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Autore: lallinachan    08/12/2012    4 recensioni
Alex è una ragazza come tante e come nessuna. Sogna di trovare un lavoro nel magico mondo della musica e lotta per farcela. Cosa centra con i Bigbang? Ha una sorella minore Annie che stravede per loro e la trascinerà da concerto a evento con la speranza di poterci parlare.
-Perché sforzarsi tanto, a cosa serve?- Alex ricambiò lo sguardo confuso del ragazzo e sorrise.
-Forse a trovare un sollievo momentaneo al terrore del vivere!- un ghigno le si dipinse sul volto mentre constatava che tutto sommato, ogni tanto, sembrava persino una filosofa.
-Ah, sì.... come?!- l'aria confusa del ragazzo la fece ridere di gusto.
-Mi fa sentire felice, che altra ragione devo avere?- ecco perché si era affezionato, Alex faceva sempre di testa sua, nel bene e nel male.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SALVE!!!
prima di tutto chiedo scusa per il mega ritardo ma sono stata fuori casa e il computer non l'ho visto nemmeno in fotografia, mi spiace tanto!
Adesso passo ai ringraziamenti perché questa volta solo ancora più commossa del solito ç_ç io vi amo! ok, basta... volevo ringraziare ils95, ssilen e Klaudia_95 per le recensioni, grazie mille *si inchina* volevo ringraziare anche  
Kibummie_ ssilen per aver messo questa storia tra le preferite, Klaudia_19 e MonkeyCrys per averla messa tra le seguite... grazie mille, sono felicissima :D
finito il discorso che sa tanto da discorso per la premiazione (eh, per me è stato un premio ipermegasuper *w*) vi lascio al capitolo che è un po' più lungo del solito e, chiedo perdono in ginocchio, senza capo ne coda... giuro che nel prossimo recupererò tutto per bene, lo giuro solennemente! bene, vi lascio alla lettura e grazie di nuovo :D




Uno sbuffo uscì dalle labbra di Alex mentre si rendeva conto di un naso gelido che le annusava il piede e due manine che le tiravano l'altro. Con un sonoro sbuffo si sfilò dalla presa calda ed accogliente di chiunque si fosse fatta la sera prima e scese dal letto, osservando il display luminoso della sua sveglia che le segnalava le otto di mattina. Solo quattro ore, aveva dormito solo quattro maledettissime ore e suo fratello pretendeva anche che si svegliasse?

-Allie, portiamo fuori il cane?- Alex annuì osservando la porta spalancata in silenzio.

-Papà e gli altri?- Samuel fece spallucce avvicinandosi al cane e cominciando a giocare con le orecchie.

-Allie, perché dormi con due maschi in mutande?- la ragazza fece per annuire ma di colpo realizzò il reale contenuto di quella frase.

Chi diavolo era che la stava abbracciando quella mattina? I suoi occhioni azzurri, con il trucco ancora colato, si posarono sulle due figure ben avvolte nel letto. Cosa aveva fatto la sera prima? Una mano andò a massaggiare la fronte corrucciata per il mal di testa mentre ricostruiva con calma la sera. Era andata a ballare, aveva bevuto molto, non abbastanza da perdere il controllo per fortuna, poi? Ah, era tornata a casa e i Bigbang erano venuti a dormire da lei insieme a Jun e Aya e fin lì tutto quadrava e spiegava perché Jun fosse nel suo letto, almeno in parte, poi avrebbe insultato Aya per averla lasciata dormire con un ragazzino. Il vero problema era capire cosa diavolo ci facesse Seung Hyun e, soprattutto, perché diavolo la stava abbracciando. Sì perché le braccia ancora protese verso un fianco, come ad abbracciare una figura immaginaria, non lasciavano dubbi, soprattutto perché l'altro invece aveva una mano sotto il cuscino e l'altra sotto la guancia, completamente sbavata per via del sonno profondo. Dopo qualche secondo di osservazione si riprese e si guardò la pancia scoperta, arrossendo di colpo e prendendo a frugare nel cassetto dei vestiti. Appena riuscì a mettersi addosso una maglia abbastanza lunga da coprirle il sedere osservò il fratellino in silenzio e si avviò verso la cucina con aria assorta.

-Cosa vuoi per colazione?- il bambino osservò per qualche istante i capelli blu della sorella, completamente spettinati e si passò una mano tra i suoi per renderli spettinati a sua volta.

-Voglio il latte magico!- Alex sospirò sporgendosi in avanti per afferrare la caffettiera grande, un po' perché una bella tazza di caffè nero era l'unico modo per riuscire a stare sveglia e un po' perché doveva prepararne per tutti quindi di certo non sarebbe bastata la solita caffettiera per una sola persona, quella invece bastava per almeno dodici persone grande com'era. Chissà se tutti bevevano il caffè? Per sicurezza mise a scaldare anche dell'acqua per fare il tè e del latte, tanto ora che finiva di scaldare quella quantità industriale di roba a fuoco bassissimo sarebbero state minimo le tre.

-Allie! Voglio il latte magico! Ti prego!- l'ennesimo sbuffo della giornata uscì dalle labbra della ragazza che si voltò ad osservare il fratellino con aria scettica.

