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Autore: Queen    08/07/2004    16 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima ff quindi on aspettatevi un gran che... cmq è una fic incentrata sulla coppia Ash\Misty, spero che vi piaccia! P.s mi raccomando recensite!
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA CITTA’ DI CRISTALLO

LA CITTA’ DI CRISTALLO

 

“Vi era un tempo in cui, in una dimensione diversa dalla nostra, umani e pokemon convivevano insieme, questo regno aveva la sua capitale in una splendida città di cristallo, Cristal City. Il regno era governato da una famiglia reale,la cui regina era dotata di straordinari poteri anche grazie all’ausilio di una pietra speciale, che conferiva al possessore un enorme potere. Un giorno uno dei servitori del regno architettò una congiura contro la famiglia reale organizzando un esercito formato dai pokemon e dagli umani più spietati. Scopo di quest’uomo era quello di salire al potere eliminando la famiglia reale e di impossessarsi del potere della pietra. Gli eserciti della due fazioni si sfidarono, e subito l’esercito del male ebbe la meglio. Per proteggere il regno dal far cadere in mani sbagliate la pietra la regina decise di creare una barriera a protezione del palazzo usando tutti i suoi poteri. Da quel momento cadde in una specie di coma dal quale non si risvegliò più. A quel punto il palazzo era salvo e con essa anche l’enorme potere celato dalla pietra, ma per quanto tempo sarebbe durato? Così mentre l’esercito nemico continuava, con vaghi tentativi, a cercare un modo per entrare, il re, vedendo nella figlia l’unica possibilità di salvezza in quanto aveva in se i poteri della madre, decise di mandarla in un’altra dimensione, cosi che un giorno sarebbe tornata a salvare il suo regno…”

 

TORNANDO AI GIORNI NOSTRI…

Misty: Ash sei uno stupido!

Ash: Se io sono uno stupido, tu cosa sei? La regina degli stupidi?

Misty: Ma come ti permetti… ora ti faccio vedere io!

Brok: Tu non fai vedere un bel niente a nessuno…ve la volete smettere?

Ash: Non è colpa mia, è lei che esagera sempre su tutto…

Misty: Cosa?!? Ma allora sei per davvero uno stupido! Solo tu potevi sbagliare strada leggendo la cartina! Chissà dove siamo finiti ora!

Brok: Avanti Misty, ora calmati, vedrai che ritroveremo la strada per arrivare alla prossima città!

Ash: Già e vediamo di sbrigarci…

Misty: Adesso hai anche fretta? Ti ricordo che è colpa tua se siamo finiti in questa situazione!

Ash: Si ho fretta, voglio arrivare alla prossima città per vincere una nuova medaglia!

Misty: Medaglie, medaglie e sempre medaglie… possibile che non hai altro per la testa? Sai pensare solo a te stesso, non pensi mai a cosa vorrebbero fare gli altri?

Ash: certo che penso solo a questo! Dopo tutto è questo lo scopo del mio viaggio! Se a te non va bene sei libera di andartene, nessuno ti obbliga a restare, a volte vorrei tanto non averti rotto la bici, così ora non saresti costretta a viaggiare con me!

In quel momento Misty si sentì cadere il cuore in pezzi, quelle parole dette da Ash l’avevano lasciata come pietrificata, non avrebbe mai pensato che potesse pensare quelle cose di lei, rimase talmente stupita da quella reazione che non trovò neanche la forza per reagire e rispondere, avrebbe voluto solamente scoppiare a piangere, ma non poteva farlo, almeno non davanti a lui…

In quel momento ritornò Brok , che si era allontanato un attimo per vedere se riusciva a ritrovare il sentiero, dato che tanto non riusciva a calmare i due.

Brok: Ei ragazzi credo di aver ritrovato il sentiero, ma ora è buio, e non riesco a vederlo bene, quindi per stasera ci accampiamo qui…. Ei ma mi ascoltate? Cosa vi è successo?

Ash: … niente… cmq faremo come hai detto tu…

Durante la cena Ash e Misty non proferirono parola, Brok tentò invano di attaccare discorso,  ma i due si rifiutavano di alimentare la conversazione rispondendo con poche parole alle domande dell’amico.

