Il vetro era freddo e appannato, eppure era piacevole restare a guardare l'acqua che martellava sulla finestra restando dentro le mura riscaldate della casa. Un flash.
 
-M'hai accecato-
 
-Sei già ciecato di tuo-
 
-Dove l'hai presa quella?-
 
-L'ho trovata-
 
-Dove?-
 
-Su Plutone. Qui. Dove sennò?-
 
-Era di zio George.-
 
Mi sentii incredibilmente stupida ad averla presa senza chiedergli il permesso prima.
 
-Mi dispiace... Se vuoi la riposo...-
 
-Nono tienila pure. Scommetto che sarebbe felice di vederla in mano tua.-
 
Sorrise imbarazzata. Non potevo fare a meno di sorridere quando la guardavo. Era bella. Lo era sempre. E non perché avesse sempre la faccia impiastricciata di trucchi o si conciava i capelli in modo elegante o modaiolo con il disperato tentativo di essere sexy. Era una cosa naturale, che non si può acquistare nemmeno nei negozi più costosi. Come la vedevi al mattino, era in quel modo per tutto il giorno. Non aveva bisogno di intrugli vari per mostrare quanto fossero belli i suoi occhi o spontaneo il suo sorriso. Lo erano di natura.
 
Era uno di quei momenti in cui parli veramente con un amico. Non dicendo fiumi di parole inutili, ma parlando con il cuore. Lasciare che attraverso il silenzio si potesse comunicare all'altro tutto ciò che si pensava. Avevo lottato tutto il giorno contro il desiderio di baciarlo nuovamente, senza essere sotto l'effetto dell'alcool, ma non ci riuscii. Avevo paura che il bacio della sera prima gli fosse piaciuto perché eravamo entrambi sotto l'effetto del whiskey.
 
Lasciai andare la testa all'indietro. Il ticchettio della pioggia è rassicurante.
 
Le palpebre si facevano sempre più pesanti.
 
-Io vado a dormire. Credo che la sbornia di ieri ancora non sia passata del tutto-
 
Si alzò, rompendo il silenzio. Immediatamente la imitai.
 
-Dove vai?-
 
-Non avete una stanza degli ospiti vero? Non voglio rubarti ancora la stanza...-
 
-E' tutta tua-
 
-John davvero. Ti sto già creando troppi casini. Con una coperta e un cuscino anche il divano va bene-
 
-Prendi la mia stanza-
 
Il suo tono non ammetteva repliche. Sospirando ripetutamente andai verso le scale. Qualcosa mi afferrò il braccio.
 
-Trovi dei vecchi pantaloni in un angolo dell'armadio. Hanno degli orrendi quadrettoni neri e grigi. Non li metto più da secoli-
 
Non disse nulla. Sorrise e basta. Sorrise e mi baciò sulla guancia.
 
-Notte Lennon-
 
 
Spazio autrice:
si sono ancora viva XD scusate se non ho aggiornato in tempo ma sto passando un periodaccio di quelli che ti mettono davvero K.O.  comunque questo è un capitolo che mi piace ma non mi convince anche perché l’ho inserito solo perché mi serviva un filo conduttore tra il capitolo precedente che già conoscete e quello successivo che sarà il prossimo che pubblicherò. *in realtà tu volevi solo usare lucy in the sky with diamonds… AMMETTILO!* si Lennon un altro dei motivi era questo ma non il principale… siamo a 98 recensioni. Con questo capitolo arriveremo a 100??? *sisi aspetta e spera* Lennon io ti ammazzo ok?? Con tanto ammore <3 comunque sia spero di aggiornare in tempo la prossima volta (anche se non penso proprio… causa interrogazione di russo e imminente seconda prova di inglese che vorrei darmi al più presto) ora sono abbastanza di fretta ma sappiate che ringrazio infinitamente tutti quelli che seguono questa storia… anche chi la segue in sordina. Davvero un bel grazie che viene dal cuore perché mi fate rialzare l’autostima e in questo periodo ne ho davvero bisogno ^^ grazie mille e alla prossima :)
  
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