-Latte magico? E come si fa questo latte magico?- il bimbo sorrise divertito, osservando l'espressione della sorella.

-Non lo so, io non sono un mago! L'ho visto in televisione! È un latte alla fragola e al cioccolato! Prima sa di latte, poi lo agiti e sa di tutto!- doveva far schifo, almeno dal punto di vista della più grande.

-Va bene, ti faccio un frullato di fragole e cacao?- -No! Deve essere il latte magico!- che cosa complicata accontentare anche il fratellino.

-Ma il mio frullato è magico, oppure non credi alla tua sorellona?- il bimbo si portò un dito alle labbra e osservò la sorella con fare assorto per poi sfoderare un sorrisone.

-Allora fai il latte buono, quello che fa la nonna!- e ora dove le trovava le banane?

-Va bene...- il bimbo sorrise e scese dal bancone per giocare con il cane.

-Sorellona, ma come si chiama il nostro amico?- bella domanda. Alex si voltò per osservare i due che giocavano, pensando ad un nome ed annotandosi mentalmente di far lavare le mani a Sam.

-Uhm... Tizio Peloso- che nome idiota, era decisamente il capolavoro delle cavolate.

-Non mi piace come nome... come si dice nella lingua della nonna?- -In spagnolo? Tio peludo...- il bimbo sorrise divertito e afferrò il muso del cane.

-Tio Peludo! Posso chiamarti Tio P?- Alex annuì come per rispondere al bambino ed afferrò il tagliere, cominciando a tagliare la banana per fare il benedetto frullato mentre il bambino sgambettava allegramente per casa, ignaro di una presenza totalmente rimbambita che li osservava.

Alex, vista con addosso solo una maglietta, era decisamente carina, a prescindere dai capelli completamente spettinati. Oltretutto stava preparando il caffè, cosa che le faceva guadagnare tutti i punti del mondo visto il mal di testa pulsante che affliggeva il povero osservatore. Chissà se poteva fargli un caffè latte. Doveva chiedere.

-Alex, me lo fai il caffè latte?- Alex sobbalzò, rischiando di affettarsi un dito.

-Ma che... Seung Hyun! Ci credo che hai le occhiaie se dormi così poco anche dopo una sbronza...- Seung Hyun annuì, osservandola mentre alzava il fuoco dei fornelli per far uscire prima la colazione, o almeno quello era l'alibi che si era dato visto che in realtà le stava fissando le gambe nude.

-Cosa prendete voi a colazione? Cornetti, biscotti, smettila di fissarmi le gambe- il ragazzo sbuffò appoggiandosi alla parete e prendendo a guardare il soffitto.

-Vediamo... io mangio i cornetti al cioccolato, GD prende le fette biscottate con la marmellata di arance, Dae i cornetti alla crema, Tae i biscotti col miele di cioccolato e TOP i donut...- sorrise divertito all'idea del casino in cui l'aveva messa, sicurissimo che lei non avesse tutte quelle cose in casa.

-Uhm... fammi controllare, dovrei avere tutto- con un sospiro la ragazza aprì l'armadietto per la colazione e ne tirò fuori di tutto e di più, persino due tipi di cornetti al cioccolato, cosa che fece sbrilluccicare gli occhi del ragazzo che si avventò sui cornetti più dolci.

-Tutta questa emozione per una colazione... allora, Aya prende... uhm... trovato!- con un gesto veloce afferrò una scatola di biscotti al burro e la mise sul bancone insieme alle altre cose.

-Sammy! Vieni qui un secondo! Porta queste cose di là per favore...- il bimbo annuì prendendo a fare avanti indietro dalla cucina ed Alex osservò in silenzio l'acqua che si preparava a bollire per poi voltarsi verso il ragazzo che sembrava aver deciso di diventare parte del muro.

-Senti, voi siete abituati a fare colazione insieme? Se si ti conviene cominciare a sve- un urlo interruppe il suo discorso e svegliò tutti.

-Ma che diavolo?- con uno sbuffo si diresse in camera sua, da dove proveniva l'urlo e osservò la scena con la stessa espressione di chi ha visto un asino volante.

Sul letto c'era Jun che si copriva il petto con la coperta come se fosse stato una donnina nuda sorpresa con l'amante invece di un ragazzino in jeans e maglietta sorpreso a sbavarsi su una mano. Nell'angolo più lontano da lui invece c'era un Seung Hyun che lo fissava con aria inorridita, la bocca ancora spalancata come se stesse ancora cacciando l'urlo disumano che aveva svegliato tutta la casa che ora si stava raggruppando in stanza.

-Io che diavolo ci facevo a letto con lui?- -Io non ci sono venuto a letto con te! Perché non sono con gli altri? Che ci faccio qui? Alex, che ci fai tu qui?- perfetto, ora doveva calmare due ex ubriachi che si erano trovati a letto con un uomo.

-Calmi! Seung Hyun, non hai cambiato di colpo le tue preferenze... non so perché ma sta notte hai pensato bene di infilarti nel MIO letto invece di tornare nella camera che ti ho prestato... Jun, ieri sera hai fatto storie sul fatto che non volevi dormire da solo e io da brava idiota più brilla che nulla ti ho detto di dormire con me, non ti preoccupare, sei ancora giovane ed innocente...- i volti dei due ragazzi si distesero leggermente, sfoderando un'espressione imbarazzata.