La notte non trascorse tranquilla per nessuno dei due: misty non riusciva ad addormentarsi, aveva ancora in mente il volto di Ash, e nella sua testa rimbombavano ancora le sue parole.

Misty:” non ci posso ancora credere, sono 5 anni che viaggiamo insieme e lui per tutto questo tempo mi ha considerato sempre un peso, ma perché questo mi fa stare così male? Sono convinta che le stesse cose detto da Brok non mi farebbero lo stesso effetto, ma perché con lui è diverso? Ke mi sia innamorata di lui?”

Intanto anche Ash non stava passando una notte tranquilla…

Ash” Accidenti non riesco a prendere sonno”

Infatti ogni qualvolta che provava a chiudere gli occhi gli compariva davanti l’espressione di Misty, dopo che aveva sentito le parole da lui pronunciate.

Ash” Forse oggi ho esagerato… non avrei mai dovuto dire quelle cose, questa volta Misty se l’è presa davvero male, ed ha ragione! Ed ha ragione anche quando dice che sono uno stupido! Basta, ho deciso, domani le chiederò scusa e rimetterò le cose a posto!”

Tornando da Misty, finalmente si era addormentata, ma non era tranquilla; si agitava nel sonno, stava facendo un sogno strano: nel sogno vedeva una strana città con al centro un magnifico palazzo di cristallo, ad un certo punto l’atmosfera si faceva buia, iniziava a sentire le grida di paura della gente, poi vedeva una bambina nel palazzo con in mano una pietra che piangeva, ad un certo punto arrivava un uomo che la prendeva in braccio e stringendola forte le diceva: “ vedrai, andrà tutto bene…” poi continuava dicendo: “… ora tu pensa ad andare, e ricorda che sei la nostra unica speranza…” poi una luce e più niente. Misty si svegliò di soprassalto, e non fece in tempo a richiudere gli occhi che subito le parve di sentire una voce, chiamarla. Si alzò e si girò verso i suoi amici, ma vide che stavano dormendo ( Ash si era appisolato da un po’). Credendo di aver immaginato tutto si stava per rimettere a dormire che subito sentì di nuovo quella voce chiamarla.

Misty: Chi sei?

Voce: Chi sono non ha importanza… è ora che tu torni qui… segui la mia voce…

Misty si alzò, non sapeva perché ma sapeva che doveva seguire quella voce, si stava dirigendo verso Ash per informarlo, ma poi pensò: “ A cosa serve? Tanto a lui non importa se io così di punto in bianco me ne vado… anzi non potrò fargli che un favore!”

Così raccolse le sue cose e si allontanò con il volto rigato dalle lacrime. Si diresse in un bosco, fino ad arrivare ad un magnifico laghetto alimentato da una cascata.

Misty: Adesso dove devo andare?

Voce: Entra nella cascata…

Misty: Nella cascata?

Voce: Fidati di me…

Arrivò nei pressi della cascata arrampicandosi per la parete rocciosa, e quando fu abbastanza vicina allungò timorosamente il braccio verso l’acqua. L’acqua non scorreva molto violentemente e l’azione non le fu difficile. Dopo un primo strato d’acqua sentì che la sua mano stava per venire risucchiata da un qualcosa che si trovava dietro la cascata e subito la ritrasse indietro.

Voce: Non aver timore, entra.

Senza contestare Misty si fece coraggio ed entrò. Una volta dentro venne risucchiata da quella cosa che si trovava dietro la cascata, vide una luce e poi più niente.

Intanto si era fatta mattina, Ash e Brok si alzarono quasi simultaneamente poi Brok voltandosi in direzione del posto dove doveva esserci Misty si accorse che non c’era.

Brok: Ei Ash Misty ti ha detto che si sarebbe andata a fare un giro?

Ash ( che ancora non si era accorto di nulla): No perché?

Brok: Vedi… non c’è!

Ash rimase sbalordito dalle ultime parole pronunciate dall’amico. Brok vedendola faccia di Ash disse: Ash, stai bene? Sai dove è andata Misty? Sai quando tornerà?

Ash “ … è tutta colpa mia…”

Brok: Ash mi senti?

Ash “… sicuramente se ne è andata per quello che le ho detto ieri sera..”

Brok: Ash, mi vuoi rispondere?

Ash: Si Brok ti ascolto: no non so dove è andata… ma non credo che tornerà!

