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Autore: boreal lele    08/12/2012    1 recensioni
Salve a tutti popolo di EFP!
SI AVVISANO COLORO CHE SEGUIVANO LA FIC CHE ESSA RIMARRà IN SOSPENSIONE FINO A NUOVO RITROVAMENTO DELLA PASSIONE PER ESSA DELLO SCRITTORE.
Spero che ciò che ho scritto fino ad adesso sia di vostro gradimento, vi auguro buona lettura!
Estratto:
... Solo in quel momento avvertì una fitta di dolore alla spalla destra. Un dolore lancinante che fece scomparire ogni cosa intorno a lui. E sentì una voce familiare chiamarlo, o , per essere più precisi, insultarlo...
(i personaggi sono un po' OOC, vi chiedo perdono)
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cameron, Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Le cronache dei mercenari

-19
Spade vermiglie e calde lacrime

Quando gli venne riferito che era atteso nella sala del trono, Duncan era appena uscito dalla cella di Mike Enderis, il cui sangue fresco lordava ancora le sue mani. Era incredibile la resistenza sotto tortura di quel ragazzo. Ormai cominciava a credere che frustarlo non servisse più. Non urlava, non mugolava di dolore, non implorava pietà. Si limitava a fissare il vuoto con occhi spenti. Le minacce non lo sfioravano neppure. Le poche volte che sembrava prestare un po’ più di attenzione erano quando Duncan nominava Zoey. Allora lo guardava con uno sguardo minaccioso. Ma questo solo per pochi istanti, poi tornava a chinare il capo e a subire i colpi in silenzio. Duncan lo odiava con tutto il cuore. Lo odiava perché era diventato debole, lo odiava perché non reagiva. Lo odiava perché si era rassegnato.
Rimuginava ancora su un espediente per farlo parlare quando arrivò al cospetto del trono che un tempo era appartenuto al re degli elfi, re Geoffrey II. Era un enorme scranno dorato finemente intarsiato, ricco di una moltitudine di splendidi rilievi, posto innanzi a due vetrate alte fino al soffitto della sala che davano su un cielo in tempesta. Seduto sullo scranno, nella penombra della sala, dietro un velo che lo copriva completamente impedendo di distinguerne i tratti, vi era la figura del suo signore. Duncan Si inginocchiò chinando io capo.
-Mi hai mandato a chiamare, mio signore?- Esordì l’ex-Gran sacerdote delle Streghe di Desolveris.
-Duncan, mio servo. Ho bisogno di te.- L’uomo dietro il velo tacque per qualche secondo. La sua voce, seppur modificata in modo che sembrasse profonda e scura, risuonava vecchia e stanca. Non era la voce che Duncan era abituato a sentire.
-Mio signore, c’è qualcosa che non va?- Chiese Duncan, non avvertendo più alcun suono da dietro il velo. Un improvviso ansimo gli fece venir voglia di aprire il velo e controllare che il suo padrone non stesse morendo. Si fermò quando gli tornò alla mente che il suo signore gliel’aveva proibito tassativamente. Nessuno doveva vederlo in volto per nessuna ragione.
-Duncan, io mi sto indebolendo sempre più ogni giorno che passa. Cerco di assorbire tutta l’energia vitale possibile ogni volta che posso, ma questo ormai non mi basta più. Solo una cosa può aiutarmi: il potere delle figlie del Re.- Duncan si agitò, sentendosi a disagio.
-Mio signore, sto facendo il possibile per far parlare Lord Mike, ma a nulla sembrano servire le torture. Ormai è da un anno che ogni giorno lo sottopongo ai miei “interrogatori”. Credo che non sia più sensibile al dolore.- Alzò il capo cercando con gli occhi un movimento che gli facesse capire cosa stesse pensando il suo padrone, ma la sua figura non si mosse nemmeno di una virgola.
-È dello stesso stampo di suo padre. Fedele fino all’ultimo e incapace di tradire i suoi compagni. Da lui non saprai niente su dove erano diretti il suo compagno e la principessa Dawn.-
-Suo padre è morto di orrendi dolori.- Rilevò Duncan. Era stato il mese prima che Lord Enderis era morto di febbri addominali. Ora a Città Del Sole al posto del loro fratello prigioniero comandavano i suoi quattro figli minori, cercando di resistere ai loro assalti.