-Io ho dormito con te... in maglietta...- Alex si guardò le gambe scoperte per qualche secondo e poi osservò il volto del ragazzino, ora rosso come un peperone.

-No, veramente ero in mutande...- il ragazzino annuì imbarazzato, osservandosi i jeans.

-Senti... io... non pensare male! Non volevo fare nulla, credo di essermi perso... quando sono ubriaco non mi oriento così bene... davvero non...- con un gesto zittì i vaneggiamenti del ragazzo più grande e tornò in cucina, seguita dai sette ospiti che la osservavano come se fosse un alieno.

-Cosa c'è?- sguardi da cucciolo, sguardi da cucciolo ovunque.

-Ci fai la colazione?- le voci cantilenanti le bucarono i timpani, obbligandola ad annuire.

-Tio P! Vieni qui!- il ragazzo più grande sobbalzò voltandosi verso il bambino, convintissimo di essere stato chiamato. Le sue convinzioni crollarono quando il bimbo si lanciò sul cane con una risata, lodandolo per la sua obbedienza.

-Ok... questo è inquietante... hai chiamato il tuo cane come me?- Alex rivolse uno sguardo sorpreso al ragazzo, smettendo di tirar fuori tazze dalla credenza.

-Come... ah! Vero! No, si chiama Tio Peludo ma mio fratello ha deciso di chiamarlo Tio P...- tutti annuirono con la stessa espressione che si usa quando si becca un uomo a fare le corna alla moglie e si ascoltano le scuse idiote, dando sui nervi alla ragazza che valutò seriamente l'idea di mettere un po' di cianuro nelle tazze dei sei ragazzi.

-Aya, porta il branco in sala da pranzo che io adesso porto le tazze e la roba da bere...- le sembrava di essere una povera badante disastrata con tutti quegli idioti in giro per casa.

Con dei gesti veloci mise tutto su un vassoio e portò la roba in sala da pranzo, per poi toccarsi il punto in cui di solito teneva il libretto delle ordinazione, sentendosi una povera cameriera. Con quelli in casa sarebbe finita in un manicomio con delle crisi di identità.

-Alex, siediti, ti abbiamo lasciato a capotavola!- e ora come spiegava a quel ragazzino dal sorriso luminoso che no, lei non era abituata a far colazione con qualcuno e quindi preferiva mangiare da sola.

-Ehm... io preferirei mangiare da sola...- ed ecco di nuovo gli occhi da cucciolo.

Ma l'avevano presa per una fan pronta a strapparsi i capelli davanti a uno sguardo? Non si sarebbe decisamente lasciata convincere così! O almeno così pensava finché non incrociò l'unico sguardo serio del tavolo, lo sguardo dello hyung che si limitava ad osservarla in silenzio, valutandone l'espressione.

-Dei... va bene... oh cacchio! Il frullato!- con uno scatto tornò in cucina e finì di preparare alla svelta il benedetto frullato, mettendolo in un bicchiere di plastica e mettendolo davanti al fratellino che aveva l'espressione da capricci stampata in faccia.

-Sorellona, perché con loro in giro non pensi a me? Non mi piacciono! Allie, falli andare via, non mi piacciono!- perfetto, ora oltre che degli idol ancora rincoglioniti dalla sbronza della sera prima, doveva anche avere a che fare con un bambino capriccioso.

-Sei come la mamma! Non mi vuoi più! Sei cattiva!- Aya si mordicchiò il labbro imbarazzata osservando Alex che stringeva i pugni con l'aria di chi ha dei seri istinti omicidi.

-Samuel, smettila di strillare, ora!- il bimbo smise di strillare come un ossesso e continuò a piangere, stendendo le braccia per farsi prendere in braccio.

-Mai una volta che mi lasci fare colazione in pace, vero Sammy?- lo hyung alzò la testa di scatto, colpito dalla voce tremendamente dolce che aveva sentito, puro miele.

Osservò in silenzio la ragazza sollevare il bambino, stringendolo in un abbraccio protettivo e lasciandolo piangere sulla sua spalla, dandogli piccole pacche sulla schiena come per calmarlo. Era assurdo, aveva visto Alex prendersi cura del fratellino ma vederla così era una sorpresa. Gli altri non sembravano tanto rapiti quanto lui ma non poteva farci nulla, si sarebbe aspettato di tutto da quella ragazza scontrosa tranne che vederla così dolce e protettiva, in quel momento le sembrò bella da star male ma si disse che probabilmente era solo passato troppo tempo dall'ultima volta in cui era uscito con una ragazza, senza contare che Alex era decisamente piccola, anche volendo non ci avrebbe mai provato, questione di principio.

-E questa è la mia amica Alex, tremendamente scorbutica con tutti tranne che con il suo adorabile fratellino a cui fa praticamente da mamma- Aya aveva in mano un biscotto e lo brandiva come se fosse un microfono mentre indicava la sua amica che le rivolse un'occhiataccia, continuando ad accarezzare la testa del fratellino che sembrava non volersi calmare.