Brok: Cosa dici? È successo qualcosa?

Ash: No… cioè, si…

Poi Ash racconto quello che era successo la sera prima all’amico.

Brok:… in effetti hai proprio esagerato, ma come hai potuto dirle quelle cose?

Ash: Non me lo dire, mi sento un verme!

Brok:Chissà dove sarà ora…

Ash: Forse potrebbe aver bisogno del nostro aiuto, magari si trova in difficoltà…

Ash era visibilmente preoccupato, e Brok, che lo aveva capito subito cercò di consolarlo.

Brok: Non fare quella faccia, vedrai che starà bene! Ora la andiamo a cercare e poi riprendiamo il viaggio ok?ma ora abbandona quell’espressione da cane bastonato, non ti si addice proprio!

Ash fece un sorriso e poi con la testa accennò ad un si come risposta. I due raccolsero tutta la loro roba e iniziarono le ricerche di Misty. Dopo un po’ di tempo arrivarono nei pressi di una cascata, dove  c’era videro un vecchio pescatore.

Brock: Ash, proviamo a chiedere a lui, magari ha visto Misty!

Ash: ottima idea!

Così…

Ash: Scusi signore, possiamo farle una domanda?

Pescatore: Certo dimmi pure giovanotto!

Ash: Ha per caso visto…

Poi dallo zaino tirò fuori una  foto di gruppo che li raffigurava e si mise a fissarla.

Ash: E’-E’ questa qui: una ragazza di media statura con i capelli  rossi e gli occhi azzurri come l’oceano…

Poi rimase in silenzio sempre a guardare quella foto.

Pescatore: Em… forse se me la fai vedere potrei aiutarti…

Ash: E’? A, si, mi scusi, ecco!

Il vecchio prese la foto e iniziò guardarla attentamente.

Pescatore: Um… certo ora ricordo! Si, si deve essere proprio lei!

Ash: L’hai vista per davvero? Sei sicuro di non sbagliarti? Avanti dicci tutto!

Pesatore: Si ne sono sicuro, p successo qualche ora fa, l’ho vista poco prima dell’alba, che si stava avvicinando alla cascata, si è arrampicata alla parete rocciosa, poi…

Ash:… Poi?

Pescatore: poi ci è entrata dentro!

Ash: Ne è poi uscita?

Pescatore: Che io sappia…no!

Brock: Bene Ash, non ci rimane che andare!

Ash: Già… grazie mille signore!

Pescatore: Di niente ragazzi!

Così i due ragazzi si diressero verso la parete e si arrampicarono fino ad arrivare in prossimità della cascata.

Brock: Bene ora che siamo qui… cosa facciamo?

Ash: Che domande… cerchiamo di superare la cascata!

Brock: Già chissà perché non ci ho pensato…cosa hai detto? Ma sei diventato matto? Guarda che attraversare una cascata non è come varcare una porta… potresti essere spinto giù dalla corrente! Secondo me la cosa migliore è tornare indietro ed organizzare un piano d’azione!

Ash: Si così magari mentre noi ce ne stiamo qui a confabulare, Misty  corre chissà quale pericolo… no! Io vado, se vuoi  vieni con me, altrimenti, torna indietro a fare il tuo piano d’azione!

Detto così si avvicinò alla cascata, mise dentro un braccio, subito sentì una forza che lo risucchiava, ma non ci fece caso, e ci si gettò dentro.

Brock: Ei, Ash aspetta è imprudente non sappiamo cosa ci… accidenti è andato… quanto è testardo… Ash asettami che arrivo!

Detto così si gettò anche lui nel flusso d’acqua.

 

Intanto Misty stava riprendendo conoscenza. Non riusciva a capire cosa fosse successo, le sembrava di aver sognato tutto. Quando apri gli occhi però comprese che non stava sognando… Si trovava in un letto a dir poco gigante, in una stanza enorme,  con una grande finestra che dava su un terrazzo. Si sentiva confusa, ma non del tutto smarrita, quei luoghi le sembravano familiari, non era la prima volta che entrava li, ma non riusciva a ricordare dove li aveva visti prima…

Voce: Ti sei svegliata finalmente…

La voce era quella che l’aveva guidata fino alla cascata, e proveniva dal fondo della stanza… Misty si girò in quella direzione e vide un uomo che se ne stava seduto in una sedia nascosto nella penombra della stanza.

