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Autore: edsguitar_    08/12/2012    1 recensioni
Una malattia che la costringe ad essere quello di cui ormai si è stancata, non può raggiungere la persona che ormai osserva da anni e questa persona si è accorda della sua presenza e non la disdegna di sicuro.
Una ragazza, un ragazzo, la malattia, un arrivo, problemi, e una storia che spero vi emozioni.
Buona lettura.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Shewolf.

Marzo. 





Erano passati mesi da quell'incontro in ottobre, e ancora avevo il suo odore che mi inondava le narici, potevo ancora sentire la sensazione delle sue dita sul mio pelo, potevo ancora ricordare i suoi occhi verdi. Non mi ero scordata nemmeno un particolare i quel viso tanto perfetto che durante gli anni non aveva fatto che migliorare, anche se già da quando era piccolo era già bellissimo. 









I riccioli castani che gli ricadevano sul viso angelico, dentatura perfetta e bianchissima, fossette ai lati delle labbra rosse come ciliegie, occhi smeraldini e luminosi, brillanti come stelle. 
Tra un mese circa avrei potuto abbandonare le mie sembianze animali per riacquistare quelle umane anche se gli sarei stata più lontana. Certo la nostra era una città piccola, contava a malapena diecimila abitanti, ma in forma umana l'avevo incrociato si e no un paio di volte i tutta la mia vita. Un mese sarebbe trascorso presto dopotutto. Era ora di andare a caccia, il branco si stava radunando. Non eravamo un branco molto numeroso, contavamo sette di elementi, tre di cui mutaforma e io rientravo in quei tre.


Caccia, cibo, sopravvivenza, quelli erano i pensieri principali che occupavano le nostre menti durante l'inverno, ma la mia mente era occupata anche da quel ragazzo.