-Aya, tu devi imparare a stare zitta! Sammy, perché non ti calmi e bevi il tuo frullato?- il bimbo annuì stropicciandosi gli occhi con una manina mentre Alex lo metteva a sedere e si sedeva a sua volta, versandosi del caffè.

-Ma dai! Guarda che se fai sempre la cattiva non lo troverai mai il principe azzurro! Che ne sai, magari il tuo principe è turchese e ti vede sempre incazzosa!- lo hyung si toccò i capelli con aria imbarazzata, concentrandosi di colpo sulla sua tazza di caffè.

-Aya, non dire cacchiate e mangia, sai che non ho tempo per cavolate simili!- Aya fece per dirle che in realtà aveva solo paura ma si rese conto che forse stava esagerando, infondo non erano fatti suoi.

-Buono il caffè, grazie...- Alex annuì sorseggiando con calma il suo caffè, sentendosi decisamente a disagio con così tanta gente intorno.

-Fino a che ora devo avervi tra i piedi?- -ALEX! Almeno fai finta di essere educata!- entrambe le ragazze sbuffarono, afferrando le tazze in sincrono.

-Sembri mia madre... comunque potete rimanere quanto volete, ogni stanza ha un bagno quindi potete sistemarvi lì, Jun può usare il bagno principale, è la terza porta a destra...- i ragazzi annuirono mettendosi in piedi e dirigendosi verso i bagni, mollando le ragazze e il bambino da soli.

-Si può sapere cosa diavolo hai in mente? Scommetto che sei tu che li obblighi ad invitarmi ovunque, se tu te la fai con uno di loro io non ci tengo!- Aya sbattè le ciglia un paio di volte.

-Dei, sei proprio scema quando vuoi, lo sai, vero? Dai, tu e TOP stareste così bene insieme!- Alex strabuzzò gli occhi, finendo di sparecchiare.

-Ma che idee malate hai? Non se ne parla minimamente, ho già abbastanza casini senza pensare a una storia con un deficiente dai capelli azzurri!- Aya sbuffò annoiata.

-Ma lui è diverso! Ti giuro che non andrà come con Jou, non lo conoscevo bene!-

-E guarda in che casino mi stavi cacciando! Non ho tempo per una storia, meno per una in cui devo stare a pensare a nascondermi, se proprio mi devo fare qualcuno me lo faccio in discoteca come e quando mi pare, non un deficiente che se lo guardo mi fa finire in prima pagina! Sammy, vai a giocare in salotto con Tio P, questi sono discorsi da grandi- il bimbo obbedì andando a giocare in salotto, ignorando i mormorii che provenivano dalla cucina dove ora Alex stava ripulendo le tazze.

-Ma dai! Ma che discorsi sono? Tu non sei una da una botta e via, ti conosco!-

-Anche se fosse non avrei il tempo materiale per una storia, ok? E con questi idol c'è poco da star tranquille, se li rifiuti ti piantano una scena madre! Altro che storia seria, questi sono abituati ad avere parecchie amichette, non capisco come fai ad avere una mente così contorta da concepire una storia seria con quello là!- Aya avvampò, sentendosi colta nel vivo da un discorso che non aveva minimamente preso in considerazione ma che ora le calzava a pennello.

-Ma lui- -Ma lui nulla, la cosa finisce qui, smettila di cercare di farmi uscire con loro, usciamo noi due come ai vecchi tempi, fine- Aya annuì appoggiandosi al bancone ed osservando in silenzio l'amica che finiva di risistemare la casa.

-Vai a lavarti, puoi prendere i miei vestiti... Sammy, io vado a farmi la doccia, tu fai il bravo e riporta Tio P in camera così se rientrano non abbiamo problemi- il bimbo annuì seguendo la sorella verso la stanza ed riprendendo a giocare con le guance del povero animale.

Alex proprio non la capiva la sua amica, ci era andata pesante ma era ora che cominciasse a fare due più due. Da quando girava con quei cinque ragazzi vedeva più arcobaleni del solito e la cosa era pericolosa vista la già rosea prospettiva della vita che aveva. Per lei l'amore vero si incontrava al primo sguardo e non erano bastate nemmeno le varie delusioni per farle cambiare idea. Alex invece la pensava diversamente e ora, sotto il getto caldo della doccia, si sentiva in dovere di darsi ragione da sola. I ragazzi a lei portavano solo un problema dietro l'altro, era abbastanza certa che da qualche parte nel mondo ci fosse la persona adatta a lei ma era altrettanto certa che, anche volendo, il tempo non le sarebbe mai bastato per dedicarsi come si deve ad una cosa delicata come una storia seria. Non avrebbe avuto tempo a prescindere, figurarsi poi se doveva stare a pensare di uscire ad orari impensabili, finendo in capo al mondo perché l'altro non poteva finire in copertina con una ragazza. No, non aveva proprio voglia di ficcarsi in una storia seria, molto meglio qualche amico in discoteca, molto più semplice da gestire, meno cuori spezzati alla fine. Aya non doveva ritirare fuori la storia di Jou, lei aveva già perso troppo tempo a darsi dell'idiota per quello che era successo, figurarsi se aveva voglia di ripensarci proprio ora che l'aveva superata. No, lei dell'amore non ci capiva nulla, non avrebbe mai capito nulla e, soprattutto, non avrebbe mai avuto il tempo di studiarlo. Il bussare insistente alla porta la obbligò a finire il circolo contorto dei suoi pensieri, uscendo dalla doccia dopo praticamente un'ora e mezza. Erano le undici, forse era il caso di cominciare a capire chi sarebbe stato in casa per pranzo e preparare qualcosa. In camera si scontrò contro il soggetto secondario dei suoi pensieri, finendo a terra e rischiando seriamente di rimanere nuda davanti allo hyung.