Misty: Ora puoi dirmi chi sei?

Voce: Certo, anche se rimarrai un po’ sconvolta da quello che sto per dirti… perché vedi… io sono tuo padre!

Misty: No… non è possibile… i miei genitori sono morti quando io ero piccola con un incidente stradale.

Voce: Già, quelli da cui ti abbiamo fatto rinascere sulla terra per poterti salvare dal pericolo che minacciava questo mondo…

Misty: Ma cosa significa tutto questo?

L’uomo si alzò e si diresse verso di lei. Ora le era visibile, era un uomo alto e robusto, con i capelli neri e gli occhi azzurri… azzurri come i suoi…

Voce: So che tutto questo ti sembra strano… ma devi credere a ciò che ti dico… vedi molti anni fa questo era un regno pacifico e tranquillo, ma poi un giorno uno dei nostri più fedeli servitori si ribellò, ed iniziò una guerra contro di noi per prendere il potere, così tua madre decise di sacrificarsi per proteggere il palazzo e le persone che riuscirono a salvarsi rifugiandosi qui, e lo fece usando tutti i suoi poteri per creare uno scudo protettivo intorno al palazzo…

Misty: Tutto questo è incredibile… ma dov’è mia madre, perché non è qui con te?

Voce: Vedi… come ti ho detto, tua madre creò uno scudo intorno al palazzo usando tutti i suoi poteri… e così facendo cadde in un sonno profondo dal quale ancora non si è destata…

Misty: … p-perché mi avete fatta tornare?

Voce: Semplice: poco prima che ti mandassi sulla terra il cristallo che si trovava tra le mani di tua madre scomparve…

Misty: Ed io cosa centro con tutto questo?

Voce: Vedi… prima dell’accaduto ti vidi piangere vicino al corpo inerme di tua madre, poi vidi una luce e subito dopo il cristallo sparì… io credo che lei abbia voluto farti avere il cristallo, per questo motivo decisi di non dire niente a nessuno e di mandarti sulla terra finché la situazione qui non sarebbe migliorata… ed ora è giunto il momento, già da un po’ di tempo gli attacchi sono diventati meno frequenti, e gira voce che da un po’ di tempo quell’infame traditore sia sparito, così ho deciso di farti tornare, così ora con l’aiuto del tuo cristallo riusciremo a mettere fine a tutto questo per sempre.

Misty: Ma io non ho quel cristallo, e non so neanche dove potrei trovarlo…

Voce: Vedrai, sono sicuro che lo troverai… mi fido di te…

Misty: Grazie per la fiducia che riponi in me… avrei un ultima domanda…

Voce: Dimmi tutto!

Misty: Potresti farmi vedere mia madre?

Voce: Ma certo seguimi!

Così si avviarono per un corridoio lunghissimo, poi salirono delle scale, a Misty tutto sembrava così familiare, sapeva di aver già camminato per quei corridoi, nella sua mente affioravano come flash dei ricordi…poi arrivarono davanti ad una porta sorvegliata da due guardie, che ad un cenno dell’uomo si affrettarono ad aprire la porta.

Misty “ Però mio padre deve essere una persona importante se quegli uomini ad un suo solo cenno hanno eseguito l’ordine”

Quando le porte si spalancarono Misty vide un’enorme salone illuminato appena da una luce debole che entrava da una finestra posta molto in alto. Al centro della stanza vide una persona… una donna sdraiata su di un letto avvolta da una fioca luce che sembrava addormentata. Subito seguì il padre e si diressero li. Appena arrivata non potè fare a meno di notare l’incredibile somiglianza con la donna… il padre vedendola con quell’espressione così sorpresa disse: Ti somiglia vero? In effetti sei identica a lei… se non fosse per gli occhi… li aveva di un colore verde,  un verde bellissimo, che brillava come uno smeraldo…- il suo volto si rattristò un po’, poi, però, ritornò in se e dopo una pausa continuò - … ma dopo tutto dovevi pur prendere qualcosa da me…

Guardia: Maestà, sono stati avvistati degli sconosciuti che si aggirano per la città, cosa facciamo?

Voce: Arrivo subito, aspettatemi fuori… scusa, ma devo andare, il dovere mi chiama!