Ci schierammo in formazione, io al centro in punta, al lato destro avevo un lupo anziano il muso corroso dall'età, un orecchio maciullato da una vecchia lotta, il pelo grigio che un tempo era brillante e luminoso, fluido come metallo fuso, ma che ora risultava spento e ispido solo a guardarlo, gli occhi erano azzurri tendenti al bianco, spenti anch'essi. Era anziano, certo, ma pieno d'esperienza, una volta lo vidi con i miei stessi occhi lottare contro un orso bruno e abbatterlo con in solo colpo ben assestato alla giugulare. Alla sinistra invece avevo un lupo dal pelo marrone scuro con una macchia bianca a 'v' sul petto che scendeva dalle spalle, anche gli occhi di questo erano azzurri ma più tendenti al ghiaccio che al bianco, con striature nere a contornare la iride. Era uno di quei tipi tutto muscoli niente cervello, infatti era un'esemplare molto grosso, muscolatura possente, zampe grosse, zanne affilate. Dietro a sinistra vi era un lupo giovane arrivato solo dall'inverno precedente, era ancora piccolo come corporatura ma già forte e agile, il pelo chiazzato di nero, marrone e grigio, gli occhi erano il classico giallo da lupi; ancora dietro vi era un'esemplare mutaforma di cui però mi sfuggiva il nome anche se in forma umana lo conoscevo bene, dal pelo nero come la pece ma incredibilmente lucido, muscoloso anch'esso ma rientrava nella media, occhi giallo-arancioni tipico di quelli come noi. 
A destra dietro il lupo anziano vi era una lupa bianca, gli occhi colore del ghiaccio, era una creatura meravigliosa a vedersi ma era letale, e nella retroguardia di destra vi era l'altro mutaforma bruno, anche lui molto muscoloso, occhi ovviamente giallo-arancione acceso. 
Procedevamo silenziosi tra gli alberi fitti, la neve che riprende a a cadere a piccoli fiocchi uguali ma differenti, passo sicuro, le zampe che sferzavano la neve sporca. Una lieve folata di vento proveniente da nord ovest mi fece fiutare l'odore di un cervo che mi fece fermare di colpo e gli altri mi seguirono. Levai il capo al cielo e aspirai profondamente sfruttando quella ondata di vento favorevole: il cervo era sicuramente un maschio e nemmeno tanto vecchio, a giudicare dall' odore, ma ferito poiché si sentiva anche l'odore di sangue. Riabbassai il capo e puntai verso destra in direzione dell'odore. Dal passo che tenevano passammo al trotto per poi farla diventare una vera e propria corsa. Quando l'odore iniziò a farsi più forte rallentammo fino a strisciare nella neve per fare meno rumore possibile. Il cervo stava brucando in un piccolo spiazzo, aveva una zampa posteriore sollevata e sanguinante. Feci un cenno con il capo e i due mutaforma in fondo sparirono per andare a circondare il cervo per svitar gli la fuga, andò anche la lupa con loro. 
Io mi posizionai di fronte al cervo, nascosta dagli arbusti bassi, il lupo anziano si posizionò poco sulla sinistra mente quello bruno sulla destra. Quando vidi anche gli altri in posizione mi voltai verso il lupo anziano che diede un uggiolio basso al che il cervo alzò la testa in allerta e nello stesso momento gli altri lo accerchiarono stretti, mandandolo nel panico. Iniziò ad impegnarsi e a scornare con i palchi. Il mutaforma nero gli si scagliò alla zampa posteriore sana e subito si sentì il rumore dell'osso spezzarsi, l'anziano e il bruno subito gli attaccarono i fianchi, graffiando e mordendo, la lupa e l'altro mutaforma lo accerchiavano attaccandomi ritmicamente. Impennò e non appena riposò le zampe anteriori a terra mi scagliai addosso al cervo, puntando subito alla giugolare. Scartai sulla sua destra per poi balzare e serrando le mascelle sulla sua gola e con un colpo secco lo feci cadere su un fianco. Gli altri si allontanarono mentre migliorato la presa sulla gola, poi la sentì, eccola, pulsante mentre trasportava vita nel corpo dell'animale. Aggiustai ancora il morso recidendo la giugolare, il cervo lanciò un ultimo gemito sofferente per poi accasciarsi totalmente a terra, inerme, con la vita che gli era scivolata di dosso nel momento il cui avevo serrato i denti sulla giugolare. Quando chi sicura che fosse morto lasciai la presa e la testa pesante si accasciò a terra. Il lupo giovane chiazzato era rimasto per tutto l'attacco in disparte e solo ora si faceva avanti, coda, orecchie e capo basso, in attesa del suo turno per mangiare. 
Lentamente il lupo anziano si fece avanti e strappò dalla carcassa un gran pezzo di carne che poi trasportò un poco lontano per mangiare in pace. Subito gli altri si avvicinarono e iniziarono a mangiare. L'esemplare era grosso quindi non ci furono battibecchi su chi dovesse mangiare per primo. Strappai un grosso brandello di carne che lanciai al giovane, che non aspettò ad afferrarlo e iniziarlo a mangiare. Iniziai a banchettare anche io, andando a mangiare dalla spalla. 

Quando tutti finimmo di mangiare e di ripulirci dal sangue dell'animale guardai in alto, la luna splendeva piena e alta nel cielo, come fatta di panna, illuminando tutto ciò che doveva illuminare. 
Ululai. 
E dopo poco sentì altri sei ululati accordarsi al mio. Il mio era un'ululato di speranza, speranza che prima o poi riuscissi ad uscire da quella vita fatta di morte, sangue e buio, potendo riabbracciare la mia vita umana che tanto mi mancava, per sempre. 

	 
SBEM!

Buongiorno bella gente :D
Nuovo capitolo, yeee.
Qui non c'è granchè e inizialmente non volevo metterlo poi la mia parte idiota di cervello ha detto 'massì mettiamola, dai' e le ho dato retta, lol.
Ok, sto delirando, vi lascio..
Spero che vi sia piaciuto e ringrazio _hey per aver recensito c:
Al prossimo capitolo :D
-C.
Twitter, per chi vuole, @SamKRoth_ c:

   
 
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