-E tu cosa ci facevi davanti alla porta del mio bagno? Tio P, entra!- il cane entrò di corsa e lei lo chiuse dentro, continuando a fissare con aria scettica il ragazzo che era rimasto ad osservarla manco fosse apparsa la madonna.

-Ehm... ho bussato io... Dae voleva sapere se ti davamo fastidio a pranzo... sei... nuda...- Alex annuì stringendosi nell'asciugamano.

-Nah, io mi faccio la doccia in costume, sai? Certo che sono nuda, mi faresti un favore se prendessi ed uscissi dalla mia stanza, chiaro? Comunque no, potete rimanere ma mettetevi d'accordo con Sammy sul pranzo- il ragazzo annuì ed uscì dalla stanza scuotendo la testa.

Era una ragazzina, una maledettissima ragazzina di sette anni in meno, non poteva vederci una donna era una cosa da depravato trovare decisamente attraente una ragazzina con addosso solo un asciugamano. No, forse quello era normale. Però era da depravato continuare a fissarla come un ragazzino delle medie con gli ormoni a mille. Aveva quasi ventisei anni, non tredici. Oltretutto quella non era nemmeno così carina, aveva tutto il trucco colato per la doccia e i capelli completamente spettinati. No, ne aveva viste di ragazze più belle. Poi non è che avesse visto chissà cosa, era avvolta in un asciugamano così enorme da rendere inutile qualsiasi tentativo di scoprirne le forme. Oltretutto, cosa poteva importare a un ragazzo di venticinque anni, quasi ventisei, di una ragazzina di diciannove anni, scorbutica e col trucco colato. Non si vestiva nemmeno da ragazza, aveva sempre addosso dei vestiti enormi, come quelli che usava lui ai tempi del suo debutto. Quella non era il suo tipo di ragazza e ora che ci pensava non capiva nemmeno perché ci stava ragionando, forse doveva farsi i fatti suoi ed evitare di origliare la prossima volta.

-Allora, possiamo rimanere? Questo posto è così fico! Hanno una televisione più grande della nostra!- lo hyung sospirò inginocchiandosi per essere all'altezza del bambino.

-Tua sorella ha detto di chiedere a te per il pranzo...- il bimbo annuì continuando la sua partita con Daesung a Mario Kart.

-Voglio il ramen, con tanta carne! Tutta la carne della casa!- il ragazzo annuì svaccandosi sul divano giusto in tempo per vedere Alex passare, i capelli ancora fradici.

-Allora? Cosa si mangia?- -Ramen! Con tanta carne come lo fai tu! Allie, giochi con me a Mario Kart?- -No, sai che non mi piacciono quei giochi... guardo e basta- detto questo si mise a sedere di fianco allo hyung, ignorando alla grande l'espressione estasiata dell'amica.

-Aya, sta sera ci si trova con quelli della crew, ci sei?- -No, Aya oggi esce con me, vero Tae?- la voce di Ji-Yong fece venire i brividi a Young Bae.

-Oh, certo...- Ji sorrise soddisfatto, osservando l'espressione da cucciolo bastonato di Young Bae.

Gli aveva rovinato i piani, decisamente. Così imparava a non ascoltarlo quando gli diceva di darsi una mossa, ora il treno era passato e a prenderlo ci aveva pensato lui, Bae era fuori dai giochi. Altro che chiacchierate per conoscersi meglio, ora Ji avrebbe fatto vedere all'innocentone del gruppo come si faceva ad ottenere tutto e subito da una ragazza.

-GD, sta sera quindi dove andiamo?- abboccato, era a metà dell'opera.

-Uhm... vieni a casa mia a bere qualcosa?- -Ok...- ed ecco che la preda era nel sacco.

-Allie, ma perché le ragazze vanno a casa dei ragazzi?- Alex sospirò sporgendosi in avanti per aiutare il fratellino a curvare mentre macchinava una risposta.

-Per fare cose da grandi... richiedimelo tra sette o otto anni...- il bimbo annuì continuando la partita che stava vedendo Daesung perdere miseramente contro un bimbo di sei anni.

-Alexia, siamo a casa! Spero per te che i tuoi amici strani se ne... OH MIO DIO SONO I BIGBANG!- la calma apparente di casa fu interrotta dallo strillo disumano di sua sorella che ora si era piantata esattamente davanti allo hyung, osservandolo con tanto di bava alla bocca.