Misty (incredula per quello che aveva sentito) : Maestà? Quindi tu saresti re? Ma se tu sei un re… io essendo tua figlia…

Re: … Sei una principessa, esatto, perché non te lo avevo detto prima?

Misty: No… comunque ti dispiace se resto ancora un po’ qui?

Re: No,no, resta pure… a dopo!

Misty: Va bene…

Quando il re uscì Misty ritornò vicino al letto della madre.

Misty: Mi sembra tutto così irreale… eppure è tutto vero, non è un sogno… io dovrei salvare questo regno? Che poi sarebbe il mio regno… ma come faccio a ritrovare quella pietra…sono così confusa… ti prego madre aiutami…

In quel momento una lacrima scese dal suo viso e cadde su quello della madre…

Misty: Ora è meglio che vada, farò un giro del castello, chissà che non ricordi qualcosa di utile.

Così usci ed iniziò a girovagare per quei corridoi senza una meta precisa. Ed iniziò a pensare, ma la prima cosa che le venì in mente fu Ash.

Misty: “ Chissà cos starà facendo ora… sicuramente si starà dirigendo verso la prossima città per conquistare una medaglia… no si sarà neanche accorto della mia assenza… dopo tutto io ero solo un peso… ma non è il momento di pensare a questo…ho cose più importanti a cui pensare ora….”

 

Ma cosa era successo ad Ash e Brock? Torniamo indietro di un po’…

I due ragazzi erano appena usciti dalla “cascata”, ma il luogo dove si trovavano non sembrava affatto una di quelle caverne umide che era solito trovare dietro una cascata, anzi, si trovavano in un boschetto distesi su un morbido prato verde. Quando Ash vide ciò che lo circondava  non poteva credere ai suoi occhi…

Ash: Brock, è normale trovare un boschetto ed un prato dietro una cascata?

Brock (che ancora non si era accorto di niente): Che razza di domande fai? Certo che non è normle…. (poi alzando gli occhi e guardandosi intorno) ei ma dove cavolo siamo finiti?

Ash: E’ quello che vorrei sapere anche io…

Poi si avvicinò a dei cespugli li scostò e vide che poco distante da loro  c’era una città con al centro un palazzoche sembrava fatto di cristallo.

Ash: Brock… vieni qui …se questo boschetto ti è sembrato strano… ora cosa mi dici?

Brock: Perché cosa c’è? (poi guardando nella direzione in cui stava guardando Ash) Questa poi… sembra che dietro quella cascata ci sia un intero mondo! Ma come è possibile?

Ash: Non lo so… però visto che siamo qui ci conviene andare a vedere nella città, magari anche Misty si trova li…

Così fecero, scesero da quella piccola collina e si avviarono verso la città. Quando arrivarono iniziarono a girovagare tra le case in cerca di qualche indizio che potesse portarli da Misty… beh… case, più che altro ruderi visto che a causa delle numerose guerre combattute della città non rimaneva un gran che.

Brock: Ma cosa è successo qui? Sembra che si sia combattuta una guerra… dalla collina non sembrava così mal ridotta questa città…

Ash: Già… chissà dove può essere Misty… sempre che si trovi qui…

Brock: Vedrai che la troveremo…

Ad un certo punto degli uomini vestiti da soldati comparvero da dietro i resti di una casa minacciandoli con delle spade…

Soldato1: Fermi dove siete stranieri!

 Soldato2: Fate un altro passo e siete morti…

Brock: Ei calmi, calmi, non abbiamo cattive intenzioni…

Ash: Già, noi veniamo… in pace

Soldato1: Questo sarà il nostro sovrano a deciderlo… ora seguiteci fino palazzo senza fare domande!

Così i quattro si avviarono. Quando arrivarono vennero scortati fino ad una stanza. Li, in fondo sopra ad un piano rialzato c’era il trono dove il re li stava attendendo. Appena furono abbastanza vicini stava per iniziare a far loro delle domande quando il suo sguardo cadde su Ash rimase a fissarlo per un po’ e per tutto il tempo che lo guardò sul suo volto comparve come un’espressione di rabbia…” No, non può essere… come può essere qui? Possibile che… “ poi i suoi pensieri furono interrotti da un soldato.

Soldato2: Maestà, questi sono i due individui che si aggiravano per le rovine della città!