Una città di ribelli che da sola teneva in scacco le forze congiunte dell’Ovest, dei loro alleati dell’Est e degli Elfi Madyr, sottomessi da quasi un anno. Anche le Terre Centrali erano state conquistate, e non ci avevano messo nemmeno molto, gli uomini dell’Ovest, grazie alla guerra lampo. In poche settimane erano piombati sui loro nemici sterminandoli. Ma arrivati alle soglie di Città Del Sole l’esercito dell’Ovest era stato sbaragliato. Dalle alte, fulgide mura della città un solo soldato bene armato poteva tranquillamente tenere a bada cento dei suoi avversari. E man mano che la guerra contro Città Del Sole si prolungava nel tempo, la gente dei paesi sottomessi cominciava a unirsi a gruppi di ribelli sempre più forti, ingrossando le loro fila. A nulla era valso il tentativo di massacrare ferocemente i ribelli catturati come monito per gli altri, anzi, se possibile i ribelli erano aumentati, così come l’odio che cresceva ogni giorno verso l’Ovest.
-Forse, per sentirti meglio, potresti assorbire il potere di quella che abbiamo prigioniera, la principessa Zoey.- Propose per l’ennesima volta Duncan. Aveva più volte cercato di convincerlo, ma era sempre rimasto irremovibile. La reazione del suo signore fu quanto mai furiosa.
-Quante volte ti devo ripetere che lo farò solo quando avrò in mano mia anche sua sorella? Il giorno in cui questo avverrà mostrerò a tutti la mia vera natura, ma non prima di allora. Voglio eliminarle insieme, davanti a tutto il popolo, in modo che tutti vedano la mia crudeltà.- Anche se non poteva vederlo, Duncan sapeva che il suo signore stava ghignando crudelmente. Scosse il capo rassegnato, per poi tornare a chinarlo.
-Come posso servirti, mio signore? Vuoi che io mi rechi a cercarla di persona?-
-Questo incarico lo ho appena affidato ad Alejandro e a sua moglie, Heather. Saranno loro a cercare la principessa e il suo protettore. Tu devi seguirli di nascosto, in incognito, confondendoti tra i loro uomini, senza però partecipare attivamente alla missione, tenendoti nell’oscurità. L’incarico che ti sto per affidare è molto importante, non mi deludere una seconda volta. Tieni d’occhio quel mercenario, non mi fido di lui, ho il sospetto che mi tenga nascosto qualcosa. Se necessario uccidilo senza esitazione. Ma soprattutto tieni d’occhio sua moglie. È una strega ambiziosa e infida. Non esiterà neppure lei ad ucciderti e a tradirci, se ciò può essere utile ai suoi fini. Adesso vai, vi metterete in marcia domattina. Che la buona sorte ti segua e che la tua spada sia sempre pronta. Confido in te.-
Duncan si rialzò senza proferire parola incamminandosi verso la porta della sala del trono. Aveva il ginocchio indolenzito e la mente affollata dai dubbi. Solo un boccale di birra avrebbe potuto dargli sollievo, e per un secondo fu tentato di andare a procurarselo, ma dovette rinunciarvi. Aveva bisogno di essere lucido in quel momento. Il suo signore gli stava ordinando di entrare a far parte di un intrigo pericoloso, un tipo di intrigo che lui odiava. Un intrigo ordito nella penombra. E lui, come sempre avrebbe obbedito.

Angolo dell’autore
Ehilà, come potete vedere sono tornato in anticipo! Vi sono mancato? (Silenzio, non sono sicuro di voler conoscere la risposta!)
A parte gli scherzi, come vi è sembrato il capitolo? Siamo finalmente giunti al Ventesimo Capitolo! Non avrei mai pensato di riuscirci, eppure è così. Il prossimo capitolo sarà incentrato soprattutto su Scott e Dawn. D’ora in avanti i capitoli si alterneranno principalmente su di loro e su Duncan, alternandosi (badate, ho detto che saranno principalmente su di loro, che non significa che saranno tutti su di loro!).
Beh, spero con tutto il cuore che il mio sia stato un buon lavoro e che vi sia piaciuto. Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi per aver scelto anche questa volta di leggere la mia fic., augurandovi anche buone feste!
Vi porgo i miei saluti
Boreal Lele

Post scriptum : se dovessero esserci errori di vario tipo nella storia, sia grammaticali che strutturali, vi prego di avvertirmi. Grazie e ciao!
Post, post scriptum : Non sono sicuro di riuscire a scrivere il prossimo capitolo in tempi brevi. Sicuramente posterò qualcosa durante le vacanze invernali. Ri-grazie e ri-ciao!
  
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