-Oh mio dio... TOP in casa mia... oh mio... oh mio... svengo... TOP! Voglio dire, sei tu! Sei così... così... MAMMA! VIENI A VEDERE! Sei perfetto! Oh mio... oh santo... SEI TOP!-

-Annie, stai zitta e siediti!- -No che non sto zitta! Come ti è venuto in mente di non avvisarmi? Mi sarei fatta carina... TOP, non trovi che mia sorella sia completamente diversa da me? Io sono molto più bella, vero?- l'espressione del ragazzo era impagabile, tanto che Aya non riuscì a trattenersi e gli scattò una foto di nascosto.

-Ehm... sei una ragazzina carina...- -Più di mia sorella, vero? Vero?- -Annie, lo stai terrorizzando, perché non vai a farti truccare da Ellie?- la ragazzina annui fiondandosi verso la stanza della sorella maggiore.

-Ehm... io a questo punto andrei- -Hyung, non vorrai mica fuggire da una fan! Resta hyung, magari siete anime gemelle!- la risatina di Dae riempì il salotto, facendo saltare i nervi a Seung Hyun che tirò un calcio al ragazzo.

-Zitto, altrimenti ti rifaccio il naso a gratis!- il malcapitato emise un grugnito di disappunto mentre si massaggiava la schiena con fare addolorato.

-Sei cattivo, hyung! Aya, fai qualcosa! Difendimi!- Aya ridacchiò divertita, sistemandosi meglio tra le braccia di Young Bae.

-Alex, vuoi una mano per il pranzo o fai da sola? Io quasi quasi uso Tae come cuscino e mi faccio un pisolino...- Alex osservò Aya per qualche secondo, indecisa su come insultarla.

-Fai pure... io vado a domare mia sorella...-

 

*** *** *** *** ***

 

-Aya... c'è un problema... ehm... ti ricordi che ora lavoro per la TS, vero?- la ragazza dall'altro lato del telefono annuì, continuando a scrutare i segni rossi che l'idiota del leader le aveva lasciato la sera prima.

-Sì, e allora?- Alex prese un respiro profondo, preparandosi alla filippica di dimensioni epiche che Aya le avrebbe riversato contro.

-Ecco... può darsi che io debba lavorare oggi e non potrò venire alla festa di Seung Hyun... i B.A.P. hanno un concerto e io non posso mancare...- tre, due, uno.

-COME? Hai idea della fatica che hanno fatto per farti mettere in lista? No, davvero, ci hai minimamente pensato? E poi, come ti viene in mente di fare il bidone a un idol? Non si fa, è contro natura! Se un idol ti invita alla sua festa di compleanno tu ci vai, punto! Cosa vuoi che sia un concertino di questo gruppetto emergente in confronto alla festa di compleanno del grande TOP? Ecco, anche GD è incazzato ora, sei felice? Tanto me lo devo sorbire io GD incazzato! Hai idea dei capricci che può fare un idol? Che casino, che casino!- gli strilli della ragazza attirarono l'attenzione dei B.A.P. che stavano pacificamente facendo una pausa nella caffetteria della TS.

-Aya, hai le tue cose al cervello o cosa? Primo: non sono un gruppetto emergente, anzi! Secondo: no, non ho idea dei capricci degli idol proprio perché io di norma non mischio lavoro e vita privata, al contrario di qualcuno che non riesce nemmeno a capire per chi si è presa la cotta...-

-E Jun? Jun passa tantissimo tempo con te! Alcuni tabloid cominciano a parlarne, sai? Sai che sul suo twitter ha pubblicato ben cinque foto tue con lui, da sola e con il cane? Lo sapevi? Sai che dicono che sei una sfruttatrice e ti avvali della sua fama per sfondare?- Aya aveva le sue cose, non c'era altra spiegazione.

-Aya, stai divagando... Jun mi sta simpatico, per questo passiamo il tempo insieme... in questi tre giorni sarei uscita con te ma sai, qualcuno era troppo impegnato nel letto del leader per ricordarsi della crew o delle amiche quindi passo il tempo con lui... quanto alle foto provvederò a staccargli la testolina riccioluta a morsi appena ti lascio... il punto ora è che non posso venire alla festa questa sera, il regalo è nell'armadio della mia stanza, un cd di Usher, scusati per lo schifo ma io non ho tutti questi soldi, i miei cominciano a sentire puzza di bruciato e non mollano nemmeno un soldo...-

-Sei... sei... sei... sei... AAAH! Ok, basta, arrangiati, io andrò a prendere questo cd e glielo darò, se perdi l'opportunità della tua vita saranno solo e solamente fatti tuoi! Chiaro? Comunque come farai con il tour? Ho sentito che tra due settimane partono per un tour...- Alex annuì lentamente, presa alla sprovvista.

-Ehm... penso che partirò con loro... non so, mi inventerò una scusa con i miei, tanto non è che a loro importi più di tanto della mia presenza per le feste... ora vado, devo tornare in sala prove, salutami Ji-Yong- Alex mise giù di colpo e si voltò verso Jun che era assorto a fissare la sua tazza di caffè.