Re: …Bene, ditemi i vostri nomi, da dove venite e quali sono le vostre intenzioni.

Ash: io sono Ash e lui è Brock, siamo alla ricerca di una nostra…

Improvvisamente Ash si bloccò

Brock: Ash finisci la frase, non fare il maleducato proprio davanti ad un re….

Poi guardò nella direzione che l’amico stava fissando e rimase anche lui a bocca aperta… da una porta dietro al trono uscì Misty, che rimase anch’essa sorpresa.

Misty: Ash… Brock… cosa ci fate qui?

Re: Misty, conosci queste persone?

Misty: Si, sono miei amici… quando ero sulla terra viaggiavamo insieme…

Re: Bene, liberateli, gli amici di mia figlia sono anche nostri amici…

Brock:Figlia? Misty è sua figlia?

Re: Si perché? Dimenticavo voi non siete al corrente della storia..bene preparatevi perché è una lunga storia…

Voce: Forse dovresti farli riposare… tanto abbiamo tutto il tempo per discutere… inoltre credo che i nostri ospiti siano stanchi…

Il re si voltò e dalla porta dalla quale era uscita Misty uscì… la regina

Re: C-come è possibile, ditemi che non sto sognando…

Misty: Madre siete proprio voi?

Regina: Si… ed proprio grazie a te…

Misty: Grazie… a me?

Regina: Si… è stata la tua lacrima a farmi svegliare dal mio sonno…

Re: E lo scudo?

Regina: Non preoccuparti… ho fatto uno speciale incantesimo, che ha fatto si che lo scudo possa rimanere intatto anche senza il mio continuo controllo, e poi gli attacchi sono cessati da qualche tempo no?

 Re: Già sono così felice che tu ora sia qui…finalmente la famiglia si è riunita, dobbiamo festeggiare, questa sera ci sarà un banchetto, al quale, naturalmente siete invitati anche voi!

Brock: Grazie mille sua altezza!

Regina: Cosa state aspettando, portate i nostri ospiti alle loro stanze, questa sera vi racconteremo tutta la storia

Soldato1: Subito vostra altezza, avanti seguitemi.

Ash e Brock non ebbero neanche il tempo di scambiare due parole. Le stanze di Ash e Brock si trovavano vicine prima di entrare per prepararsi per la cena Brock vide Ash con un’aria triste e gli disse: Ei cos’è quella faccia scura? Hai visto? Sta bene, non ne sei felice?

Ash: Certo che domande… ma vedi….

Brock: Non ti preoccupare vedrai che a cena le potrai parlare e chiarirete tutto e tornerete amici come prima!

Ash: Se o dici tu…

Brock :Certo che lo dico io… avanti ora corri a prepararti…

Ash: Ok… Brock…

Brock: Si?

Ash: Sei un vero amico, grazie!

Brock: Ma figurati… avanti ora vai!

 

Intanto anche Misty era andata in camera sua per prepararsi. “ Lo sapevo, ce l’ha con me… non mi ha neanche guardata, però perché allora sarebbe venuto? Questo significa forse io conto qualcosa per lui? Calma Misty, non correre… sicuramente sarà stato Brock a convincerlo… eppure non credo che se era veramente arrabbiato avrebbe attraversato una cascata per me… ma non voglio illudermi… meglio se ora inizio a prepararmi che si sta facendo tardi…”

Intanto nella sala dei sovrani…

Regina: Tesoro cos’hai? È da quando siamo rientrati che non dici una parola… non dirmi che non sei felice di vedermi?

Re: Cosa? Ma scherzi? Sono felicissimo che tu sia qui… è solo che…

Regina: Fammi indovinare… ti da fastidio la sua presenza…

Re: Più che altro vorrei sapere perché  è qui e quali sono le sue intenzioni…

Regina: Non dirmi che sei ancora fissato con quella storia? Ancora non hai capito che è destino e che tu non puoi niente per impedirlo?

Re: Non mi importa niente, sai bene che sono contrario a questa storia, e sai bene cosa ne penso…

Regina: Si, si la solita storia… ma ora non pensarci. Cambiando argomento… da quanto tempo è che non passiamo un po’ di tempo insieme?

Re: Ora che ci penso… è veramente tanto…

Regina: Già… avanti vieni qui…

Poi i due si baciarono.