-Perché ti prendi il caffè se non ti piace? Andiamo?- Jun annuì buttando giù il caffè come se fosse una medicina e seguì Alex fino alla sala prove dove tutte le ballerine stavano aspettando solo loro.

-Oh, eccovi finalmente! Allora, portate noi al tour, vero?- che domanda stupida, erano le uniche sei ballerine che conoscevano tutte le coreografie, ovvio che portavano loro.

-Non solo... verranno altre sei per farvi da spalla ma tranquille, voi sarete le fisse come sempre... adesso però proviamo o questa sera sarà un casino...- tutte annuirono convintissime, lanciandosi verso le loro postazioni.

Alex dal canto suo si sentiva decisamente nervosa, era la sua primissima apparizione su un palco dopo solo cinque quattro giorni alla TS, una vera eresia di tempo per imparare tutte le coreografie eppure era stata presa per la serata e in qualche modo era riuscita ad impararle tutte, per quanto complicate ed interminabili fossero.

La giornata passò veloce, anzi, come un razzo. Prima che potesse farsi prendere dal panico era in costume da scena, immobile sul palco, i capelli raccolti per dissimularne il colore. La musica assordante le riempì i timpani insieme agli strilli dei fan riuniti per vedere il gruppo. Non capiva NULLA, capiva solo che doveva ballare. Era un batticuore unico, vedeva i fan fotografare i B.A.P., vedeva loro cantare in giro per il palco, vedeva le luci che puntavano dritte sul palco per illuminare i volti dei cantanti. Era tremendamente impressionante. Non capiva nulla di nulla, si sentiva come una barchetta in mezzo a uno tsunami. Il suo lavoro però lo sapeva fare eccome, non mancò nemmeno un passo, nemmeno mezzo errore, com'era giusto che fosse. Quando finirono lo spettacolo Alex recuperò il suo cellulare, trovando tre chiamate perse, giusto in tempo per ricevere la quarta da un numero che non aveva in rubrica.

-Chi è?- -Sono TOP! Ciao! Come va? Mi hai dato buca! Bello il CD! Non l'avevo ancora preso!-

-Primo: perché diavolo hai il mio numero! Secondo: non dovresti essere con gli altri a festeggiare? È solo mezzanotte... terzo: sei ubriaco fradicio, vero?- -Ho bevuto solo un pochino...- ecco, questo spiegava molte cose.

-Aya ha bevuto?- -Sì! Mi ha dato lei il tuo numero perché avevo voglia di parlare con qualcuno che non mi parli della mia brillante carriera! Alla YG parlano solo del lavoro ultimamente, sai?-

-Commovente... hai ventisei anni, non ti senti un po' idiota a chiamare da ubriaco una diciannovenne?- -Un po'... cosa facevi? Davvero eri sul palco, la prima volta è grandioso! Io la prima volta per poco non vomito prima di salire sul palco, sai? Forte, eh? Tu, hai vomitato? Io ora ho la nausea... tu non hai la nausea... sai cos'è buono contro la nausea? Un bicchiere di vodka! QUALCUNO MI PASSA LA VODKA? Ah, giusto, sono da solo in sala registrazioni... aspetta, cosa ci faccio qui? Ah! Sì, dovevo chiamarti... dicevamo? Bello il CD ma potevi anche fare di meglio, no? Sai fare rap? Io da quando ho dieci anni!- Alex alzò gli occhi al cielo chiedendosi quanto parlasse quel ragazzo da ubriaco.

-Sì, ho appena finito di ballare, è stato pazzesco ma immagino che ora non ti importi... scusa per il regalo, appena posso te ne faccio uno migliore- -Alex...- -Dimmi...- -Hai qualche amica più grande da presentarmi? Le mie di amiche non rispondono più al cellulare... e poi l'ultima mi ha lasciato un succhiotto enorme!- -Che discorsoni che fai da ubriaco... dovrei registrarti e vendere la registrazione a qualcuno, ci farei un po' di soldi! Comunque no, non ho molte amiche io... Aya è l'unica...- -Oh, ma lei già se la dividono GD e Tae, non posso prendermela anche io, capisci? Dae è completamente ubriaco, prima si è messo a saltellare sul divano gridando what the fuck...- -Oh, scommetto che non sarà l'unico a fare cavolate sta sera... Aya quindi non è più adatta a te... allora ti dovrai arrangiare!- -No! Non ho voglia di chiamare qualcun'altra, tu parli solo lo stretto necessario, è cosa buona e giusta!- Alex annuì lasciandolo delirare al telefono mentre lei si cambiava, tornando alla sua fantastica tuta da hip hop e struccandosi per bene.

-...quindi adesso Aya è zuppa di vodka perché GD si è arrabbiato quando lei ha ballato con Tae... Tae praticamente non conta come ragazzo, non ci sa fare con le ragazze, è sempre impacciato- chissà cosa aveva detto mentre lei non lo stava ascoltando.

-Oi, ma mi stai ascoltando? Ma se hai finito vieni da me, no? Tanto qui avremo da fare ancora per tre ore almeno... se vuoi ti trovo la vodka! QUALCUNO HA DELLA VODKA? Ah, giusto... sala registrazioni... devi avvisarmi, se qualcuno mi sente mi prende per ritardato!- dove diavolo era la YG? Doveva recuperare l'idiota di Aya prima che si facesse mettere incinta da una persona non meglio indentificata.