 

Così la sera si riunirono per cenare. Insieme alla famiglia reale e ai nostri amici cerano una decina di funzionari del regno. Quando la cena stava per volgere al termine …

Brock: Allora maestà, ora può spiegarci dove siamo e cosa sta succedendo qui?

Re: Già, hai ragione Brock: allora dovete sapere che…

E il re racconto loro tutto. Finito il racconto Ash si alzò da tavola…

Ash: Scusate se mi allontano, ma ho bisogno di una boccata d’aria...

Così dicendo si alzò e uscì dal salone.appena fuori uscì nel terrazzo di una finestra che si trovava subito dopo l’uscita e rimase li a riflettere.

Intanto a cena…

Misty “ Questo è il momento adatto, devo parlare con Ash…”

Così ,senza farsi vedere uscì.

Misty “Ora non mi resta che trovarlo…”

Ma la ricerca fu breve, infatti lo vide subito affacciato al balcone immerso nei suoi pensieri. Poi si avvicinò silenziosamente a lui…

Misty: Scusa… ti disturbo?

Ash: No,no vieni pure!

Misty: Allora, come ti sembra questo posto?

Ash: Non è niente male se non fosse per le case diroccate ed il silenzio spettrale che regna in questo enorme palazzo…

Misty: Già è quello che penso anche io… ma prima non era così credimi… era  molto più bello e pieno di vita, anche se non lo ricordo molto bene…

Ash: So quello che vuoi dire… anche io stando qui a guardare quel che resta della città ho avuto la sensazione che prima fosse molto più bella… ma la mia è solo una sensazione, invece il tuo è un ricordo…

Misty: Già… “ accidenti e ora cosa gli dico, mi sento così imbarazzata”

Ash: Misty…

Misty: Si Ash…?

Ash: Pechè te ne sei andata via così senza dirci niente? Ci siamo preoccupati tantissimo…

Misty: … vedi Ash… non credevo di farvi soffrire, pensavo che se me ne fossi andata a te non sarebbe importato niente visto che tu mi avevi detto che per te ero soltanto un peso…

Ash: Hai ragione, è stata colpa mia… mi sento un verme, non avrei mai dovuto dirti quelle cose, avevi ragione, sono uno stupido ed anche un egoista…

Misty non poteva credere che la persona che stava parlando fosse proprio Ash, non poteva credere che quel poco tempo passati separati lo avesse fatto maturare così in poco tempo…

Misty: Dai Ash, non colpa tua… a volte quando si è arrabbiati si dicono cose che non si pensano… e poi la colpa è anche mia… sono stata io, non avrei mai dovuto dirti quelle cose…

Ash si avvicinò poi a Misty e fece una cosa cosa che la ragazza non si sarebbe mai aspettata da lui… la prese e la strinse forte tra le sue braccia… Misty per un primo momento rimase confusa da quel gesto, poi ricambiò l’abbraccio. Poi, sempre rimanendo abbracciati Ash  le sussurrò all’orecchio: No, la colpa è solo mia, non avrei mai dovuto essere così egoista, non ho mai pensato che facendo così avrei rischiato di perderti… quando non ti ho vista questa mattina mi sono sentito morire pensando a quello che poteva succederti, e soltanto li ho capito quanto importante tu sia per me… ti prego perdonami se non l’ho capito prima…

Misty non riusciva ancora a credere a quello che aveva sentito, eppure era tutto vero, era li tra le braccia di Ash, ma la cosa a cui non riusciva a credere era la dolcezza con la quale Ash le aveva detto quelle parole, così

Si allontanò da Ash quanto bastava per guardarlo negli occhi, e lo baciò. Rimasero abbracciati in quel balcone ancora per un po’, poi ognuno si diresse nella sua stanza consapevoli del sentimento che quella sera era sbocciato tra di loro ma inconsapevoli di quello che il destino aveva in riservo per loro.

FINE PRIMO CAPITOLO

 

Bene il primo capitolo è concluso, spero che vi sia piaciuto, mi raccomando non risparmiatevi le critiche e commentate, in caso vi sia piaciuto, non vi preoccupate, sto già lavorando per il secondo capitolo.

p.s perdonatemi per gli eventuali errori grammaticali.

 

 

  
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