-JUN! FERMO!- il ragazzino si fermò di colpo, sorpreso dallo strillo della ragazza.

-Dov'è la YG? Devo andare a prendere Aya...- -Ti accompagno...- Alex fece cenno di sì con la testa, continuando ad ascoltare le chiacchiere senza senso del ragazzo. Ci vollero solo quindici minuti a piedi per arrivare.

-Seung Hyun, a che piano è la festa?- -Io sono al quinto! Vieni al quinto!- uno sbuffo uscì dalle labbra della ragazza.

-Va bene, arrivo... adesso però stai zitto e fermo!- il ragazzo annuì chiudendo la chiamata e si sdraiò sul divano con la netta sensazione di star per vomitare.

-Jun, io devo andare al quinto piano da Seung Hyun, non mi chiedere perché... tu puoi andare a cercare Aya?- -Certo... a dopo- Jun sorrise dando un bacio sulla guancia ad Alex e si avvicinò alla reception, lasciando che Alex entrasse in ascensore, diretta verso il quinto piano.

Non ci voleva un genio per trovare il ragazzo, era nell'unica stanza illuminata e con la musica di tutto il piano. Quando Alex entrò l'odore di alcol la colpì forte facendole arricciare il naso.

-Dei... ma quanto hai bevuto... ora che sono qui mi dici cosa diavolo vuoi da me?- il ragazzo mugugnò qualcosa di indistinto ed Alex fece appena in tempo a passargli un cestino prima di beccarsi l'immagine dell'idol in fin di vita.

Alla faccia della perfezione, quello di perfetto non aveva proprio nulla, almeno non mentre vomitava l'anima in un cestino come un poveraccio ubriaco fradicio qualunque.

-Ehi, sei vivo?- il ragazzo scosse la testa strizzando gli occhi mentre pregava di non dover vomitare di nuovo.

-Dei, ero venuta per badare ad Aya, non a te... non c'è nessuno che si prenda cura del festeggiato?-

-No, oggi sono tutti a festeggiare... e poi io me la cavo da solo- Alex annuì rendendosi conto di aver detto la stessa frase più volte nella sua vita.

-Vedo come te la cavi... senti festeggiato, lasciami fare e cerca di non vomitarmi addosso o ti strozzo, chiaro?- Seung Hyun annuì assecondando la ragazza mentre lo faceva sdraiare sul divanetto e gli metteva di fianco il cestino.

-Quindi ogni volta finisci così, eh?- -No, solo ultimamente... è Aya che porta sfiga, anche se non sembra continua a riempirti il bicchiere finché non crolli a terra!- la ragazza annuì conscia che non stava dicendo una bugia, Aya era fatta così, riempiva i bicchieri di tutti fino a farli ubriacare.

-E allora non farti riempire il bicchiere da Aya! Cosa direbbero le tue millemila fan se ti vedessero così?- -Mi troverebbero sexy comunque, io sono sempre sexy!- quanta autostima in solo umano.

-Oh, sei proprio in carenza di autostima, eh? Comunque ti assicuro che ora non hai proprio nulla di sexy... ti si è pure sbavato il trucco... hai bisogno di un passaggio a casa?- -Uhm... no... immagino che si ricorderanno della mia esistenza gli altri- -c'era qualcuno di sobrio tra il tuo gruppo?- -no... anche Tae era ubriaco, lui dice di no ma ondeggia e ride come un idiota quindi è ubriaco...- un ubriaco che chiama ubriaco un altro vuol dire solo una cosa: l'altro è ubriaco fradicio.

-Capito... adesso troviamo un modo per farti andare a casa... altro che altre tre ore, tu non sopravvivi nemmeno mezz'ora secondo me!- -Non è- Alex emise un verso di disgusto quando vide il ragazzo interrompersi nel bel mezzo della frase per fare di nuovo conoscenza con il cestino.

-Sei ubriaco fradicio, peggio del 31... e ora hai 26 anni quindi dovresti essere un po' più responsabile! JUN! L'hai trovata?- il ragazzino annuì spingendo dentro la stanza Aya, appiccicosa per la vodka e ridacchiante.

-Perfetto... due ubriachi... Seung Hyun, come va? Passata un po' la nausea?- il ragazzo annuì accoccolandosi sul divano.

-E se lo lascio a dormire qui?- -Non puoi... ormai sei qui e devi tirarlo fuori dai guai, gli amici fanno così...- Alex rivolse uno sguardo scettico all'amica e si avvicinò allo hyung, aiutandolo a mettersi in piedi.

-E va bene... andiamo a casa di questo idiota, ce l'hai la macchina?- il ragazzo annuì tirando fuori un mazzo di chiavi dalla tasca e lo mise in mano ad Alex.

-Un solo graffio e appena sono sobrio ti uccido, chiaro?- come poteva essere un idiota di ventisei anni minaccioso?

-Chiarissimo... andiamo, è l'ultima volta che ti salvo così, questo sta accadendo solo e solamente perché devo anche occuparmi di Aya...-

  
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